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Netanyahu sarà operato all’ernia, interim a ministro Giustizia
Il ministro della Giustizia israeliano Yariv Levin, assumerà le funzioni di premier ad interim
Operazione all'ernia per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Lo ha annunciato l'ufficio di Netanyahu spiegando che il suo vice, il ministro della Giustizia israeliano Yariv Levin, assumerà le funzioni di premier ad interim. "Supererò questo intervento con successo" e "tornerò in azione molto rapidamente", ha detto Netanyahu nel corso di una conferenza stampa a Gerusalemme prima di essere sottoposto all'intervento.
Il premier israeliano ha quindi assicurato che "elimineremo le brigate di Hamas a Rafah. Non c'è vittoria senza entrare a Rafah, e non c'è vittoria senza eliminare le brigate di Hamas". Alla domanda sul ritardo di un'operazione a Rafah, Netanyahu ha detto che l'imminente incursione non è stata ritardata a causa del Ramadan, della pressione degli Stati Uniti o "per qualsiasi altra esitazione" : "Ci vogliono alcuni preparativi", spiega. "Non ci vorrà molto tempo. Niente ci fermerà, non la pressione degli Stati Uniti".
Netanyahu dice di aver detto al presidente degli Stati Uniti Joe Biden che apprezza il sostegno, "ma non ho apprezzato la decisione al Consiglio di sicurezza" di astenersi sul voto sulla risoluzione all'Onu che chiedeva un cessate il fuoco. "Ho pensato che fosse una decisione deplorevole... Ecco perché ho pensato di dover inviare un messaggio chiaro su questo tema".
Netanyahu ha poi spiegato che Israele nei colloqui "ha mostrato flessibilità" mentre Hamas "ha irrigidito la sua posizione e chiede il ritorno degli abitanti di Gaza senza controlli nel nord della Striscia, compreso i terroristi di Hamas". "Se cediamo ad una nuova richiesta ogni due giorni, saremo più vicini ad un accordo? Ciò non farebbe altro che rendere sempre più difficile il ritorno a casa degli ostaggi", ha assicurato. Coloro che affermano che non sta facendo tutto il possibile per restituire gli ostaggi a Israele "provocano inutili sofferenze alle famiglie degli ostaggi", ha aggiunto il premier israeliano rispondendo così a voci come quella del leader dell'opposizione, Yair Lapid, che domenica ha assicurato che "l'unica cosa importante per Netanyahu è rimanere al potere".
Quindi, in merito alle richieste di elezioni, il premier ha avvertito che "Hamas sarebbe il primo a festeggiare se tenessimo le elezioni ora". Per il primo ministro israeliano elezioni anticipate paralizzerebbero il paese fino a otto mesi. "Paralizzerebbe i negoziati per la liberazione dei nostri ostaggi e porrebbe fine alla guerra prima di raggiungere i suoi obiettivi", spiega Netanyahu che ribadisce il suo impegno a riportare a casa tutti gli ostaggi: "Uomini e donne, civili e soldati, vivi e vittime".
L'intervento avverrà dopo la riunione del gabinetto di guerra di questa sera. L'ernia è stata scoperta a Netanyahu dopo un controllo di routine ieri sera
Protesta di 4 giorni a Gerusalemme
Intanto i manifestanti hanno iniziato a riunirsi a Gerusalemme per quella che sarà una protesta di quattro giorni per chiedere le dimissioni di Netanyahu con il suo governo, elezioni anticipate e un accordo tra i leader di Israele che permetta di arrivare al rilascio dei 130 ostaggi ancora nella Striscia di Gaza. Luogo clou della manifestazione sarà la Knesset, il Parlamento israeliano, ma anche la residenza di Netanyahu a Gerusalemme e altri luoghi chiave. Dai video condivisi sui social si vedono i manifestanti per le strade che sventolano le bandiere israeliane e suonano trombe.
Politica
Fonti Commissione Antimafia: “Emiliano vuole data in...
Intanto dall’organismo parlamentare trapela che tutti conoscono i tempi e le liturgie della politica e si sa che alla Conferenza dei presidenti si può mandare un delegato
In Commissione Antimafia si prende atto del fatto che il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano intende scegliere la data della sua audizione "compatibilmente con le sue esigenze politiche". È quanto si apprende da fonti stessa Commissione parlamentare dopo la lettera inviata dal governatore che aveva espresso la sua indisponibilità per essere ascoltato il 2 maggio non solo per le ragioni già espresse nella prima comunicazione ma anche come causa “di legittimo impedimento la convocazione della Conferenza delle Regioni e alle successive ore 12.30 dalla Conferenza Unificata” dicendosi disponibile in ogni momento dal 10 al 30 maggio, concluso il voto in consiglio regionale sulla mozione di sfiducia nei suoi confronti. Intanto dall’organismo parlamentare trapela che tutti conoscono i tempi e le liturgie della politica e si sa che alla Conferenza dei presidenti si può mandare un delegato.
Cronaca
G7, tensioni a corteo dei centri sociali a Torino: uova e...
Manifestanti respinti con scudi, idranti e lacrimogeni
Tensioni a Torino al corteo promosso da centri sociali e collettivi studenteschi per protestare contro la presenza in città di ministri e delegazioni del G7 in corso a Venaria Reale. Partito da Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche, il corteo è stato bloccato poco dopo, all’angolo con via Po, dalle forze dell’ordine. Sono volate alcune bottiglie a cui le forze dell’ordine hanno risposto con l’utilizzo degli scudi.
I manifestanti hanno quindi ripreso il corteo sfilando per le vie intorno all’ateneo dietro lo striscione ‘Contro il G7 di guerre e devastazione. Fuori i ministri e zone rosse da Torino’. Tutta l’area del centro città è presidiata da un fitto cordone di forze dell’ordine contro le quali poco fa sono stati lanciati uova e fumogeni.
Le forze dell’ordine hanno utilizzato gli idranti per disperdere i manifestanti che oltre a fumogeni e uova hanno utilizzato aste di bandiere nel tentativo di forzare il blocco in corso San Maurizio cercando di raggiungere i luoghi dove sono ospitati i ministri e le delegazioni del G7 in corso a Venaria.
In largo Montebello, nuovo momento di tensione con i manifestanti che hanno lanciato bottiglie e uova contro le forze dell’ordine che hanno risposto con l’uso di lacrimogeni.
Spettacolo
Daniele Salvo: “nei panni di Odisseo in un gioco di...
L'attore e regista vestirà i panni del protagonista nell''Aiace' di Sofocle, diretto da Luca Micheletti, e aprirà il 10 maggio la stagione degli spettacoli classici del Teatro Greco di Siracusa
Daniele Salvo, uno dei nostri maggiori e più versatili attori, vestirà i panni di Odisseo nell’'Aiace' di Sofocle ( la regia è di Luca Micheletti), l'opera che il 10 maggio aprirà la stagione degli spettacoli classici del Teatro Greco di Siracusa. Non è la prima volta per Daniele Salvo che ritorna a Siracusa dopo aver diretto nel 2010 'L’Aiace' e reduce dal successo riscosso la scorsa stagione con 'La Pace' di Aristofane.
"Ritorno in scena nel ruolo di Odisseo a Siracusa, ma questa volta diretto da un altro regista, un artista che stimo profondamente - spiega Daniele Salvo, per anni interprete accanto a Ronconi- Luca Micheletti aveva già lavorato con me in 'Jekyll' di Fabrizio Sinisi, tratto da Stevenson, una produzione del Centro Teatrale Bresciano. Un gioco di specchi, il nostro, interessante e stimolante, una collaborazione tra artisti che dura nel tempo".
E aggiunge ancora Daniele Salvo: "Essere al Teatro Greco di Siracusa è sempre un privilegio, un' occasione straordinaria perchè si tratta di un luogo meraviglioso e poi 'Aiace' è un testo a cui sono particolarmente affezionato. Lo misi in scena nel lontano 2010 proprio a Siracusa con Maurizio Donadoni e Elisabetta Pozzi. Con Odisseo sarà sicuramente una bellissima esperienza, interessante, stimolante, è anche un modo per ricercare nuove vie, nuovi itinerari". Daniele Salvo sarà in scena a Siracusa fino al 7 giugno.