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Chiara Ferragni, Wanna Marchi: “Non voglio essere accostata a lei”

La 'regina delle televendite': "Beneficenza? Non ho dato un soldo, pubblicamente"

Wanna Marchi e Stefania Nobile

"A Chiara Ferragni dispiace essere associata a Wanna Marchi, ma anche a Wanna Marchi dispiace essere associata a lei. Non abbiamo niente in comune". Parola di Wanna Marchi. La regina delle televendite, con la figlia Stefania Nobile, a L'aria che tira risponde così alle domande sulla vicenda che coinvolge Chiara Ferragni. L'imprenditrice e influencer è al centro di un caso, anche giudiziario, scaturito dall'attività di beneficenza legata alle vendite del pandoro Balocco.

"Noi siamo garantiste anche e soprattutto in virtù di quello che è capitato a noi. Siamo state arrestate dopo 3 servizi di un programma televisivo, ora la nostra vicenda giudiziaria è finita... Si parla sempre della punta dell'iceberg: lei è molto famosa, ricca, bella. Tutte le donne vorrebbero essere come lei, è chiaro che questa notizia ha creato scalpore. Auguriamo a Chiara Ferragni tutto il bene del mondo, spero che la situazione si risolva. Però niente sarà mai più come prima. Quando la magistratura, quando viene messo l'inchiostro nero sulla carta, l'inchiostro resta", dice Stefania Nobile.

"Noi non abbiamo mai dato niente in beneficenza, questo è certo. Pubblicamente, almeno, no. Quello che abbiamo fatto, lo abbiamo fatto privatamente", aggiunge Stefania Nobile. "Quanto abbiamo guadagnato? Tanti soldi... Oggi la Finanza deve pensare ad altri soldi... Come venderei il pandoro? Non lo vendo proprio: non lo vende Wanna Marchi e non lo compra più nessuno. Mi dispiace per Chiara Ferragni: a lei dispiace essere associata a Wanna Marchi, ma anche a Wanna Marchi dispiace essere associata a lei. Non abbiamo niente in comune. La ammiro perché è bella e famosa, ma anche io sono stata famosa e mi sento ancora tale", dice Wanna Marchi. "Le auguro tutto il bene del mondo, i processi vanno fatti in tribunale. Non mi sento giudice di nessuno, non so cosa abbia fatto lei. So che dà da mangiare a tante persone, ha aziende e non lavora da sola: non sono un giudice e non voglio esserlo", aggiunge.

"Ci siamo pentite di quello che abbiamo fatto? Assolutamente no", dicono in coro madre e figlia. "Ecco perché i processi non si fanno in televisione: un magistrato deve avere la mente libera per valutare le carte e condannare o assolvere. Noi non ci siamo mai professate innocenti" ma "non colpevoli di quanto hanno detto. Se la Ferragni venisse condannata, che diciamo degli altri influencer che vivono vendendo scommesse, investimenti in crypto... Guadagnano milioni di euro... Mi auguro che la politica si occupi di verificare che la beneficenza venga fatta correttamente, ma vorrei venisse regolamentato il lavoro degli influencer. E questo non riguarda la Ferragni, che ha aziende e paga le tasse. A Chiara Ferragni auguro di risolvere tutto e le auguro che tra 23 anni ancora si parli di lei, come si parla ancora oggi di Wanna Marchi e Stefania Nobile".

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Cronaca

Covid invade il cervello, ecco il ‘film’. E la...

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Si insinua in diversi organi e potrebbe spiegare long Covid, nuovo studio documenta impatto su sequele neurologiche

Un dettaglio della proteina Spike

Il covid lascia il segno, a lungo, anche dopo la guarigione. Un'invasione persistente, silenziosa, e oggi finalmente documentata con le immagini. Un team di scienziati ha rivelato come la proteina Spike del coronavirus Sars-CoV-2 si accumula e persiste nell'organismo per anni dopo l'infezione, in particolare nell'asse cranio-meningi-cervello.

Si comporta come un ospite sgradito e molesto, che potrebbe essere responsabile del Long Covid e delle sequele neurologiche che tormentano in particolare alcuni pazienti anche dopo che hanno archiviato l'infezione. Nonostante il boom di studi sul virus della pandemia, alcuni meccanismi sottostanti ai sintomi neurologici di lunga durata post Covid sono sempre rimasti poco chiari. Oggi ricercatori del centro di ricerca tedesco Helmholtz Munich sono riusciti a 'girare' il film di come il virus Sars-CoV-2 invade il corpo (in particolare il cervello), si accumula e rimane per anni rischiando di causare danni persistenti.

Le immagini fornite a corredo dello studio pubblicato su 'Cell Host & Microbe' sono ricostruzioni 3D e rendono bene la dinamica dell'invasione. Un'invasione contro la quale, precisano gli studiosi, "i vaccini a mRna aiutano, sebbene non possano fermarla" del tutto. La proteina Spike del virus è stata trovata sia nei modelli murini che nei tessuti umani post mortem molto tempo dopo il Covid. Ed è risultata associata a cambiamenti vascolari e infiammatori nel cervello insieme a danni neuronali.

"Per scoprire tutti i tessuti presi di mira dal Sars-CoV-2 - illustra uno degli autori, Ali Ertürk, riassumendo il lavoro fatto in alcuni post su X - abbiamo mappato quelli colpiti dalla proteina Spike di questo coronavirus rispetto alle proteine ​​Ha", emoagglutinina, "dell'influenza". E' emerso che sono molti gli organi coinvolti, e sono stati poi osservati anche "accumuli di Spike nelle nicchie del midollo cranico e nelle connessioni cranio-meningi, rivelando una nuova via dei patogeni nel cervello. La proteina Spike è stata poi trovata "anche nelle nicchie del midollo osseo del cranio e nelle meningi delle persone morte di Covid". Sebbene il tessuto cerebrale dei pazienti affetti fosse negativo alla Pcr, proteina che viene prodotta quando ci sono ad esempio infezioni in corso, nel cervello era presente la proteina Spike, il che suggerisce" che questa ha "un'emivita più lunga rispetto alle particelle virali".

Gli scienziati hanno anche documentato nel topo l'impatto in termini di danni: la proteina Spike sembra essere sufficiente per indurre cambiamenti patologici e comportamentali nel cervello dei roditori, aumentando anche la vulnerabilità cerebrale e aggravando il danno neurologico.

"Sorprendentemente - continua Ertürk - abbiamo trovato un accumulo di Spike in circa il 60% delle persone che avevano avuto Covid in passato, molto tempo dopo la loro guarigione. Pertanto, la Spike identificata nel cranio umano oltre il tempo di rilevamento virale potrebbe essere un cofattore nello sviluppo di sintomi di Covid a lungo termine. Rispetto a un gruppo di controllo, i pazienti con Long Covid hanno mostrato livelli significativamente elevati di proteine ​​correlate a malattia neurodegenerativa, come la proteina Tau e Nfl, nel liquido cerebrospinale".

Un'altra osservazione del team di ricerca è stata che nei topi vaccinati con il vaccino Pfizer-BioNTech è risultato "significativamente ridotto, ma non completamente eliminato, l'accumulo di proteina Spike. Ciò suggerisce che la vaccinazione può ridurre significativamente gli effetti a lungo termine del virus sul sistema nervoso, fornendo un supporto per ridurre il rischio di sequele" post Covid.

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Cronaca

Gabriele Lavia tra premiati del Franco Cuomo International...

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Nel decennale riconoscimenti anche per Elisabetta Sgarbi, Domenico Iannaccone e la scrittrice italo-palestinese Sarah Mustafa

Gabriele Lavia

Il Franco Cuomo International Award compie dieci anni e in questa edizione speciale, che si tiene in un momento segnato da conflitti, guerre, cambiamenti epocali, dà spazio a talenti, creatività e buone pratiche, tutto ciò che costituisce il presente migliore del nostro Paese. Il Premio, presentato oggi nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani a Roma dal giornalista e conduttore di Raitre Giampiero Marrazzo, si propone di valorizzare nuove forme di espressione culturale, sociale e umana, rimettendo in campo il futuro. La manifestazione ha ottenuto anche in questa edizione il patrocinio del Senato, dell’Ecpd - Università della Pace, del Consiglio Regionale Puglia, della Rete dei Comuni sostenibili, di Puglia Culture.

Il Premio alla Carriera per il Teatro è stato assegnato all’attore e regista Gabriele Lavia. Il premio per l’Editoria e la promozione culturale a Elisabetta Sgarbi, fondatrice de La Nave di Teseo; per il Giornalismo a Domenico Iannacone e Angela Mariella; per la Letteratura alla scrittrice italo-palestinese Sarah Mustafa. E riconoscimenti sono andati anche ad altri importanti intellettuali, che rappresentano l’eccellenza nei settori della saggistica, dell’arte, dello spettacolo: lo storico Davide Grippa, per i suoi studi sul caso Matteotti; la sociologa Maria Luisa Maniscalco, che ha indagato le dinamiche settarie e i fenomeni di radicalizzazione all’interno dell’Islam; l’attrice Arianna Ninchi, che continua a farsi portavoce di donne indimenticabili, restituendo loro presenza e forza sulle scene contemporanee; Silvano Spada, ideatore e fondatore del Todi Festival e de l’Off/Off Theatre di Roma; il pittore Riccardo Rossati e la scultrice Antonia Spinosa.

Un award speciale è assegnato inoltre insieme all’ European Center for Peace and Development – Università della Pace ad Alessandro Saggioro delegato dalla Rettrice della “Sapienza” nella rete RUniPace (la Rete universitaria per la Pace) che ha ideato e reso operativo un inedito progetto scientifico, il “Dottorato di interesse nazionale in Peace studies”.

Premiati in collaborazione con l’Associazione Per il Meglio della Puglia, main sponsor del Franco Cuomo International Award, Carlos Solito per la documentaristica; Giorgio D’Ecclesia, founder e Ceo di Radiospeaker per la cultura radiofonica; il Comune di Lesina per la sostenibilità, la provincia di Brindisi per il costante impegno alla realizzazione degli impegni dell’Agenda 2030; la Bottega degli Apocrifi, per la promozione della cultura del teatro nel territorio; la start-up Vibre per aver sviluppato tecnologie in grado di ridurre l’errore umano sul lavoro. Una Menzione speciale è stata attribuita alla Clinica Legale “I diritti dei senza fissa dimora e dei migranti” istituita dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Foggia in convenzione con l’Associazione “Avvocato di strada – Odv”.

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Cronaca

Caso Ramy, finiti gli accertamenti: arriva il via libera...

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Il corpo del 19enne morto nel quartiere milanese Corvetto è stato restituito alla famiglia. L'amico che era alla guida dello scooter non è intanto "ancora in condizioni di rispondere"

Fiori, messaggi e foto per Ramy Elgaml - Fotogramma

Il corpo di Ramy Elgaml, il 19enne morto nel quartiere milanese Corvetto mentre in sella a uno scooter guidato da un amico fuggiva dai carabinieri, è stato restituito alla famiglia che potrà decidere quando procedere con la sepoltura. L'appofondimento tossicologico, richiesto dalla procura anche sul coetaneo alla guida, è stato completato e ora si attendono i risultati che, insieme a quelli dell'autopsia e della dinamica dell'incidente, potranno fare chiarezza sulla morte che ha provocato una reazione 'popolare' nel quartiere a sud-est della città.

Le indagini vanno avanti, i primi risultati

Sul tavolo del procuratore Marcello Viola, co assegnatario del fascicolo insieme al pm Mauro Cirigliano, c'è una prima informativa della Polizia locale con le foto del luogo dell'incidente, tra via Ripamonti e via Quaranta, e i rilievi iniziali sullo scooter e sulla gazzella dei carabinieri. I primi risultati non mostrano evidenze: sull'auto dei militari non ci sono segni della vernici del mezzo a due ruote. La morte di Ramy, dovuta alla lesione dell'aorta, che ha portato all'emorragia interna, è probabilmente riconducibile all'"impatto" con "il palo semaforico" presente all'incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta.

La procura potrebbe disporre una consulenza cinematica per fornire ulteriori elementi rispetto alla velocità e all'esatta traiettoria di scooter e auto. Solo una telecamera pare mostri, in modo non nitido, la scena avvenuta la notte tra il 23 e il 24 novembre scorso, non risultano invece testimoni.

Migliora il giovane che era in scooter con Ramy

Intanto, migliora lo stato di salute del giovane alla guida - ricoverato all'ospedale San Carlo - ma "non è ancora in condizioni di rispondere" fanno sapere gli inquirenti. Sia lui, su cui pende un'ordinanza di arresti ai domiciliari per resistenza, che il carabiniere alla guida dell'auto di servizio risultano indagati per omicidio stradale.

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