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Guerra Ucraina-Russia, raid a Belgorod
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Kim Jong-un e la nuova canzone, l’inno techno è un...
Il brano 'Friendly Father' manda in tilt il social
Spopola su Tik Tok l'ultima canzone di propaganda prodotta dal regime della Corea del Nord, un inno pop a Kim Jong Un, 'il grande leader, il padre amichevole'. Per i Tiktoker che l'hanno adottata - la maggior parte dei quali ignara dei testi e del loro significato politico - il motivetto orecchiabile, ritmato e facilmente cantabile non risulta molto diverso dalle hit occidentali.
Ma 'Friendly Father' - solo l'ultima di una serie di canzoni sfornate dallo stato comunista negli ultimi 50 anni - è pensato con altri obiettivi e per questo studiato nel dettaglio: niente fraseggi astratti o ritmi eccessivamente complicati, melodia semplice, accessibile, facile da imparare. Facile anche da cantare, quindi con estensione vocale ridotta (Ascolta). Semplice anche il testo: "Cantiamo Kim Jong Un, il grande leader, Vantiamoci di Kim Jong Un, il nostro padre amichevole".
L'idea è quella di motivare, incitare a lottare per un obiettivo comune a beneficio della nazione... niente eccesso di emozioni. "Tutta la produzione artistica in Corea del Nord deve servire all'educazione di classe dei cittadini e, più specificamente, a educarli sul perché dovrebbero provare un senso di gratitudine, un senso di lealtà verso il partito", spiega Alexandra Leonzini, esperta di musica nordcoreana della Cambridge University citata dalla Bbc.
I nordcoreani si svegliano ogni mattina con canzoni di propaganda sparate a tutto volume nelle piazze, raccontano i disertori. Quest'ultima è piaciuta molto ai Tikktokker: "Ti prende", Merita un grammy", "Taylor Swift non si aspettava certo di essere spazzata via subito dopo aver fatto il nuovo album", sono alcuni dei commenti tra gli utenti della piattaforma che sono rimasti positivamente colpiti. E a molti utenti americani, non è sfuggita l'ironia del fatto che una canzone comunista sia diventata virale sull'app di proprietà cinese che i legislatori statunitensi stanno cercando di vietare.
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Harry incontrerà re Carlo la prossima settimana nel Regno...
Harry nel Regno Unito parteciperà alla cerimonia per il decimo anniversario degli Invictus Games
Il principe Harry incontrerà re Carlo in occasione del viaggio nel Regno Unito, dove parteciperà alla cerimonia per il decimo anniversario degli Invictus Games, presso la Cattedrale di St Paul, a Londra, mercoledì 8 maggio. Il Sun riferisce che il duca di Sussex è "molto ansioso" di incontrare Charles, dopo il loro ultimo incontro, avvenuto a febbraio in seguito alla diagnosi di cancro del re.
E' allo stesso tempo improbabile che Harry incontri suo fratello William, dal momento che il principe di Galles non sarà nella capitale inglese nei giorni successivi agli Invictus Games. Gli organizzatori affermano che non c'è stata alcuna conferma di altri reali presenti all'evento o se la duchessa di Sussex o i figli della coppia saranno anche loro nel Regno Unito.
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Russia: “Noi dietro cyberattacchi in Ue? Agli Usa...
Dopo la denuncia del dipartimento di Stato americano, la replica dell'ambasciatore russo a Washington, Anatoli Antonov
La Russia dietro ai cyberattacchi contro alcuni Paesi europei? Agli Stati Uniti piace accusare la Russia di "tutti i peccati mortali". L'ambasciatore russo a Washington, Anatoli Antonov, replica così alla denuncia del dipartimento di Stato americano, secondo cui il Gru, il servizio di intelligence militare di Mosca, sarebbe legato agli attacchi cyber condotto nelle ultime settimane contro alcuni Paesi europei, come Germania e Repubblica Ceca.
"Consideriamo queste dichiarazioni come un altro esempio della diplomazia del megafono ed una prova del desiderio irrefrenabile degli Stati Uniti di accusare la Russia di tutti i peccati mortali - ha attaccato Antonov -. Abbiamo detto ripetutamente agli Stati Uniti: se avete qualsiasi sospetto, allora dovreste trasmetterlo attraverso i canali ufficiali con una lista dei fatti specifici e delle prove".
Ma, secondo l'ambasciatore, Washington "non ha semplicemente niente in mano per dimostrare le sue insinuazioni". "E' ovvio - conclude - che queste storie false e provocatorie non faranno altro che intensificarsi mentre si avvicinano le elezioni presidenziali americane, come già avvenuto negli anni scorsi".