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Imprese: Verisure, innovazione e sicurezza per la casa...
Imprese: Verisure, innovazione e sicurezza per la casa anche grazie all’AI
La casa sicura è quella in cui vivere i momenti in famiglia e svolgere tutte le attività quotidiane in piena tranquillità
“Per gli italiani la casa è un rifugio, il posto sicuro per eccellenza. Per noi di Verisure, la casa deve essere il luogo dove vivere i momenti in famiglia o svolgere le attività quotidiane in totale tranquillità con la certezza di prevenire eventuali intrusioni domestiche e di ricevere assistenza in caso di emergenze, malori o aggressioni. Per questo, ci impegniamo a garantire un’offerta di sicurezza sempre all’avanguardia e a 360°, integrando tecnologia avanzata con un servizio certificato di intervento umano professionale, per fornire il miglior supporto possibile in ogni caso di pericolo quotidiano”.
A dirlo è Andrea Di Francesco, Operations Excellence & Product Manager di Verisure Italia. Verisure, azienda multinazionale numero uno in Europa nel settore dei sistemi di allarme per case e business, è in Italia dal 2013 dove ha rivoluzionato il settore della sicurezza domestica privata. In soli 10 anni, ha conquistato la fiducia di oltre 310.000 clienti, si è distinta tra le aziende in più rapida crescita del Paese a livello occupazionale e si è posizionata leader di settore.
Il punto di forza dell’offerta di sicurezza Verisure consiste nell’unione di un sistema di allarme tecnologico, semplice da usare, personalizzato su ogni immobile e collegato alla Centrale Operativa Verisure Italia 24h/24 per un intervento immediato e professionale in caso di intrusioni domestiche, emergenze, malori o aggressioni.
Come funziona verisure: tecnologia preventiva e centrale operativa per l’alta sicurezza di tutta la famiglia
Il sistema d’allarme Verisure - progettato internamente nel centro R&S del Gruppo - si caratterizza per la tecnologia PreSense® focalizzata sulla protezione preventiva e l’anticipazione dei pericoli per garantire un intervento il più rapido e tempestivo possibile.
I dispositivi d’allarme e i software di Centrale Operativa sono integrati con Intelligenza Artificiale, Big Data, modelli predittivi degli scatti d’allarme, massima risoluzione audio-video e canali di comunicazione molteplici, rapidi e anti-inibizione, per rilevare tempestivamente gli eventi ad alto rischio e intervenire immediatamente.
Il kit d’allarme viene progettato su misura della casa da tecnici dell’azienda in modo da creare 3 barriere di protezione contro i furti. Dall’esterno all’interno dell’immobile fino all’intervento in caso di pericolo grazie a sensori perimetrali con fotocamera, sensori porte-finestre, sensori di movimento con fotocamera e fumogeno ZeroVision®.
Per chiedere aiuto in caso di emergenze di ogni tipo sono inclusi numerosi Pulsanti SOS fissi, portatili e a portata di App e per controllare l’allarme da remoto, Verisure offre telecamere di videosorveglianza full HD con Intelligenza Artificiale e App My Verisure. L’attivazione e la disattivazione nelle modalità totali o parziali (ideale per la notte) è semplicissima grazie al Lettore Chiavi con Chiavi Magnetiche, senza memorizzare complicati codici.
Sempre collegata ai sensori d’allarme e ai pulsanti SOS è la Centrale Operativa Verisure Italia. Qui Guardie Giurate interne lavorano 24h/24 per rispondere entro 60” a tutti gli scatti di allarme e alle richieste SOS dei clienti. Verificano l’evento e intervengono in caso di reale pericolo, allertando le Forze dell’Ordine o altri Servizi di Soccorso e inviando una pattuglia di Guardie Giurate Territoriali sul posto. Non solo, se si tratta di intrusione, nell’attesa dell’arrivo dei soccorsi sul posto attivano il fumogeno ZeroVision® in casa per azzerare la visibilità al ladro in appena 45” e spingerlo a cercare una via di fuga senza che abbia il tempo di rubare nulla.
Verisure in italia e nel mondo
Verisure è oggi presente in 17 Nazioni d’Europa e America Latina, conta oltre 5,1 milioni di clienti e 26.000 dipendenti nel mondo, oltre 310.000 clienti e 2.700 colleghi in Italia. Nel Bel Paese, l’azienda ha un importante piano di crescita e di investimenti che vedono come obiettivi quelli di creare un team di 5.000 colleghi per proteggere fino a 1 milione di residenze e attività commerciali entro il 2030.
Cronaca
Franco Di Mare e il mesotelioma, 2mila casi all’anno...
Si tratta di un tumore raro 'molto cattivo' che colpisce con maggiore frequenza gli uomini. Quasi sette su dieci sono dovuti a un'esposizione professionale
Duemila italiani l'anno si ammalano di mesotelioma, ricevendo la stessa diagnosi che è toccata al giornalista Franco Di Mare, 68 anni, morto oggi. Si tratta di un tumore raro, molto cattivo, come lo stesso Di Mare l'ha definito rivelando il suo male in un'intervista con Fabio Fazio a 'Che tempo che fa' domenica 28 aprile.
Il nostro è uno dei Paesi al mondo maggiormente colpiti dalle malattie legate all'amianto, in particolare il mesotelioma. Secondo il VII Rapporto del Registro nazionale dei mesoteliomi (Renam), a cura dell'Inail, dal 1993 al 2018 sono stati diagnosticati in Italia 31.572 casi di mesotelioma. Oltre il 50% si registra fra i residenti in Lombardia, Piemonte, Liguria ed Emilia-Romagna (56,7%). Nel dettaglio il 72% dei casi censiti nel Rapporto Renam riguarda gli uomini. La percentuale delle donne passa dal 27,2% se si è vittima di mesoteliomi pleurici a 33,3% e 41% rispettivamente per il mesotelioma del pericardio e del peritoneo. In generale, i casi di mesotelioma alla pleura rappresentano il 93,2%, quello al peritoneo il 6,3%, mentre per gli altri due tipi di mesotelioma i dati sono irrisori. Il numero di vittime per questa patologia varia a seconda dell'età. Fino a 45 anni la malattia è rarissima (solo 1,4% del totale dei casi registrati), l'età media alla diagnosi è di 70 anni.
I dati ribadiscono come il 69,1% dei casi di mesotelioma è dovuto a una esposizione professionale. Solo il 5,1% è di origine familiare, il 4,3% ambientale e l'1,5% per un'attività di svago o hobby. Per il 20% dei casi l'esposizione è improbabile o ignota. I settori più colpiti sono l'edilizia (16,2% del totale della casistica), la metalmeccanica (8,8%), il tessile (6,3%) e le attività dei cantieri navali sia di costruzione che di riparazione e manutenzione (7,4%). Le attività più a rischio sono, infatti, la produzione di manufatti in cemento-amianto, la cantieristica navale, la produzione di freni e frizioni, la tessitura di amianto e la produzione di materiali isolanti.
Esteri
Filippo Mosca, confermata in appello condanna a 8 mesi di...
Il giovane, originario di Caltanissetta e detenuto da oltre un anno nel Paese, si è sempre detto innocente. A marzo gli erano stati negati i domiciliari
E' stata confermata in appello la condanna a oltre otto mesi di reclusione nei confronti di Filippo Mosca, il giovane originario di Caltanissetta, detenuto da circa un anno nel carcere di Porta Alba, a Costanza in Romania, con l’accusa di traffico internazionale di droga. Il giovane si è sempre detto innocente. Confermata la condanna anche per l'amico Luca Cammalleri.
Lo scorso marzo era stata respinta la richiesta di concessione dei domiciliari avanzata dalla difesa del ragazzo. La sentenza pronunciata oggi era attesa lo scorso 19 aprile, ma era poi stata rinviata a oggi.
L'appello della madre alla Farnesina
Proprio nelle scorse settimane Ornella Matraxia, mamma di Filippo, era tornata a chiedere un "intervento forte" del ministero degli Esteri. "Chiedo ancora, a gran voce, un intervento della Farnesina, un supporto forte – aveva detto all'Adnkronos -. In questa battaglia siamo soli. Sì, è vero che tante persone ci stanno aiutando e ci sono vicine, però è altrettanto vero che solo un intervento diplomatico forte può cambiare qualcosa. Questa sofferenza deve avere fine. Filippo è innocente. Ci sono una serie di incongruenze in questa storia, però pare che nessuno riesca a risolvere la situazione".
"Familiari disperati, è errore giudiziario"
"Ho sentito i familiari di Filippo e Luca, la fidanzata di Filippo era in lacrime. Sono disperati, un po' tutti ci volevamo illudere che finisse in un altro modo. Speravamo che la condanna non fosse confermata, anche perché in questo caso le prove della loro innocenza sono evidenti. Continueremo a essere vicini alle famiglie e a breve cercheremo di organizzare un viaggio in Romania per incontrare Filippo e Luca e la terza ragazza coinvolta", dice all'Adnkronos è Katia Anedda, presidente dell'associazione 'Prigionieri del silenzio' che si occupa della tutela dei diritti umani degli italiani detenuti all'estero, dopo la conferma in appello della condanna a oltre 8 anni di carcere per Filippo Mosca e Luca Cammalleri. Confermata anche la condanna per la terza ragazza italiana che sin dal primo momento si è dichiarata colpevole.
"E' un'ingiustizia, le prove parlano chiaro - aggiunge -: la ragazza sin dall'inizio ha confermato che Luca e Filippo erano all'oscuro di tutto. Comminare loro una pena così dura è veramente assurdo, speravamo che i giudici ritornassero sui propri passi". Di "errore giudiziario" parla anche Francesca Carnicelli, legale dell'associazione 'Prigionieri del silenzio'. "E' stato un po' un fulmine a ciel sereno, gli avvocati rumeni erano convinti si potesse dimostrare l'estraneità di Filippo e Luca ai fatti contestati - dice all'Adnkronos -. Confidavamo, se non nell'assoluzione piena, in una riduzione della pena. Invece, non è stato. Per Filippo e Luca è un esito inaccettabile. Come associazione continueremo ad aiutare sia le loro famiglie che i ragazzi come abbiamo fatto sinora". Per la presidente di 'Prigionieri nel silenzio' la vicenda di Mosca e Cammalleri conferma la necessità di "un magistrato di collegamento" per gli italiani detenuti all'estero, perché "spesso sono abbandonati a loro stessi". "Abbiamo tanti connazionali che si trovano in carceri di altri Paesi che non sanno neppure quali siano i loro diritti", spiega. Il prossimo 23 maggio l'associazione sarà audita in commissione Diritti umani al Senato. "Porteremo all'attenzione della commissione anche questa vicenda", assicura Katia Anedda.
Lavoro
Digithon 2024, al via call for ideas per 100 startup fino...
Per intercettare i migliori nuovi progetti che si confronteranno nel corso della 9ª edizione della competition, in programma dal 5 al 7 settembre alle Vecchie Segherie di Bisceglie
100 startup per 48 ore di maratona a colpi di pitch, tre giorni all’insegna dell’innovazione con confronti, grandi eventi e spazi di formazione: si riparte con DigithON 2024. È aperta da oggi, e fino al 30 giugno, la call for ideas per gli inventors, per intercettare i migliori nuovi progetti che si confronteranno nel corso della 9ª edizione della competition, in programma dal 5 al 7 settembre alle Vecchie Segherie di Bisceglie (BT), per costruire il domani del settore tecnologico. Non solo una sfida tra le menti brillanti provenienti da tutto il Paese, ma un luogo ideale per far crescere la rete di opportunità dell’ecosistema delle startup che potranno potenziare il loro network di contatti, moltiplicare sinergie e occasioni di collaborazione con le aziende, dialogando in maniera diretta con i principali investitori, e partecipare a incontri, panel e sessioni di discussione con esperti del settore sui molteplici temi che coinvolgono il futuro del digitale.
Come sempre DigithON offre agli startupper anche interessanti momenti di formazione con i Beer&Code, coding bootcamp realizzati in collaborazione con i partner della manifestazione, con docenti di alto livello e manager d’azienda con esperienza diretta di settore. Non mancheranno poi i grandi eventi in piazza aperti al pubblico: dibattiti e faccia a faccia con i protagonisti del mondo delle istituzioni, della cultura e delle imprese italiane e internazionali, per approfondire i temi legati al mondo del digitale e le nuove sfide dell’innovazione, il loro impatto sull’economia e sulla società.
Per partecipare a DigithON 2024 basta registrarsi sul portale digithon.it, nato per creare sul web un luogo virtuale dove aggregare le startup italiane e, contemporaneamente, generare un punto di contatto con investitori, incubatori e acceleratori. La registrazione è completamente gratuita e ogni utente potrà inserire tutti i dettagli della propria startup: dalla descrizione al pitch video, slides e metriche di valutazione più tecniche quali stato dell’idea, numero di dipendenti e fatturato. Come in un social network, ogni iscritto potrà pubblicare i propri aggiornamenti per informare i potenziali investitori delle nuove milestones raggiunte. Se hai già partecipato a DigithON potrai ricandidare la tua application effettuando il login con le credenziali precedentemente utilizzate. Tra tutti i progetti pervenuti entro la mezzanotte del 30 giugno 2024, il comitato scientifico selezionerà i 100 i migliori che saranno ammessi alla fase finale di DigithON alle Vecchie Segherie, dove potranno presentare la lora idea di business davanti alla platea degli investitori. In palio il Premio DigithON2024, che porta con sé un assegno del valore di 10.000 euro offerto da Confindustria Bari e BAT, e altri prestigiosi riconoscimenti messi a disposizione dalle aziende partner, per un montepremi totale di oltre 50.000 euro.