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Turismo, la greca Elefsina vince la sfida dei ‘misteri’ e con 2023Eleusis riscatta il suo passato

Si chiude l'anno di Capitale europea della Cultura all'insegna della rigenerazione urbana e del rilancio come polo culturale

Turismo, la greca Elefsina vince la sfida dei 'misteri' e con 2023Eleusis riscatta il suo passato

Oltre 400 'misteri eleusini' in chiave contemporanea per far rinascere uno dei più importanti centri spirituali dell'antichità, la città greca di Elefsina, la mitologica Eleusi, che in questo 2023 è stata Capitale europea della cultura, condividendo il titolo con la romena Timisoara e l'ungherese Veszprém. La più piccola città ad aver mai vinto il riconoscimento e la quarta in Grecia, dopo Atene (1985), Salonicco (1997) e Patrasso (2006). Dopo 315 giorni dall'inaugurazione dell'anno, partito ufficialmente a febbraio con il 'Mistero numero zero', una tre giorni che si è svolta dal 15 al 17 dicembre ne ha segnato la chiusura, con una cerimonia conclusiva che, fin dal nome, 'Closing: Openinig', ha voluto in realtà segnare un nuovo inizio con il 'Mistero numero 1', una vera e propria ripartenza.

Ed è un piccolo grande miracolo quello compiuto da questo centro di 30mila abitanti a 20 chilometri da Atene, che da città micenea fondata nel secondo millennio prima di Cristo, attraversata poi dalle dominazioni romana e ottomana, e dalle distruzioni cristiane, nel Novecento è stato trasformato in uno dei più grandi poli di industria pesante del paese, compromettendo l'ecosistema di questo angolo di costa affacciato sul Golfo di Saronico e riparato dall'altrettanto mitologica isola di Salamina. Un destino ribaltato poi dalla crisi del 2009 con il default e i successivi anni di austerity, che hanno provocato la chiusura di molte aziende e la conseguente disoccupazione di massa.

E' da qui che nasce l'esigenza di ricostruire un futuro per la città, ripartendo dal suo glorioso passato e facendolo conoscere o riscoprire ai più. Un futuro dove la memoria del lavoro è parte integrante del tessuto sociale, dove la cultura si riappropria del suo ruolo e dove gli spazi fruibili vengono restituiti ai cittadini.

Oggi come nell'antichità, tutto ruota attorno alla collina mitologica, con le rovine dell'antica Eleusi, epicentro di quei 'misteri' con cui ogni anno, nel mese di settembre, si invocava la Dea dell'agricoltura Demetra affinché favorisse un ricco raccolto, all'arrivo di una processione che da Atene percorreva a piedi la distanza di 20 chilometri fino a Eleusi, lungo quella strada santa ancora oggi a tratti riconoscibile. La città sorgeva proprio attorno al tempio dedicato a Demetra, che, secondo la mitologia, in questo territorio era arrivata per cercare la figlia Persefone rapita e poi salvata da Ade, permettendole di risorgere, dal regno dell'ignoto, per sei mesi l'anno, gli stessi che scandiscono l'alternarsi delle stagioni del freddo e del caldo, a simboleggiare morte e rinascita.

Accanto a ciò che resta di questo che è uno dei più importanti santuari dell'antichità, risalente al sesto secolo avanti Cristo, sorge il Museo Archeologico di Elefsina, completamente rinnovato e riaperto in questo speciale 2023, che custodisce i reperti dell'area e ripercorre la storia del sito, anche con l'ausilio di strumenti multimediali e interattivi ed effetti sonori e luminosi di grande impatto che guidano il visitatore in un viaggio nel passato. Dal Museo si gode della vista su tutta la baia di Elefsina tra antiche colonne e ciminiere di raffinerie che nuove non sono più, cantieri navali e un mare che non ha i colori dell'Egeo. E si percepisce quanto antico e moderno, mito e storia, cultura e industria si fondano in uno dei luoghi più sacri dell'antica Grecia.

Un mix reinterpretato nel ricco programma di 2023Eleusis: per un anno 30 luoghi caratteristici della città hanno fatto da sfondo a 130 progetti, realizzati con la collaborazione di artisti greci e internazionali, e declinati in 436 'misteri' a comporre un fitto calendario di eventi tra concerti, mostre, spettacoli e workshop. A farla da padrone le arti visive con installazioni luminose, esibizioni di artisti d'avanguardia ma anche mostre fotografiche a documentare il passato industriale e la working class, fatta da locals ma anche da molti immigrati asiatici. Non meno importante la valorizzazione dell'artigianato e dei prodotti locali.

Parola chiave è stata, appunto, il mistero, eredità panellenica riscattata in chiave di transizione verso un nuovo domani. Tre gli assi attorno ai quali è ruotato il programma: Società, Ambiente e Lavoro. Tre temi che riflettono le caratteristiche della città tra passato e presente e al tempo stesso la sfida futura verso una moderna economia sostenibile, dove industria, arte e innovazione sociale vanno a braccetto. Un programma realizzato con un budget limitato rispetto ad altre Capitali europee della cultura, che ha avuto l'ambizione di affrancare la città dalla percezione di centro industriale in declino e di orientarla verso una nuova fase, che vuole riposizionarla nella mappa culturale.

Una opportunità di pianificazione strategica di lungo periodo e un volano di trasformazione economica e sociale che vuole segnare la transizione dal passato industriale a un futuro di polo creativo e di avanguardia, anche grazie a residenze d'artistista, dedicato, prima ancora che ai visitatori, ai residenti stessi, e destinato a durare nel tempo. La scommessa era di recuperare l'antica gloria e riproporla in chiave moderna, una eredità poco conosciuta anche agli stessi greci. Uno degli obiettivi, infatti, è quello di portare gli stessi ateniesi a visitare Elefsina, creando anche connessioni con l'area metropolitana della capitale.

Al programma culturale si è accompagnata un'opera di rigenerazione urbana e di rinnovamento delle architetture e infrastrutture della città, che ha visto durante l'anno restaurare e recuperare numerosi spazi, destinati a location per eventi e manifestazioni che resteranno per la città. A cominciare dagli edifici di archeologia industriale, riportati a nuova vita trasformandoli in spazi per eventi e hub culturali. Tra questi, l'ex fabbrica di sapone, il cui cortile ha fatto spazio a un teatro all'aperto, che ha ospitato tra gli altri le tragedie di Eschilo, nato proprio a Eleusi (e da oltre 40 anni celebrato in uno dei più importanti Festival culturali in Grecia), e la Iris, già primo produttore di vernici in Grecia, con la ciminiera che svetta su tutta la città, diventato un centro polivalente. Ancora, recuperati il capannone Eleourgio e la vecchia Stazione ferroviaria, così come è stato restaurato il Municipio, che ha sede in uno dei più rilevanti edifici di Elefsina, affacciato sulla nuova isola pedonale dove ora sorgono ristorantini e locali alla moda degni delle più mondane località balenari.

Dieci di questi nuovi spazi sono stati inaugurati proprio in occasione delle celebrazioni di chiusura. Dopo 35 anni, il 15 dicembre ha riaperto il Cinema Eleusis, restituito alla città con una nuova veste, ospitando il primo Festival del documentario, 'In Situ Realities', con 12 cortometraggi sulla storia delle persone e l'identità di luoghi, co-prodotti con 2023Eleusis e proiettati in prima assoluta. A cominciare dal filmato di Filippos Koutsaftis, che con il Mistero 31 'Gli Eleusini', che racconta le trasformazioni della città attraverso le testimonianze dei suoi abitanti, ha dato il via alla kermesse, alla presenza di autorità ed esponenti dello spettacolo.

Nell'occasione, il sindaco di Elefsina, Nikolaos Villiotis, ha annunciato che la sala principale del Cinema verrà intitolata all'attrice Despoina Geroulanou, inizialmente a capo della struttura organizzativa di 2023Eleusis ma prematuramente scomparsa ad aprile. Da parte sua, Nana Spyropoulou, Ceo di 2023Eleusis, ha sottolineato l'eredità che con questi luoghi resterà alla città di Elefsina, mentre il direttore artistico, Michail Marmarinos, ha rimarcato l'importanza della Capitale europea della cultura per promuovere, riscoprire e sviluppare il patrimonio tangibile e intangibile di arte, cultura e ricerca di Elefsina. Ad assicurare il supporto del governo nazionale anche dopo il 2023, per far sì che i risultati del progetto possano avere un seguito, è stato Christos Dimas, in rappresentanza del ministero della Cultura.

Sempre in tema cinema, altro spazio recuperato e riservato alla creatività dei più giovani, con workshop e laboratori, è Canteen art hub, in riva al mare, inaugurato domenica 17 dicembre. Proprio nei giorni della chiusura è stata inaugurata, con tanto di parata su ruote, la prima pista da skate di questa parte dell'Attica, da tempo desiderata dai giovani del posto, accanto all'Arkopolis, l''Arco dell'eterna giovinezza', creato da un gruppo collettivo belga e trasportato da Anversa a bordo di un alternativo carretto decorato da artisti, per essere installato ad Elefsina come spazio aperto di cooperazione, inclusione ed espressione. Lo spazio, curato dal gruppo giovanile Cultterra, nato nel 2019 per dare voce ai giovani artisti e non solo e supportare il futuro sostenibile della città, è una donazione della Fondazione Onassis al Comune di Elefsina.

E non poteva mancare la musica in chiusura dell'anno, con i canti popolari dedicati al Natale, curati da Lambros Liavas, presso il nuovo X-Bowling Art Center, il party notturno con il grande dj set all'interno del recuperato Eleourgiki Industrial Complex e le voci dell'Elefsina Community Orchestra & Choir in una parata a sorpresa per le strade di Elefsina domenica 17 dicembre, curata da Aleksandar Carić e con la partecipazione di 150 cittadini.

Ancora, masterclass e workshop per bambini, installazioni di luce riflesse su edifici e ciminiere e, vere protagoniste della cerimonia di chiusura, le arti visive. In uno degli spazi industriali rinnovati, Old Oil Mlla Factory, è stata inaugurata il 15 dicembre la mostra della pluripremiata artista greca Stefania Strouza (Mistero 87 'My Sea Journey - My Land Claim'), focalizzata sul tema ambientale, dove un'installazione scultorea in 3 parti concepite come isole simboleggia la distruzione del pianeta e in particolare della costa di Elefsina. Di fianco, nella stessa struttura, prosegue l'esposizione 'A rave down below', con le opere di un gruppo di artisti internazionali, curata da Panos Giannikopoulos. Poi, inaugurata domenica 17 dicembre, la mostra di Juan Sandoval, 'Terracotta Army', che incarna il 'Mistero 111': un tributo alla classe operaia dell'Attica con oltre tremila elmetti di lavoratori delle industrie locali che rivestono le pareti della ex fabbrica di vernici Iris, decorati raccogliendo le testimonianze degli operai stessi.

Finale a sorpresa, a chiusura della tre giorni di celebrazioni, con un inaspettato tramonto sulla baia di Elefsina ('Immersion: an unexpected set'): una struttura di quattro metri di diametro in mezzo al mare, che lentamente si è immersa nelle acque portando nel mondo sconosciuto il suo messaggio (“I am surely not what should be, but I am a face of what is missing but is"). Si è chiuso così il cerchio di un anno magico che ha segnato la rinascita di Elefsina nel segno del mito.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Lavoro

Unione giovani commercialisti a politica: ecco 3 proposte...

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Il convegno nazionale dell'Ungdcec a Piacenza

Un momento del convegno nazionale Ungdcec a Piacenza

Semplificare e ottimizzare le procedure di liquidazione giudiziale e adeguare i compensi dei curatori, commissari e liquidatori, tenendo conto dell'inflazione e della crescente complessità dei casi; introdurre un credito d’imposta per le pmi che si avvalgono di commercialisti qualificati come temporary manager, al fine di promuovere il risanamento e la crescita aziendale, soprattutto per le imprese familiari; estendere un regime fiscale agevolato con flat tax per i professionisti che partecipano a piccole associazioni, per incentivare la collaborazione e l’aggregazione professionale, migliorando la competitività e la crescita. Sono le tre proposte presentate alla politica dall’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili (Ungdcec) nel corso del convegno nazionale 2024 che si è tenuto a Piacenza.

“Si tratta di proposte che mirano a migliorare il contesto economico e professionale del Paese, a cui hanno lavorato con impegno ed entusiasmo la Giunta e le Commissioni dell’Unione”, ha evidenziato Francesco Cataldi, presidente Ungdcec, che ha illustrato le proposte sul palco del Teatro Municipale insieme ai consiglieri Roberto Bonomo, Serena Giannuzzi e Federico Giotti. “La nostra volontà è quella di sederci ai tavoli istituzionali con proposte di semplice e rapida attuazione, essere propositivi e non solo critici. La disponibilità dei parlamentari intervenuti al Convegno a seguire il percorso che parte dai giovani commercialisti è, per noi, un grande stimolo”, ha aggiunto.

L’onorevole Marta Schifone, componente commissione Lavoro Pubblico e Privato della Camera dei deputati, ha sottolineato: “Si tratta di proposte virtuose, la strada tracciata dai giovani è quella corretta. Siamo in particolare a favore delle aggregazioni tra professionisti, ma anche la flat tax resta una ‘missione’ che vorremmo portare avanti. Sui Temporary Manager, proporrei di istituire un tavolo di lavoro interdisciplinare per costruire la proposta nel migliore dei modi”.

Per il senatore Antonio Misiani, vicepresidente della commissione Bilancio del Senato della Repubblica, “il tema del valore aggiunto generato dal lavoro comune è cruciale. Colpisce il dato che soltanto un commercialista su cinque sia aggregato a colleghi o altri professionisti. Ora servono risposte concrete da parte nostra alle tematiche evidenziate dall’Unione, anche in tema di equo compenso per la liquidazione giudiziale” .

Alberto Luigi Gusmeroli, presidente commissione Attività produttive Camera dei deputati, ha rimarcato: “Le proposte sono interessanti e, in alcuni casi, anche facilmente attuabili. Uniformare la flat tax per studi associati e aggregazioni di persone è già una realtà, mancano pochi passaggi per la realizzazione. E sul tavolo ci sono molte altre idee”. Secondo Emiliano Fenu, componente commissione Finanze Camera dei deputati, “attuare il regime forfettario per le aggregazioni tra professionisti avrebbe più senso dello stesso aumento del tetto per i singoli individui. È evidente che il sistema va cambiato e in questo senso tutte le proposte dell’Unione giovani commercialisti sono di grande interesse, per la crescita del sistema paese e la tutela dei professionisti”.

Elbano de Nuccio, presidente Cndcec, ha posto l’accento sul “lavoro del Consiglio Nazionale per far emergere il profilo del commercialista nel perimetro delle competenze economico-finanziarie del Paese”. “In uno scenario di profonda trasformazione, riflettere sul ruolo strategico della nostra professione per le aziende è fondamentale per divenire il punto di congiunzione con il mondo della finanza. È necessario, dunque, pensare a nuovi orizzonti professionali e maggiori specializzazioni”, ha infine dichiarato Stefano Distilli, presidente della Cassa dottori commercialisti.

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Lavoro

Fond.Italia Digitale-Is. Piepoli: Ia porta opportunità nel...

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Per gli italiani la politica non fa abbastanza

Francesco Di Costanzo, presidente della Fondazione Italia Digitale

"La generazione digitale italiana si prepara ad affrontare le sfide e le opportunità dell’intelligenza artificiale con ottimismo e curiosità. Mentre le generazioni precedenti esprimono qualche preoccupazione, i giovani vedono nell’Ia un potente strumento di innovazione, in grado di trasformare positivamente sia la società che il mercato del lavoro. La crescente competenza digitale tra i giovani sarà fondamentale per guidare l’Italia verso un futuro sempre più tecnologico e connesso. La conoscenza è l’elemento centrale per un Paese più digitale e per far sì che tutte le generazioni possano sfruttare al meglio le opportunità e gestire le problematiche e le storture che ogni rivoluzione porta con sé". E’ il commento di Francesco Di Costanzo, presidente della Fondazione Italia Digitale, alla ricerca di Fondazione Italia Digitale condotta da Istituto Piepoli ‘Generazione Ai, L’Italia digitale alla sfida dell’intelligenza artificiale’, che sarà presentata sabato al Festival del Digitale Popolare a Torino.

“Come Fondazione- aggiunge Di Costanzo - stiamo lavorando su progetti specifici di reskiling per gli adulti, ma anche per fornire ai giovani tutti gli strumenti utili per colmare il gap digitale ed essere protagonisti del presente e del futuro”.

“Sette giovani su 10 – anticipa Livio Gigliuto, presidente Istituto Piepoli e Direttore generale Fondazione Italia Digitale – leggono con ottimismo l’impatto dell’intelligenza artificiale sul loro avvenire, come uno strumento in più per realizzarsi. Più diffidenti i meno giovani, che mostrano maggiore apertura quando scorgono gli effetti concreti dell’AI sui problemi della vita di tutti i giorni”.

E aggiunge: “Il 46% dei giovani affronta l'IA con curiosità ed entusiasmo. A differenza degli over 55, più diffidenti e conservatori, i giovani vedono l’Ia come una fonte di nuove opportunità. La grande maggioranza dei giovani, avvezzi al digitale, immaginano che l’Ai genererà nuove professioni e opportunità, mentre il timore che i lavori tradizionali vengano sostituiti dalla tecnologia cresce con l’età”. Trasversale la crescita delle competenze.

"Il sentimento verso l’intelligenza artificiale volge decisamente al bello quando si orienta lo sguardo alle sue applicazioni concrete: approvata l’Ai in sanità e nelle scuole, e lo sport del futuro sarà vissuto attraverso la realtà virtuale. Ora serve più politica, il cui impatto col digitale è promosso solo da un italiani su tre”, conclude Gigliuto.

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Lavoro

Professioni, Cni: “Albo codice contratti Ia temi...

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Perrini: "Molti i contributi provenienti dai partecipanti ai vari focus group. Ancona e Macerata ospiteranno i lavori del 69° Congresso del 2025"

Professioni, Cni:

Si sono conclusi oggi i lavori del 68° Congresso degli Ordini degli ingegneri d’Italia. Dopo la presentazione delle attività dei gruppi di lavoro organizzati all’interno del Consiglio nazionale degli ingegneri, sono stati approfonditi i temi e le proposte scaturite dai focus group cui hanno attivamente partecipato i delegati degli ordini territoriali. A seguire si è svolta la discussione sul documento finale programmatico 2024 con la relativa approvazione finale.

“Nel fare il bilancio conclusivo del Congresso - afferma Angelo Domenico Perrini, presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri - possiamo dire senz’altro che questa edizione è stata un grande successo. In questo senso, è doveroso un sentito ringraziamento ai presidenti degli Ordini degli ingegneri di Grosseto e Siena, Enrico Romualdi e Francesco Gaudini, per l’ottimo lavoro organizzativo svolto. La partecipazione dei delegati - circa 1.500 provenienti da tutto il territorio nazionale – è stata costante e, oltre agli approfondimenti e ai dibattiti, abbiamo registrato parecchi contributi provenienti dai partecipanti ai vari focus group. Queste proposte entrano a far parte del nostro documento programmatico che, come di consueto, rappresenterà la stella polare della nostra attività istituzionale per l’anno venturo”.

Il documento programmatico approvato prende in esame diversi temi. Tra questi, particolarmente importante è quello relativo all’obbligatorietà dell’iscrizione all’albo per tutti gli ingegneri. Il Cni continuerà a perseguire, come già sta facendo tramite interlocuzioni in vari ambiti a più livelli, l’obiettivo della obbligatorietà di iscrizione all'albo per tutti coloro che in qualsiasi forma esercitano la professione di Ingegnere. Si ritiene, infatti, che l’obbligo di iscrizione all’albo professionale - oggi cogente per coloro che operano nell’ambito sanitario e per coloro che operano nel campo della difesa dei diritti dei cittadini - debba riguardare, a maggior ragione, coloro che operano a salvaguardia della sicurezza della collettività.

Sul Codice dei contratti pubblici il Cni continuerà ad impegnarsi attraverso incontri e audizioni presso le sedi competenti, con particolare riferimento al Mit, per proporre l’opportunità di alcuni emendamenti al Codice dei contratti al fine di porre rimedio a una serie di palesi discrasie, la più rilevante delle quali riguarda i requisiti di partecipazione che, in aperta contraddizione con uno dei principi cardine posti a fondamento dell’articolato (vale a dire l’apertura del mercato), non agevolano la più ampia partecipazione alle procedure di affidamento dei servizi di ingegneria ed architettura. Tra gli obiettivi prioritari, inoltre, vi è la limitazione del ricorso all’appalto integrato, all’accordo quadro, al subappalto a cascata, e maggiore chiarezza nella definizione della revisione dei prezzi e nella gestione delle riserve in fase esecutiva, unitamente alla valorizzazione della figura del rup (responsabile unico del procedimento).

Sulla questione dell’equo compenso il Cni ribadisce l’obbligatorietà dell’applicazione delle disposizioni della Legge 21 aprile 2023, n. 49, nel settore dei contratti pubblici. Il Cni ritiene che i compensi per le attività professionali non possano essere soggetti a ribasso rispetto ai parametri normati e che il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa sia applicato sulla base di valutazioni qualitative. Poiché il principio dell’equo compenso rischia di essere messo in discussione anche a causa di quanto viene espresso da alcuni tribunali amministrativi regionali, si dovrà vigilare affinché i corrispettivi per le attività professionali non possano essere soggetti a ribasso rispetto ai parametri normati e che il criterio dell’offerta più vantaggiosa sia applicato sulla base di valutazioni qualitative. E' inoltre indispensabile che questo principio venga esteso a tutte le categorie di committenti – incluse le consulenze tecniche in ambito giudiziario - anche al fine di salvaguardare quei committenti che, nel rapporto con il professionista, si trovano in posizione subalterna, esattamente come i professionisti si trovano nei confronti dei grandi committenti.

Sul Testo unico dell’edilizia il Cni ritiene che ormai non sia più differibile una revisione completa del Testo, per ottenere una legge maggiormente rispondente alle esigenze di semplificazione e razionalizzazione correlate ad una nuova, moderna normativa urbanistica. Tutto ciò allo scopo di supportare e facilitare la crescita ed un futuro sostenibile per il nostro Paese, secondo i nuovi modelli di rigenerazione urbana, di riduzione del consumo di suolo, di 'costruire sul costruito'.

Per quanto riguarda l’adeguamento energetico del patrimonio edilizio e le fonti energetiche alternative, il Consiglio nazionale si impegnerà ad interloquire con l’Esecutivo al fine di fornire il proprio contributo per la creazione di uno specifico tavolo tecnico che, in un arco temporale breve, chiarisca tutti i termini del problema e verifichi la fattibilità di un piano per le ristrutturazioni profonde degli edifici. A tal proposito, andrà ribadito che occorre far rientrare a monte degli obblighi di ristrutturazione energetica previsti dalla Direttiva Ue Epbd anche gli interventi di diagnostica preventiva sullo stato delle strutture e gli interventi di prevenzione dal rischio sismico. Inoltre, si ritiene utile che venga data attuazione a quanto previsto, ovvero l’introduzione del Fascicolo elettronico del fabbricato.

Poi c’è un tema che sta molto a cuore al Consiglio nazionale: la formazione universitaria. I percorsi accademici devono essere riorganizzati, in modo che il ciclo di studi consenta una diretta abilitazione all’esercizio della professione contestualmente all’acquisizione della laurea magistrale, previo un periodo di tirocinio interno al percorso accademico, affidato a professionisti e operatori del settore, accreditati dagli ordini territoriali. A questo proposito, l’attività posta in essere dal Cni dovrà continuare sul tavolo tecnico istituito lo scorso dicembre dal MUR. Questa proposta comporterà una riscrittura pressoché totale delle norme vigenti, che contempli una legge per disciplinare la nuova organizzazione degli albi e la revisione delle competenze professionali. Nella prospettiva di ritornare ad un albo costituito da un'unica sezione, riservata ai soggetti che hanno conseguito la laurea magistrale, resta fondamentale definire, con una specifica norma, un percorso ad hoc che consenta il conseguimento della laurea magistrale, tenendo conto delle competenze e conoscenze acquisite e certificate durante gli anni di permanenza nella sezione B dell’albo.

Sulla formazione continua è di primaria importanza che ogni Ordine territoriale sulla base della conoscenza diretta dei propri Iscritti, organizzi una propria offerta formativa idonea rispetto alle molteplici esigenze del proprio territorio. Compito del Consiglio nazionale, attraverso il supporto della propria Fondazione, è quello di integrare l’offerta formativa di ordini e providers. Il Cni approverà entro l’anno il proprio piano formativo per il 2025.

Sulla legge elettorale il regolamento per le elezioni per il rinnovo dei Consigli degli ordini utilizzato per le ultime consultazioni è stato adottato per introdurre disposizioni in favore della tutela della parità di genere e per consentire le elezioni in modalità telematica. Tali norme vanno uniformate con quelle del Dpr 169/2005 attraverso una nuova norma che disciplini le modalità elettorali degli organismi di governo delle Professioni.

Infine, relativamente all’ambito dell’Itc, bisogna prendere atto del fatto che l'intelligenza artificiale è destinata a rivoluzionare molti settori, inclusi l'ingegneria delle telecomunicazioni e la gestione delle infrastrutture critiche. L'integrazione dell'Ia nei sistemi di gestione dei dati e delle reti garantirà una maggiore efficienza operativa e sicurezza, permettendo un monitoraggio in tempo reale e la manutenzione predittiva delle infrastrutture, migliorando l'affidabilità dei servizi offerti. Pertanto, è opportuno favorire l’inclusione nei percorsi accademici e formativi di competenze specifiche su Ia e data science per preparare gli ingegneri a gestire e sfruttare tali strumenti. L'adozione crescente dell'intelligenza artificiale, però, richiede anche un'attenta considerazione degli aspetti etici legati all'utilizzo di queste tecnologie. Quindi è fondamentale che gli ingegneri rispettino i principi deontologici nel loro impiego, garantendo trasparenza, equità e sicurezza nei processi decisionali automatizzati.

I lavori congressuali sono stati completati con la premiazione dei Campionati nazionali sportivi 2024 riservati agli ingegneri e con la presentazione del 69° Congresso che sarà ospitato dalle città di Ancona e Macerata.

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