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Salute e Benessere
Brindisi di Capodanno, tappi di bottiglia a 80...
Brindisi di Capodanno, tappi di bottiglia a 80 all’ora: rischio danni gravi agli occhi
L'allarme degli esperti: "Tanti casi e conseguenze fino alla cecità". Le regole per proteggersi
![Un brindisi di Capodanno (Fotogramma/Ipa)](https://www.adnkronos.com/resources/0288-19c2bb4b75df-70b1e8707714-1000/format/big/brindisi_fg_ipa.jpeg)
Maggio 2022, Giro d'Italia. Il ciclista Biniam Girmay è sul podio, si è aggiudicato la decima tappa. Immancabile la bottiglia di bollicine per festeggiare. Ma qualcosa va storto: al momento dell'apertura il tappo gli colpisce l'occhio sinistro alla velocità di un proiettile. Risultato: emorragia nella camera anteriore e ritiro dalla competizione. Con il Natale ormai alle porte e il Capodanno sempre più vicino si apre la stagione dei brindisi a ripetizione e gli esperti mettono in guardia: il rischio di danni oculari gravi, fino alla cecità, non va sottovalutato, è l'alert lanciato dalle pagine della rivista scientifica 'Bmj', citando proprio il caso di Girmay, ma non solo. "Le lesioni agli occhi da tappi di sughero rappresentano una minaccia sostanziale per la salute oculare. Anche se il nostro gruppo si occupa solitamente degli effetti dei voli spaziali sulla vista - spiegano gli autori - questo articolo si concentra sul lancio dei tappi di spumante invece che sugli astronauti. Lo scopo è assicurarvi di non iniziare il nuovo anno sul tavolo operatorio di un chirurgo oculista".
Rischio danni gravi
E' questo uno dei rischi più sottovalutati. Ma, avvertono gli esperti nello speciale dedicato al Natale 2023, "la pressione in una bottiglia di champagne o di spumante da 750 ml è circa tre volte quella di un pneumatico standard per automobile". Un tappo può essere lanciato fino a 13 metri di distanza a velocità di 80 km orari. E può viaggiare fino all'occhio in meno di 0,05 secondi, il che rende inefficace il riflesso del battito di ciglia. Le conseguenze possibili di un trauma di questo tipo possono arrivare fino alla "cecità permanente", e contemplano dal distacco della retina e dislocazione del cristallino ad altri danni.
Una revisione retrospettiva pubblicata anni fa, ricordano gli oftalmologi che firmano l'articolo, "ha analizzato casi di gravi lesioni agli occhi derivanti da bottiglie contenenti bevande sotto pressione negli Stati Uniti, Ungheria e Messico. I tappi dello champagne sono stati responsabili del 20% delle lesioni agli occhi legate ai tappi di bottiglie negli Stati Uniti, del 71% in Ungheria. I dati evidenziano - continuano gli esperti - la necessità di misure preventive, comprese etichette di avvertenza e materiali di imballaggio alternativi, come tappi a vite, per salvaguardare le persone". Sebbene per molte 'vittime del brindisi' ci sia stato un recupero dal trauma e la vista sia gradualmente migliorata, "lo studio ha rilevato che, nel 26% dei casi legati alle bevande sotto pressione, le persone sono rimaste legalmente cieche".
Condizioni come l'ifema, una raccolta di sangue nella camera anteriore dell'occhio, possono richiedere anche un intervento chirurgico per risolversi. Fra gli studi citati dagli autori c'è anche un'analisi del 2009 condotta in Italia su 34 casi di lesioni agli occhi causate da tappi di sughero, di bottiglie di spumante. L'analisi ha dimostrato "che questi oggetti apparentemente innocui possono causare danni sostanziali agli occhi, con vari gradi di deficit visivo ed esiti clinici come perforazione, trauma e complicazioni a lungo termine".
Questo studio ha rilevato che tutti i pazienti presentavano danni tra cui ifema della camera anteriore, lesioni corneali, ipertensione oculare, sublussazione del cristallino, formazione traumatica di cataratta ed edema retinico post-traumatico. Le complicazioni tardive includevano anomalie della motilità pupillare, neuropatia ottica traumatica, maculopatia, glaucoma post-traumatico.
Le regole per proteggere gli occhi
Nel loro intervento gli autori si premurano di inserire anche una serie di consigli di prevenzione per proteggere gli occhi nei prossimi giorni di festa, al momento del brindisi. Per mitigare i rischi oftalmici, in linea con le linee guida dell'American Academy of Ophthalmology, il primo punto è "raffreddare la bottiglia prima dell'apertura. La pressione diminuisce man mano che la bottiglia si raffredda e di conseguenza la velocità del tappo diminuisce. Evitare di agitare la bottiglia prima dell'apertura per lo stesso motivo". Punto due: "Rivolgi la bottiglia lontano da te e dagli altri con un angolo di 45° prima di aprirla". Terza regola: "Rimuovere con attenzione la gabbietta metallica (che potrebbe fungere da proiettile aggiuntivo) dalla parte superiore della bottiglia premendo sul tappo con il palmo di una mano". Quarto punto: "Metti un asciugamano sopra la bottiglia e tieni saldamente il tappo". Infine il consiglio numero 5 è "ruotare delicatamente la bottiglia finché il tappo non si allenta". E l'ultimo, il numero 6, "contrastare la forza del tappo che si muove verso l'alto, esercitando una pressione su di esso".
Salute e Benessere
Covid, con il caldo aumenta rischio per il cuore: cosa fare
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L'analisi e le raccomandazioni del cardiologo Trimarco
![Medici in reparto Covid - Fotogramma](https://www.adnkronos.com/resources/0288-19af443095f8-e228ff6708b3-1000/format/big/covid_ospedale_nuova_fg.jpeg)
Fuoco incrociato sulla salute degli italiani, in particolare dei più fragili. A minacciarli c'è il mix tra caldo e Covid: "L'uno amplifica gli effetti dell'altro e viceversa, con un impatto immediato sui sintomi come mal di testa, fatigue e affanno, e sulla funzionalità del cuore". Lo spiega Bruno Trimarco, docente emerito di Cardiologia all'università Federico II di Napoli. "Il caldo - avverte - ha sicuramente un impatto importante sui pazienti colpiti dal Covid, sia in fase acuta che nel post-infezione, sul cosiddetto Long Covid. Infatti, da un lato le temperature alte amplificano i sintomi dell'infezione, dall'altro possono aumentare lo stress sul cuore, colpito contemporaneamente da un doppio fuoco, il virus e il caldo insieme". Come proteggersi? No agli integratori 'fai te te', sì a docce fresche e bere acqua anche se non si ha sete, ricorda lo specialista.
Chi rischia di più
Le persone più a rischio sono i fragili, come anziani, bambini e malati cronici, già vulnerabili a caldo e Covid singolarmente. "La letteratura scientifica - analizza Trimarco - ha già documentato che il caldo estremo rappresenta un rischio per il cuore, causando dolore al petto, infarti e morte improvvisa. Quando fa troppo caldo, si può assistere a una riduzione dei valori della pressione arteriosa per la dilatazione dei vasi sanguigni e alla perdita di liquidi con una profusa sudorazione che aumenta il pericolo disidratazione. In alcuni pazienti, tuttavia, si verifica un effetto opposto e la pressione arteriosa può aumentare in modo improvviso e incontrollato. Tra i sintomi più comuni possono comparire tachicardie, palpitazioni, vertigini e affanno".
Dal canto suo, anche Covid ai associa a sintomi comuni a quelli scatenati dal caldo, come astenia, nebbia cerebrale, affanno e mal di testa. "Inoltre - evidenzia il cardiologo - sappiamo che Covid-19 innesca una serie di processi infiammatori che colpiscono le cellule endoteliali, cioè le cellule che rivestono l'interno del cuore e dei vasi sanguigni. Tra gli effetti prodotti ci sono stress ossidativo, infiammazione, alterazione dei battiti, compromissione della capacità di pompare il sangue e l'ossigeno agli altri tessuti. Gli studi suggeriscono che le persone con Covid, rispetto ai non infettati, corrono un rischio del 55% maggiore di subire un evento cardiovascolare grave come infarto, ictus o morte. Hanno anche più probabilità di manifestare altri problemi al cuore come aritmie o miocardite, ossia infiammazione del muscolo cardiaco".
I rimedi
Per scongiurare gli effetti della combo caldo-Covid servono contromisure. Quali? "No a integratori 'fai da te', sì a docce o bagni freschi e al consumo 'programmato' di acqua: impegnarsi cioè a bere almeno un litro e mezzo d'acqua durante la giornata anche se non si ha la sensazione di sete", raccomanda Trimarco.
"Stanchezza e debolezza, sintomi comuni al Covid e a un eccesso di caldo - osserva il cardiologo - possono indurre a fare incetta di integratori. Ma la stragrande maggioranza sono inutili, almeno contro il Covid. Uno studio che abbiamo pubblicato sulla rivista 'eClinicalMedicine' promuove un mix di sostanze naturali, composto da arginina e vitamina C. L'arginina è un aminoacido prodotto naturalmente dall'organismo, che stimola la produzione di ossido nitrico, sostanza chiave per una corretta funzione vascolare. La vitamina C, invece, grazie a una nanotecnologia che ne ottimizza l'assorbimento senza effetti collaterali, antagonizza lo stress ossidativo e migliora il rimodellamento vascolare con effetti benefici sulla funzionalità cardiaca e a cascata su tutto l'organismo".
Altri consigli: evitare di uscire se positivi al Covid, sia per evitare di contagiare gli altri sia per tenersi al riparo dal caldo esterno; mantenere la casa fresca, sfruttando l'aria notturna per rinfrescarla, e durante il giorno usando tapparelle o persiane e spegnendo quanti più dispositivi elettrici possibile; usare abiti e lenzuola leggeri e larghi; evitare bevande zuccherate, alcoliche o contenenti caffeina che possono peggiorare i sintomi e interagire con i farmaci in uso.
Salute e Benessere
Caldo africano, nuova ondata sull’Italia: oggi 12...
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Nelle prossime ore allerta super caldo ai massimi livelli: le città interessate
![Super caldo a Roma - Fotogramma](https://www.adnkronos.com/resources/028f-1b76948389d7-928a70d280ca-1000/format/big/caldo_roma_fontana_fg.jpeg)
L'allerta super caldo tornerà nelle prossime ore ai livelli massimi. Se oggi, sabato 27 luglio, nessuna città è ancora da bollino rosso, per domani - domenica 27 - saranno di nuovo sei i capoluoghi interessati dal gradino più alto dell'allerta.
Dodici, intanto, le città con bollino arancione di oggi, segnalate nel bollettino sulle ondate di calore del ministero della Salute: si tratta di Firenze, Frosinone, Palermo, Perugia, Rieti e Roma, Bologna, Bolzano, Brescia, Latina, Pescara e Viterbo.
Domenica bollente, tornano i bollini rossi
Domenica 28 luglio saranno quindi 6 le città italiane da bollino rosso per il rischio di ondate di calore: massima allerta su Firenze, Frosinone, Palermo, Perugia, Rieti e Roma.
La giornata di domani si annuncia dunque la più 'bollente' di una settimana che non ha fatto registrare prima città da bollino rosso. Fra i 27 capoluoghi monitorati dal sistema di sorveglianza ministeriale, oltre ai 6 con allerta 3, il livello massimo di rischio, il 28 luglio si contano 13 bollini arancioni (livello 2): a Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Latina, Milano, Napoli, Pescara, Torino, Trieste, Venezia, Verona e Viterbo. Bollino giallo (rischio 1) per Ancona, Bari, Cagliari, Catania, Civitavecchia, Genova, Messina e Reggio Calabria. Nessun bollino verde (rischio 0).
Salute e Benessere
Alzheimer, Ema blocca farmaco Lecanemab: “Rischio di...
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"In particolare il frequente verificarsi di anomalie nell'imaging correlate all'amiloide (Aria), che comportano gonfiore e potenziali sanguinamenti nel cervello dei pazienti che lo hanno ricevuto"
![Riproduzioni del cervello - FOTOGRAMMA](https://www.adnkronos.com/resources/028f-1b75fb877550-e313388a5cd3-1000/format/big/germany_parti_del_cervello_di_albert_einstein_in_mostra_al_westphalian_museum_of_natural_history_.jpeg)
No dell'Agenzia europea del farmaco Ema a una terapia anti Alzheimer. Il Comitato tecnico per i medicinali a uso umano dell'ente regolatorio Ue, "Chmp, ha raccomandato di non concedere l'autorizzazione all'immissione in commercio per Leqembi* (lecanemab), un farmaco destinato al trattamento della malattia di Alzheimer", informa l'Ema nel resoconto dell'ultima riunione del Chmp (22-25 luglio).
"Il comitato - si legge - ha ritenuto che l'effetto osservato di Leqembi sul ritardo del declino cognitivo non controbilancia il rischio di eventi collaterali gravi associati al medicinale, in particolare il frequente verificarsi di anomalie nell'imaging correlate all'amiloide (Aria), che comportano gonfiore e potenziali sanguinamenti nel cervello dei pazienti che hanno ricevuto Leqembi".
Alzheimer Europe esprime "rammarico" e "profonda delusione" per il parere negativo formulato dal Comitato tecnico Chmp dell'Agenzia europea del farmaco Ema . Il no dell'Ema, che riguarda Ue, Islanda, Liechtenstein e Norvegia, sottolinea l'associazione in una nota, "significa che gli europei con malattia di Alzheimer in fase iniziale non avranno accesso alle opzioni terapeutiche disponibili per i pazienti negli Stati Uniti e in altri Paesi".
"Le persone che vivono con la malattia di Alzheimer e le loro famiglie nutrivano grandi speranze e aspettative riguardo all'introduzione di nuove opzioni terapeutiche in Europa", scrive Alzheimer Europe, ricordando che la Fda statunitense ha concesso l'approvazione a lecanemab un anno fa, nel luglio 2023, dopo che un comitato consultivo ha riconosciuto in modo unanime l'efficacia clinica del farmaco per il quale le principali assicurazioni Usa, fra cui Medicare, hanno garantito "un'ampia copertura" nei pazienti idonei a riceverlo. Hanno dato il via libera al trattamento anche le autorità regolatorie di Giappone (25 settembre 2023), Cina (3 gennaio), Corea del Sud (27 maggio), Hong Kong (11 luglio) e Israele (12 luglio), elenca l'associazione, mentre in Europa si attendono ancora i pronunciamenti degli enti regolatori svizzero e britannico, che Alzheimer Europe auspica positivi.
"Le persone affette da malattia di Alzheimer in Europa saranno escluse dall'accesso a lecanemab senza poter compiere scelte individuali basate su un'analisi personale del profilo rischi-benefici", rimarca l'associazione. La speranza di Alzheimer Europe è che "i risultati dal mondo reale raccolti dal registro imposto dalla Fda, o dagli studi in corso su lecanemab forniranno le evidenze scientifiche necessarie affinché i regolatori Ue riconsiderino la loro posizione".