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L’Oreal presenta al Ces il rivoluzionario asciugacapelli AirLight Pro
Al Ces 2024 di Las Vegas il Gruppo L’Oréal ha presentato AirLight Pro, un asciugacapelli di ultima generazione sviluppato insieme a hairstylist professionisti e pensato sia per il mondo della bellezza professionale sia per essere usato dai consumatori nelle loro case. Sviluppato in collaborazione con la startup Zuvi, AirLight Pro combina la tecnologia a luce infrarossa e il getto d’aria per prendersi cura dei capelli e renderli visivamente più morbidi e idratati permettendo al contempo un’asciugatura più rapida grazie a un flusso di calore ottimizzato per diversi tipi di capelli, il tutto consumando fino al 31% in meno di energia. A differenza degli asciugacapelli convenzionali che riscaldano e sono dotati solamente di resistenze riscaldanti, AirLight Pro presenta uno speciale motore ad alta velocità con ventilatore a 17 lame e tecnologia brevettata a infrarossi alimentata da lampadine alogene con tungsteno progettate per un’asciugatura rapida senza calore.
Nel suo discorso a Las Vegas il Ceo del Gruppo L’Oréal, Nicolas Hieronimus, ha ricordato che "da 115 anni L’Oréal fa leva sulla scienza per innovare e offrire ai consumatori e alle consumatrici esperienze Beauty indimenticabili che soddisfino le loro aspirazioni di bellezza individuali. Con AirLight Pro, in collaborazione con Zuvi, dimostriamo come la tecnologia possa aumentare la performance della bellezza, prendersi cura dei bisogni dei diversi tipi di capelli e ridurre l’impatto ambientale. È questo il futuro della bellezza che intendiamo creare".
Hieronimus ha anche annunciato l’acquisizione della startup svizzera Gjosa, pioniera della tecnologia di frammentazione dell'acqua, con cui era stata già avviata una collaborazione con Gjosa per il lancio del doccino Water Saver di L'Oréal Professionnel, inserito nel 2021 tra le "100 migliori invenzioni dell'anno" della rivista TIME. La tecnologia brevettata di frammentazione dell'acqua consente ai saloni di parrucchieri di ridurre il consumo d'acqua fino al 69% e di offrire ai clienti un'esperienza di lavaggio piacevole e completa. Dal 2023, il doccino è stato distribuito in più di 10.000 saloni di parrucchieri professionali in Europa e Medio Oriente, contribuendo a risparmiare più di 182 milioni di litri d'acqua, equivalenti a 72 piscine olimpioniche. Il piano prevede di continuare l'implementazione in oltre 200.000 saloni in tutto il mondo nei prossimi anni.
Economia
Torino-Cagliari 2 a 0 con doppietta di Adams
La partita allo Stadio Olimpico Grande della città piemontese
Il Torino, allo Stadio Olimpico Grande Torino, ha battuto il Cagliari per 2 a 0. Il calciatore inglese naturalizzato scozzese Che Adams ha messo a segno una doppietta al 6' e al 61esimo minuto. Con questa vittoria, valida per la 22esima giornata del campionato di serie A, il Torino sale a 26 punti agganciando temporaneamente l'Udinese al decimo posto. Il Cagliari resta fermo a 21 punti e al quattordicesimo posto.
Economia
Tari, cosa cambia nel 2025 con introduzione tariffa puntuale
La tassa sui rifiuti si trasforma per premiare che produce meno rifiuti indifferenziati
La Tari, la tassa sui rifiuti, subisce importanti cambiamenti nel 2025 con l’introduzione della tariffa puntuale, applicata con l’obiettivo di premiare chi produce meno rifiuti indifferenziati.
Cos'è la Tari
Acronimo di Tassa rifiuti, rappresenta il tributo locale destinato alla copertura dei costi del servizio di gestione dei rifiuti urbani. Tale tassa è riscossa dai Comuni e viene pagata dai proprietari o detentori di immobili in grado di produrre rifiuti, indipendentemente dall’uso effettivo degli stessi.
Cosa cambia nel 2025
Agnese Giardini, collaboratrice di Immobiliare.it, spiega le novità del 2025. Da quest’anno, infatti, i Comuni cominceranno a calcolare l’importo della Tari basandosi sull’effettiva produzione di rifiuti indifferenziati. La tariffa puntuale sarà applicata con l’obiettivo di premiare chi produce meno rifiuti indifferenziati. Il nuovo regime è attivo dal 1° gennaio 2025 in alcuni Comuni, come Ravenna e Cervia. In una seconda fase, la nuova Tari sarà estesa a livello nazionale.
Sono tre le principali novità introdotte quest’anno.
1) L’importo della Tari non sarà più basato solo sulla superficie dell’immobile e sul numero di occupanti, ma anche sulla quantità effettiva di rifiuti indifferenziati prodotti. Questo sistema mira a incentivare la raccolta differenziata e ridurre la produzione di rifiuti non riciclabili.
2) Saranno introdotte nuove tecnologie e strumenti di tracciamento dei rifiuti (esempio tessere elettroniche e cassonetti intelligenti dotati di sistemi di apertura e conteggio tramite tessere personali), per responsabilizzare i cittadini-contribuenti.
3) Il nuovo calcolo intende premiare chi produce meno rifiuti indifferenziati.
La prescrizione della Tari
La Tari, come tutti i tributi locali, è soggetta a prescrizione, così come altre tasse, tra cui l’Imu. La normativa vigente stabilisce che la Tari si prescrive in un termine di 5 anni. Questo significa che, trascorsi 5 anni dal momento in cui il pagamento doveva essere effettuato, il Comune non può più richiedere il pagamento della tassa.
La prescrizione della Tari inizia a decorrere dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui la tassa avrebbe dovuto essere pagata. Ad esempio, la Tari relativa all’anno 2018 inizia a prescriversi dal 1° gennaio 2019 e va in prescrizione il 1° gennaio 2024 (ma, a causa della sospensione dei termini per 85 giorni a causa del Covid, dal 9 marzo al 31 maggio 2020, questo termine è stato prorogato al 26 marzo 2024).
La prescrizione può essere interrotta da un atto formale di richiesta di pagamento, come una cartella esattoriale. Quando ciò accade, il termine di prescrizione si azzera e inizia nuovamente dal principio. Per esempio, se il Comune invia una cartella esattoriale nel quarto anno, il termine di prescrizione ricomincia a contare 5 anni da quel momento. In alcuni casi, la prescrizione della Tari può allungarsi. Questo avviene principalmente quando il pagamento è dovuto in seguito a una sentenza giudiziaria. Se il tribunale conferma, anche solo parzialmente, l’obbligo di pagamento della Tari, la prescrizione non è più di 5 anni, ma segue il termine ordinario di 10 anni.
Le cartelle esattoriali relative alla Tari seguono lo stesso termine di prescrizione della tassa stessa, ovvero 5 anni. Anche queste, come la Tari, possono vedere i termini di prescrizione interrotti da ulteriori notifiche di pagamento.
Una volta che la Tari è prescritta, il contribuente ha il diritto a non pagare la tassa. Tuttavia, non basta ignorare l’avviso di pagamento: è necessario far valere la prescrizione presentando un’istanza di autotutela per chiedere lo sgravio. Se il Comune non risponde, il contribuente ha 60 giorni di tempo per presentare un ricorso presso la Commissione Tributaria Provinciale.
Finanza
Ops Mps su Mediobanca: tutti gli intrecci azionari
Una ragnatela di intrecci azionari. L'ops lanciata oggi da Mps su Mediobanca mette in moto una girandola di titoli e di azionisti destinata molto probabilmente a ridisegnare i cardini del sistema bancario italiano e gli equilibri nella gestione del risparmio. Mps, l'istituto bancario più antico del mondo, ribalta il suo ruolo. Non più promessa sposa e preda designata dopo il salvataggio, ma protagonista del risiko bancario. Oggi lo Stato italiano è primo azionista con l'11,731%, Delfin si piazza al secondo posto (9,780%) e il gruppo Caltagirone è al terzo con il 5,026%. In Mps è presente anche il gruppo Banco Bpm: oggi detiene il 5,03%, domani potrebbe arrivare a controllare il 9% se andrà in porto l'opa lanciata su Anima che oggi di Mps detiene il 3,992%. Su Banco Bpm pende però anche l'opa totalitaria lanciata da Unicredit dove tra gli azionisti c'e' Allianz (4,488%) e la famiglia Del Vecchio con il 2,775%.
La Delfin di Del Vecchio si ritrova anche in Mediobanca come primo azionista (19,81%) seguita dal Gruppo Caltagirone con il 7,76%, da Blackrock con il 4,23% e dal gruppo Mediolanum con il 3,49%. Blackrock è anche il primo azionista di Unicredit (7%) e il terzo di Commerzbank (7,3%), istituto tedesco al centro delle attenzioni di Unicredit. Ma in Mediobanca sono presenti anche altri azionisti riuniti in un accordo di consultazione rinnovato fino al 2027 lo scorso ottobre, che vale l'11,40% del capitale, dove la quota maggiore è detenuta dal gruppo Mediolanum (3,49%), seguito da Fin.Priv con l'1,72% (che ha sua volta come soci Assicurazioni Generali 14,3%, Italmobiliare 14,3%, Pirelli & C. 14,3%, Stellantis 14,3%, Telecom 14,3% e Unipol Gruppo 28,5%), da Monge & C con l'1,16% e dal gruppo Gavio con lo 0,82%. Ci sono poi quote minori figurano azionisti come il Gruppo Ferrero, il gruppo Lucchini e Vittoria assicurazioni.
Ma Mediobanca a sua volta con il 13,10% del capitale è l'azionista maggiore di Generali che ha siglato nei giorni scorsi una joint venture con la banca d'investimento Natixis creando un gigante nel risparmio gestito con 1900 miliardi di asset. Assieme a Piazzetta Cuccia in Generali si ritrovano il Gruppo del Vecchio con il 9,93%, il gruppo Caltagirone con il 6,92% e il gruppo Benetton con il 4,80%.