Politica
Natalità, Meloni: “Decrescita non è mai felice, se...
Natalità, Meloni: “Decrescita non è mai felice, se applicata a demografia futuro a rischio”
La premier durante il suo intervento all'incontro "Per un'Europa giovane. Transizione demografica, ambiente, futuro": "Invertire drammatica tendenza che compromette sviluppo"
"La decrescita non è mai felice e se la applichi alla natalità e alla demografia rischia di compromettere qualsiasi futuro possibile, di compromettere le fondamenta su cui si regge il nostro welfare". Così la premier Giorgia Meloni, in un passaggio del suo intervento all'incontro "Per un'Europa giovane. Transizione demografica, ambiente, futuro" presso il Tempio di Adriano. "Potevamo assecondare questo pensiero dominante e buttarci anche noi nel precipizio della glaciazione demografica oppure potevamo ribadire che il declino non è mai un destino, che è sempre una scelta. E' una scelta che si può ribaltare, rimboccandosi le maniche", ha rimarcato Meloni.
"Considero un cambio di passo fondamentale -continua la premier- l'approccio con cui questo governo affronta queste tematiche rispetto al passato": la natalità e la demografia sono "sfide prioritarie che devono essere trasversali rispetto all'azione di tutto il governo". "Era ora ci fosse un governo con il coraggio di dire che noi possiamo fare per l'Italia le migliori riforme possibili, possiamo fare scelte importanti ma tutto questo non porta a nulla se a monte non invertiamo la drammatica tendenza della denatalità che compromette ogni possibile sviluppo positivo per la nostra nazione e non solo", ha proseguito la presidente del Consiglio.
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Europee 2024, traguardo firme raggiunto per ‘Pace...
Quasi centomila quelle raccolte. Il giornalista: "Domani presentiamo la lista"
"Traguardo raggiunto per Michele Santoro, Raniero La Valle e Maurizio Acerbo, la lista Pace Terra Dignità ha raccolto le firme per presentarsi alle europee, ma con non poche difficoltà, come racconta Santoro al termine del lungo viaggio per l’Italia in cui, città dopo città, ha messo in fila quasi centomila firme. Una denuncia ad un sistema obsoleto che penalizza e affatica la democrazia". Si legge in una nota.
“È semplicemente assurdo - scrive Santoro su Facebook - che nel 2024, al solo scopo di difendere l’esistente, con uno sbarramento alle Elezioni europee del 4 per cento, le nuove formazioni politiche siano state costrette a raccogliere un numero così elevato di firme, praticamente casa per casa e a certificarle manualmente una per una. Questo governo ha dimenticato volutamente le promesse per la firma digitale e per di più ha di fatto autorizzato molti comuni, tra i quali il Comune di Roma, a fare ostruzionismo e a rallentare la raccolta. Ma grazie allo straordinario lavoro di chi ha cuore la Pace volontari (cattolici, comunisti, liberali) e grazie a chi crede nel confronto delle idee e nella partecipazione democratica, siamo andati caparbiamente avanti regione dopo regione. Possiamo essere finalmente fieri di aver realizzato un’impresa che sembrava impossibile e domani, Primo Maggio, festa dei lavoratori, consegneremo la lista Pace Terra Dignità in tutte le circoscrizioni, sottoscritta da quasi centomila nomi”.
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Europee, Renzi: “Mi candido e se eletto andrò al...
L'annuncio del leader di Italia Viva
Matteo Renzi si candida alle elezioni europee 2024 e se sarà eletto andrà al Parlamento europeo. Lo annuncia il leader di Italia Viva, senatore nell'attuale legislatura, con un video dal suo ufficio a Palazzo Giustiniani. "Io in questo ufficio lascio un pezzo di cuore. Lascio un pezzo di cuore perchè ho deciso di candidarmi alle elezioni europee dell'8 e 9 giugno e a differenza di quello che fanno gli altri, se sarò eletto io andrò al Parlamento europeo", dice Renzi.
"Ma come può l'Italia farsi sentire" in Europa "se i leader dei principali partiti italiani decidono di candidarsi alle Europee per finta? Giorgia Meloni, Elly Schlein, Antonio Tajani, Carlo Calenda si candidano e dicono da subito 'no, no, noi se eletti non andremo a Strasburgo e a Bruxelles'. Come lo definiamo questo modo di fare? È una truffa ai cittadini. Noi della lista Stati Uniti d'Europa con Emma Bonino abbiamo deciso che chi si candiderà, se eletto andrà a rappresentare l'Italia al Parlamento europeo. E gli altri? Gli altri no, ecco una delle grandi differenze tra noi e loro", afferma.
"Matteo Renzi si candiderà all'ultimo posto in lista in quattro circoscrizioni su cinque, garantendo così il suo pieno sostegno al progetto", annuncia la leader di +Europa, Emma Bonino. "Dopo aver presentato nei giorni scorsi simbolo e capilista, oggi pomeriggio abbiamo terminato il lavoro sulle liste per gli Stati Uniti d’Europa, il progetto politico ed elettorale per le europee che ho lanciato mesi fa e che è stato abbracciato con convinzione oltre che da +Europa, da Italia Viva, dal PSI, dai Libdem, da Radicali Italiani e da Italia C'è", aggiunge Bonino.
"Oggi parte finalmente la campagna elettorale che noi condurremmo sui grandi temi europei, convinti che un’Europa più forte e coesa sia la migliore garanzia per la difesa e la promozione dei valori e della prosperità dei cittadini europei e italiani", afferma ancora.
Bonino annuncia che si candiderà capolista non solo al Nord Ovest ma anche al Centro, dove invece era stato annunciato Gian Domenico Caiazza. Ed inoltre che sarà candidato anche Matteo Renzi, ultimo in lista in 4 circoscrizioni. "Tutti i candidati della Lista Stati Uniti d’Europa si sono impegnati, se eletti, a lasciare eventuali altri incarichi e andare al Parlamento europeo. E ora tuffiamoci nella campagna elettorale, sfidando sovranisti e anti europeisti nel nome degli Stati Uniti d’Europa", conclude.
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Europee, Salvini lancia Vannacci: “Sintonia umana e...
Il segretario della Lega durante la presentazione di 'Controvento, l'Italia che non si arrende': "Mi piace avere un generale in lista per parlare di pace"
Il generale Roberto Vannacci si candida alle elezioni europee "per andare a cambiare questa Europa, abbiamo un obiettivo in comune". Lo dice Matteo Salvini, nel corso della presentazione del libro 'Controvento' al tempio di Adriano a Roma, rivolgendosi al generale, presente con lui sul palco. "Con un uomo di esperienza che non ha avuto paura ci siamo travati in sintonia, secondo me gli italiani ci daranno una grande sorpresa" avverte il leader della Lega.
Salvini spiega che "quando ho letto le pagine di astio verso il libro di Vannacci, ho voluto conoscere questo mostro che aveva osato da generale pensare e combattere, ho condiviso una gran parte dei suoi passaggi nel libro". "Io sono libero di non condividere qualche idea di Roberto -racconta- e lui lo stesso". Quindi, riferendosi alle parole di Emmanuel Macron, sul conflitto in Ucraina, aggiunge: "Mai nel nostro nome un solo soldato italiano a combattere e morire fuori dai nostri confini, mi piace avere in lista un generale come Vannacci per parlare di pace".
Sul tavolo del Tempio di Adriano, a due passi dalla Camera, a sorpresa c'è anche il libro di Vannacci 'Il coraggio vince'. E le domande che arrivano sono non solo per il segretario della Lega, ma anche per il generale 'prestato' alla politica. I due seduti vicino, spesso si scambiano segnali di intesa, in una sorta di intervista doppia, che prende il posto della presentazione del volume del leghista. "Ci sono 108 giornalisti accreditati, tanta roba Roberto...", dice il leader della Lega rivolto al generale, iniziando il dibattito.
Entrambi con vestito blu e camicia bianca, anche se il generale vanta una cravatta in più. "Grazie Matteo -ricambia il militare- , grazie per avermi candidato. Ho scelto la Lega perché i nostri valori sono patria, confini, sicurezza e sovranità nazionale".
I temi nella discussione di oltre un'ora sono quelli di sempre e sono condivisi dal duo Salvini-Vannacci. Sui migranti il segretario federale ricorda il suo processo per il caso Open Arms: "L’aula bunker del tribunale di Palermo la conoscevo dai telegiornali da ragazzo per i grandi processi antimafia -dice preoccupato- . Io tutto nella vita pensavo fuorché rischiare il carcere per aver fatto quello che avevo promesso di fare a milioni di italiani".
Vannacci: "E' un mondo al contrario, senza identità"
Ci va giù pesante Vannacci. "Perché le società multiculturali sarebbero migliori delle altre?", si domanda rispondendosi di no, perché per lui "quel modello si scontra con il concetto di patria, dove tutti si stringono intorno a un medesimo principio e sono pronti a combattere per questo. Nella società multiculturale il concetto di nazione sovrana viene messo in dubbio".
Altra domanda del generale: "Quanti immigrati potrà ancora accettare l'Europa? A un certo punto si raggiungerà il limite fisico e dovranno essere presi dei provvedimenti volti a limitare questo flusso incontrollato", aggiunge applaudito.
Quanto all'Europa, "non c'è dubbio che un mondo senza identità è un modo al contrario, quello che ci sta offrendo nell'ultimo tempo, stanno togliendo tutti i simboli identitari. Per le olimpiadi hanno tolto pure il crocifisso dai manifesti olimpici di Parigi", dice Vannacci. "Hanno tolto pure le campane, hanno annacquato tutto, l'Europa deve sembrare una paccottiglia dove tutti vengono inclusi". "Mi aspetto grande condivisione in Europa", dice con riferimento ai valori che porterà in Europa, a partire dalla cristianità.
"Sintonia umana e culturale"
A conti fatti la convergenza è quasi su tutto ("magari su qualcosa potremmo essere anche in disaccordo, ma è normale", chiosa Salvini). "Abbiamo delle caratteristiche che sono comuni e nessuno ce le può togliere", assicura il generale. "Vorrei che un domani i nostri figli lo possano dire con grande libertà, senza avere la paura di essere accusati di aver violato chissà quale principio di farlocca inclusione che nella realtà non esiste". Quella che Vannacci vuole combattere è la woke culture: "Non dobbiamo vergognarci di quello che hanno fatto i nostri nonni, e i padri dei nostri nonni", sottolinea.
"Ho parlato di patria, di confini, di identità, di sicurezza e ritengo che questi valori siano sovrapponibili con quelli della Lega: è per quello che mi presento come candidato indipendente nell'ambito della Lega di Salvini", spiega applaudito il generale, ironizzando dopo le critiche ricevute: "Il grande Satana che ha deciso di scendere in politica pensando alle proprie figlie". "Con Vannacci ho trovato sintonia umana e culturale e ora non vedo l'ora che arrivi domenica 9 giugno perché gli italiani so che ci riserveranno una grande sorpresa", conclude Salvini.
In sala, tra gli altri, il ministro dell'istruzione, Giuseppe Valditara, l'eurodeputato del partito Antonio Rinaldi, il senatore dell'antimafia, Gianluca Cantalamessa, il sottosegratario al Lavoro, Claudio Durigon, il senatore Claudio Borghi, candidato a Bruxelles. Molti intanto quelli che comprano il libro, in attesa della firma e dedica di Salvini. In platea arrivano anche il deputato leghista Antonio Angelucci, l’ex governatore del Lazio Francesco Storace, il vicesegretario della Lega Andrea Crippa. Tra i giornalisti e le troupe televisive anche una inviata della tv svedese.