Sostenibilità
Chiellino (IMQ eAmbiente): “Molte imprese impegnate a...
Chiellino (IMQ eAmbiente): “Molte imprese impegnate a ridurre impronta climatica”
Il co-founder e amministratore delegato all’evento 'Together Toward 2030': "Volevamo dare un messaggio chiaro al ministro dell’Ambiente"
“Il primo messaggio è dire che qui nel territorio, che siamo nel Pentagono dell'economia dell'Italia, ci sono molte imprese produttive di varie filiere che stanno già agendo per ridurre la propria impronta climatica, per cui volevamo fare questo evento durante la settimana della Cop 28 per dare un messaggio chiaro al ministro dell'Ambiente italiano, per dirgli, attraverso una relazione, che abbiamo fatto l'elenco in quantità della riduzione di CO2 delle imprese che oggi hanno partecipato a questo evento”. Con queste parole Gabriella Chiellino, co-founder e amministratore delegato di IMQ eAmbiente, è intervenuta a margine dell’evento “Together Toward 2030”, organizzato da IMQ eAmbiente, società di servizi per la riduzione degli impatti ambientali ed energetici, che raccoglie decine di aziende che hanno sottoscritto un “appello” per il tramite del ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, da inviare a Dubai, alla Cop28, perché sostenga la promozione, tra le imprese, dei miglioramenti delle performance di sostenibilità. La lettera appello si intitola “Un ponte tra l’Italia e la Cop28 a Dubai”.
“Abbiamo consegnato questo messaggio scritto alla delegata Roberta Toffanin - spiega Chiellino - e ci aspettiamo che venga portato in via simbolica alla Cop 28, dove il nostro gruppo sarà presente l'11 dicembre con un'iniziativa sul clima e le imprese”. All’incontro hanno fatto giungere il loro saluto anche il Patriarca di Venezia e il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia. “Il nostro lavoro”, è scritto nella lettera d’intenti “è diventato una vera e propria missione per supportare le imprese nel progettare e governare la riduzione dell’impronta di carbonio verso il 2030 ed il 2050, che in Europa ha una sfida notevole, quella di giungere a Net Carbon Zero.” “L'ambiente è una tematica sentita oggi, sia per il mondo della finanza, in quanto il valore climatico di un'impresa può determinare il valore economico e finanziario di quell’impresa, oltre che un motivo di richiesta della filiera in cui l'impresa si trova tra cliente e fornitori, che oggi è sempre più attenta a produrre un bene che abbia minore impatto”.
Il co-founder e amministratore delegato di IMQ eAmbiente, racconta poi le ragioni per cui è stato scelto Palazzo Labia, Sede Regionale Rai per il Veneto, come cornice dell’evento: “La scelta è venuta perché qualche volta sembra che i nostri territori non facciano, invece fanno molte azioni e molti investimenti sui temi delle fonti rinnovabili, dell'energia, del ricircolo dei rifiuti ad altro e non lo comunicano. Quindi, volevamo essere in una sede Rai per comunicare le bellezze compiute dalle nostre aziende, in una sala del Tiepolo, che rappresenta la bellezza e la storia culturale di Venezia, all’interno di un palazzo che nella parte sottostante è stato costruito con il legno del Cansiglio, a ricordo della storia naturale dei boschi delle nostre montagne venete”.
IMQ eAmbiente, d’ora in poi, si propone come punto d’incontro ed esperta del settore per aiutare tutte quelle realtà che vogliono imprimere un cambiamento positivo alla loro impronta ecologica e a questo proposito ha anche appena elaborato, in collaborazione con la CGIA di Mestre, il “rating ESG” che mira a fornire a tutte le imprese, soprattutto piccole e medie, un misuratore pratico e intuitivo del livello di sostenibilità ESG (Environment, Social, Governance).
Comunicare significa ‘mettere in comune’, così come in comune è l’obiettivo dell’evento proposto da IMQ eAmbiente: “L'obiettivo è quello di partecipare insieme a questa sfida: una sfida che prende tutti, imprese, consumatori, cittadini e la politica, come ricorda poi Papa Francesco nell'ultima esortazione ‘Laudate Deum’, che ha rafforzato nel messaggio che ha portato alla Cop coniando una nuova parola che è il multilateralismo, cioè l'affrontare il problema della sostenibilità da tutti i lati, che sono molteplici, senza guardarci indietro, cioè ripartire per fare da questa visione multilaterale un obiettivo comune, che è quello di prendersi cura di questo pianeta, rispettando anche l'eguaglianza tra i popoli e le persone dal punto di vista sociale”, conclude.
Sostenibilità
ReBuild 2024, Greenaccord Onlus: “Cerchiamo di...
Il segretario generale di Greenaccord Onlus alla giornata inaugurale della decima edizione di ReBuild, la fiera dedicata all’innovazione sostenibile dell’ambiente costruito: “L’energia delle comunità energetiche viene prodotta in una dinamica di cooperazione”
“Le comunità energetiche sono al momento qualche decina. Il nuovo decreto è partito a gennaio, siamo in una fase di grande fermento e in una stagione di progettazione. Stiamo infatti cercando di mettere a terra quella che l'Unione europea definisce ‘democratizzazione dell’energia', ossia l'idea che l'energia da bene di consumo possa diventare bene comune, nella triassialità della sostenibilità - sociale, ambientale ed economica - da perseguire contestualmente. Siamo in questa stagione e speriamo tra qualche mese di avere un bilancio più maturo da commentare”. Sono le parole di Giuseppe Milano, segretario generale di Greenaccord Onlus, a margine del panel ‘I nuovi modelli per la transizione energetica: gli scenari del green sharing’, tenutosi nel corso della prima giornata di ReBuild - Meeting the next built environment.
In svolgimento al Centro congressi di Riva del Garda il 14 e 15 maggio 2024, ReBuild è la manifestazione dedicata all’innovazione sostenibile dell’ambiente costruito che quest’anno giunge alla sua decima edizione.
Milano entra poi nel dettaglio del significato di casa come parte di una comunità energetica: “L’energia che serve per soddisfare i fabbisogni dei soci aderenti alle comunità energetiche viene prodotta in una dinamica di cooperazione e, secondo quel che dice anche l’Arera, all'energia che viene condivisa viene anche riconosciuto un valore economico che, per esempio, può concorrere alla riduzione della bolletta. In un momento di grandi povertà energetiche in aumento e disuguaglianze, avere questo tipo di supporto male non fa” conclude.
Sostenibilità
ReBuild 2024, Pulice (CDP – Rics Italia):...
"Rispetto ai valori che la finanza può promuovere per declinare la sostenibilità in prassi “un tema fondamentale, che soprattutto in questo periodo mi sento di enfatizzare, è quello dell’etica e della trasparenza. Tematiche che hanno a che fare prevalentemente con la ‘G’ dei criteri ‘Esg’, ovvero la governance". Così Massimiliano Pulice, presidente dell’Advisory board di Rics Italia e responsabile team advisor di Cassa depositi e prestiti, a margine del panel ‘Values drive value: valori che generano valore’, svoltosi nel corso della prima delle due giornate di ReBuild - Meeting the next built environment. In svolgimento al Centro congressi di Riva del Garda il 14 e 15 maggio 2024, ReBuild è la kermesse dedicata all’innovazione sostenibile dell’ambiente costruito che quest’anno giunge alla sua decima edizione.
“Parlo di trasparenza perchè in Rics la certificazione dei membri avviene dopo un assestment di comprovata track record legato alla reputazione - spiega Pulice - In Cassa Depositi e Prestiti rappresentiamo l'asse di consulenza che supporta gli enti centrali e locali nello sviluppare competenze legate all’implementazione e allo spending di investimenti di carattere europeo. La capacità di saper pianificare in modo chiaro e trasparente e di dimostrare quanto pianificato e quanto speso - conclude - è fondamentale per far crescere la credibilità del sistema Italia”.
Sostenibilità
Cresce l’impegno delle imprese quotate verso l’ESG
Il rapporto di Deloitte sulle azioni delle società italiane quotate nel promuovere la sostenibilità e affrontare il cambiamento climatico
Il tessuto imprenditoriale italiano sta vivendo una fase di trasformazione sempre più improntata alla sostenibilità ambientale e alla responsabilità sociale d'impresa. Questo cambiamento è evidente nel crescente interesse delle aziende quotate nel riorientare i propri modelli di business verso una transizione energetica più sostenibile e nella volontà sempre più diffusa di rendicontare in modo trasparente gli sforzi e i risultati conseguiti in questo ambito.
Un recente rapporto curato da Deloitte, intitolato 'L’attuazione delle Raccomandazioni Tcfd nelle società quotate italiane', offre uno sguardo approfondito su come le società italiane quotate hanno affrontato le sfide legate al cambiamento climatico e alla transizione energetica nel corso del 2023. Attraverso l'analisi di documenti pubblici, obbligatori o volontari, il rapporto evidenzia sia i progressi compiuti sia le aree in cui c'è ancora spazio per migliorare.
Uno dei punti focali del rapporto è l'implementazione delle raccomandazioni del Task Force on Climate-related Financial Disclosures (Tcfd), concentrandosi su quattro principali aree tematiche:
- governance;
- strategia;
- gestione del rischio;
- metriche e obiettivi.
Governance e strategie aziendali
La governance rappresenta un pilastro fondamentale per l'integrazione della sostenibilità nelle strategie aziendali. Il rapporto rivela un aumento significativo nel numero di società che attribuiscono responsabilità specifiche in materia di sostenibilità a comitati interni e che includono membri del consiglio di amministrazione con competenze specifiche in ambito ESG e cambiamento climatico. Un significativo 69% delle società ha ora un comitato dedicato alla sostenibilità, in aumento rispetto al 60% dell'anno precedente. Inoltre, il 41% ha almeno un membro del consiglio con competenze specifiche su temi ESG, un dato che è più che raddoppiato rispetto all'anno precedente.
Un'altra area di miglioramento riguarda l'analisi strategica del cambiamento climatico e dei suoi impatti sull'azienda e sulla sua catena di valore. Un numero sempre maggiore di aziende riconosce il cambiamento climatico come un tema materiale e rilevante, e sta sviluppando analisi di scenario per prevederne gli impatti futuri e adeguare di conseguenza le proprie strategie.
La consapevolezza del cambiamento climatico come un tema materiale è in costante aumento, con il 94% delle aziende che lo riconoscono come tale. Tuttavia, c'è ancora spazio per miglioramenti nella formulazione di strategie di adattamento e mitigazione del rischio. Solo il 25% delle società ha sviluppato un'analisi di scenario per prevedere gli impatti del cambiamento climatico sul proprio business, ma ciò rappresenta comunque un miglioramento rispetto agli anni precedenti.
Gestione del rischio e metriche di sostenibilità
La gestione del rischio climatico è un'altra area di interesse crescente. Un numero considerevole di società sta integrando i rischi e le opportunità derivanti dal cambiamento climatico nei propri processi decisionali, sebbene vi sia ancora spazio per migliorare la quantificazione di tali rischi e opportunità. L'87% delle società analizzate considera ora questi fattori nei propri processi decisionali, rispetto al 70% dell'anno precedente. Inoltre, sempre più aziende stanno quantificando i rischi e le opportunità climatiche, sebbene in modo non sistematico.
Infine, il rapporto mette in luce l'importanza di definire e utilizzare metriche e obiettivi per monitorare i rischi climatici, l'impatto ambientale delle attività aziendali e i progressi nella riduzione delle emissioni e nell'uso sostenibile delle risorse. Il 72% del campione ha condotto analisi del proprio "Carbon Footprint" e ha adottato obiettivi quantitativi di riduzione delle emissioni, mentre il 36% ha aderito al questionario Cdp Climate Change, che valuta l'impatto delle attività aziendali sul cambiamento climatico, dimostrando un impegno concreto verso la neutralità carbonica.
Il rapporto di Deloitte evidenzia una tendenza positiva verso una maggiore consapevolezza e azione delle imprese quotate italiane in materia di sostenibilità e cambiamento climatico. Tuttavia, ci sono ancora aree in cui le aziende devono fare progressi, come l'implementazione di strategie di adattamento più avanzate e la quantificazione sistematica dei rischi e delle opportunità climatiche. Questi risultati indicano la direzione verso la quale il mondo imprenditoriale italiano si sta dirigendo, sempre più consapevole dell'importanza di integrare la sostenibilità nelle proprie strategie aziendali per affrontare le sfide del futuro.