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Razzi Hezbollah contro Israele, “risposta...
Razzi Hezbollah contro Israele, “risposta iniziale” a morte numero due Hamas
Razzi Hezbollah contro Israele, "risposta iniziale" a morte numero due Hamas. Oltre 60 razzi sparati "contro la base di Meron". A Gaza 22.722 morti dal 7 ottobre
I soldati israeliani hanno ucciso i comandanti del battaglione di Hamas che ha condotto il massacro nel kibbutz Beeri, uno degli attacchi più sanguinosi dello scorso 7 ottobre. Lo riferiscono le Idf (le forze di difesa israeliane) e lo Shin Bet spiegando che il comandante del battaglione Nuseirat di Hamas, Ismail Siraj, e il suo vice, Ahmed Wahaba, sono stati uccisi in un attacco aereo questa sera nella Striscia di Gaza.
La nota congiunta aggiunge che Siraj in precedenza era stato comandante della compagnia militare Nukhba di Hamas ed era anche coinvolto nella produzione di razzi. Il battaglione Nuseirat ha compiuto il massacro nel Kibbutz Be'eri e in altre comunità israeliane di confine il 7 ottobre. Lo stesso battaglione è stato anche coinvolto nel lancio di missili anticarro e droni contro le truppe israeliane attive a Gaza negli ultimi mesi, precisa l'Idf.
Blinken in Turchia incontra Erdogan
Il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha intanto incontrato oggi a Istanbul il presidente turco Recep Tayyip, con la guerra tra Israele e Hamas a Gaza in cima all'agenda. Blinken era in Turchia in vista del suo quarto tour in Medio Oriente in tre mesi. Ha anche incontrato il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan.
Il ministro turco ha trasmesso a Blinken l'appello di Ankara per un "cessate il fuoco immediato" a Gaza e per continuare a fornire aiuti umanitari alla striscia assediata, ha riferito l'agenzia di stampa statale Anadolu. Le azioni di Israele rappresentano una "minaccia" per la regione e le discussioni sulla soluzione dei due Stati dovrebbero riprendere, ha dichiarato Fidan a Blinken.
Oltre a Gaza, i due hanno discusso dei passi finali per completare la ratifica di Ankara della candidatura della Svezia alla NATO e della prevista vendita di caccia F-16 alla Turchia da parte degli Stati Uniti. Fidan ha dichiarato a Blinken che la Turchia si aspetta che il processo di acquisto degli F16 si concluda prima che il suo parlamento possa votare definitivamente sulla candidatura svedese alla NATO, ha aggiunto Anadolu. Il Senato degli Stati Uniti deve ancora approvare la vendita.
Razzi Hezbollah contro Israele
Sono stati oltre 60 i razzi lanciati da Hezbollah contro il nord di Israele, che, nel rivendicare l'azione, l'ha definita la "risposta iniziale" all'uccisione nei giorni scorsi del numero 2 di Hamas, Saleh al Arouri, in un raid a Beirut attribuito allo Stato ebraico. "Alle 8.15 abbiamo sparato 62 razzi contro la base israeliana di Meron", ha detto Hezbollah in una nota, all'indomani dell'avvertimento lanciato dal suo leader, Hassan Nasrallah, secondo cui l'assassinio di al Arouri "non resterà senza risposta". Il Partito di Dio sostiene anche che l'attacco abbia provocato anche feriti e definisce la base colpita "l'unico centro di intelligence, vigilanza e controllo aereo nel nord dell'entità usurpatrice".
A Gaza 22.722 morti
E' salito intanto a 22.722 il numero delle persone che hanno perso la vita e a 58.166 quello di chi è rimasto ferito nella Striscia di Gaza da quando è iniziata la rappresaglia israeliana per l'attacco subito il 7 ottobre scorso da Hamas. Lo rende noto il ministero della Sanità gestito da Hamas, affermando che 122 palestinesi sono stati uccisi nelle ultime 24 ore mentre 256 sono rimasti feriti.
Spettacolo
Concerto primo maggio, Cosmo con bandiera palestinese
Spunta anche un quasi topless nello show
Cosmo con la bandiera palestinese sul palco del concerto del primo maggio al Circo Massimo. Il cantante, protagonista di una delle ultime esibizioni dello show, porta la bandiera sul palco durante l'esecuzione del brano Tristan Zarra. La performance è particolarmente 'vivace', spunta anche un quasi-topless. "Che avete combinato?", chiosa BigMama, rivolgendosi all'artista. "Ti sei liberato sicuramente, sei un grande", aggiunge congedando Cosmo.
Esteri
Ucraina, F-16 in arrivo. Russia: “Servono più armi...
Si avvicina il 'debutto' dei jet attesi da Kiev. Shoigu chiede un ulteriore sforzo alla macchina bellica di Mosca
La Russia ha bisogno di nuove armi per la guerra, l'Ucraina si prepara ad accogliere gli F-16. Grandi manovre tra Mosca e Kiev in una fase cruciale del conflitto, tra piani di nuovi attacchi e strategie che cambiano.
L'Ucraina, dopo circa 5 mesi con le spalle al muro, aspetta l'arrivo delle armi che gli Stati Uniti hanno inserito nel pacchetto da 61 miliardi di dollari recentemente approvato dal Congresso. Da Washington, che ha già inviato missili a lungo raggio Atacms, arriverà anche una fornitura speciale del Pentagono con sistemi Patriot. Kiev, quindi, potrà contrastare con nuovi strumenti la probabile offensiva che la Russia si appresta a sferrare tra la fine della primavera e l'inizio dell'estate. Le forze ucraine, costrette a razionare per mesi le munizioni, potranno adottare un atteggiamento e di conseguenza una strategia differente.
Il quadro potrebbe cambiare in maniera nei prossimi giorni per l'arrivo sulla scena di un nuovo 'protagonista'. L'Ucraina si prepara a salutare l'arrivodei jet F-16 dopo la Pasqua ortodossa, che viene celebrata domenica 5 maggio.
A fare riferimento alla data è Ilya Yevlash, portavoce dell'aviazione di Kiev. "Stiamo aspettando", dice - come riportano media ucraini e come rilancia Newsweek - e annuncia che gli aerei potrebbero 'debuttare' "dopo Pasqua". Da mesi i piloti si addestrano per sfruttare i caccia, forniti in particolare da Danimarca, Paesi Bassi, Norvegia e Belgio.
Non è chiaro, a questo punto, quale sarebbe l'impatto degli F-16 sugli equilibri in campo. Nelle scorse settimane, un'anonima fonte militare ucraina ha evidenziato a Politico che "gli F-16 servivano nel 2023, non vanno bene per il 2024". Il governo olandese nei mesi scorsi ha preannunciato l'invio degli aerei "nel secondo trimestre del 2024". A marzo, il Belgio si è impegnato a consegnare i velivoli entro la fine dell'anno. "Quest'anno, più di uno squadrone di F-16 comincerà ad arrivare in Ucraina con piloti e addetti alla manutenzione", una delle ultime comunicazioni del segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin.
La Russia ha bisogno di altre armi
Rispetto all'Ucraina, finora la Russia ha potuto esibire e sfruttare una netta superiorità in termini di uomini, munizioni e mezzi. Mosca riversa soldati al fronte senza soluzione di continuità, con minima attenzione alle perdite umane. Il tema delle armi a disposizione, per quantità e qualità, comincia però a diventare un argomento da affrontare. Ad accendere i riflettori sul tema è il ministro della Difesa, Sergei Shoigu, che chiede uno sforzo ulteriore alla macchina bellica. Gli accordi con altri paesi - la Corea del Nord per l'artiglieria, l'Iran per i droni - sono fondamentali ma non bastano.
"Per mantenere il ritmo richiesto dell'offensiva... è necessario aumentare il volume e la qualità delle armi e degli equipaggiamenti militari forniti alle truppe, in primo luogo le armi", dice Shoigu dopo una riunione con la leadership militare e alla luce delle esigenze illustrate dal capo di Stato maggiore, il generale Valery Gerasimov.
La Russia da mesi esercita una pressione costante in particolare lungo il fronte orientale. Le forze di Mosca hanno guadagnato terreno, costringendo Kiev a scelte conservative e a abbandonare alcune posizioni. Ora, però, l'Ucraina inizia a ricevere le armi dagli Usa e da altri paesi della coalizione occidentale. La Russia, che secondo analisti e esperti potrebbe sferrare una nuova offensiva tra fine primavera e inizio estate, nelle prossime settimane dovrà confrontarsi con nemici più preparati.
Esteri
Gaza, Hamas: “Oggi risposta a Israele su...
Netanyahu e Gallant: guerra non finisce anche se si raggiunge intesa
Hamas risponderà oggi alla proposta per il cessate il fuoco a Gaza e per il rilascio degli ostaggi rapiti in Israele nell'attacco del 7 ottobre. I colloqui per una tregua tra Israele e Hamas sono in stato avanzato ma le parti restano distanti sulla questione chiave se la fine della guerra nella Striscia di Gaza debba essere passo integrante dell'accordo. "Molto probabilmente" oggi, se Dio vuole che i mediatori riceveranno una risposta", dichiara Hamas in merito ai tempi di una risposta sulla proposta.
Blinken: "Progressi reali verso accordo"
A tessere la tela della diplomazia, nelle ultime ore, contribuisce soprattutto il segretario di Stato americano, Antony Blinken, che in Israele incontra il premier Benjamin Netanyahu. I progressi sono "reali e significativi", dice Blinken. Un segnale incoraggiante è rappresentato dalla decisione di Israele di aprire il valico di Erez per far arrivare gli aiuti direttamente nel nord di Gaza.
L'esercito israeliano afferma che circa 30 camion con cibo e forniture mediche dalla Giordania sono entrati oggi nel nord della Striscia attraverso il valico. I camion sono stati sottoposti ad una "attenta ispezione di sicurezza", fanno sapere le forze di difesa (Idf). Il passaggio era stato attaccato e gravemente danneggiato durante l'assalto di Hamas del 7 ottobre, l'Idf sostiene di aver effettuato lavori per consentire il transito dei camion.
Netanyahu: guerra non finisce anche se c'è accordo
"Un progresso reale e importante", ripete Blinken. Netanyahu, però, nell'incontro con il numero 1 della diplomazia a stelle e strisce ribadisce che non accetterà alcun accordo con Hamas che preveda la fine della guerra a Gaza. "Israele farà tutto il possibile per il ritorno degli ostaggi ma si sta preparando per l'operazione a Rafah", sottolinea anche il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant.
La Colombia interrompe rapporti con Israele
Blinken avverte i leader israeliani che un'operazione a Rafah in questo momento diminuirebbe le possibilità di raggiungere un accordo e avrebbe un impatto sugli sforzi statunitensi per promuovere la normalizzazione tra Israele e Arabia Saudita. Secondo un rapporto del Guardian, Riad sta attualmente promuovendo un accordo di cooperazione in materia di sicurezza con gli Stati Uniti che esclude la normalizzazione dei legami con Israele, a causa dei continui combattimenti a Gaza.
Le operazioni militari condizionano anche i rapporti tra Israele e la Colombia, che interromperà le relazioni con lo stato ebraico, come annuncia il presidente del paese sudamericano, Gustavo Petro. Perentoria la replica del ministro degli Esteri israeliano Israel Katz, che stigmatizza la posizione "antisemita e piena di odio". "La storia ricorderà che Gustavo Petro decise di schierarsi accanto ai mostri più vili che la storia abbia mai conosciuto", scrive Katz su X, "che bruciarono neonati, uccisero bambini, violentarono donne e rapirono civili innocenti". "I rapporti tra Colombia e Israele sono sempre stati cordiali", continua Katz, "e nessun presidente antisemita pieno di odio cambierà la situazione".