Politica
Autonomia differenziata, Tavolo e Comitati No Ad annunciano...
Autonomia differenziata, Tavolo e Comitati No Ad annunciano una manifestazione nazionale a Napoli il 16 marzo
In piazza Garibaldi dalle 14,30 per combattere la secessione 'dal nord al meridione'
Non è vero che il Nord è il 'modello', che si vuole estendere su scala nazionale: con i Livelli essenziali delle prestazioni (i famosi Lep) si vogliono invece "ridurre i servizi sociali, così da costringere ognuno, al Nord come al Sud, a pagare i servizi privati per garantirsi almeno la sopravvivenza, mentre impongono condizioni di lavoro più sfavorevoli e livelli salariali più bassi". A dirlo sono il Tavolo No Autonomia differenziata e il Comitato Nazionale per il ritiro di qualunque Autonomia differenziata, l’uguaglianza dei diritti e l’unità della Repubblica: ora annunciano per sabato 16 marzo una grande manifestazione nazionale a Napoli in piazza Garibaldi (dalle 14,30).
"Coloro che oggi sostengono il Ddl Calderoli sono gli stessi che, in passato, hanno attaccato diritti, conquiste, salari e condizioni di vita -affermano- Gli stessi che hanno promosso la deregolamentazione delle norme sul lavoro che possono creare incidenti mortali, come abbiamo visto di recente. E, nel completo disordine normativo, accadrà anche che una Regione sia in lotta con le altre per accaparrarsi benefici dal governo".
Queste e altre preoccupazioni sono state espresse nel corso del convegno, molto partecipato, alla Camera del Lavoro di Milano dal titolo "L'Autonomia Differenziata fa male anche al Nord", svoltosi nello scorso fine settimana. "'Divide et impera' è il significato del regionalismo differenziato, in linea con l’accentramento dei poteri e la limitazione della democrazia dell’altra riforma proposta dal governo, il 'premierato forte -spiega all'Adnkronos la portavoce Marina Boscaino- E' evidente invece, specie in questo momento, quanto abbiamo bisogno di coesione nazionale". (segue)
Occorre una grande mobilitazione nel Paese per fermare il ddl Calderoli
Nonostante le tante voci contrarie di costituzionalisti, esperti, economisti, persino degli uffici interni agli organi istituzionali -come l’Ufficio Parlamentare di Bilancio o l’Unione Europea- il ddl Calderoli, dopo l'approvazione del Senato, "è approdato alla Camera dove il governo ha la maggioranza. Che non è tuttavia la maggioranza nel Paese, come dimostrano le alte percentuali di astensione nelle ultime politiche" prosegue la portavoce. E se il parlamento votasse questo ddl? "Dobbiamo mettere in campo una mobilitazione così forte da costringere il governo a fermarsi. Altre strade potrebbero aprirsi: si parla di referendum, di ricorsi alla Corte Costituzionale. Ma quali che siano le iniziative, conosciamo il rischio che corriamo".
"Il nostro appello a chi vive al settentrione è stato chiaro: non lasciatevi ingannare dal canto delle sirene dei sostenitori dell’Ad, spieghiamo che dal Nord al Sud del Paese abbiamo il medesimo interesse a fermare questo progetto eversivo, che destabilizza l'Italia. Dai sindacati alle forze politiche, a quelle associative, ai rappresentanti della società civile: nessuno può dire dove porterà la frattura generata nella penisola da questo scellerato disegno per sanità, scuola, servizi, infrastrutture, contratti collettivi e norme del lavoro, controllo dell’ambiente. Scenari balcanici potrebbero aprirsi, indebolendo lo Stato italiano nell'attuale situazione di crisi mondiale".
"Da parte nostra non ci fermeremo, come non abbiamo mai fatto per cinque anni, dal luglio 2019 -conclude Boscaino- Per questo continueremo a informare, manifestare, utilizzare tutti gli strumenti a disposizione -appelli, petizioni, leggi di iniziativa popolare come già fatto in Emilia-Romagna- affinché i Consigli regionali si impegnino a non richiedere il regionalismo differenziato. Perciò saremo a Napoli, il 16 marzo prossimo, per una grande manifestazione di piazza che rappresenterà il secondo passaggio di una staffetta di lotta più che mai necessaria. Sabato 16 marzo prossimo, dunque, tutte e tutti uniti fino al ritiro del Ddl. Fermiamo quest'assurda frammentazione della Repubblica in 20 piccoli staterelli". (di Rossella Guadagnini)
Politica
Sondaggio politico, Fratelli d’Italia scende e Pd...
I dati del rilevamento Swg per il Tg La7
Fratelli d'Italia scende, il Pd sale. Sono le novità del sondaggio politico Swg per il Tg La7 che fotografa le intenzioni di voto se si andasse alle elezioni in questo momento. Fratelli d'Italia si conferma il primo partito con il 30,2% e cede lo 0,1%.
La formazione guidata da Giorgia Meloni vede diminuire il vantaggio sul Partito Democratico, che guadagna lo 0,2% e arriva al 22,5%. Passo indietro del M5S che cede lo 0,1% e ora vale l'11,5%. Forza Italia passa dall'8,4% all'8,5% e svalca la Lega, che perde lo 0,2% e passa all'8,3%. In ascesa Verdi e Sinistra, che fanno segnare +0,3% e ora si attestano al 7,2%.
Seguono Azione (3,2%), Italia Viva (2,6%), +Europa (1,7%), Pace Terra e Dignità (1,1%).
Politica
Segre: “Il fascismo non è mai morto, molti...
La senatrice a vita ospite di 'Il cavallo e la torre' su Rai 3 alla vigilia del suo 94esimo compleanno
"Io penso che il fascismo non sia mai morto e che molti l'abbiano sempre molto rimpianto perché dava questo senso dell'importanza dell'italianità". Con le parole della senatrice a vita Liliana Segre inizia la terza stagione del programma 'Il cavallo e la torre' in onda da questa sera alle 20.40 su Rai3. Intervistata alla vigilia del suo 94esimo compleanno da Marco Damilano, la senatrice sottolinea come certe "simpatie non si sono mai spente". "Conosco persone - aggiunge - che non si limitano più a dire quando si stava peggio si stava meglio. Quei detti sciocchi, quelle frasi fatte che ho sempre odiato ritornano".
E sullo ius scholae Segre dice: "Sono molto favorevole a dare la cittadinanza tramite la scuola perché la scuola è molto importante". "Il mese di settembre già per me è un mese sempre importante, perché c'è il mio compleanno e nel 1938 compivo otto anni, ero una bambina serena che andava a scuola in via Ruffini a Milano" spiega la senatrice. "Mi ricordo quel momento così lontano, come fosse oggi - prosegue Segre - quei visi di mio papà e dei miei nonni che con grande tristezza cercavano di spiegare a questa bambina stupida com'ero io, sciocca, semplice, che per delle leggi, che erano poi le leggi razziste, le leggi razziali, ai bambini ebrei la scuola pubblica era proibita". "Tengo molto allo ius scholae proprio perché sono stata esclusa. Ho piacere che siano inclusi" aggiunge Segre.
Nell'intervista concessa al programma di Rai3, la senatrice usa parole nette anche sul premierato: "Innamorata come sono dell'articolo tre della Costituzione ogni volta che ho sentito che si vuol cambiare questo, che si vuol cambiare quello, si mette a repentaglio quell'etica morale dei nostri padri costituenti che avevano vissuto la Resistenza". "Mi sono battuta e mi batterei con le mie forze rimaste contro il premierato", sottolinea.
Politica
Adriano Galliani sposa Helga Costa, le foto esclusive del...
Post Content