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Cultura, “La donna della bomba atomica” di Gabriella Greison presto in libreria
Un romanzo e uno spettacolo teatrale per raccontare la vita di Leona Woods, la più giovane scienziata ad aver preso parte al ‘progetto Manhattan’, la cui storia è stata per decenni dimenticata. È questo l’ultimo lavoro di Gabriella Greison, fisica, divulgatrice scientifica, attrice e scrittrice, che, a partire dal 20 febbraio, torna in libreria con “La donna della bomba atomica” e, da marzo, girerà l’Italia con la tournée dell’omonimo spettacolo teatrale. (VIDEO)
"La donna della bomba atomica" è un viaggio interiore, un lungo flusso di coscienza che, essendo raccontato in prima persona, dà la possibilità al lettore e al pubblico di identificarsi con la protagonista della storia, rivivendo i momenti più elettrizzanti e quelli più deliranti del ‘progetto Manhattan’. La narrazione arriva fino ai giorni nostri, analizzando le conseguenze di quello che è stato deciso e ideato in quegli anni.
“Ho scritto questo libro dopo aver effettuato approfondite ricerche sul posto - spiega Gabriella Greison - Sono andata a Los Alamos, a Santa Fe, a Chicago, a Princeton e ad Alamogordo, ricostruendo così il periodo particolare e interessante della costruzione della bomba atomica. Ho seguito le tracce di Oppenheimer e degli altri fisici che hanno preso parte al ‘progetto Manhattan’ e, naturalmente, ho trovato le storie delle scienziate che vi hanno lavorato. Quella che mi è piaciuta di più è stata quella di Leona Woods - aggiunge - Racconto la sua storia perché ho la necessità di raccontare un diario di quel periodo, attraverso il quale narrare anche il combattimento di questa scienziata. E quando una donna combatte non lo fa mai solo per se stessa, lo fa per tutti”.
Il libro, edito da Mondadori, sarà nelle librerie dal 20 febbraio ma è già possibile preordinarlo online. Inoltre, dalla settimana successiva, sarà disponibile la versione audiolibro, letta da Greison, su Audible.
Con le sue opere letterarie e teatrali, da ‘Storie e vite di super donne che hanno fatto la scienza’ a ‘Einstein ed io’ fino a ‘La donna della bomba atomica’, Gabriella Greison vuole restituire voce e luce alle storie delle protagoniste femminili della storia della scienza troppo spesso dimenticate. Nel riportare la leggendaria impresa della scissione atomica, infatti, si parla di Oppenheimer, Fermi e Compton, ma si dimentica la presenza di Leona, assunta a lavorare al Progetto subito dopo il dottorato in fisica, all’età record di 23 anni, esperta nella rilevazione delle particelle con il trifluoruro di boro, addetta al calutrone, e abile nel misurare il flusso di neutroni del reattore nucleare. Leona Woods è per Greison “colei che diede vita alla rivincita di Mileva Maric, fisica e prima moglie di Albert Einstein”, la cui storia è raccontata in ‘Einstein ed io’.
“Credo che per muoverci nel nostro quotidiano ci sia bisogno di storie. Le storie nascono quando le vite sono intense e ci rappresentano - prosegue l’autrice e interprete di ‘La donna della bomba atomica’ - Nei miei lavori, quindi, racconto le donne e gli uomini in cui è possibile immedesimarsi. È per questo che tante persone, dopo aver letto i libri o assistito agli spettacoli teatrali, mi dicono che hanno l’impressione di aver vissuto in prima persona la storia che racconto. Questo è possibile non solo perché io stessa mi immedesimo con la persona di cui sto raccontando la storia, ma anche perché nascono delle vibrazioni tra il personaggio e la mia vita”.
Scritto e interpretato da Gabriella Greison, con la regia di Alessio Tagliento e la distribuzione di Imarts, l’adattamento teatrale di ‘La donna della bomba atomica’ debutterà il 1° marzo all’auditorium di Nembro, a Bergamo, per poi viaggiare per l’Italia e raggiungere addirittura il Belgio.
Prima di avvicinarsi al teatro, Greison ha a lungo studiato i grandi monologhisti inglesi ed americani, assistendo ai loro spettacoli dal vivo e cercando di capire quale fosse la loro tecnica: “Mi è sempre piaciuto il teatro di narrazione - spiega l’autrice - così mi sono fatta affiancare dai grandi registi e dai grandi attori italiani e ho cercato una mia strada, un mio modo di muovermi sul palco e di raccontare storie. Quello che faccio è una ricostruzione storica del passato, seguendo il filone della fisica. Questo - conclude - mi consente di raccontare il lato umano dei grandi personaggi che hanno costruito il nostro mondo”.
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‘Abusi e molestie’, dichiarazioni Peparini...
Mancini, 'con Bejart attenzioni nei miei confronti, ma era un uomo che si innamorava facilmente...'. Luciano Cannito: "Parole di Giuliano fortemente accusatorie, ma si tratta di esperienze personali. Situazioni rare nel mondo della danza, a mio avviso, possono accadere anche in altri campi. Guai a creare ansie, non trasformiamo il corpo in peccato o tabù"
"Abusi, molestie e soprattutto omertà nel mondo della danza". Parole dure, da parte di Giuliano Peparini massimo coreografo e regista, 'stella' del Ballet National de Marseille, 'anima' del Cirque du Soleil, volto noto e amatissimo di 'Amici'. La sua sincerità disarmante e la sue 'verità' hanno scatenato reazioni nel mondo della danza. Giorgio Mancini, straordinario danzatore in forza nel Ballet du XX Siècle di Maurice Béjart e oggi coreografo e maestro acclamato dichiara all'Adnkronos: "Ho vissuto in un'altra epoca. Non si parlava di abusi e soprusi. Quando sono entrato in compagnia con Béjart ero maggiorenne, sapevo che era un uomo che si innamorava facilmente. Ci sono state delle attenzioni nei miei confronti. Ma ero libero di scegliere... se accettare o meno, non era assolutamente un obbligo. Oggi c'è maggiore cautela - prosegue- a volte si tratta, forse, di 'abusi' psicologici. Ma la danza ha regole ferree, se un ragazzo non è portato meglio bocciarlo a scuola che ferirlo".
Secondo Giorgio Mancini non bisogna però superare i limiti, alcune volte del ridicolo e del moralismo imperante. "Ci sono grandi maestri che sono stati cacciati con le accuse di molestie, come il grande Peter Martins, direttore del New York City Ballet, a cui hanno distrutto una carriera o il coreografo Liam Scarlet, star del Royal Ballet, che si è suicidato. Ho saputo che a New York in una compagnia alcuni danzatori indossano dei braccialetti. Celeste se i professori possono accostarsi e correggere l'allievo durante le lezioni, rosso in caso contrario. Il problema è complesso - conclude ma non si risolve costruendo muri o barriere".
Luciano Cannito, regista, coreografo, alla guida dell'Accademia internazionale di Arti Performative 'Art Center' di Roma, non ha dubbi. "Le parole di Giuliano Peparini sono fortemente accusatorie, ma si tratta di esperienze personali. Parla di 'abusi, molestie', situazioni rare nel mondo della danza, a mio avviso, ma possono accadere anche in altri campi. Guai a creare ansie, timori - prosegue- non trasformiamo il corpo in peccato o tabù. Nella mia Accademia tutti gli insegnanti firmano un codice etico. Se ci sono comportamenti non idonei, vengono allontanati".
Francesco Vantaggio danzatore nel corpo di ballo dell'Opera di Parigi e oggi insegnante nella Scuola del Teatro dell'Opera di Roma, dichiara: "Non ricordo di situazioni particolarmente sgradevoli nei confronti di noi giovani danzatori in compagnia all'Opéra Garnier, anche se in un universo, con una maggiore facilità di scambi e rapporti, si potevano creare situazioni ambigue. Ma forse - aggiunge Vantaggio - alla nostra giovane età e forse per incoscienza non ci rendevamo conto di quello che accadeva intorno a noi. A volte si creava un certo 'feeling' con alcuni maestri, per ammirazione, stima, rispetto. Mai subito, comunque, avances".
Anche il collega Alessio Carbone 'premier danseur' all'Opéra di Parigi, confessa all'Adnkronos, che "negli anni trascorsi a Parigi, non ho mai subito particolari 'attenzioni' da parte dei maestri. Ricordo forse la 'tensione' e lo stress psicologico di essere uno dei tre italiani, su 160 ballerini francesi. E' come se volessi rubare loro il mestiere, ma non era così. Quando dichiarato da Giuliano Peparini non lascia indifferenti, fa pensare. Io parlerei, non tanto di abusi o di maltrattamenti, ma di pressioni psicologiche. Ricordo i pianti di mia sorella Beatrice, anche lei danzatrice, costretta a diete ferree prima di poter salire sul palco, ma fa parte del gioco. Il corpo è il nostro strumento e bisogna rispettare dei codici. Ricordo anche alcune situazioni che a distanza di tempo fanno sorridere e che forse ho anche minimizzato- conclude Alessio Carbone- Un maestro russo quando si adirava inveiva contro di noi con parole tremende e subito dopo cominciava a tirare le sedie. Ma eravamo diventati bravissimi ad intercettarli e schivarle".
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L’attore napoletano Massimiliano Morra racconta la...
“Ho sofferto di depressione. Sono stato male e in psicoanalisi. Sono tornato a star bene sul set di Daniele Catini, girando il bellissimo progetto “Le Faremo Sapere”. La depressione mi stava mangiando e dopo il Grande Fratello, dove mi sono sentito manipolato come non mai, ho ripreso a recitare.”
“Il GF è stata un’esperienza senza controllo, assurda, terribile. Devo tutto alla Ares Film, produzione che mi aveva tenuto a battesimo, altrimenti non avrei mai girato da protagonista una decina di fiction di successo con le più grandi attrici italiane e non; da Virna Lisi a Giuliana De Sio, da Angela Molina a Stefania Sandrelli. E invece sono passato per un ingrato per mera superficialità ed ingenuità, coinvolto in una serie di pettegolezzi e maldicenze mio malgrado. Il GF è stata veramente la peggiore esperienza lavorativa della mia vita, l’ho fatto solo per soldi. Mi sono sentito usato e messo all’angolo. Ho raccontato nella stanza della ‘linea della vita’ dei miei successi da attore, della riconoscenza nei confronti della Ares Film, dell’incidente in auto del 2018 che mi ha quasi ammazzato, della mia infanzia, della mia adolescenza, della mia famiglia e tanto altro ancora. Non è stato mai mandato in onda, perché evidentemente c’era un disegno diverso per me. Servivo per beceri pettegolezzi e teatrini. Devo invece tutto al produttore che mi ha lanciato, lo ripeterò all’infinito (Alberto Tarallo, ndr). Qualcuno molto crudele mi aveva fatto precedentemente allontanare dalla villa del produttore dove vivevo e studiavo. Per questo nella casa del GF ero molto deluso e amareggiato nei confronti del mio produttore e, dato che ero stato abbandonato senza mai capirne il reale motivo, mi ero lasciato andare dicendo ciò che non pensavo veramente. Ma una volta uscito dalla casa, grazie al mio agente Rosario Porzio, insieme alle dichiarazioni del mio produttore in TV, la verità è venuta a galla; ero stato allontanato dai Villa Dafne per enormi maldicenze nei miei confronti, per illazioni e congetture. Quell’allontanamento mi aveva provocato una grande depressione poi acuita dalla mia partecipazione al Grande Fratello. Ora sto rinascendo dopo la depressione.”
Massimiliano Morra per anni è stato considerato una delle giovani star della fiction televisiva italiana. Sin da giovanissimo veniva ingaggiato in prestigiosi lavori televisivi grazie soprattutto alla sua bellezza. Un successo strepitoso ed un lancio stile Gabriel Garko.
“Avevo vinto il concorso de ‘Il più bello d’Italia’ del 2010, lo stesso titolo vinto da Gabriel Garko anni prima. Il mio agente mi presentò ai casting della fiction TV ‘Pupetta’ con Manuela Arcuri. Fui scelto come protagonista maschile.”
Da lì, tante fiction che hanno ottenuto ottimi ascolti, con picchi di share ancora oggi difficili da replicare. Ad un certo punto però, i produttori che per anni lo avevano lanciato e sostenuto, dopo l’enorme successo personale ottenuto in ‘Furore 2’ insieme ad un’altra bellissima Raffaella Di Caprio, smettono di credere in lui e lo allontanano.
Massimiliano Morra, complice anche un brutto incidente automobilistico che gli provoca una emorragia cerebrale nel periodo della sua partecipazione a “Ballando con le stelle”, cade in depressione e va in psicoanalisi.
“Per anni avevo dimostrato la mia forza, la mia determinazione e avevo affinato le mie armi artistiche. Ero pronto al Cinema di serie A che tanto agognavo.”
Ma invece del cinema, Morra si ritrovava, colpa anche del Covid e dei set completamente fermi, a partecipare al Grande Fratello Vip.
Da qui la depressione cresce, diventa un incubo. Psicoanalisi e riposo e poi finalmente il film “Le faremo sapere” di Daniele Catini e l’operazione teatrale “La locandiera” di Nando Sessa con la sua amica conosciuta sul set di ‘Furore 2’ Raffaella Di Caprio e con un’altra bellissima, Raffaella Fico.
“Piano piano, Morra sto recuperando me stesso e il mio lavoro che amo, ma questa volta attraverso Cinema e Teatro. La strada è lunga e complessa, ma non demordo. Da buon Leone, il mio motto da sempre è ‘insisti e persisti, raggiungi e conquisti'”, chiude il bravo e bellissimo attore napoletano.
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Fabrizio Venturi Direttore Artistico del Sanremo Cristian...
Il cantautore Fabrizio Venturi, ideatore e Direttore Artistico del Festival della Canzone Cristiana ha annunciato che da giugno il Festival sarà in tutta Europa.
L’intento e lo spirito è lo stesso del Sanremo Cristian Music Festival, quello di realizzare un connubio creativo tra la canzone e la fede e tra la canzone e la lode a Dio, lo scopo è quello di lodare Dio attraverso la musica, da giugno il festival diventa internazionale, infatti da ora in avanti tutti gli anni il festival subito dopo l’appuntamento sanremese allunga il tiro, ossia si espande in Europa.
Abbiamo chiuso l’accordo con l’ITALIMPIANTISPA, multinazionale leader nel campo dell’energia riciclabile, l’importante azienda sarà lo Sponsor Ufficiale delle cinque date europee, FRANCIA, BELGIO, GERMANIA, OLANDA e LUSSEMBURGO. È quasi tutto pronto per la prima edizione del European Festival della Canzone Cristiana, e, non vedo l’ora di ascoltare le canzoni degli artisti che si iscriveranno mi aspetto grandi voci e canzoni, ci detto il Direttore artistico Fabrizio Venturi.
l’ITALIMPIANTISPA ha In ognuno dei cinque paesi una grande struttura con migliaia di mq di esterno, sarà proprio lì che verrà montato l’imponete palco che ospiterà il Festival della canzone Cristiana.
Quindi Il Festival si svolgerà nelle grandi aree esterne delle proprietà dello Sponsor europeo ITALIIMPIANTISPA, la prima tappa è già in calendario, sarà nella sede di Lussemburgo, sabato 22 e domenica 23 giugno 2024 ore 21.00.
Il bando della partecipazione al Festival sarà pubblicizzato dall’Ufficio Stampa di ITALIMPIANTISPA e fatto divulgare dalle radio e le TV di ogni paese ospitante la kermesse. Il regolamento prevede 16 artisti in gara che canteranno in inglese, e importanti ospiti nazionali, la tappa di ogni paese vedrà due vincitori, che parteciperanno di diritto al FESTIVAL DELLA CANZONE CRISTIANA SANREMO 2025, che, come nelle sue tre passate edizioni si svolgerà negli stessi giorni in cui si realizza il Festival della Canzone Italiana, un festival nel festival, una staffetta musicaleoramai conosciuta ed attesa da tutti gli italiani.
Il grande successo raggiunto dal Festival della Canzone Cristiana di Sanremo ha spalancato le porte ad artisti della Christian music italiana, dando voce per la prima volta a questo genere anche in Italia, cosa che fino ad ora non era mai accaduto, come invece è da sempre in altri paesi del mondo, primo tra questi gli Stati Unitid’America, collocando il Sanremo Cristian Music Festival come prima vetrina della musica cristianaitaliana, un vero e proprio festival Christian music senza essere inquinato dalla partecipazione di artisti appartenenti ad altri generi, come invece avviene in altri eventi similari. Ebbene, spinto da questo grande successo adesso il Festival della Canzone Cristiana vola anche in Europa ha concluso Fabrizio Venturi.
Insomma, sembra che tutto sia un crescendo, come del resto auspicato sin dalla prima edizione di questo grande Festival.