Elezioni europee, dissidenti Lega a Salvini: “Basta con Afd e no a Vannacci”
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Tornare al "pragmatismo" della vecchia Lega "che ci ha sempre portati alla ricerca di collocazioni utili al raggiungimento degli obiettivi", rompendo le alleanze con gli estremisti europei, a partire dai tedeschi di Afd, ("chi non ha la nostra naturale repulsione nei confronti di fasci e svastiche"). E non dare spazio nelle liste per le europee a personaggi come Roberto Vannacci "con forte marcatura nazionalista, totalmente estranei al nostro movimento". E' questa la richiesta della lettera appello che una ventina di ex parlamentari, dirigenti e amministratori della Lega, attivi nei territori del Nord ha indirizzato al segretario Matteo Salvini, in vista delle elezioni dell'8 e 9 giugno.
Tra questi non pochi sono i parlamentari usciti dal partito, non condividendo la linea politica della segreteria, altri non più ricandidati o espulsi, e ancora chi ha preferito tornare a amministrare i territori, lontano da Roma, tornando alle origini. Altri infine, ancora vicini a Umberto Bossi, che non ha nascosto critiche alla svolta nazionalista e sovranista di Salvini.
Nel testo, che AdnKronos ha potuto visionare, tra i firmatari spiccano Cristian Invernizzi, già segretario Provinciale a Bergamo e deputato dal fino al 2022, Paolo Grimoldi Segretario Lega Lombarda dal 2015 al 2021, fondatore del coordinamento Federale MGP, gli ex deputati Daniele Belotti, Jari Colla, Luca Paolini, Germano Racchella, l'ex viceministro allo sviluppo economico Dario Galli e tanti amministratori locali, tra cui l'attuale sindaco di Senago, Magda Beretta, Tiziano Belotti, sindaco di Rovato, Renato Pasinetti Sindaco di Travagliato, Andrea Monti (Lazzate), l'ex primo cittadino di Monza, Marco Mariani.
La lettera, appena recapitata a Salvini, introduce "una serie di osservazioni di interesse per il futuro del nostro amato movimento". "Riteniamo importante, su tematiche come l’immigrazione, la qualità dell’alimentazione, l’agricoltura, le politiche ambientali, industriali e la sfida energetica, riuscire a dare risposte concrete ai cittadini, evitando l’appannamento dell’interesse degli iscritti e un affievolimento della loro partecipazione", scrivono i 'nordisti'. "È inevitabile dunque chiedersi dove sia finito il tradizionale pragmatismo che ci ha sempre portati alla ricerca di collocazioni utili al raggiungimento degli obiettivi".
Nel mirino in particolare finiscono le alleanze in Europa con l'ultradestra, con Le Pen e i tedeschi di Alternative für Deutschland: "La scelta per alcuni aspetti anche condivisibile, di non aderire ad una delle grandi famiglie politiche europee non può comunque portare la Lega a condividere un cammino con partiti e movimenti che nulla hanno a che fare con la nostra storia culturale e politica. Ci e ti chiediamo: perché abbiamo smesso di dialogare con forze autonomiste e federaliste, per accordarci con chi non ha la nostra naturale repulsione nei confronti di fasci e svastiche?".
No anche alla candidatura di Vannacci: "Siamo convinti che, se le indiscrezioni sulla candidatura nelle nostre liste di personaggi con forte marcatura nazionalista, totalmente estranei al nostro movimento, fossero veritiere, renderebbero ancor più difficile il perseguimento degli obiettivi storici del partito". "Auspicando di essere ascoltati, ci auguriamo dunque, di continuare come da sempre il nostro Movimento ha fatto, a condividere strategie comuni e sostenerle in modo concreto", è la chiusura della lettera con le firme in calce.
Politica
Attacchi Israele a Unifil in Libano, Meloni trova sostegno...
La premier: "Non posso non tornare a condannare quello che è accaduto. Non è accettabile"
Sulle alture di Paphos, a Cipro, soffia forte tra gli ulivi la brezza che viene dal mare. A preoccupare però sono i venti di guerra che spirano a poca distanza da qui: in Libano ma soprattutto a Gaza, che dista appena 400 chilometri dal luogo che ospita il vertice dei 9 Paesi europei del Mediterraneo, nella lussuosa cornice del golf club Minthis Resort. Le tensioni in Medio Oriente e la recente offensiva delle forze israeliane contro le basi Unifil in Libano non potevano che essere al centro del summit Med9 e delle discussioni tra la premier Giorgia Meloni e i suoi colleghi Ue.
La nota congiunta Francia-Italia-Spagna
La presidente del Consiglio trova una sponda nel capo dell'Eliseo Emmanuel Macron e nel primo ministro spagnolo Pedro Sanchez quando si tratta di condannare i ripetuti attacchi di Israele alle basi italiane Unifil. In quanto partner della missione istituita nel 1978 dalle Nazioni Unite dopo la prima invasione di Israele in Libano, i leader di Italia, Francia e Spagna - nell'ambito dei lavori del Med9 - firmano una dichiarazione comune per ribadire la loro "indignazione" dopo il ferimento di alcuni militari Unifil a Naqoura: "Questi attacchi costituiscono una grave violazione degli obblighi di Israele ai sensi della Risoluzione delle Nazioni Unite 1701" e "devono cessare immediatamente" intimano i tre Paesi, invitando Israele a impegnarsi per la sicurezza delle missioni Onu.
"Come Italia non posso non tornare a condannare quello che è accaduto. Non è accettabile" dirà poi Meloni nelle dichiarazioni finali al termine del summit. La premier definisce "preziosa" l'opera prestata dai militari italiani nella missione Onu e in quella bilaterale Mibil, ribadendo l'impegno del suo governo a monitorare la situazione in Libano. E' necessario, secondo Meloni, "arrivare a un cessate il fuoco a Gaza e in Libano e al rilascio degli ostaggi israeliani" che si trovano ancora nelle mani di Hamas.
Netta la posizione del presidente francese Macron il quale rinnova il suo appello a "interrompere l'esportazione armi utilizzate" in scenari di guerra come Gaza e Libano: "E' l'unica leva che potrà mettere fine a tutto ciò. Stabilità e pace si ottengono solo attraverso soluzioni diplomatiche" scandisce il leader di Parigi, preoccupato per il rischio che le tensioni in Medio Oriente possano contaminare l'intera Regione ed estendersi a macchia d'olio anche oltre. Sulla stessa lunghezza d'onda il premier spagnolo Sanchez per quanto riguarda lo stop all'invio di armi a Israele: "Noi - spiega - lo facciamo già da tempo. La motivazione è semplice: senza armi non c'è guerra". Poi l'invito a "rivedere l'accordo tra Ue e Israele. Chiedo alla Commissione europea di dare una prova di coerenza".
Il bilaterale tra Meloni e il Re Abdullah II di Giordania
Il summit di Cipro è l'occasione per un bilaterale tra Meloni e il Re Abdullah II di Giordania, Paese ospite del vertice e attore "fondamentale" per la stabilità dell'intera Regione, sottolinea la premier. Il sovrano parla con la presidente del Consiglio della situazione dei rifugiati siriani e presenta il suo piano per un 'Gaza humanitarian gateway' volto a superare gli ostacoli che continuano a rallentare la distribuzione degli aiuti, incassando il sostegno italiano "anche sulla base della collaborazione già in essere nell'ambito dell'iniziativa italiana 'Food for Gaza'", ricorda Palazzo Chigi in una nota.
L'incontro con Von der Leyen
A margine del Med9 Meloni incontra anche la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen. Al centro del colloquio, oltre ai più recenti sviluppi della crisi mediorientale e del dossier ucraino, la preparazione del Consiglio europeo della prossima settimana. Le due leader si concentrano in particolare sui temi migratori e sul rilancio della competitività europea. Sul fronte migranti la premier annuncia la piena operatività "tra qualche giorno" del protocollo d'intesa con l'Albania, "una soluzione innovativa in tema di governo dei flussi migratori, di lotta ai trafficanti di esseri umani" spiega Meloni. Per quanto riguarda la competitività della Ue l'inquilina di Palazzo Chigi chiede di "passare dalle parole ai fatti" e "di premere l'acceleratore su settori strategici come l'alta tecnologia, la difesa, l'agricoltura".
E' il presidente cipriota Nikos Christodoulidīs a illustrare alla fine dei lavori i contenuti della dichiarazione conclusiva, dove i 9 Paesi del Mediterraneo chiedono un "immediato cessate il fuoco" lungo la Blue Line che separa Israele dal Libano e in merito al conflitto russo-ucraino confermano il sostegno a Kiev per tutto il tempo necessario. Nel capitolo relativo ai migranti i leader auspicano una attuazione "efficace e tempestiva" del Patto su asilo e migrazione, con focus sulla dimensione esterna. A conclusione del Med9 il passaggio di consegne tra Cipro e Slovenia, che ospiterà il prossimo summit mediterraneo nel 2025.
(dall'inviato Antonio Atte)
Politica
Ex leghisti ‘rottamano’ Alberto da Giussano:...
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console Milano XIIesimo finisce nel simbolo del nuovo gruppo Patto per il 'Nord'
Tornare alle origini della Lega, quella di Bossi e Miglio, lasciando pure Alberto da Giussano in mano ai salviniani, rimpiazzandolo con il meno noto -per ora- Pinamonte da Vimercate, già console di Milano nel XIIesimo secolo. Attesi alla kermesse di domenica prossima, a Vimercate, quelli del 'Patto per il Nord': fuoriusciti dal partito, dissidenti, militanti delusi, e si vedrà chi altri ancora, sapranno così che il vero eroe di Pontida, della Lega dei comuni lombardi, è infatti il nobile Pinamonte e non il semplice soldato Alberto, che con il suo spadone potrà restare indisturbato sul bavero dei parlamentari salviniani.
A Vimercate sarà dunque l'occasione (anche) per far chiarezza su una storia medievale, che tanto continua ad affascinare gli ex padani. Ma la strada è segnata, è ora il tempo di omaggiare Pinamonte, il capitano arrivato da Milano al convegno di Pontida, al cospetto dei delegati delle città lombarde nel 1167, per dar vita al movimento associativo che rimandò a casa il Barbarossa sconfitto nella battaglia di Legnano del 29 maggio 1176. Pinamonte, guarda caso, troverà posto, anche lui stilizzato come successo ad Alberto da Giussano, nel nuovo simbolo che verrà presentato dai pattisti a Villa 'La Lodovica'.
A far gli onori di casa, sarà Dino Crippa, eclettico collezionista e tante altre cose, uomo dai mille interessi, originario della frazione di Oreno, a Vimercate, che nella villa-museo, ha pronta la sua 'lectio magistralis'. "Noi -sottolinea- abbiamo una biblioteca storica molto importante che riguarda tutti questi fatti, la mia famiglia è qui da 900 anni. Alcuni documenti li esponiamo domenica e io farò una prolusione su Pinamonte da Vimercate, proprio a livello storico". "Alberto da Giussano -spiega anticipando la sua lezione- era solo un semplice condottiero della compagnia della morte, che partecipò alla battaglia di Legnano. L'artefice della Lega fu invece Pinamonte da Vimercate". "La sala consiliare di Pontida -rivendica- è dedicata a lui, e c'è pure in bella mostra una sua statua, donata dal Comune di Vimercate".
Ad ascoltarlo saranno in tanti, assicurano gli organizzatori. Tra i presenti Paolo Grimoldi, ex segretario lombardo poi espulso dalla Lega, Roberto Bernardelli, imprenditore, tra gli indipendentisti che costruirono il 'tanko', un finto carro armato con cui nel 2006 avrebbero dovuto attirare l'attenzione sulle loro rivendicazioni, Roberto Castelli, tra i fondatori della vecchia Lega, ex ministro e da sempre vicinissimo a Umberto Bossi, ma anche vecchi nomi del Carroccio come Giancarlo Pagliarini, Giuseppe Leoni. E ancora Mario Borghezio, Roberto Cota, l'ex senatore Tony Iwoby, oltre a amministratori, sindaci e rappresentanti delle associazioni del territorio. Non escluso un arrivo in extremis di Umberto Bossi, più probabile che la spilletta con Pinamonte, anche lui con gladio e scudo, sia già tra i gadget dell'evento.
Politica
Fi, a Perugia la Conferenza nazionale Enti Locali il 12 e...
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Sabato 12 e domenica 13 ottobre, a Perugia, si terrà la Conferenza nazionale degli enti locali del partito. Sabato i lavori si svolgeranno presso la Sala dei Notari del Comune, in piazza IV Novembre 1, dalle 17 alle 21. Domenica l’evento si sposterà presso il Centro Congressi, in via Ruggero d'Andreotto 19: l’inizio è previsto alle 9 e la conclusione verso le 12.30. Alla due giorni, parteciperanno gli amministratori locali di ogni livello, comunali, provinciali e regionali: ci saranno momenti di confronto su progetti, idee e proposte di buona amministrazione. Sabato i lavori saranno aperti dal capogruppo dei senatori azzurri nonché responsabile degli Enti Locali, Maurizio Gasparri, e dal presidente dell'Anci, Roberto Pella.
Sono previsti gli interventi dei presidenti di regione Alberto Cirio, Francesco Roberti, Vito Bardi, Renato Schifani e Roberto Occhiuto. Il dibattito entrerà nel vivo grazie anche al contributo di sindaci, assessori, amministratori provenienti da tutta Italia. Domenica interverranno i capigruppo azzurri al Senato, alla Camera e al Parlamento europeo, rispettivamente Maurizio Gasparri, Paolo Barelli, Fulvio Martusciello, ed esponenti della compagine governativa di Forza Italia. In mattinata, daranno il loro contributo il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, e il presidente della regione Umbria, Donatella Tesei. Le conclusioni, infine, saranno affidate al segretario nazionale e vice presidente del Consiglio, Antonio Tajani.