Spettacolo
Il baritono Tézier a Benevento, masterclass con studenti...
Il baritono Tézier a Benevento, masterclass con studenti Conservatorio
Considerato tra i migliori baritoni al mondo, il cantante lirico francese Ludovic Tézier è stato ospite quest’oggi del Conservatorio Statale di Musica “Nicola Sala” di Benevento per una masterclass con gli studenti presso il Teatro San Vittorino, nel cuore della città. Tézier ha accolto con entusiasmo l'invito della presidente del Conservatorio Caterina Meglio e del direttore Giuseppe Ilario.
Il baritono è di scena in questi giorni al Teatro San Carlo di Napoli con il melodramma “La Gioconda”, tornato nel più antico teatro d'opera del mondo dopo 47 anni. È nei panni di Barnaba, con un cast d’eccezione che lo vede impegnato in ruoli da protagonista insieme al tenore tedesco Jonas Kaufmann e al soprano Anna Netrebko. Il prestigiosissimo appuntamento di oggi è il risultato di un'azione strategica portata avanti continuativamente dal Conservatorio sannita e mirata alla ricerca e alla didattica d'eccellenza. In questa visione strutturale si colloca il fruttuoso protocollo d'intesa in essere tra il "Nicola Sala" e il Teatro San Carlo.
"Studiavo economia a Marsiglia e dall'altra parte del cortile sentivo cantare, capii che c'era una scuola di canto e pian piano passai dall'altra parte del cortile", ha esordito Tézier. Il baritono ha aggiunto: "Ho fatto un gradino alla volta, non ho mai spinto sulla voce per fare carriera, consiglio di non cominciare troppo velocemente, con ruoli di grande intensità, perché - come si dice in Francia - poi 'non avrai il fondo per fare la cucina'. Ciò che cerchiamo in scena è la vita stessa. E' importante avere una carriera che duri, così da poter portare in scena più cose possibili. Cantare per guardarsi allo specchio e compiacersi non ha alcun senso, bisogna dare teatralità alla musica che abbiamo la fortuna di cantare".
"Per questo credo sia importante non soltanto la tecnica ma il progetto vocale, capire perché si vuole andare in scena e rischiare. Non basta piacersi. L'opera non deve essere carina, può essere bella, profonda, significativa ma non carina". Due ore di conversazione con gli studenti di canto lirico e non solo, allievi che provengono da tutto il mondo e studiano musica al Conservatorio di Benevento sognando un futuro di successi.
"E' stata un'esperienza stimolante per i ragazzi ma anche per tutto il Conservatorio, che è sempre più competitivo, anche sulle nuove tecnologie, preparando i suoi allievi ad un mercato musicale in continua evoluzione", ha sottolineato il direttore Giuseppe Ilario.
"Si è trattato di un evento di grandissimo prestigio - ha concluso la presidente Caterina Meglio -, che ancora una volta conferma la qualità e l'innovatività della proposta portata avanti dal Conservatorio. Investiamo sistematicamente nella ricerca e nella didattica di altissimo livello, offrendo ai nostri studenti opportunità eccezionali, di cui siamo profondamente orgogliosi".
Spettacolo
Daniele Salvo: “nei panni di Odisseo in un gioco di...
L'attore e regista vestirà i panni del protagonista nell''Aiace' di Sofocle, diretto da Luca Micheletti, e aprirà il 10 maggio la stagione degli spettacoli classici del Teatro Greco di Siracusa
Daniele Salvo, uno dei nostri maggiori e più versatili attori, vestirà i panni di Odisseo nell’'Aiace' di Sofocle ( la regia è di Luca Micheletti), l'opera che il 10 maggio aprirà la stagione degli spettacoli classici del Teatro Greco di Siracusa. Non è la prima volta per Daniele Salvo che ritorna a Siracusa dopo aver diretto nel 2010 'L’Aiace' e reduce dal successo riscosso la scorsa stagione con 'La Pace' di Aristofane.
"Ritorno in scena nel ruolo di Odisseo a Siracusa, ma questa volta diretto da un altro regista, un artista che stimo profondamente - spiega Daniele Salvo, per anni interprete accanto a Ronconi- Luca Micheletti aveva già lavorato con me in 'Jekyll' di Fabrizio Sinisi, tratto da Stevenson, una produzione del Centro Teatrale Bresciano. Un gioco di specchi, il nostro, interessante e stimolante, una collaborazione tra artisti che dura nel tempo".
E aggiunge ancora Daniele Salvo: "Essere al Teatro Greco di Siracusa è sempre un privilegio, un' occasione straordinaria perchè si tratta di un luogo meraviglioso e poi 'Aiace' è un testo a cui sono particolarmente affezionato. Lo misi in scena nel lontano 2010 proprio a Siracusa con Maurizio Donadoni e Elisabetta Pozzi. Con Odisseo sarà sicuramente una bellissima esperienza, interessante, stimolante, è anche un modo per ricercare nuove vie, nuovi itinerari". Daniele Salvo sarà in scena a Siracusa fino al 7 giugno.
Spettacolo
Eurovision 2024, anche il figlio di Amadeus a Malmoe
José Sebastiani farà parte del nuovo podcast realizzato per Rai PlaySound da Radioimmaginaria
Anche José Sebastiani, figlio di Amadeus, sarà tra i '40 adolescenti ancora senza pass' in partenza l'Eurovision 2024 di Malmoe dal 7 all'11 maggio. Dal 7 maggio sarà infatti disponibile online il nuovo podcast 'Stonati a Eurovision - 40 adolescenti ancora senza pass' realizzato per RaiPlay Sound da Radioimmaginaria. Dopo il grande successo del Festival di Sanremo i giovanissimi speaker tornano nel ruolo di 'infiltrati speciali' per raccontare dalla Svezia il lato top secret dell’evento musicale più seguito d’Europa. Radioimmaginaria dal 2012 è in prima linea pronta a trasmettere e a ricevere i segnali del mondo che verrà, essendo un network realizzato, diretto e condotto da ragazzi che hanno dagli 11 ai 17 anni.
Anche a Malmoe la missione è sempre la stessa: raccontare l’evento da un punto di vista inedito, dietro le transenne e con la faccia schiacciata sulla pancia di un bodyguard, ancora rigorosamente senza pass. Insieme alla squadra di Radioimmaginaria ci sarà anche José Sebastiani, l’unico adolescente del Festival di Sanremo dotato di pass, che ha aiutato i suoi amici speaker a scoprire tutti i segreti dell’Ariston. Questa volta ha accettato una nuova sfida. Unirsi alla squadra in partenza per Eurovision. Per la prima volta nella sua vita anche lui sarà senza pass. Dormirà con gli 'stonati', mangerà con loro e vivrà Eurovision come un vero Stonato immaginario.
Anche stavolta i ragazzi di Radioimmaginaria non intervisteranno cantanti ma musicisti, direttori d’orchestra e soprattutto adolescenti da tutto il mondo, che per una settimana intera si ritroveranno nella stessa città per partecipare ad uno degli eventi più incredibili e attesi d’Europa. Cosa accade nella Malmo Arena quando le telecamere sono spente? Quanti nuovi amori nascono sui prati di Eurovision? Riusciranno a raccontare almeno un segreto di ogni Paese in gara?
Spettacolo
Franco Di Mare e la malattia, vertici Rai: “Appresa...
"L'ad della Rai e il dg esprimono tutta la propria vicinanza umana e assicurano la loro disponibilità a fare tutto il possibile per consentire al giornalista di ricostruire quanto da lui richiesto"
"L'Ad della Rai Roberto Sergio e il dg Giampaolo Rossi sono venuti a conoscenza solo ieri sera della drammatica vicenda di Franco Di Mare, al quale esprimono tutta la propria vicinanza umana e assicurano la loro disponibilità a fare tutto il possibile per consentire al giornalista di ricostruire quanto da lui richiesto". È quanto si legge in una nota della Rai.
Ieri Franco Di Mare, a 'Che tempo che fa' sul Nove, ha detto di avere "il mesotelioma, un tumore molto cattivo", spiegando che la malattia è "legata alla presenza di amianto nell'aria e si prende tramite la respirazione di parcelle di amianto, senza rendersene conto".
Su come la Rai ha reagito di fronte alla sua malattia, Di Mare ha risposto che si sono dileguati "tutti i gruppi dirigenti, non quello attuale, ma quello precedente, quello precedente ancora. Posso capire che esistano delle ragioni di ordine legale, sindacale, ma io chiedevo alla Rai lo stato di servizio che è un mio diritto, i posti in cui sono stato, così potevo provare a chiedere alle associazioni di categoria cosa fare… sono spariti tutti. Se io posso arrivare a capire, e non è che lo debba fare per forza, che possono esistere ragioni legali o sindacali, quello che capisco meno è l’assenza sul piano umano. Persone a cui parlavo dando del tu, perché ero un dirigente Rai, sono sparite, si sono negate al telefono, a me. Come se fossi un questuante. Io davanti a un atteggiamento del genere trovo un solo aggettivo: ripugnante”.