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Veto Usa all’Onu per cessate il fuoco a Gaza, Hamas: “Decisione disumana”

Da Al-Sisi a Putin tutti contrari alla posizione degli Stati Uniti: "Lavoreremo per ottenere tregua"

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu (Afp)

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha elogiato gli Stati Uniti per aver posto il veto alla richiesta di cessate il fuoco del Consiglio di Sicurezza dell'Onu e ha esortato gli altri Paesi a sostenere la guerra di Israele contro Hamas. Salutando la posizione degli Stati Uniti come "corretta", Netanyahu in una dichiarazione afferma che "anche gli altri Paesi devono capire che è impossibile sostenere l'eliminazione di Hamas da un lato, e dall'altro chiedere la fine della guerra, che impedirebbe l'eliminazione di Hamas". Pertanto, dice il premier, "Israele continuerà la sua guerra giustificata volta a eliminare Hamas e a raggiungere il resto degli obiettivi di guerra che ci siamo prefissati".

Il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen ha accusato poco prima il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, di stare dalla parte di Hamas. "Chiedere un cessate il fuoco è una vergogna e costituisce un segno di Caino per l'Onu" ha dichiarato Cohen che su X ha ringraziato invece gli Stati Uniti per il veto alla risoluzione del Consiglio di Sicurezza, che chiedeva un cessate il fuoco tra Israele e Hamas.

"L'invocazione dell'articolo 99, dopo che non è stato utilizzato per la guerra in Ucraina o per la guerra civile in Siria, è un altro esempio della posizione di parte e schierata di Guterres", ha accusato ancora Cohen, secondo il quale "un cessate il fuoco in questo momento eviterebbe il crollo dell’organizzazione terroristica Hamas, che sta commettendo crimini di guerra e crimini contro l'umanità, e le permetterebbe di continuare a governare la Striscia di Gaza". Il ministro degli Esteri ha espresso quindi "gratitudine al nostro alleato, gli Stati Uniti, per il suo sostegno nel continuare la lotta per riportare a casa gli ostaggi e per eliminare l'organizzazione terroristica Hamas, che porterà un futuro migliore alla regione". Per il leader dell'opposizione in Israele, Yair Lapid, l'antisemitismo è l'unica "spiegazione razionale" di chi chiede il cessate il fuoco umanitario come Guterres.

Al-Sisi e Putin

Abdel-Fattah al-Sisi e Vladimir Putin si impegnano "a continuare a lavorare insieme per ottenere un cessate il fuoco" fra Israele e Hamas. Lo hanno reso noto fonti egiziane dopo la telefonata fra i presidenti di Egitto e Russia in cui sono stati discussi gli sviluppi regionali e in particolare la situazione nella Striscia di Gaza. I due hanno sottolineato "la necessità imperativa che la comunità internazionale si assuma le sue responsabilità".

Guterres

"Il lancio indiscriminato di razzi da parte di Hamas su Israele e l'uso di civili come scudi umani sono contrari alle leggi di guerra, ma non assolvono Israele dalle sue stesse violazioni" scrive il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres in un post su 'X'. "Il diritto internazionale umanitario non può essere applicato in modo selettivo. È sempre equamente vincolante e non dipende dalla reciprocità".

Hamas: "Usa e veto all'Onu? Decisione disumana"

Hamas ha condannato con fermezza il veto degli Usa all'Onu dopo lo stop alla risoluzione per il cessate il fuoco umanitario immediato. La formazione terroristica palestinese, ha dichiarato in una nota Izzat al-Risheq - membro dell'ufficio politico - considera la mossa di Washington "non etica e disumana".

"L'ostruzione degli Stati Uniti all'approvazione di una risoluzione per il cessate il fuoco è una partecipazione diretta con l'occupazione all'uccisione del nostro popolo e nel commettere ulteriori massacri e pulizia etnica", ha affermato al-Risheq.

Abbas: "Posizione Usa aggressiva e immorale"

Quella degli Stati Uniti è una posizione "aggressiva e immorale" e una "palese violazione" di tutti i valori e principi umanitari, ha dichiarato il presidente dell'Anp, Mahmoud Abbas, commentando il veto Usa. Ritenendo gli Stati Uniti "responsabili" dello spargimento di sangue di bambini, donne e anziani palestinesi nella Striscia di Gaza, Abbas - citato dall'agenzia Wafa - ha accusato Washington di seguire una "vergognosa politica di sostegno all'occupazione e alla barbara aggressione israeliana contro il popolo palestinese". Il presidente dell'Anp ha sottolineato che questa politica rende gli Stati Uniti "complici nei crimini di genocidio, pulizia etnica e crimini di guerra commessi dalle forze di occupazione israeliane contro i palestinesi nella Striscia di Gaza, in Cisgiordania e a Gerusalemme".

Russia: "Usa hanno firmato condanna a morte per migliaia di civili"

"Gli Stati Uniti hanno letteralmente firmato davanti ai nostri occhi una condanna a morte per migliaia, se non decine di migliaia, di civili in Palestina e Israele", ha dichiarato il vice ambasciatore russo alle Nazioni Unite, Dmitry Polianski, commentando il veto posto dagli Usa alla risoluzione Onu. A favore hanno votato 13 Paesi (Cina, Francia, Russia - membri permanenti - Albania, Emirati Arabi Uniti, Brasile, Ecuador, Gabon, Ghana, Svizzera, Giappone, Malta e Mozambico), mentre il Regno Unito si è astenuto.

Anche la Francia si è rammaricata per la "mancanza di unità" del Consiglio di Sicurezza. "Purtroppo, ancora una volta questo Consiglio soffre di mancanza di unità. Con il rifiuto di impegnarsi nei negoziati, la crisi di Gaza si aggrava e il Consiglio non adempie al suo mandato, espresso nella Carta" delle Nazioni Unite, ha affermato l'ambasciatore francese all'Onu, Nicolas de Riviere.

Avvertimento dell'Iran: "Rischio esplosione incontrollabile"

Dopo il veto Usa, l'Iran ha intanto messo in guardia dal rischio di un'"esplosione incontrollabile" della situazione in Medio Oriente. "Finché l'America sostiene i crimini del regime sionista ed il prosieguo della guerra, c'è la possibilità di un'esplosione incontrollabile della situazione nella regione", ha affermato il capo della diplomazia di Teheran, Hossein Amir-Abdollahian, durante una telefonata con il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, secondo una nota del ministero degli Esteri iraniano.

Erdogan: "Perso le speranze in Consiglio Sicurezza Onu"

Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha commentato così il veto Usa: "Abbiamo perso le nostre speranze e aspettative nei confronti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu". "A causa del veto degli Stati Uniti, non è stata presa alcuna decisione sul cessate il fuoco a Gaza. È essenziale riformare il Consiglio di Sicurezza dell'Onu", ha aggiunto Erdogan, citato dall'agenzia Anadolu.

"Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu, la cui missione è stabilire la pace nel mondo, è diventato il protettore di Israele", ha dichiarato Erdogan. "Il governo israeliano, sostenuto incondizionatamente dall'Occidente, sta commettendo a Gaza atrocità e massacri che fanno vergognare tutta l'umanità", ha aggiunto, sottolineando che prima o poi i "macellai di Gaza" saranno chiamati a rispondere dei loro crimini.

Il veto Usa

La posizione di Washington era stata illustrata dall'inviato americano all'Onu Robert Wood, che aveva affermato che ''Hamas continua a rappresentare una minaccia per Israele e mantiene il controllo della Striscia di Gaza''.

Gli Usa ritengono di aver bocciato ''una risoluzione squilibrata, avulsa dalla realtà, che non avrebbe fatto avanzare il processo", come ha detto Wood motivando il veto. I redattori del testo, ha aggiunto, "hanno rifiutato un linguaggio di condanna del terribile attacco terroristico di Hamas contro Israele il 7 ottobre". E quindi, "hanno ignorato tutte le nostre raccomandazioni'' con un "processo affrettato".

La Gran Bretagna ha deciso di astenersi sulla risoluzione perché mancava una condanna precisa di Hamas e delle "atrocità" commesse dalla formazione palestinese.

"Chiedere un cessate il fuoco ignora il fatto che Hamas abbia commesso atti di terrorismo e tenga ancora in ostaggio civili", ha dichiarato la rappresentante del Regno Unito all'Onu, Barbara Woodward, citata dai media britannici. "Non possiamo votare a favore di una risoluzione che non condanna le atrocità commesse da Hamas contro civili israeliani innocenti", ha aggiunto.

Colloquio telefonico tra Scholz e Netnyahu

Colloquio telefonico tra il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il premier israeliano, Benjamin Netnyahu. Nel corso della conversazione telefonica, riferisce il portavoce del governo tedesco, Steffen Hebestreit, Scholz ha chiesto maggiori aiuti umanitari per la popolazione della Striscia di Gaza. I due leader hanno anche discusso "degli sforzi necessari per massimizzare la protezione dei civili e migliorare sostanzialmente la situazione umanitaria della popolazione nella Striscia di Gaza", ha detto il portavoce di Scholz. Si è discusso anche della situazione nella Cisgiordania occupata e degli atti di violenza da parte dei coloni.

Israele: "Hamas lancia razzi da zone umanitarie"

Hamas ha lanciato razzi verso Israele da zone della Striscia di Gaza designate come umanitarie, denunciano le forze israeliane. I lanci sono avvenuti ieri in due diverse riprese. La prima raffica di razzi, quattro, non è riuscita a raggiungere Israele. Lo riferisce l'Idf, le Forze di difesa israeliane.

Fonti delle Forze di difesa israeliane hanno riferito, inoltre, che un fucile di precisione e munizioni nascosti in un grande orso di peluche sono stati ritrovati dai militari della 551 Brigata dei paracadutisti israeliani mentre perquisivano una scuola della Striscia di Gaza. Secondo le fonti le truppe hanno trovato altre armi nascoste in borse con il logo dell'Unrwa, l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, in una scuola vicina.

Proseguono i pesanti scontri fra Hamas e Israele in diverse zone della Striscia di Gaza. Le Brigate di Al-Qassam, fazione militare di Hamas, ha reso noto di "scontri corpo a corpo con le forze di occupazione a ovest del campo profughi di Jabalia", dove si combatte da giorni, nel nord. E anche a Zaytoun, sempre nel nord della Striscia. Secondo l'Idf, militanti di Hamas hanno occupato edifici nel campo. Uomini di Hamas hanno predisposto imboscate sempre nella stessa zona. Ma i militari israeliani, si rivendica, sono riusciti ad affiancare il nemico, sorprendendolo. Sempre secondo l'Idf prosegue la battaglia a Khan Yunis, nel sud, sostenuta dalle forze aeree. Un ordigno è esploso accanto a una moschea attaccata dai militari. Diverse altre operazioni israeliane sono in corso nel sud, inclusa una contro una postazione di comando e un tunnel di Hamas.

Cinque soldati Idf morti tra cui il nipote dell'ex capo di Stato maggiore

Nel fine settimana sono morti 5 soldati israeliani, tra cui il nipote dell'ex capo di Stato maggiore dell'Idf, Gadi Eisenkot che il 7 dicembre aveva già perso il figlio, il sergente maggiore Gal Meir Eisenkot che aveva 25 anni. Questa volta è morto il nipote, il sergente Maor Cohen Eisenkot, 19 anni, del 12° battaglione della brigata Golani, di Eilat. Lo riferisce 'The Times of Israel' che cita le Forze di difesa israeliane.

I cinque soldati morti annunciati oggi, uno dei quali è morto per le ferite riportate il 7 ottobre, sono stati uccisi durante i combattimenti nel sud della Striscia di Gaza durante il fine settimana. Il bilancio dei soldati uccisi durante l'offensiva di terra contro Hamas è salito a 97.

I 5 soldati israeliani sono il sergente maggiore Liav Atiya, 25 anni, del 55° battaglione della 6623ª brigata, di Beersheba; Omri Ben Shachar, 25 anni, del 55° Battaglione della 6623ª Brigata, di Givatayim; il sergente Jonathan Dean Jr Haim, 25 anni, del 603° battaglione del Combat Engineering Corps, di Ramat Gan; il sergente Maor Cohen Eisenkot, 19 anni, del 12° battaglione della brigata Golani, di Eilat e il sergente maggiore Haim Meir Edan, 20 anni, del 12° battaglione della brigata Golani, di Rehovot. Edan è stato ferito il 7 ottobre ed è morto oggi. L'Idf afferma che altri 12 soldati di diverse unità sono stati gravemente feriti durante i combattimenti a Gaza venerdì e sabato.

L'ostaggio ucciso

L'ostaggio 25enne Sahar Baruch rapito in occasione dell'attacco di Hamas a Israele lo scorso 7 ottobre sarebbe stato ucciso durante la sua prigionia nella Striscia di Gaza. Ad affermarlo, secondo quanto riferisce 'The Times of Israele', è il portavoce dell'Idf, il contrammiraglio Daniel Hagari. "Stiamo ancora verificando e indagando sui dettagli del luogo in cui è stato ucciso", ha spiegato Hagari. Hamas in precedenza ha pubblicato un video che mostrava il corpo di Baruch mentre faceva affermazioni non verificate sulla causa della sua morte.

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Ostaggi Israele, vertice domenica a Roma e nuove condizioni...

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Il summit per cercare di chiudere l'accordo per il cessate il fuoco a Gaza. Parteciperanno Cia e Mossad

Soldati israeliani - (Afp)

Vertice a Roma, domenica 28 luglio, per cercare di chiudere l'accordo per il cessate il fuoco a Gaza e far tornare gli ostaggi israeliani a casa. E' quanto rivelano Axios e Walla, che citano fonti israeliane e americane. A partecipare saranno il direttore della Cia Bill Burns, il capo del Mossad Dedi Barnea, il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdel Rahman al-Thani e il capo dell'intelligence egiziana Abbas Kamal.

Il nuovo round di negoziati avviene in un momento cruciale, sottolinea Axios, ricordando che venerdì Benjamin Netanyahu ha incontrato Joe Biden che considera l'accordo fondamentale per la sua "legacy". Alle famiglie degli ostaggi ha infatti ribadito che continuerà a spingere verso questo obiettivo fino alla fine del suo mandato, e queste, dopo l'incontro, a cui ha partecipato anche Bibi, si sono dette più ottimiste.

Le nuove richieste di Netanyahu

L'incontro di venerdì è stato anche l'occasione per discutere le nuove richieste, più severe, di Netanyahu: l'istituzione di un meccanismo di monitoraggio di armi e militanti dal sud al nord di Gaza e il mantenimento del controllo israeliano del confine tra Gaza e l'Egitto. Bibi si è impegnato a far avere entro due giorni una proposta aggiornata ai mediatori degli Usa, Qatar e Egitto per passarla ad Hamas. Le fonti di Axios, però, sottolineano come, anche dopo 3 ore di colloqui, Biden e i suoi consiglieri non sanno ancora se Bibi voglia veramente l'accordo o stia solo guadagnando tempo per evitare il collasso del suo governo.

Riguardo all'incontro di Roma, fonti informate spiegano che non si ritiene che vi saranno negoziati dettagliati sui punti ancora aperti, ma si concentrerà ad individuare una strategia per procedere. Negoziatori israeliani non sperano quindi che a Roma si possa arrivare a una svolta, dubitando che la pressione di Biden abbia convinto il premier ad alleggerire alcune delle sue nuove, severe richieste. "Netanyahu vuole un accordo impossibile, al momento non è disposto a muoversi e quindi potremo andare incontro a una crisi dei negoziati piuttosto che ad un accordo", conclude una fonte israeliana di Axios.

Il team negoziale israeliano dal canto suo è preoccupato che le condizioni aggiuntive recentemente aggiunte dal primo ministro israeliano all'attuale bozza di accordo siano "destinate a causare una crisi", affermano l'emittente Kan e il sito di notizie Ynet citando fonti ben informate. "Lui pensa che se indurisce le posizioni di Hamas le spezzerà, ma sta facendo una scommessa pericolosa sulle vite degli ostaggi. Non c'è più tempo", hanno detto le fonti.

Netanyahu, hanno proseguito le fonti, aveva ''creato aspettative prima del suo viaggio negli Stati Uniti in modo che potessimo migliorare la nostra posizione in seguito''. Il discorso del premier israeliano al Congresso ha deluso i parenti degli ostaggi tenuti in ostaggio da Hamas a Gaza dal 7 ottobre, che speravano si impegnasse a raggiungere un accordo di cessate il fuoco per gli ostaggi.

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Israele, Netanyahu ospite a casa Trump. Il tycoon attacca...

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L'ex presidente Usa: “Non sono stati molto gentili nei confronti di Israele. In realtà non so come una persona ebrea possa votare per lei, ma questo dipende da loro”

Benjamin Netanyahu e Donald Trmp - (Fotogramma)

"Irrispettosa". Così Donald Trump ha definito la dichiarazione di Kamala Harris sulla guerra di Gaza prima di un incontro con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in Florida per discutere del conflitto. Per la vicepresidente degli Stati Uniti e presunta candidata democratica alla presidenza è "tempo che la guerra finisca": "Non possiamo permetterci di restare insensibili di fronte alla sofferenza e non resterò in silenzio", le parole di Harris nella conferenza stampa dopo l'incontro con il primo ministro israeliano.

Cosa ha detto Trump

Il tycoon ha criticato Harris prima dell'incontro nella sua casa di Mar-a-Lago, definendo le sue osservazioni “irrispettose” e prendendola di mira su una questione che ha diviso il partito democratico si legge sul Guardian. “Non sono stati molto gentili nei confronti di Israele”, ha detto Trump. “In realtà non so come una persona ebrea possa votare per lei, ma questo dipende da loro”, ha aggiunto.

Le fotografie hanno mostrato Trump che salutava calorosamente Netanyahu, che sta concludendo una visita di una settimana negli Stati Uniti. Prima dell'incontro, il premier israeliano ha dichiarato di ritenere che la pressione militare su Hamas abbia creato un “movimento” nei colloqui per il cessate il fuoco e che invierà una squadra a un prossimo round di negoziati a Roma. “Il tempo ci dirà se siamo più vicini a un accordo per il cessate il fuoco”, ha dichiarato.

L'incontro è il primo da quando Trump ha lasciato la Casa Bianca nel 2020. I due uomini hanno avuto rapporti tesi in passato dopo che Netanyahu si è congratulato con Joe Biden per la sua vittoria alle elezioni del 2020, un voto che Trump ha sostenuto, senza prove, essere stato manipolato. “Bibi avrebbe potuto rimanere in silenzio. Ha commesso un terribile errore”, aveva detto Trump all'epoca. “Che si fotta”. I due sembrano essersi riconciliati ora. “Abbiamo sempre avuto un buon rapporto”, ha detto l'ex presidente Usa ai giornalisti prima dell'incontro.

I due erano alleati politici in passato. Trump ha dato ampiamente carta bianca a Netanyahu durante il suo primo mandato. Questa settimana ha detto a Fox News che Israele dovrebbe finire la guerra e riportare indietro gli ostaggi “velocemente”. “Stanno venendo decimati da questa pubblicità, e sapete che Israele non è molto bravo nelle relazioni pubbliche”, ha detto Trump all'emittente.

Cosa ha detto Harris

Harris dal canto suo ha cercato di portare avanti la politica di sostegno a Israele dell'amministrazione Biden e al contempo di placare la crescente rabbia dei democratici per il bilancio umanitario del conflitto che ha ucciso 39.000 palestinesi. Quasi la metà dei Democratici al Congresso ha saltato il discorso di Netanyahu alla Camera dei Rappresentanti e decine di persone hanno dichiarato apertamente di volerlo boicottare a causa della guerra.

Harris ha incontrato Netanyahu giovedì alla Casa Bianca, poco dopo che il primo ministro aveva visto Joe Biden. Gli incontri separati hanno evidenziato come la presunta candidata democratica sia diventata sempre più indipendente da quando ha lanciato la sua campagna presidenziale. Allo stesso tempo, gli assistenti hanno cercato di minimizzare il potenziale di cambiamento tra Biden e Harris su Israele. “Il messaggio di Biden e di Harris al premier Netanyahu è stato lo stesso: è ora di concludere l'accordo sugli ostaggi e il cessate il fuoco”, ha scritto Phil Gordon, consigliere per la sicurezza nazionale di Harris.

Harris ha definito l'incontro “franco e costruttivo” e ha affermato che “Israele ha il diritto di difendersi e il modo in cui lo fa è importante”. Ha dichiarato che non interromperà gli aiuti militari a Israele perché “farà sempre in modo che Israele sia in grado di difendersi”. “Quello che è successo a Gaza negli ultimi nove mesi è devastante: le immagini di bambini morti e di persone disperate e affamate che fuggono per salvarsi, a volte sfollate per la seconda, terza o quarta volta. Non possiamo distogliere lo sguardo di fronte a queste tragedie. Non possiamo permetterci di diventare insensibili alla sofferenza. E io non resterò in silenzio”, ha detto.

Harris non ha detto come Netanyahu abbia risposto all'offerta dell'amministrazione Biden di un cessate il fuoco in tre parti che inizierebbe con il ritiro delle Forze di Difesa Israeliane dai centri abitati e con il rilascio di alcuni ostaggi. Non ha risposto alle domande dei giornalisti dopo le osservazioni.

“C'è stato un movimento di speranza nei colloqui per assicurare un accordo su questo accordo”, ha detto Harris. “E come ho appena detto al Primo Ministro Netanyahu, è ora di concludere questo accordo. Quindi, a tutti coloro che hanno chiesto un cessate il fuoco e a tutti coloro che desiderano la pace, vi vedo e vi sento”. Ha detto di aver espresso la sua “seria preoccupazione per l'entità delle sofferenze umane a Gaza, compresa la morte di troppi civili innocenti, e ho espresso chiaramente la mia seria preoccupazione per la terribile situazione umanitaria”.

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Trump riceve Netanyahu a Mar a Lago: “Se non vinco si...

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L'ex presidente: "Non ci siamo mai stati così vicini dalla Seconda Guerra Mondiale"

Trump e Netanyahu - La foto condivisa su X dal premier israeliano

Se non vinco le elezioni a novembre, si rischia una "Terza Guerra Mondiale" in Medio Oriente. Lo ha detto Donald Trump accogliendo oggi, 26 luglio, a Mar a Lago il premier israeliano Benjamin Netanyahu e la moglie Sarah.

Il candidato repubblicano alla Casa Bianca ha salutato calorosamente il leader israeliano e la moglie sulla soglia della sua residenza, con baci e strette di mano prima di posare dicendo ''facciamoci una bella foto'' insieme ai due ospiti. "Che onore. Entrate, entrate", ha detto Trump a Netanyahu e alla moglie. "Ci sei mancato", ha commentato Sara Netanyahu, mentre Trump ha parlato della "cena più bella che abbia mai fatto", forse riferendosi a un precedente incontro mentre lui era alla Casa Bianca.

Trump e Netanyahu hanno poi guardato la foto di uno dei bambini Bibas, rapiti dal kibbutz Nir Oz il 7 ottobre da Hamas, su richiesta del loro nonno Eliyahu Bibas. "Ci occuperemo di questo", ha commentato Trump.

"Se vinciamo, sarà semplice, tutto funzionerà e sarà molto veloce - ha quindi affermato l'ex presidente ai giornalisti all'inizio dell'intervento - se non vinciamo, finiremo per avere grandi guerre in Medio Oriente forse una Terza Guerra Mondiale".

"Siamo più vicini ad una Terza Guerra Mondiale oggi di ogni altro momento dopo la Seconda Guerra Mondiale, non lo siamo mai stati così vicini, perché abbiamo persone incompetenti che guidano il nostro Paese", ha detto ancora Trump. Quindi ha aggiunto: "Non so come un ebreo possa votare" per Kamala Harris. "Non sono stati molto gentili nei confronti di Israele".

Riguardo poi alla sua relazione con Netanyahu, che sarebbe stata abbastanza fredda negli ultimi anni, il tycoon ha detto "nessun presidente ha fatto quello che ho fatto io per Israele". Lo ha affermato l'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump incontrando il primo ministro israeliano Benjamin 'Bibi' Netanyahu e sua moglie Sarah nella sua residenza di Mar-a-Lago, in Florida. "Abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto e se non l'ho avuto, ho un'arma segreta. Sai qual è? Sarah", ha aggiunto Trump appoggiando le mani sulle spalle della moglie di Netanyahu. "Ho Sarah. Finché avrò Sarah, questo è tutto ciò che conta", ha continuato Trump. E infine ha affermato che "non è una situazione accettabile" quella degli ostaggi ancora in mano ad Hamas: "Devono essere riconsegnati immediatamente".

Netanyahu: "Spero troveremo accordo, manderò delegazione a Roma"

"Spero che troveremo un accordo" sulla Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi, "il tempo ce lo dirà", ha dichiarato il primo ministro israeliano durante l'incontro con Trump al quale ha confermato che invierà un team a Roma all'inizio per colloqui sull'accordo sugli ostaggi.

"Siamo certamente ansiosi di avere un accordo e ci stiamo lavorando. C'è stato qualche movimento dopo la nostra pressione militare. Spero che ci saranno sufficienti movimenti per concludere un accordo", ha detto Netanyahu.

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