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Harry ha mentito per entrare negli Usa? C’è chi vuole...
Harry ha mentito per entrare negli Usa? C’è chi vuole vedere i documenti
La fondazione Heritage chiede che il visto americano del duca di Sussex sia reso pubblico
La Heritage Foundation, think tank conservatore con sede a Washington, ha fatto causa al dipartimento per la Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti per ottenere l'accesso ai documenti di immigrazione del principe Harry negli Usa. La Fondazione chiede che il visto americano del duca di Sussex sia reso pubblico dopo le parole dell'ambasciatrice nel Regno Unito Jane Hartley, che in un'intervista a Sky News ha recentemente affermato che Harry non sarà mai espulso dagli Stati Uniti finché Joe Biden sarà presidente.
Il documento di 100 pagine
In un documento di oltre 100 pagine, il think tank ha affermato che le osservazioni della Hartley sono "fuori dall'ordinario", e ne ha fornito una trascrizione al giudice Carl Nichols, che sta esaminando i documenti relativi allo status di immigrato di Harry e decidendo se debbano o meno essere resi pubblici. "Le dichiarazioni dell'ambasciatrice Hartley accrescono notevolmente il già convincente interesse pubblico per la divulgazione", ha affermato la Heritage Foundation nella sua documentazione, aggiungendo che l'ambasciatrice ha "divulgato selettivamente" alcuni dettagli, mentre il dipartimento per la Sicurezza sta allo stesso tempo "resistendo vigorosamente a qualsiasi divulgazione".
La Heritage Foundation vuole che i documenti del visto di Harry vengano diffusi per vedere se ha confermato nella sua domanda di aver fatto uso di droghe e se gli è stato concesso un trattamento speciale dalle autorità di immigrazione. Nel suo libro di memorie 'Spare', pubblicato dopo essersi trasferito in America nel 2020, Harry ha ammesso di aver utilizzato in precedenza droghe, tra cui marijuana, cocaina e funghi psichedelici. I richiedenti il visto statunitense sono tenuti a fornire informazioni su eventuali precedenti di uso di droga, che possono influire sulla loro richiesta. Mentire su una domanda può comportare sanzioni tra cui l’espulsione.
Le parole di Donald Trump
Il mese scorso, Donald Trump ha detto che, se si scoprisse che Harry ha mentito sulla sua richiesta di visto riguardo al consumo di droga, avrebbe deciso, se divenisse di nuovo presidente, "misure appropriate". Trump ha rifiutato di escludere che Harry venga espulso dagli Stati Uniti. Alla domanda di Sky sui commenti di Trump, l'ambasciatore Hartley ha detto che "non accadrà nell'amministrazione Biden".
Nile Gardiner, direttore del Margaret Thatcher Centre for Freedom della Heritage Foundation, ha dichiarato: "Le arroganti osservazioni dell'ambasciatrice americana a Londra sul principe Harry sono un intervento fuori dall'ordinario da parte di un alto diplomatico americano su un caso in corso presso la corte federale. "Le osservazioni dell'ambasciatrice americana si riferiscono chiaramente non solo all'attuale status di immigrato del duca di Sussex, ma anche al futuro status di immigrato del principe Harry. L'amministrazione Biden ha fatto di tutto per proteggere il principe Harry e ha persino escluso la possibile espulsione del duca di Sussex, se avesse mentito sulla sua domanda di immigrazione negli Stati Uniti e avesse violato la legge statunitense sull'immigrazione".
Cronaca
Tir si ribalta e schiaccia auto in A10, due morti e 4 feriti
Gravissimi due dei feriti nell'incidente mortale tra Sanremo e Arma di Taggia in direzione Genova
Due morti e quattro feriti, di cui due gravissimi, sull'Autostrada dei Fiori per un incidente verificatosi intorno alle 17.30 tra Sanremo e Arma di Taggia in direzione Genova. Un tir si è ribaltato schiacciando un'auto contro un altro camion. Sul posto, il 118 con sei ambulanze, due automediche e due elicotteri: il Drago dei Vigili del fuoco e il Grifo.
A quanto fa sapere la concessionaria, "sono in atto le operazioni per il soccorso dei restanti feriti e per liberare i mezzi che nella tratta interessata dall’incidente sono rimasti bloccati: interventi complessi che richiedono la partecipazione anche di tutte le forze di soccorso e che non si prevede termineranno a breve". Si è dunque dovuta istituire "un’uscita obbligatoria per i veicoli leggeri diretti verso Genova presso lo svincolo di Sanremo con rientro possibile allo svincolo di Arma di Taggia; i mezzi pesanti non potendo percorrere la SS 1 Aurelia nel tratto in questione sono fatti stazionare presso l’autoporto di Ventimiglia".
Per aggiornamenti in tempo reale sulla viabilità si raccomanda di consultare i pannelli a messaggio variabile, le mappe interattive pubblicate sul sito internet di www.autostradadeifiori.it e sui canali informativi WhatsApp e Telegram A10 di Autostrada dei Fiori. È inoltre possibile ricevere informazioni in tempo reale sul traffico anche consultando la pagina Facebook della concessionaria.
Spettacolo
Roberto Bolle alla direzione della compagnia della Scala?...
Apertura dell'etoile: "Sarebbe sicuramente un grande onore e un privilegio"
"Ancora non lo so, sarebbe sicuramente un grande onore e un privilegio perché la Scala è anche la mia casa, un teatro a cui sono legatissimo... vedremo, potrei farci un pensiero”. Così Roberto Bolle – che questa sera vedremo nello show 'Viva la Danza' in prima serata su Rai1 - ha risposto ospite a 'La Vita in Diretta' alla domanda del conduttore Alberto Matano, che gli faceva presente che si fa il suo nome come direttore della Compagnia di Balletto del Teatro alla Scala. "Tutti i ballerini ti incitano a farlo ma tu hai sempre declinato, lo farai anche quest’anno alla scadenza del mandato?", ha chiesto Matano. Incassando "un'apertura" da parte dell'étoile.
Esteri
TikTok, von der Leyen: “Bandirlo in Ue? Non lo...
La presidente della Commissione Europea: "Ne conosciamo esattamente la pericolosità"
"Non è escluso". Così la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, candidata di punta del Ppe, risponde, a Maastricht durante il dibattito tra gli Spitzenkandidaten, alla domanda se l'Ue possa valutare di "vietare" TikTok, come si preparano a fare gli Usa, se ByteDance non disinvestirà completamente entro un anno. "La Commissione - continua - è stata la prima istituzione al mondo a vietare TikTok sui nostri telefoni aziendali. Quindi, per essere molto chiari, conosciamo esattamente la pericolosità di TikTok".
Il destino di TikTok negli Usa
Il destino negli Stati Uniti di Tik Tok è quanto mai incerto dopo che il Congresso ha approvato la legge, che Joe Biden oggi firmerà, che potrebbe portare a un bando del social media che ha 170 milioni di utenti nel Paese se la società proprietaria cinese, ByteDance, non troverà un acquirente americano entro nove mesi. Il presidente, prevede ancora la legge, potrebbe allungare di altri 90 giorni la scadenza.
Analisti ed esperti del settore americani ritengono però che in realtà potrebbero passare anche diversi anni prima che il possibile bando possa entrare in vigore, non solo perché ByteDance, come è scontato, avvierà una battaglia legale, invocando la violazione del primo emendamento che sancisce la libertà di espressione, che dovrà probabilmente passare tutti i gradi di giudizio, contro la misura.
La legge, bisogna ricordare, ha ottenuto un vasto sostegno bipartisan alla luce delle preoccupazioni del fatto che la proprietà cinese del social media così diffuso, e forte a livello sia economico che culturale negli Usa, possa essere utilizzato dal governo cinese per raccogliere dati sugli americani.
I congressisti non si sono fatti dissuadere dalle proteste arrivate ai loro uffici e centralini da parte di utenti di Tik Tok arrabbiati, o dalla campagna pubblicitaria avviata negli ultimi giorni dal social per garantire il sistema di sicurezza dei dati. E anche il fatto che Tik Tok ha denunciato che il Congresso abbia usato "un importante pacchetto di aiuti all'estero" per "coprire un divieto che calpesterà il diritto di espressione di 170 americani".
Secondo Isaac Boltannsky, della società di servizi finanziari Btig, il ricorso di ByteDance potrà arrivare entro il prossimo autunno e il caso arriverà di fronte alla Corte d'appello di D.C., ed a questo punto il conto alla rovescia dei nove mesi di scadenza sarà messo in pausa. Dopo la sentenza della Corte d'appello, la parte sconfitta sicuramente ricorrerà alla Corte Suprema degli Stati Uniti. Questo significherebbe - spiega ancora Boltansky a Nbcnews - che il bando sarà bloccato ancora per un anno, rinviando la sua possibile entrata in vigore al 2026.
ByteDance non userà solo l'argomento in aula dell'incostituzionalità della misura, ma anche porterà avanti una campagna di lobbying, già avviata, per sottolineare come il bando avrà una ricaduta su settori chiave dell'economia, presentando studi che affermano che nel 2023 Tik Tok ha contribuito con 24, 2 miliardi al Pil Usa. E per fare questo può contare su un esercito di influencer: "dobbiamo fare rumore in modo che non ci tolgano la nostra voce", ha scritto sul social @dadlifejason che ha 13,8 milioni di follower.
Per quanto riguarda la ricerca di un possibile acquirente americano, che secondo la legge permetterebbe al social di continuare ad operare, anche su questo fronte lo scenario è complesso. Se grandi società Tech amerebbero mettere le mani sulla piattaforma, secondo Boltansky l'amministrazione Biden - per non parlare dei repubblicani, Donald Trump in testa, che odiano Big Tech - non ha interesse ad espandere ulteriormente il potere e l'influenza dei grandi social americani.
Nei mesi scorsi si era parlato della possibilità che emergessero nuovi attori, come la cordata che Steve Mnuchin, ex Goldman Sachs ed ex ministro del Tesoro di Trump, a marzo aveva detto che aveva intenzione di mettere insieme per comprare TikTok. E' stato riportato anche, dal Wall Street Journal, che l'ex Ceo di Activision, Bobby Kotick, starebbe cercando partner per l'acquisto.
C'e' poi la questione del prezzo: se ByteDance, che possiede altre società, vale centinaia di miliardi di dollari, Tik Tok varrebbe molto meno soprattutto, sottolineano gli esperti, se messo in vendita senza il suo prezioso algoritmo di raccomandazione. Ma è improbabile che ByteDance accetti qualsiasi tipo di vendita, con il governo cinese che anche mantiene questa posizione, considerando l'algoritmo del social un asset di sicurezza. E senza questo TikTok diventa molto meno attraente per i potenziali acquirenti.
La posizione di TikTok sulla legge Usa
"Questa legge incostituzionale impone il ban di TikTok e intendiamo contestarla in sede giudiziaria. Crediamo che i fatti e le normative vigenti siano dalla nostra parte e per questo avremo la meglio. Abbiamo investito miliardi di dollari per garantire la sicurezza dei dati degli utenti statunitensi e per proteggere la nostra piattaforma da influenze e manipolazioni esterne. L'attuazione di questo ban avrebbe effetti devastanti, compromettendo le attività di 7 milioni di imprese e limitando la libertà di espressione di 170 milioni di americani. Nonostante la sfida legale in corso, continueremo a investire e a innovare, assicurando che TikTok resti un luogo sicuro dove americani di ogni provenienza possano condividere le loro storie, trovare allegria e lasciarsi ispirare".
La società madre cinese di TikTok, ByteDance, ha intanto comunicato di non avere intenzione di vendere negli Usa. "Le notizie dei media stranieri secondo cui ByteDance sta esplorando la vendita di TikTok non sono vere", ha affermato la società con sede a Pechino in una dichiarazione su Toutiao, una piattaforma di social media di sua proprietà popolare nella Cina continentale.