Politica
Europee 2024, Salvini punta ancora su Vannacci: “Lo...
Europee 2024, Salvini punta ancora su Vannacci: “Lo vorrei tra i portabandiera della Lega”
E sulle cariche della polizia a Pisa dice: "Giù le mani dalla forze dell'ordine"
Matteo Salvini riconferma la sua fiducia al generale Roberto Vannacci in vista delle Europee 2024. "A me farebbe molto piacere se fosse uno dei portabandiera della Lega in queste battaglie di libertà, di sicurezza, di civiltà, di democrazia, di coraggio", afferma parlando alla scuola di partito della Lega.
Lui è stato "indagato poi non in un posto a caso - sottolinea il vicepremier -, a Mosca ovviamente perché già che ci siamo... però io penso che se uno ha rischiato la vita per i suoi ragazzi in giro per il mondo di tutto debba aver paura fuorché di un'inchiesta, e quindi se lo stimavo fino a ieri lo stimo ancora di più oggi. E quindi io penso che gli italiani ormai abbiano capito come funziona...".
"Noi gli unici indagati a prescindere"
Quindi rivolto alla platea scandisce: "Siamo diversi, siamo gli unici indagati a prescindere. Avviso ai naviganti: se volete un futuro siete nella scuola sbagliata, andate alla scuola di partito del partito democratico".
"Vannacci sconta le sue posizioni su uranio impoverito"
Vannacci "io l'ho conosciuto dopo averne letto il libro-scandalo e stavo facendo il conto alla rovescia. Vuole candidarsi forse con la Lega? Tre, due, uno, indagato...", afferma Salvini. "Sorridiamo -aggiunge- mi metto nei panni di un uomo che ha rischiato la vita per i suoi ragazzi, per questo Paese, per la bandiera, che magari si è fatto qualche antipatia ai vertici quando coraggiosamente combatté contro l'uranio impoverito per difendere i diritti dei suoi ragazzi che non c'erano più".
"Sei stato ovunque nel mondo -dice del generale- sei stato in Afghanistan, sei stato in Libano, sei stato ovunque, salvato vite, hai servito il tuo Paese, la brigata Folgore, una delle cose più belle, la Brigata Sassari, il corpo degli Alpini, quello che ti fa a sentire orgoglioso di essere italiano ma poi scrivi un libro e apriti cielo. Un generale non può scrivere un libro. Perché? Poi vende centinaia di migliaia di copie senza case editrici, televisioni o sistemi informativi alle spalle...".
"A Bruxelles gioco preconfezionato"
Salvini è duro poi sugli scenari europei del voto. In Europa "tu puoi decidere al massimo se giochi a destra o giochi a sinistra, ma la cosa bella è che, al di fuori di questo campo da calcetto, c'è il mondo" mentre "il dibattito in questi giorni è se ci sarà l'Ursula von der Leyen bis, se l'Europa sarà governata da 'un grande accordo' come si dice a Oxford, o meglio "da un'ammucchiata, come si dice altrove, fra socialisti, Popolari e poi, a seconda delle necessità, un po' di liberali, un po' di Verdi ,un po' di fritto misto".
"Quello del nove giugno è un passaggio storico - sottolinea - . C'è bisogno di teste libere, di menti pensanti che vadano oltre lo schema di gioco preconfezionato da altri".
"Cariche a Pisa? Poliziotti non sono robot"
Il vicepremier torna poi a parlare anche delle cariche della polizia contro gli studenti di Pisa stigmatizzate ieri dal Presidente della Repubblica Mattarella. "Giù le mani dalla forze dell'ordine", ammonisce. "E' giusto analizzare se si è fatto tutto quello che si doveva, anche i poliziotti non sono robot, sono uomini e donne, non è accettabile - afferma - che le centinaia di migliaia di persone in divisa che garantiscono sicurezza e democrazia vengano tirate in ballo nella contesa politica. Non tirate in politica poliziotti e carabinieri".
"Trump? Gli ho fatto i complimenti"
Quindi annuncia che "ho fatto i complimenti stamattina a Trump, sono contento che ha vinto le primarie in South Carolina", afferma. "Posso dirlo o vengo bannato? Perché quando vince qualcuno è la vittoria della democrazia, con altri la democrazia a rischio... . Se vincono i bravi va bene, se vincono i cattivi è a rischio la democrazia".
Politica
Giorgia Meloni, Mantovano: “Mai a rischio la sua...
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio riferisce in merito a notizie giornalistiche sulla presenza di due uomini vicino all'auto dell'ex compagno della premier, Andrea Giambruno
"La sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio". Lo sottolinea il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, in riferimento a notizie giornalistiche che parlavano della presenza di due uomini nei pressi dell'auto dell'ex compagno della presidente del Consiglio, Andrea Giambruno.
"Dell'episodio accaduto sotto l'abitazione del presidente del Consiglio nella notte tra il 30 novembre e il 1 dicembre, mentre il presidente Meloni era impegnata in una missione all'estero, ho puntualmente riferito - quale Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica - nella mia ultima audizione al Copasir il 4 aprile scorso. Non ho difficoltà a ribadire quanto già chiarito nella sede parlamentare propria, e cioè che gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell'intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento nell'episodio di appartenenti ai Servizi".
Politica
Europee, Calenda si candida: “La scelta di Meloni...
"In tutte le circoscrizioni"
Il leader di Azione Carlo Calenda si candida alle elezioni Europee. "Dopo aver consultato il Direttivo del partito, i o ed Elena Bonetti abbiamo deciso di accettare la sfida e candidarci insieme in tutte le circoscrizioni - annuncia - per dare ancora più forza alla squadra di straordinaria qualità che abbiamo messo in campo da settimane, con un programma netto e chiaro e l'obbligo per tutti i candidati di aderire al gruppo Renew. Siamo europei e lo dimostreremo l'8 e il 9 giugno" aggiunge.
"Dobbiamo opporci al progetto di Giorgia Meloni"
"Nei mesi scorsi ho più volte sollecitato pubblicamente tutti i leader politici a firmare un accordo per non candidarsi alle Europee" dice. "Schlein e Tajani hanno già scelto la strada della candidatura diretta. Ma la discesa in campo della presidente del Consiglio e la sua piattaforma antieuropea e sovranista, cambiano completamente lo scenario. Dobbiamo opporci con tutti i mezzi al progetto di 'una piccola Italia in una piccola Europa' di Giorgia Meloni. È necessario rispondere a questa sfida antieuropea mettendosi direttamente in gioco".
Politica
Europee, ecco perché si potrà votare Meloni scrivendo solo...
Le schede che riporteranno solo il nome di battesimo della premier saranno valide
"Chiedo agli italiani di scrivere sulla scheda il mio nome, ma il mio nome di battesimo, scrivete sulla scheda Giorgia, perché io sono e sarò sempre una di voi". Dal palco di Pescara, dove ha annunciato la sua candidatura alle Europee come capolista in tutte le circoscrizioni, Giorgia Meloni ha invitato gli elettori a scrivere sulla scheda solo 'Giorgia'. A spiegare il perché e a fugare ogni dubbio sulla scelta è stato poco dopo il ministro per le Politiche agricole Francesco Lollobrigida, che, al termine dei lavori della kermesse Fdi, ha spiegato che, sulla scheda per le Europee, "ci sarà scritto 'Giorgia Meloni detta Giorgia'", chiarendo quindi che le schede che riporteranno solo il nome di battesimo della premier saranno perfettamente valide.
"È una possibilità che la norma dà proprio per semplificare il concetto", ha chiarito il ministro. Una possibilità, quella dello pseudonimo elettorale, usata più volte anche in passato. L'esempio più noto è quello dello scomparso leader dei Radicali, che sulla scheda elettorale compariva come "Giacinto Pannella detto Marco". Più di recente, nell'elezione che lo ha incoronato sindaco di Milano, Sala ha usato sulla scheda "Giuseppe Sala detto Beppe". Ha aggiunto invece il solo nome di battesimo proprio come farà la premier una candidata delle liste di Carlo Calenda alle comunali di Roma del 2021, "Cecilia Frielingsdorf detta Cecilia".