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Prezzo del kebab preoccupa la Germania, impennata diventa...
Il piatto di carne arrostita allo spiedo costa oggi fino a 10 euro in alcune città del paese, contro i 4 euro di appena due anni fa. E la 'Doenerinflation' mette in difficoltà Scholz
L'impennata del costo del Doener kebab preoccupa i tedeschi e mette in difficoltà il cancelliere Olaf Scholz. Il piatto di carne arrostita allo spiedo - importato in Germania dagli immigrati turchi, che lo hanno adattato ai gusti locali, e le cui vendite ammontano a circa 7 miliardi di euro l'anno - costa oggi fino a 10 euro in alcune città del paese, contro i 4 euro di appena due anni fa.
Scholz è così abituato a sentirsi interpellare sull'argomento durante le sue apparizioni pubbliche che il suo governo ha deciso di servirsi dei social per spiegare che se i prezzi sono saliti questo è in parte dovuto all'aumento di altri costi, da quelli degli affitti a quelli dell'energia. "È abbastanza sorprendente che ovunque io vada, soprattutto da parte dei giovani, mi venga chiesto se non dovrebbe esserci un tetto al prezzo dei Doener", ha dichiarato Scholz.
Il partito di estrema sinistra Die Linke è stato l'ultimo in ordine di tempo a interessarsi dell'argomento chiedendo, con una proposta che vuole presentare in parlamento, l'introduzione di un tetto massimo al prezzo del popolare piatto.
Il partito raccomanda un prezzo massimo di 4,9 euro e a 2,90 euro per i giovani, in particolare quelli provenienti da famiglie a basso reddito, per i quali - sostiene - il piatto di carne grigliata, tagliata a fette sottili e condita con verdure tritate finemente, salsa all'aglio o al peperoncino e avvolta in una focaccia - è un ingrediente base della dieta quotidiana. E suggerisce che ogni famiglia riceva buoni kebab giornalieri. Sulla base delle stime di 1,3 miliardi di Doener consumati nel paese ogni anno – 400mila al giorno solo a Berlino – questo programma di sovvenzioni costerebbe 4 miliardi di Euro l'anno, ha calcolato Die Linke.
Anche i Verdi, tradizionalmente poco inclini a raccomandare il consumo di carne, hanno sollevato il caso in parlamento: "Per i giovani - ha dichiarato la deputata Hanna Steinmueller - in questo momento è una questione importante quanto il luogo in cui si trasferiranno quando se ne andranno di casa. So che non è un problema di tutti i giorni per molte persone qui", ha detto ai colleghi parlamentari, "ma penso che come rappresentanti degli elettori siamo obbligati a mettere in evidenza queste diverse prospettive".
Scholz – avvicinato a un evento da un giovane turco tedesco che ha detto: "Pago 8 euro... parla con Putin, voglio pagare 4 Euro" – ha escluso l'idea del tetto sul prezzo in quanto "non attuabile" in un'economia di libero mercato. Ha invece elogiato il "buon lavoro della Banca centrale europea" nel ridurre l'inflazione. Ma sui social non è mancato chi ha chiesto il ritorno di Angela Merkel, sostenendo che quando era lei alla cancelleria "il Doener era sotto controllo".
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Gaza, Netanyahu: “Hamas lontana da richieste...
Il premier israeliano: "Hamas voleva fermare l'operazione a Rafah, non è andata così"
"Molto lontana dalle richieste fondamentali di Israele". Il premier israeliano Benjamin Netanyahu si è espresso così in dichiarazioni in video sulla proposta di cessate il fuoco che ieri Hamas ha detto di aver accettato per Gaza. "Israele non può accettare una proposta che mette in pericolo la sicurezza dei nostri cittadini e il futuro del nostro Paese", ha insistito Netanyahu, ribandendo che "Israele non consentirà a Hamas di ripristinare il suo dominio malvagio sulla Striscia di Gaza". Israele, ha incalzato, non permetterà al gruppo di "ripristinare le sue capacità militari per continuare a lavorare per la nostra distruzione".
L'ultima mossa di Hamas era "volta a sabotare l'ingresso delle nostre forze a Rafah" e "non è andata così", ha aggiunto il premier, affermando che l'operazione a Rafah "serve" per "il ritorno" a casa "degli ostaggi" tenuti prigionieri nella Striscia di Gaza dall'attacco del 7 ottobre in Israele e per "l'eliminazione di Hamas".
"Lo abbiamo già dimostrato in occasione del precedente rilascio di ostaggi - ha aggiunto - La pressione militare su Hamas è una condizione indispensabile per il ritorno degli ostaggi".
Intanto le Brigate al-Qassam, l'ala militare di Hamas, hanno annunciato la morte di Judy Feinstein, un'israeliana di 70 anni che era ostaggio. In una nota citata dai media satellitari arabi, il portavoce delle Brigate, Abu Ubaida, ha spiegato che la donna è morta a causa delle ferite riportate insieme a un altro prigioniero durante un bombardamento israeliano di un mese fa che ha preso di mira il luogo dove era tenuti.
Abu Ubaida ha sostenuto che Feinstein sia morta perché non ha ricevuto le cure mediche di cui necessitava in terapia intensiva a causa della distruzione da parte di Israele di tutti gli ospedali di Gaza.
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San Marino ‘amico’ della Russia? “Ottimi...
L'Economist solleva il tema delle relazioni tra la Repubblica e Mosca
La Repubblica di San Marino ha "ottime relazioni" con l'Ucraina e si rammarica che si sia costruita, attraverso "alcuni articoli di stampa", una "incomprensibile preoccupazione" per le relazioni del Monte Titano con la Federazione Russa. Lo dice il ministro degli Esteri dell'antica Repubblica, Luca Beccari, rispondendo a Bruxelles a una domanda, durante una conferenza stampa sull'accordo di associazione tra l'Ue, Andorra e San Marino.
"Dispiace - dice Beccari, interrogato sulle relazioni con la Russia che ultimamente hanno attirato l'attenzione dell'Economist - che nelle ultime settimane si sia alimentato, attraverso alcuni articoli di stampa, una a nostro avviso incomprensibile preoccupazione per i rapporti di San Marino con la Federazione Russa. San Marino ha relazioni con 150 Paesi nel mondo, a livello diplomatico. Aveva delle relazioni normali con la Russia, come tantissimi Paesi europei e del mondo avevano quando c'erano le condizioni, e quando non vi era un contesto come quello che stiamo vivendo oggi, di guerra di aggressione all'Ucraina".
San Marino, prosegue Beccari, "è stato immediatamente in primo piano a seguito della guerra di aggressione, nel condannare l'attacco russo e nel richiedere sempre, in tutte le sedi internazionali, il cessate il fuoco e il ritiro delle truppe russe. San Marino è sempre stato al fianco dell'Unione Europea, e di altri partner internazionali, nell'applicazione di sanzioni e nell'attività degli organismi internazionali volta a contrastare questo fenomeno".
La Repubblica di San Marino, dice ancora Beccari, "ha una lunga tradizione diplomatica e di relazione con tanti Stati. Ma, al di là del rapporto bilaterale, non si tira mai indietro e non indietreggia mai di fronte a quella che è la difesa dei principi fondamentali, come quelli del diritto internazionale e della sovranità e dell'integrità territoriale degli Stati".
A proposito della nomina del consulente francese Emmanuel Gout come ambasciatore in Algeria, Beccari spiega che "il nostro corpo diplomatico, che è composto in parte di diplomatici di carriera in parte di diplomatici non di carriera, comprende anche delle figure che possono avere avuto in passato, per esperienze professionali, relazioni con la Russia, ma che mai, secondo i nostri dati, le nostre informazioni e i nostri controlli, si sono posti al di fuori di quello che è il loro mandato di rappresentare San Marino. Peraltro non verso la Federazione Russa, ma verso altre giurisdizioni". "Credo - aggiunge - che si sia, su questo tema, costruita una tesi veramente improbabile. Oltretutto, San Marino è stato uno dei primi Paesi a organizzare una articolata ed efficiente macchina di accoglienza per i rifugiati ucraini. Nel giro di pochi mesi - sottolinea - abbiamo dato rifugio, nello scorso anno, a un numero di rifugiati che ha raggiunto l'1% della nostra popolazione. Le relazioni con l'Ucraina sono ottime e sono di lunga data. Quindi credo che questi elementi, tutti insieme, possano chiarire la posizione di San Marino", conclude.