Economia
Confindustria, Orsini designato nuovo presidente con 147...
Confindustria, Orsini designato nuovo presidente con 147 voti a favore
L'elezione avverrà il 23 maggio con l'assemblea dei delegati. "Parola fondamentale è unità", ha affermato
Emanuele Orsini è il nuovo presidente di Confindustria. Lo ha designato il Consiglio generale dell'associazione degli imprenditori. L'elezione avverrà il 23 maggio con l'assemblea dei delegati. Secondo quanto si apprende Orsini avrebbe ricevuto 147 voti a favore su 173 dei presenti su 187 aventi diritto. Le schede nulle sono state 17, mentre le bianche sono state 9. "Cercherò di convincere i 26 che non mi hanno votato", avrebbe detto Orsini, che punta all'"unità" di Confindustria e che presenterà la nuova squadra di imprenditori "giusti" il 18 aprile. Un applauso sarebbe stato riservato al presidente uscente Bonomi.
Le parole di Orsini
Quella che ha portato alla designazione odierna è stata "una campagna impegnativa" e comunque "fino al 23 aprile ovviamente il Presidente è Carlo Bonomi" e questo comporta "tanto rispetto" nei suoi confronti: la decisione odierna "è un enorme onore, per quanto mi riguarda. Oggi siamo riusciti dopo una campagna elettorale molto complicata e difficile a ricompattare Confindustria, come è giusto che sia, perché deve guardare avanti alla realtà dell’industria italiana'', ha detto Orsini uscendo al termine del Consiglio generale. ''Abbiamo costruito un programma che per diversi capitoli andrà a susseguirsi con le vicepresidenze che andremo a formare da qui al 18 aprile: dobbiamo lavorare, saranno momenti complicati e intensi ma faremo il meglio per le nostre imprese'', ha aggiunto.
''Le tre parole che abbiamo utilizzato nella costruzione del programma sono il dialogo che per noi è fondamentale, che vuol dire mettere al centro le imprese; l’identità quindi far sentire l’ultimo nostro associato per ogni categoria parte di un progetto perché solo così riusciamo a costruire l’identità di Confindustria e delle imprese del paese e l’ultima parola è l’unità, basta con questa cosa delle aziende grandi e piccole, non esistono. Abbiamo bisogno di unire e che le aziende grandi siano la nostra bandiera nel mondo e che le grandi facciamo crescere le piccole'', ha detto ancora.
"Il tema della competitività sarà un tema chiave, l’energia è un altro tema che metteremo al centro del nostro programma e la certezza del diritto. C’è bisogno che le imprese e le istituzioni siano sempre più vicine per far crescere il nostro sistema imprenditoriale. Partiremo dal programma che abbiamo presentato che è formato di diversi capitoli che sono la base e la chiave che i nostri imprenditori hanno scelto'', ha sottolineato. ''Riuscire a dividere il programma in quei capitoli centrali è una cosa che dobbiamo fare - spiega Orsini- e ogni tre-cinque mesi verificheremo lo stato di avanzamento dei progetti. Ci vuole concretezza per mettere a terra i progetti per il futuro delle nostre imprese''.
''Mi auguro sarà una Confindustria centrale, di prospettiva e proposte, che vorrà fare sintesi per dare al governo e alla Ue soluzioni per la crescita delle nostre imprese”. "Dobbiamo mantenere forte il fatto che siamo la seconda manifattura d'Europa, abbiamo bisogno che le nostre imprese crescano ancora di più. Dovrà essere una Confindustria piena di proposte soprattutto in Europa e altrettanto in Italia", conclude Orsini.
Il passo indietro di Garrone
Parlando del passo indietro di Edoardo Garrone, Orsini parla di "un atto di grande responsabilità che ci ha messo nella condizione di avere ancora più responsabilità". "Il passo indietro di Edoardo, una persona che stimo e rispetto tantissimo, con cui abbiamo avuto interlocuzioni sia ieri che oggi ha messo in condizioni me di poter scegliere la squadra in totale responsabilità per fare una cosa ancora più semplice: mettere al centro i capitoli per poter mettere le migliori persone affianco ai capitoli che andremo a costruire. E’ l’unico modo per poter far si che la squadra della nuova presidenza sia forte".Piuttosto che parlare di nomi - ha aggiunto - dobbiamo parlare oggi di che capitoli mettere al centro. Oggi ai miei colleghi ho detto che noi prima di mettere dei nomi dobbiamo partire dai capitoli e a quel punto saremo in grado di mettere i migliori nomi. Antonio Gozzi è una persona che stimo molto, ha fatto tantissimo per il sistema, ha un ruolo chiave nel mondo di Federacciai e il new green deal, sarà una persona con cui dialogheremo per forza così come con Edoardo e con tutti quelli che hanno fatto campagna elettorale e che saranno valore aggiunto. Ognuno ha rappresentato imprese, territori e aziende e noi non dobbiamo lasciare indietro nessuno, questa sarà la nostra chiave per i prossimi 4 anni".
"Mi auguro sarà una Confindustria centrale, di prospettiva e proposte, che vorrà fare sintesi per dare al governo e alla Ue soluzioni per la crescita delle nostre imprese”. "Dobbiamo mantenere forte il fatto che siamo la seconda manifattura d'Europa, abbiamo bisogno che le nostre imprese crescano ancora di più. Dovrà essere una Confindustria piena di proposte soprattutto in Europa e altrettanto in Italia", conclude Orsini.
All'imprenditore emiliano - che conosce particolarmente bene viale dell'Astronomia, essendo dal maggio 2020 vicepresidente di Confindustria Nazionale con delega al Credito, alla Finanza e al Fisco - viene riconosciuta una grande capacità di fare squadra, di motivare e ascoltare, ma soprattutto di circondarsi di collaboratori che hanno maturato capacità, competenza, creatività e fantasia.
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1 Maggio, Confsal: “Più dignità, sicurezza, equità e...
"Presenteremo un ‘Decalogo per la disabilità e la fragilità"’
“È necessario varare un piano straordinario per la sicurezza sui luoghi lavoro affinché il lavoro sia un progetto di vita e non di morte. C’è bisogno di fare scelte coraggiose e dare attuazione alle proposte Confsal che compongono il decalogo della sicurezza per la prevenzione partecipata”. Così Angelo Raffaele Margiotta, segretario generale della Confsal-Confederazione Generale Sindacati Autonomi Lavoratori, in occasione della settima edizione della ‘Giornata del Lavoro’ che si è tenuta stamattina a Napoli.
Più dignità al lavoro, più salute e sicurezza, più equità retributiva e più sviluppo e occupazione i temi principali della manifestazione. “L’occupazione giovanile passa attraverso lo sviluppo del Mezzogiorno rendendo urgente un cambio di passo da parte delle amministrazioni dal punto di vista strutturale, procedurale e burocratico per attirare investimenti dal punto di vista sociale-legale”, ha ricordato Margiotta che ha aggiunto: “È necessario creare un fronte comune, affinché i nostri giovani non abbandonino i loro territori e anche le strade della legalità”.
Strettamente legato al tema dello sviluppo occupazionale è quello della formazione - e in particolare del sistema della formazione professionale - che deve essere rivisto ed aggiornato poiché, come ha evidenziato il segretario Confsal “Oltre al capitale finanziario occorre il capitale umano: i giovani devono diventare un fattore di sviluppo acquisendo le competenze che servono al mercato del lavoro, soprattutto nei settori emergenti”.
Focus anche sull’equità retributiva. “Con due contratti innovativi abbiamo recentemente stabilito un minimo tabellare di 9 euro lordi orari in tutti i settori economici del manifatturiero e in tutti i settori del terziario, dimostrando che la minima dignità economica che deve derivare dal lavoro, cioè il cosiddetto salario minimo può essere stabilito con una contrattazione collettiva di qualità senza bisogno della legge”, ha osservato Margiotta.
“Dare dignità al lavoro significa anche dare dignità a quei lavoratori in difficoltà perché fragili o disabili. Fragilità e disabilità non sono la stessa cosa ma hanno in comune uno stato di difficoltà che la società, sorda e insensibile, trasforma in un vero e proprio handicap perché impedisce loro di superarlo. Ecco perché presenteremo un ‘Decalogo per la disabilità e la fragilità’ dal quale deve discendere un protocollo attuativo della normativa sulla disabilità nei luoghi di lavoro, al fine di eliminare ogni discriminazione”, ha aggiunto.
Margiotta ha poi colto l’occasione per ribadire l'impegno di Confsal per le pari opportunità: “La questione sindacale e culturale da affrontare è quella delle pari opportunità di progresso durante la vita lavorativa. La riduzione delle disuguaglianze di genere e la partecipazione delle donne ai ruoli decisionali porterebbe sicuramente benefici non solo in termini di equità ed eguaglianza ma anche di crescita economica e renderebbe l’Italia un Paese competitivo anche a misura di donna. Confsal è impegnata a promuovere modelli organizzativi innovativi che garantiscano a tutti opportunità di crescita e formazione, con orari di lavoro flessibili e l’introduzione di fringe benefit pensati per il benessere del lavoratore e delle lavoratrici”, ha sottolineato il segretario. Un pensiero, infine, al tema della pace: “In questo dilagare di scenari di guerra in tanti parti del mondo occorre ascoltare l’invito del Papa che a parlare non siano più le armi ma la diplomazia e i negoziati affinché si possa di nuovo ascoltare la parola Pace”, ha concluso.
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Confsal in piazza a Napoli per il lavoro, lo sviluppo, la...
Più dignità al lavoro, più salute e sicurezza, più equità retributiva sviluppo e occupazione. Questi i temi principali della 7ma edizione della Giornata del Lavoro Confsal che da Piazza del Plebiscito a Napoli, in collegamento con le piazze di tutte le regioni d’Italia, ha rivendicato con forza il valore, la dignità del lavoro pubblico e privato, ponendo in primo piano la questione della sicurezza. In un contesto complesso per l’ Italia, il lavoro rappresenta sempre più un valore da difendere ai tavoli istituzionali.
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1 maggio, Luzzi (Feder.Agri): “Tanti morti sul lavoro...
Il segretario generale della Feder.Agri ha commentato il dramma delle morti sul lavoro intervenendo alla 7ª giornata del lavoro di Confsal in corso in piazza del Plebiscito, a Napoli
"I morti sul lavoro non sono solo quei mille all’anno registrati dalle statistiche, ad esempio ce ne sono 500 che perdono la vita nel tragitto casa-lavoro e 60 membri delle forze ordine che ogni anno si suicidano per motivi di lavoro”. Così Alfonso Luzzi, segretario generale della Feder.Agri, ha commentato il dramma delle morti sul lavoro intervenendo alla 7ª giornata del lavoro di Confsal in corso in piazza del Plebiscito, a Napoli.
“Oltre ai morti ‘sul’ lavoro - ha precisato Luzzi - sono da conteggiare anche i morti ‘per’ lavoro, quei 7.000 all’anno deceduti per le conseguenze della propria attività lavorativa, poi ci sono le malattie professionali, le aggressioni sui luoghi di lavoro e anche questioni ancora non evidenti come i rischi dello smart working”.
“Sono numeri grossi, anche se in linea con quelli della maggior parte dei paesi europei, ma che ci spingono a fare qualcosa, come lo sta facendo Confsal con più risorse alla sicurezza e qualità alle proposte”, ha concluso il segretario di Feder.Agri.