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Ipotesi trasloco per Kate e William, ma i principi devono...
Ipotesi trasloco per Kate e William, ma i principi devono contenere i costi
Una nuova abitazione per la salute della futura regina, ma resta il nodo controllo pubblico delle spese
Sembra che il principe e la principessa del Galles stiano prendendo in considerazione l'idea di rinnovare e ampliare una poco conosciuta dependance accanto alla loro casa, l'Adelaide Cottage a Windsor. Secondo quanto scrive il Mirror, William e Kate Middleton vorrebbero ristrutturare la casa in mattoni rossi, dove la principessa, in cura per il cancro, starebbe meglio. La famiglia, che si è trasferita nella tenuta del Berkshire verso la fine dell'estate 2022, attualmente divide il proprio tempo tra il cottage con quattro camere da letto e il loro amato rifugio di Anmer Hall nella tenuta di Sandringham.
Sebbene Adelaide Cottage offra una posizione ideale grazie alla sua vicinanza alla Lambrook School, frequentata dal principe George, la principessa Charlotte e il principe Louis, gli addetti ai lavori suggeriscono che la famiglia stia valutando l'idea di ristrutturare la dependance attualmente vuota allo scopo di aiutare la principessa nella guarigione. Tuttavia, questa decisione non sarebbe priva di sfide: secondo alcune fonti, il principe di Galles è "consapevole del controllo pubblico" riguardo alle spese reali e sta adottando un approccio cauto nel finanziare personalmente i costi.
Uno spazio più ampio, secondo gli insider, è vitale per il percorso di Kate verso la guarigione, dal momento che le fornirebbe un ambiente sereno dove gestire la sua terapia. Anmer Hall sarebbe la scelta migliore al momento, grazie alle sue dimensioni generose e al suo isolamento. Ma resta distante dalle scuole dei figli. Memori delle reazioni negative del passato sui finanziamenti pubblici, i principi di Galles stanno valutando di pagare da sé il conto per la ristrutturazione della dependance di Adelaide Cottage.
Politica
Vannacci: “Statista è un uomo di Stato, quindi...
Il generale a Quarta Repubblica: "Lo dice l'enciclopedia Treccani. Classi differenziate per disabili? Mai detto"
"Prima definizione di statista è uomo di Stato, quindi Mussolini è uno statista. Lo dice l’enciclopedia Treccani". Lo ha detto il generale Roberto Vannacci a Quarta Repubblica su Rete4 tornando sulle ultime polemiche sollevate dalle sue parole. Il generale torna poi sulle parole relative alla scuola che avevano suscitato un polverone: "Ai disabili - spiega - va accordato tutto l’aiuto di cui hanno bisogno, non ho mai detto che ci devono essere classi differenziate".
"La libertà di manifestazione - ha continuato il generale candidato alle europee da indipendente nelle liste della Lega - è sacrosanta ma se i manifestanti non rispettano le regole e l'ordine pubblico si mettono nella condizione di suscitare la reazione delle forze dell’ordine. E questa mi sembra una ovvietà banale. Se i manifestanti rispettassero le regole l'uso degli scudi e degli sfollagente non sarebbe necessario".
E sull'idea di Ue, Vannacci spiega: "Vorrei dare alle mie figlie un’Europa e un’Italia migliore. Vorrei un’Europa più sovrana, quando si sommano individualità forti ci sarà un risultato esponenziale di questa identità".
Esteri
Ucraina, Russia perde 18mila disertori: fuga dal fronte sud
Secondo Kiev, aumentano le diserzioni tra l'esercito invasore
La Russia alle prese con migliaia di disertori nella guerra in Ucraina. I soldati del distretto militare meridionale schierati da Mosca nella guerra iniziata oltre 2 anni fa stanno abbandonando i loro posti in numero crescente. Lo ha riferito l'intelligence militare ucraina (Hur), precisando che sono oltre 18.000 i militari dell'unità di Mosca che hanno disertato. I dati non sono verificabili in maniera indipendente. Né Ucraina né Russia, del resto, forniscono cifre chiare in relazione alle conseguenze del conflitto sui rispettivi schieramenti. Il motivo delle diserzioni, secondo Kiev, sarebbe da ricercare nel morale basso nelle truppe, problema ricorrente per le forze armate russe che combattono in Ucraina.
Tra i soldati che si defilano, circa 10.000 sono coscritti mobilitati e 2.000 sono invece soldati a contratto, ha aggiunto l'agenzia di intelligence militare. Il ministero della Difesa britannico, che monitora quotidianamente le operazioni, ha evidenziato all'inizio di aprile che le truppe russe in Ucraina sono composte principalmente da soldati a contratto e riservisti mobilitati alla fine del 2022, ma i coscritti sono spesso costretti a firmare contratti.
Nella 58esima armata russa di armi combinate, il tasso di diserzione è di circa 2.500 soldati, secondo la dichiarazione dell'agenzia. Kiev ha incoraggiato attivamente le truppe dell'esercito d'invasione russo a disertare o addirittura a passare dalla parte ucraina. Il servizio di intelligence militare ucraino ha lanciato una hotline nel settembre 2022 per aiutare i soldati russi disposti ad arrendersi.
Le diserzioni, ammesso che le cifre diffuse da Kiev abbiano un fondamento, non condizionano granché l'operatività della macchina militare russa. Mosca, d'altra parte, dispone di un 'serbatoio umano' decisamente più ampio rispetto a quello dell'Ucraina, che recentemente ha varato una nuova legge per mobilitare altri soldati e sta accendendo i riflettori gradualmente anche sui maschi adulti che hanno lasciato il paese e vivono in altri paesi europei.
Non c'è dubbio, cifre ufficiali o meno, che la Russia stia pagando un prezzo pesantissimo a livello di perdite. Le operazioni militari, soprattutto lungo il fronte orientale, procedono a ondate continue: le truppe ucraine fronteggiano assalti ripetuti, secondo una strategia del 'tritacarne' che appare ormai una prassi consolidata.
Secondo le cifre diffuse dall'Ucraina, Mosca ha perso 467.470 soldati dall'inizio della guerra: quasi mezzo milione di uomini. Secondo il rapporto dello stato maggiore di Kiev, la Russia ha perso anche 7.285 carri armati, 14.007 veicoli corazzati da combattimento, 16.109 veicoli e serbatoi di carburante, 11.985 sistemi di artiglieria, 1.051 sistemi di razzi a lancio multiplo, 778 sistemi di difesa aerea, 348 aerei, 325 elicotteri, 9.528 droni, 26 imbarcazioni e un sottomarino.
Politica
Sondaggio politico, Fratelli d’Italia scende e Pd sale
In calo il M5S, passo avanti della Lega
Fratelli d'Italia scende, il Pd sale, il M5S perde. Il sondaggio Swg per il tg La7 fotografa le intenzioni di voto se le elezioni si tenessero oggi, 29 aprile. Il partito della presidente del Consiglio Giorgia Meloni cede lo 0,2% e scende al 26,6%. Fratelli d'Italia rimane abbondantemente il primo partito con un ampio vantaggio sul Pd, che guadagna lo 0,3% e arriva al 20,3%. Passo indietro del M5S guidato da Giuseppe Conte: il Movimento cede lo 0,3% e ora vale il 15,6%. Passo avanti della Lega di Matteo Salvini, dall'8,5% all'8,6%, mentre Forza Italia è stabile all'8,4%.
Verdi e Sinistra arrivano al 4,3%, mentre gli Stati Uniti d'Europa raccolgono il 4,5% (-0,2%). Azione sale al 4,2%, seguita a distanza da Libertà (2,1%), Pace Terra e Dignità (2%), Democrazia Sovrana e Popolare (1,2%), Partito Animalista - Italexit (1%).