Spettacolo
L’autore tv Peppi Nocera: “Io in una shit storm...
L’autore tv Peppi Nocera: “Io in una shit storm per un equivoco su un coming out”
La nota firma di tanti programmi di successo: "Per l'uscita dell'ep 'Tipi Trasparenti', volevo svelare che c'ero io dietro al nome d'arte La Badante, ma per un titolo fake sono finito in una shit storm sulla mia omosessualità".
Il noto autore televisivo Peppi Nocera è finito in una shit storm di insulti social per un equivoco su un coming out. Nocera è una delle firme più note tra gli addetti ai lavori, il suo nome è legato a moltissimi successi del piccolo schermo, da 'Non è la Rai' ad 'Amici', da 'X Factor' a 'L'Isola dei Famosi', da 'The Ferragnez' al doc 'Unica' con Ilary Blasi. Eppure questo non l'ha salvato dall'incappare nell'ennesimo caso mediatico legato ai social e ai leoni da tastiera.
Nocera, infatti, negli anni si è dedicato ("come slow side project", dice lui) anche alla musica, suo primo amore poi abbandonato per la tv ("ho smesso di cantare a 23 anni"), continuando però saltuariamente a scrivere per altri (da Ambra a Raffaella Carrà, a Grazia Di Michele ad alcuni cantanti di 'X Factor') e poi tornando sulla scena da 7 anni con il nome d'arte La Badante, con cui ha pubblicato diversi dischi ed ep electro pop, riuscendo a mantenere l'anonimato anche se qualche addetto ai lavori sapeva. "Lo sapevano molti amici, qualche discografico e anche Fiorello che si divertiva a passare qualche mio pezzo in radio". Pochi giorni fa, però, in occasione della pubblicazione dell'ultimo ep 'Tipi trasparenti' - che contiene il singolo omonimo, con un testo sofisticato che parla del fenomeno del 'ghosting' nelle chat di incontri, e tre remix dello stesso brano affidati a The Italo Connection - Nocera ha deciso di rivelare chi si celasse dietro il nome d'arte La Badante. E da lì è accaduto l'impensabile.
"Dopo 7 anni - racconta all'Adnkronos - ho pensato chi se ne frega, non è che puntassi ad una carriera discografica, al main stream. Quindi ho pensato che era il momento di rivelare che dietro La Badante c’ero io e ho dato un’intervista a Gay.it, questo era il coming out, non il fatto che fossi gay, su cui io peraltro non mai fatto alcun mistero. Facevo coming out dicendo: La Badante sono io. Da quell'articolo però ne sono rimbalzati in rete molti altri, tutti con titoli tipo: l'autore televisivo Peppi Nocera fa coming out e una mia dichiarazione mai data in quell'intervista: 'io sono gay'. Tanto è bastato per leggere sotto questi articoli dei commenti feroci e degli insulti che fanno francamente rabbrividire", sottolinea Nocera.
"Il fatto che fossi gay - afferma - era implicito e mai nascosto. E poi non è che fossi il Papa, cioè la notizia della mia omosessualità è una non notizia. La cosa mi avrebbe semplicemente fatto molto ridere, se non fosse per la valanga di commenti orrendi che ha scatenato. Questo è abbastanza inquietante. Come è inquietante che la scelta del titolo è probabilmente legata al 'clickbait', alla morbosità di cliccare sul coming out di qualcuno che nemmeno si conosce e di insultarlo. Ma questo fa riflettere anche rispetto a quello che è successo nelle ultime settimane, dalla Ferragni alla Lucarelli. Io chiaramente me ne frego, perché figurati sono corazzatissimo, lavoro nel mondo dei media da troppi anni per non avere le spalle larghe su queste cose. Ma comunque l'impatto di una shit storm è notevole e se travolge qualcuno che le spalle ce le ha meno larghe può anche provocare tragedie".
A questo proposito, sui casi mediatici delle ultime settimane legati al mondo delle star del web, Nocera aggiunge: "L'accoppiata caso Ferragni caso Lucarelli ha messo in risalto questo fenomeno e secondo me anche stampa e tv ne stanno approfittando per riappropriarsi di un terreno che i social gli aveva un po' sfilato da sotto i piedi", fa notare.
"Ma io vorrei tornare a parlare di musica: quando i leoni da tastiera si saranno placati magari qualcuno si interesserà all'ep più che alle mie scelte sessuale", sorride. E parlando proprio di musica, la produzione de La Badante contiene diverse chicche molto sofisticate: il brano di debutto, nel 2017, 'Parole d’amore' vantava l'incipit affidato a Mara Maionchi e l'interpretazione nel video in lip sync di Aldo Busi; nel 2018 era uscito l'album 'L’amore è un algoritmo borghese'; nel 2020 poi, Nocera aveva reinterpretato riarrangiandole le canzoni dei Fangoria, una band spagnola paladina del mondo LGTB e parte della factory creativa del regista Pedro Almodovar; nel 2021 aveva fatto notizia il brano 'Odi il Reggaeton'. Ora 'Tipi Trasparenti' è accompagnato da un video, realizzato montando materiale di repertorio della scena omosessuale americana tra il 1978 e il 1988: "il clubbing, le saune, la cultura del ballroom, il passato glorioso dell'inizio della rivoluzione omosessuale mondiale". Ma la notizia del suo lancio è finita offuscata dalla finta dichiarazione 'Io sono gay' e da commenti del tenore: "E basta!", "ormai è una moda" e altri irripetibili.
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Concerto primo maggio, Cosmo con bandiera palestinese
Spunta anche un quasi topless nello show
Cosmo con la bandiera palestinese sul palco del concerto del primo maggio al Circo Massimo. Il cantante, protagonista di una delle ultime esibizioni dello show, porta la bandiera sul palco durante l'esecuzione del brano Tristan Zarra. La performance è particolarmente 'vivace', spunta anche un quasi-topless. "Che avete combinato?", chiosa BigMama, rivolgendosi all'artista. "Ti sei liberato sicuramente, sei un grande", aggiunge congedando Cosmo.
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Concerto primo maggio, Massini: “Se dici antifascista...
"Io, allora, oggi sono 'antisfascista'"
"Ogni volta che qualcuno muore sul lavoro è una catastrofe, è uno sfascio, un massacro. Io, allora, oggi sono 'antisfascista' perché se oggi dici antifascista ti identifica la digos". Così Stefano Massini durante la sua performance insieme a Paolo Jannacci sul palco del concerto del primo maggio di Roma.
"Chi muore sul lavoro muore più volte: la prima volta quando vieni stritolato e bruciato dalle fiamme, la seconda quando ti dicono che la colpa era la tua, la terza quando non frega un cazzo a nessuno e la quarta quando saprai di essere morto invano e da uomo diventi fotografia", afferma lo scrittore che grida: "Mai più".
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Concerto primo maggio, Morgan contro la musica “dei...
Il breve discorso del cantante. Poi l'esibizione sfora e viene sfumata
Morgan contro il mercato squalo e la musica "dei rutti" dal palco del Concertone del primo maggio. il set si apre con il brano "Sì, certo l’amore", poi Morgan legge sul palco un elogio alla musica italiana amata in tutto il mondo (“allegro e adagio sono due parole italiane ma si usano in tutto il mondo”) e un appello perché la politica aumenti la sua considerazione della musica. "Oggi è un giorno di festa perché i lavoratori festeggiano ed io voglio ringraziare tutte le persone che stanno lavorando a questo spettacolo. Sono persone che hanno studiato che non hanno nessun tipo di tutela legale in questo paese. Perché gli artisti non sono per niente considerati, non vengono rispettati dalla politica. Dalla politica no ma dal popolo sì perché restare senza musica è fare una vita peggiore", afferma Morgan.
Quindi, aggiunge l'artista: "Questa è la vostra festa, perché voi avete lavorato e volete lo spettacolo. Noi facciamo un applauso e diciamo ai signori politici che noi italiani siamo inventori della musica in tutto il mondo e lasciare gli artisti privi di tutela legale nelle mani del becero mercato squalo non è degno dell'Itala che deve essere".
Al termine del monologo, Morgan intona un brano inedito il cui ritornello denuncia "pubblicano i rutti", che è una critica feroce alla qualità della musica che va per la maggiore nelle classifica di questi anni. Infine intona 'Altrove' e poi duetta con Noemi sul finale del brano. L'esibizione viene sfumata sul finale per lasciare la linea al Tg 3.