Esteri
Ucraina: “Controffensiva flop, ora nuova...
Ucraina: “Controffensiva flop, ora nuova tattica”. Russia: “Avanziamo”
Kiev si prepara ad una nuova strategia. Zelensky: "Arrivati sistemi di difesa aerea". Abbattuto drone ucraino a Belgorod
L'Ucraina ammette errori nella controffensiva e riconosce la necessità di cambiare strategia nella guerra contro la Russia. Il presidente Volodymyr Zelensky saluta l'arrivo di altri due sistemi per la difesa aerea. Dall'altra parte, Mosca rivendica successi e progressi nel conflitto iniziato 2 anni fa.
Lo stallo apparente nella guerra si protrae da mesi. Si combatte lungo la linea del fronte senza variazioni sostanziali nelle posizioni, che appaiono consolidate dalla fine della controffensiva condotta da Kiev nel 2023. L'Ucraina non ha sfondato la difesa russa, in particolare sul fronte meridionale, e non ha centrato l'obiettivo di tagliare lo schieramento nemico per puntare verso la Crimea. Ora, Kiev deve fare i conti anche con una complessa gestione di armi e munizioni: si attende un segnale dagli Stati Uniti, con un pacchetto da 61 miliardi bloccato al Congresso per l'opposizione di una pattuglia di repubblicani al Senato.
Gli ucraini ammettono "errori" che hanno lasciato 'delusione' in Occidente per i risultati. Ora si scommette su una 'nuova' tattica, nel mezzo sullo scontro che va avanti da settimane e che potrebbe essere arrivato all'apice tra il presidente Zelensky e il capo delle Forze Armate, Valerii Zaluzhny. "Per quello che riguarda la controffensiva, sì, c'è un certo retrogusto negativo dopo quello che è accaduto nel 2023", riconosce il consigliere della presidenza, Mykhailo Podolyak, in un'intervista all'emittente ucraina Canale 24.
"Ci sono stati errori tattici, i comandanti militari e i leader politici ne parlano - aggiunge - Non è un problema, è una guerra. Non è un Paese piccolo con risorse limitate a combattere contro di noi, è la Russia, un Paese grande con un apparato militare e industriale enorme".
Podolyak torna a chiedere più sostegno ai Paesi europei proprio mentre l'Ue vara nuovi aiuti da 50 miliardi. "E' necessario aumentare la fornitura di alcuni armamenti e va risolta la questione delle quantità", dice, ammettendo al contempo che c'è una certa "stanchezza" su alcuni fronti, come il Donetsk. "Non possiamo fermare la guerra - afferma- Dobbiamo cambiare tattica. La strategia non cambia, ma le decisioni operative devono cambiare in base al numero di armi e alle capacità". Secondo Podolyak, "deve essere una cosa inaspettata per la Russia che combatte in modo lineare. Dobbiamo privarla della sua capacità di prevedere cosa farà l'Ucraina".
La novità principale delle ultime ore, come annuncia Zelensky, è l'arrivo di "altri due sistemi di difesa aerea". "I dettagli non possono essere discussi in pubblico", dice il presidente. "Si tratta di sistemi capaci di intercettare qualsiasi cosa. Difenderemo i territori. Sebbene i sistemi siano ancora insufficienti per la protezione completa dell'Ucraina, lavoriamo ogni giorno per raggiungere questo obiettivo", aggiunge.
Russia annuncia nuove conquiste
In questo quadro, il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu annuncia che il suo esercito è all'offensiva in Ucraina e avrebbe compiuto presunte conquiste territoriali. "Le nostre unità stanno avanzando, espandendo la zona sotto il loro controllo, migliorando la loro posizione in prima linea", dice in una riunione con alti ufficiali a Mosca in cui spicca l'assenza del generale Valerii Gerasimov.
"Dopo il fallimento della controffensiva nemica, le forze armate russe hanno assunto l'iniziativa strategica su tutta la linea del fronte. L'esercito russo ha catturato i villaggi di Tabayivka e Krokhmalne nella regione ucraina orientale di Kharkiv e il villaggio di Vesele vicino a Bakhmut, nella regione del Donbass", aggiunge.
A Tabayivka ci sono forti combattimenti ma rimane in mano ucraina, ha dichiarato invece un portavoce militare a Kiev, precisando che "sono in corso scontri di artiglieria".
Abbattuto drone ucraino a Belgorod
Le difese aeree russe hanno intanto abbattuto un drone ucraino sulla regione di Belgorod, vicino al confine occidentale del paese. Ad annunciarlo è stato il governatore Vyacheslav Gladkov. "Nel distretto municipale di Novooskolsk, la nostra difesa aerea è stata attaccata e un drone è stato abbattuto. Non ci sono vittime", ha riferito su Telegram. I rottami del drone hanno causato danni ad un'abitazione, danneggiando il tetto, la facciata e la recinzione, e ad un camion parcheggiato nelle vicinanze.
"Il villaggio di Zadorozhny, distretto di Krasnoyaruzhsky, è stato colpito dal fuoco delle forze armate ucraine. Non ci sono state vittime. Diversi danni sono stati rilevati in due abitazioni private e ci sono danni alla linea elettrica: i villaggi di Zadorozhny, di Terebreno e di Prilesye sono senza elettricità", ha poi scritto su Telegram il governatore della regione.
Esteri
Ue, Atlantic Council: “Draghi guidi Consiglio, fra...
"Il rapporto Draghi proporrà interconnessioni tra sistemi produttivi nazionali"
"Mario Draghi dovrebbe essere il prossimo presidente del Consiglio europeo". Non al vertice della Commissione al posto della 'spitzenkandidatin' Ursula von der Leyen, come da rumor delle scorse settimane, ma come successore di Charles Michel alla testa dei capi di governo dell'Unione. E' quanto si legge in un editoriale pubblicato sul sito dell'Atlantic Council, uno dei principali think tank americani, firmato dal nonresident senior fellow Mario De Pizzo.
"L'Unione Europea è a un bivio: deve scegliere se attuare riforme significative o accettare il suo imminente declino. Uno dei pochi leader disposti a fare le riforme necessarie è Mario Draghi, ex presidente della Banca centrale europea ed ex primo ministro italiano", scrive De Pizzo. Draghi è stato incaricato da von der Leyen di redigere un rapporto sulla competitività dell'Ue, che sarà pubblicato dopo le elezioni europee del 6-9 giugno.
"Secondo una fonte vicina a Draghi, che ha condiviso i primi dettagli a condizione di anonimato, il rapporto includerà probabilmente una valutazione franca delle debolezze dell'Europa, sulle sue limitate capacità creative e produttive. In questo momento all'Europa mancano sia le risorse che la volontà di competere con il resto del mondo, soprattutto se si considera la capacità di Stati Uniti e Cina di stimolare l'economia attraverso la spesa pubblica", prosegue De Pizzo.
Il rapporto sulla competitività europea che sta preparando Draghi su incarico di von der Leyen e che sarà presentato dopo le elezioni europee "metterà probabilmente in evidenza il fatto che l'Europa ha enormi opportunità di correggere le sue carenze produttive", si legge ancora.
"Una riforma che il documento promuoverà è la creazione di interconnessioni tra i sistemi produttivi nazionali, con l'obiettivo di creare un unico sistema europeo di catene di approvvigionamento continentali integrate - un obiettivo a dir poco ambizioso. La visione di Draghi potrebbe essere la fonte di ispirazione per un programma di governo dell'Ue per i prossimi cinque anni. E l'Europa ha bisogno del suo impegno per realizzare questi obiettivi".
Nell'editoriale si sostiene che Draghi dovrebbe guidare il Consiglio europeo, anche se è una carica istituzionale spesso criticata per essere in gran parte simbolica e priva di un gabinetto. "E' la persona che fa la carica - precisa De Pizzo - Draghi sarebbe in grado di avviare il processo di riforma dei trattati istitutivi dell'Ue proponendo punti nelle discussioni formali e informali, nonché elaborando piani per realizzare le politiche che suggerirà nella sua relazione. Come ha detto il 16 aprile a Bruxelles, in occasione della Conferenza di alto livello sul Pilastro europeo dei diritti sociali, 'avremo bisogno di un partenariato rinnovato tra gli Stati membri, di una ridefinizione della nostra unione che non sia meno ambiziosa di quella che i padri fondatori fecero settant'anni fa con la creazione della Comunità europea del carbone e dell'acciaio'".
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Europee, Gozi (Renew): “Noi mai con l’Ecr”
"Ursula e Giorgia candidate per finta"
Per Renew Europe, l’apertura di Ursula von der Leyen ad una eventuale collaborazione con l’Ecr nel Parlamento Europeo dopo le elezioni “non è accettabile” e i Liberali non faranno mai “alleanze politiche e programmatiche” con “estremisti” di destra come i Conservatori e Riformisti Europei. A dirlo all’Adnkronos, dopo il primo dibattito di ieri tra gli Spitzenkandidaten a Maastricht, è Sandro Gozi, uno dei tre candidati di punta di Renew, segretario del Partito Democratico Europeo ed eurodeputato, eletto in Francia con Renaissance. Von der Leyen, osserva Gozi, “è già una candidata per finta: su questo ha una cosa in comune con Giorgia Meloni, perché vuole fare la presidente della Commissione e non si presenta da nessuna parte, mentre Meloni non vuole fare nulla, ma si presenta dappertutto. Quindi certamente, per finzioni e presa in giro degli elettori, Giorgia e Ursula sono molto vicine”. “La nuova finzione di Ursula - continua - è fare una distinzione tra gli estremisti di destra della Lega, dell’AfD e del Rassemblement National e gli estremisti di destra di Fratelli d’Italia, Vox ed Eric Zemmour. Estremisti sono: che siano in uno, due, tre o dieci gruppi, noi con l’Ecr, Meloni, Id, Le Pen, non faremo nessuna alleanza politica. Questo vale per ieri, per oggi e per domani. ”. (segue)
Per Gozi, “più von der Leyen va verso l’estrema destra, più si allontana da Renew”. Certo, continua, “non è che possiamo impedire a qualcuno di votare il prossimo presidente della Commissione. Non possiamo impedire a Meloni di fare ogni tanto una cosa giusta, ma noi alleanze politiche e programmatiche, un programma politico di legislatura, con obiettivi comuni, come abbiamo fatto nel 2019, con Ecr, Meloni, Fazzolari e altri estremisti del genere, non ne facciamo. Non l’abbiamo fatto nel 2019 con i polacchi del Pis, non lo faremo nel 2024 con Meloni”.
E questo, precisa, “non per pregiudizio, ma perché, semplicemente, abbiamo visioni profondamente diverse dell’Europa: la stessa Meloni lo ha detto chiaramente a Pescara, che è incompatibile con noi di Renew”. Nel 2019, ricorda, il Pis polacco “votò la presidente della Commissione (von der Leyen, ndr), perché avevano un commissario (all’Agricoltura, Janusz Wojciechowski, ndr). Secondo me più von der Leyen va verso gli estremisti, più si allontana dalla possibilità di succedere a se stessa”. Infine, il calendario. Il voto di conferma del prossimo presidente (o della prossima presidente) della Commissione si potrebbe tenere a settembre, calendario alla mano.
“Non è ancora deciso - spiega Gozi - a luglio è stretta, ma decideremo dopo le elezioni. Certo, per votare a luglio occorrerebbe una seconda sessione speciale, nella seconda metà del mese. Se non facciamo una sessione speciale in luglio, dovremo aspettare settembre. Ma la questione è ancora aperta”, conclude.
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Israele vuole una vittoria totale su Hamas – Ascolta
Mentre l'Occidente, con Usa e Gran Bretagna in testa, e diversi Stati arabi premono sull'organizzazione perché accetti le richieste di Israele per poter raggiungere un accordo per lo scambio di prigionieri e una tregua che comporterebbe il rinvio della temuta operazione di terra dell'Idf a Rafah il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu durante un incontro con i rappresentanti delle famiglie degli ostaggi fa sapere che l'evacuazione della popolazione da Rafah è già iniziata in vista dell'avvio dell'operazione militare che avverrà presto e che è sostenuta da tutti i ministri del governo.