Politica
Par condicio, Follini: “Abolire la commissione di...
Par condicio, Follini: “Abolire la commissione di vigilanza”
Il punto di vista di Marco Follini per Adnkronos
"L’aspra querelle barese ha fatto passare in secondo piano le dispute radiotelevisive. Laddove, tra la pressione della maggioranza per piegare la par condicio alle sue convenienze e la resistenza delle opposizioni in nome di regole e consuetudini d’altri tempi, infuria da sempre una battaglia politica e mediatica che sarebbe sbagliato sottovalutare.
Argomento tutt’altro che nuovo, si dirà. E infatti già una ventina d’anni fa si combatté un conflitto piuttosto cruento proprio sul tema della par condicio. All’epoca Berlusconi avrebbe voluto allentare le briglie di quella legge. Mentre i suoi critici, dentro e fuori dalla sua maggioranza, obiettavano che proprio quella legge, ancorché non proprio mirabile, aveva almeno l’effetto di lenire certi aspetti del conflitto d’interessi. Evitando che i loro segretari amministrativi si trovassero a dover pagare gli spot sulle reti del Cavaliere. All’epoca non se ne fece nulla, ma il problema è rimasto suppergiù tale e quale.
Il fatto è che le maggioranze hanno sempre dalla loro il vantaggio della preponderanza numerica. E quasi sempre trovano dalle parti di viale Mazzini un trattamento deferente e di favore. Trattamento che destra e sinistra si rimpallano l’un l’altra, avendone paradossalmente un po’ di (provvisoria) ragione a testa. E di contro avviene altrettanto spesso che il sistema di distribuzione degli spazi televisivi cerchi di riequilibrare in parte -ma solo in piccola parte- i privilegi che solitamente vengono riservati a chi governa rispetto a chi si oppone.
Storia non nuova, questa della par condicio e della governance di viale Mazzini. Che si intreccia peraltro con quel luogo così peculiare che è diventata ormai la commissione parlamentare di vigilanza. Laddove le schermaglie tra le due parti in causa solitamente raggiungono il punto di maggiore conflittualità.
Avviene infatti che sia la maggioranza a designare i vertici di viale Mazzini e che sia l’opposizione a consolarsene con la presidenza della commissione di vigilanza. Quasi a stabilire una sorta di complicità, o almeno di bilanciamento, tra gli interessi politico-televisivi degli uni e degli altri. Si aggiunga che in base alle regole attuali il presidente della Rai deve a sua volta essere votato da una maggioranza qualificata in quella commissione. Cosicché egli (o essa) dovrebbe godere dei favori di almeno una parte dell’opposizione.
Sembrerebbe un conflitto tra due ragioni. E invece finiscono per essere due torti a fronteggiarsi. E cioè il torto della maggioranza che tende sempre più (e da ultimo ancora di più) a fare l’asso pigliatutto in materia di occupazione televisiva. E il torto dell’opposizione che tende a sua volta a farsi risucchiare in una logica di scambio, portando a casa qualche briciola e assistendo senza patire troppo il morso della fame alla vista dell’altrui banchetto.
E’ un sistema che andrà cambiato, prima o poi. Ancorché si trascini da anni e anni e sia sopravvissuto alla prima, alla seconda e perfino alla terza repubblica. Chi scrive, l’ho già detto, non ha titolo a salire su questa cattedra, essendo stato a suo tempo (un’era geologica fa) designato dalla Dc come consigliere di amministrazione della Rai. E tuttavia, sommessamente, un consiglio mi sentirei di darlo, agli uni e agli altri. E cioè alla maggioranza di non esagerare con l’occupazione della televisione, dato che tutti i precedenti insegnano che questi eccessi non portano mai troppa fortuna a chi li compie. E all’opposizione di non restare più in commissione di vigilanza a fare la guardia a un bidone sempre più vuoto e oramai quasi inutile.
L’idea che esista ancora, nell’anno di grazia 2024, una commissione che “vigila” sulla televisione pubblica ha in sé qualcosa di antidiluviano. Rimanda a stagioni lontane e irripetibili, nelle quali si pensava di poter mettere sotto controllo l’informazione come se nel frattempo il pubblico non avesse trovato mille altre strade per avere notizie e farsi le proprie idee al riguardo. Abolire quella commissione, a questo punto, sarebbe un primo passo per dire che si vuol davvero cambiare costumi. Per dirla in gergo, sarebbe -questa sì- la mossa del cavallo.
(di Marco Follini)
Politica
Europee, Salvini: “Lega non sosterrà mai von der...
Il leader della Lega: "Uno dei problemi dei prossimi anni è il fanatismo islamico"
"La Lega non sosterrà mai Ursula von der Leyen alla guida della commissione europea. E neanche Mario Draghi. Lo dico prima". E' un passaggio della diretta social con cui Matteo Salvini, leader della Lega, risponde alle domande dei follower in vista delle elezioni europee in programma a giugno. In Europa "tra Macron e Le Pen, serve tanta Le Pen", aggiunge.
Salvini viene sollecitato su argomenti diversi. "Per la sinistra e i giornaloni non si può dire, Salvini e Vannacci sono Satana, ma ce lo vogliamo dire che uno dei problemi dei prossimi anni è il fanatismo islamico? Posso dire che chi separa le donne, chi picchia la figlia se si veste all'occidentale, che pensa che le donne siano inferiori non è il benvenuto? Se ne stiano a casa loro...", dice soffermandosi sul tema dell'islam.
Il leader della Lega spinge per una sanatoria edilizia. Il provvedimento allo studio per sanare alcune irregolarità "non è un condono. Per chi si è fatto la villa sulla spiaggia, lì non si sana niente, c'è la ruspa". Capitolo ponte sullo Stretto: "Il ponte sullo Stretto di Messina lo facciamo, secondo le stime darà oltre 100mila posti di lavoro in tutta Italia e 20 miliardi di pil, di ricchezza in più" al paese.
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Cateno De Luca si ferma, ha polmonite e stress
Il leader di Sud chiama Nord resta ricoverato al policlinico di Messina
Cateno De Luca ha una polmonite in stato acuto, associata a un significativo stress psicofisico ed ad un eccessivo affaticamento fisico. Questo l'aggiornamento delle condizioni del leader di Sud chiama Nord, capolista di Libertà alle prossime Europee. Attualmente, informa una nota, De Luca è sottoposto a un trattamento farmacologico intensivo, il quale richiede la sua completa concentrazione in un ambiente privo di stress emotivo.
Di conseguenza, ogni attività che possa causare stati emotivi è stata sospesa. I medici hanno raccomandato un congruo periodo di degenza in ospedale. Domani, sulla base di ulteriori accertamenti, verrà comunicata la durata prevista della permanenza presso il policlinico di Messina. È essenziale che Cateno De Luca si dedichi esclusivamente al suo recupero psicofisico durante questo periodo, pertanto la partecipazione a qualsiasi altra attività risulta impossibile, rimarca il comunicato.
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Europee, liste di Fratelli d’Italia: Meloni capolista...
Sgarbi candidato al Sud
Fratelli d’Italia ha depositato oggi le liste per le elezioni europee nelle cinque circoscrizioni. Giorgia Meloni sarà capolista in tutta Italia. Nel Nordest, dietro la premier sono in lista Sergio Berlato e Alessia Ambrosi; nel Nordovest, Carlo Fidanza e Vincenzo Amich (presenti anche Lara Magoni, Mario Mantovani e Vincenzo Sofo); nelle Isole, Sasso Deidda ed Elvira Amata; al Sud, Nicola Benedetto ed Ersilia Amatruda (con Vittorio Sgarbi in penultima posizione in lista); al Centro, Nicola Procaccini e Carla Cappiello.
Nelle liste di Fdi, molti i rappresentanti della società civile. Dal mondo delle professioni arrivano le candidature al Nordest di Anna Olivetti, presidente di Federfarma e Fofi (ordine e sindacato farmacisti Gorizia); al Centro, Carla Cappiello, componente comitato nazionale Inarcassa, ex Presidente ingegneri Roma e Dorina Casadei, vicepresidente fondazione Telos dei dottori commercialisti; al Sud Mariangela Di Biase, vicepresidente nazionale Aiga (associazione dei giovani avvocati) e Giovanna Greco, segretario del Consiglio nazionale ordine commercialisti.
Non mancano le giovani leve del partito, come Stefano Cavedagna, portavoce nazionale di Gioventù nazionale al Nordest; Nicola D'Ambrosio, Presidente nazionale di Azione Universitaria al Sud; Paolo Inselvini, coordinatore Gioventù nazionale Lombardia, al Nordovest. Dal mondo dell'impresa, al Nordest Silvia Bolla, presidente piccola e media industria Veneto Est e membro del Consiglio nazionale di Confindustria nazionale e Guglielmo Garagnani, imprenditore agricolo, presidente uscente di Confagricoltura Bologna; al Nordovest, l'imprenditrice cinematografica Federica Picchi.
Nutrita la schiera di amministratori, nelle liste per le Europee. Al Nordest, Antonella Argenti, sindaco di Villa del Conte (Padova); Alessandro Ciriani, sindaco di Pordenone; Elena Donazzan, assessore al lavoro della Regione Veneto; Valeria Mantovan, sindaco di Porto Viro (Rovigo). Al Centro, Marco Squarta, presidente consiglio regionale Umbria e Mario Pellegrini, ex vicesindaco del Giglio, protagonista dei soccorsi nella notte del naufragio della Costa Concordia. Nella circoscrizione Isole, Elvira Amata, assessore al turismo Regione Sicilia e Massimiliano Giammusso, sindaco di Gravina di Catania. Vittorio Sgarbi, come annunciato, corre nella circoscrizione Sud da indipendente. In lista al Nordovest anche Giovanna Giolitti, pronipote di Giovanni Giolitti.