Economia
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Sostenibilità, da Barilla kit di comunicazione inclusiva per visitatori stabilimenti
Uno strumento nato dalla stretta collaborazione con la Fondazione Bullone
La Fondazione Bullone, insieme agli studenti del Liceo artistico Preziosissimo sangue di Monza, ha presentato, presso la sede Barilla di Parma, il progetto di un kit di comunicazione inclusiva che possa essere accessibile a chiunque visiti gli stabilimenti Barilla. Uno strumento nato dalla stretta collaborazione tra la Fondazione Bullone e Barilla e pensato per raccontare la storia e l’impegno dell’azienda italiana in termini di inclusione. Obiettivo del progetto, commissionato al Bullone da Barilla, è l’ideazione e la realizzazione da parte dei B.Liver, i beneficiari del Bullone, di un prodotto di comunicazione innovativo e dedicato principalmente alle giovani generazioni, fruibile con uguale efficacia da persone con differenti abilità. Il kit racconta, inoltre, la storia di Barilla e il suo impegno sociale, sia verso i dipendenti, che all’esterno.
“L’attenzione alle persone e alle comunità locali - ha commentato Luca Barilla, vicepresidente del Gruppo Barilla - è da sempre una missione per il Gruppo Barilla: il nostro è un percorso che ci impegna da tempo e per il quale scegliamo di collaborare con realtà del terzo settore per promuovere progetti positivi e accessibili a chiunque. Grazie all’attivazione di sinergie come quella con Fondazione Bullone, vogliamo valorizzare il contributo di ogni singola persona, a partire dai più giovani, in ottica di condivisione e ampliamento dei punti di vista, ma anche di promozione dei talenti e sviluppo di nuove competenze”. Cuore del progetto, che racchiude obiettivi formativi e didattici del Bullone verso i B.Liver, è l’attività di coprogettazione che ha coinvolto il Liceo Artistico Preziosissimo Sangue di Monza (indirizzi Design, Grafica, Multimediale), in collaborazione con il collettivo Ghigos coordinato dagli architetti Barbara Di Prete e Davide Crippa e docenti e dottorandi in Design del Politecnico di Milano e dell’Università Iuav di Venezia.
“Siamo molto contenti di sviluppare questo progetto con gli studenti del liceo artistico di Monza le Preziosine per Barilla - ha dichiarato Bill Niada, fondatore e presidente della Fondazione Bullone - Portare un punto di vista speciale a un’azienda di cui abbiamo piena fiducia è gratificante e ci lusinga. Può rappresentare un esempio anche per altre imprese che vogliano iniziare a invertire i paradigmi: la fragilità può diventare un’opportunità per vedere (e fare) le cose anche da altri punti di vista”. Il kit di comunicazione inclusiva è stato concepito come un prodotto multisensoriale, multimediale e multifunzionale, capace di accogliere tutte le persone all’interno degli stabilimenti: non un tradizionale medium cartaceo, ma un oggetto tridimensionale composto da contenuti digitali audio e video, pensato per parlare simultaneamente a tutte le abilità. Inoltre, i B.Liver, che curano già una newsletter Barilla dedicata alla disabilità, hanno già avuto modo di testare l’usabilità e la reale inclusività del kit, portando il proprio sguardo all’interno dell’azienda per coinvolgere dipendenti e visitatori in nome dell’inclusività.
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1 Maggio, Confsal: “Più dignità, sicurezza, equità e...
"Presenteremo un ‘Decalogo per la disabilità e la fragilità"’
“È necessario varare un piano straordinario per la sicurezza sui luoghi lavoro affinché il lavoro sia un progetto di vita e non di morte. C’è bisogno di fare scelte coraggiose e dare attuazione alle proposte Confsal che compongono il decalogo della sicurezza per la prevenzione partecipata”. Così Angelo Raffaele Margiotta, segretario generale della Confsal-Confederazione Generale Sindacati Autonomi Lavoratori, in occasione della settima edizione della ‘Giornata del Lavoro’ che si è tenuta stamattina a Napoli.
Più dignità al lavoro, più salute e sicurezza, più equità retributiva e più sviluppo e occupazione i temi principali della manifestazione. “L’occupazione giovanile passa attraverso lo sviluppo del Mezzogiorno rendendo urgente un cambio di passo da parte delle amministrazioni dal punto di vista strutturale, procedurale e burocratico per attirare investimenti dal punto di vista sociale-legale”, ha ricordato Margiotta che ha aggiunto: “È necessario creare un fronte comune, affinché i nostri giovani non abbandonino i loro territori e anche le strade della legalità”.
Strettamente legato al tema dello sviluppo occupazionale è quello della formazione - e in particolare del sistema della formazione professionale - che deve essere rivisto ed aggiornato poiché, come ha evidenziato il segretario Confsal “Oltre al capitale finanziario occorre il capitale umano: i giovani devono diventare un fattore di sviluppo acquisendo le competenze che servono al mercato del lavoro, soprattutto nei settori emergenti”.
Focus anche sull’equità retributiva. “Con due contratti innovativi abbiamo recentemente stabilito un minimo tabellare di 9 euro lordi orari in tutti i settori economici del manifatturiero e in tutti i settori del terziario, dimostrando che la minima dignità economica che deve derivare dal lavoro, cioè il cosiddetto salario minimo può essere stabilito con una contrattazione collettiva di qualità senza bisogno della legge”, ha osservato Margiotta.
“Dare dignità al lavoro significa anche dare dignità a quei lavoratori in difficoltà perché fragili o disabili. Fragilità e disabilità non sono la stessa cosa ma hanno in comune uno stato di difficoltà che la società, sorda e insensibile, trasforma in un vero e proprio handicap perché impedisce loro di superarlo. Ecco perché presenteremo un ‘Decalogo per la disabilità e la fragilità’ dal quale deve discendere un protocollo attuativo della normativa sulla disabilità nei luoghi di lavoro, al fine di eliminare ogni discriminazione”, ha aggiunto.
Margiotta ha poi colto l’occasione per ribadire l'impegno di Confsal per le pari opportunità: “La questione sindacale e culturale da affrontare è quella delle pari opportunità di progresso durante la vita lavorativa. La riduzione delle disuguaglianze di genere e la partecipazione delle donne ai ruoli decisionali porterebbe sicuramente benefici non solo in termini di equità ed eguaglianza ma anche di crescita economica e renderebbe l’Italia un Paese competitivo anche a misura di donna. Confsal è impegnata a promuovere modelli organizzativi innovativi che garantiscano a tutti opportunità di crescita e formazione, con orari di lavoro flessibili e l’introduzione di fringe benefit pensati per il benessere del lavoratore e delle lavoratrici”, ha sottolineato il segretario. Un pensiero, infine, al tema della pace: “In questo dilagare di scenari di guerra in tanti parti del mondo occorre ascoltare l’invito del Papa che a parlare non siano più le armi ma la diplomazia e i negoziati affinché si possa di nuovo ascoltare la parola Pace”, ha concluso.
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Confsal in piazza a Napoli per il lavoro, lo sviluppo, la...
Più dignità al lavoro, più salute e sicurezza, più equità retributiva sviluppo e occupazione. Questi i temi principali della 7ma edizione della Giornata del Lavoro Confsal che da Piazza del Plebiscito a Napoli, in collegamento con le piazze di tutte le regioni d’Italia, ha rivendicato con forza il valore, la dignità del lavoro pubblico e privato, ponendo in primo piano la questione della sicurezza. In un contesto complesso per l’ Italia, il lavoro rappresenta sempre più un valore da difendere ai tavoli istituzionali.
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1 maggio, Luzzi (Feder.Agri): “Tanti morti sul lavoro...
Il segretario generale della Feder.Agri ha commentato il dramma delle morti sul lavoro intervenendo alla 7ª giornata del lavoro di Confsal in corso in piazza del Plebiscito, a Napoli
"I morti sul lavoro non sono solo quei mille all’anno registrati dalle statistiche, ad esempio ce ne sono 500 che perdono la vita nel tragitto casa-lavoro e 60 membri delle forze ordine che ogni anno si suicidano per motivi di lavoro”. Così Alfonso Luzzi, segretario generale della Feder.Agri, ha commentato il dramma delle morti sul lavoro intervenendo alla 7ª giornata del lavoro di Confsal in corso in piazza del Plebiscito, a Napoli.
“Oltre ai morti ‘sul’ lavoro - ha precisato Luzzi - sono da conteggiare anche i morti ‘per’ lavoro, quei 7.000 all’anno deceduti per le conseguenze della propria attività lavorativa, poi ci sono le malattie professionali, le aggressioni sui luoghi di lavoro e anche questioni ancora non evidenti come i rischi dello smart working”.
“Sono numeri grossi, anche se in linea con quelli della maggior parte dei paesi europei, ma che ci spingono a fare qualcosa, come lo sta facendo Confsal con più risorse alla sicurezza e qualità alle proposte”, ha concluso il segretario di Feder.Agri.