Politica
Riforme, costituzionalista Marini: “Rassicuro Letta,...
Riforme, costituzionalista Marini: “Rassicuro Letta, ruolo presidente Repubblica non viene minato”
"premierato limita suo ruolo politico, ma rafforza quello di garanzia"
"Il ruolo del presidente della Repubblica non viene in alcun modo minato" dal 'premierato'. La rassicurazione, raccolta dall'Adnkronos, viene dal consigliere giuridico di Giorgia Meloni, Francesco Saverio Marini, professore di diritto pubblico all'Università di Roma Tor Vergata, all'indomani delle considerazioni sulla proposta di riforma costituzionale espresse da Gianni Letta.
Con il 'premierato' "viene limitato il ruolo politico del presidente della Repubblica, non il suo ruolo di garanzia, che anzi viene rafforzato dalla maggior differenziazione con il presidente del Consiglio. I suoi poteri rimangono tutti inalterati e continuerà a svolgere appieno la funzione che ha sempre svolto", spiega Marini, volendo "assolutamente" rassicurare Gianni Letta e tutti coloro che hanno dubbi sul fatto che la riforma potrebbe limitare il potere del Quirinale.
D'altra parte - prosegue il consigliere giuridico di Meloni - "questa proposta sostanzialmente costituzionalizza l'assetto maggioritario che c'è stato in Italia con le leggi elettorali vigenti a inizio anni 2000. E in quel periodo il presidente della Repubblica non è che avesse smesso di svolgere le sue funzioni o avesse avuto una particolare compromissione dei suoi poteri".
'presidente Consiglio ha ruolo politico, investitura diretta è logica'
Una conseguenza indiretta del 'premierato' sui poteri del capo dello Stato, però - ammette parlando con l'Adnkronos il professor Francesco Saverio Marini - potrebbe esserci. "Il presidente della Repubblica ampia i propri poteri quando c'è una situazione di crisi nell'ordinamento, perché il capo dello Stato in una forma di governo parlamentare ha questa particolarità. E' chiaro che questa proposta ha l'obiettivo di diminuire le situazioni di crisi, quindi per effetto diminuirà in questo senso anche i poteri del presidente della Repubblica, perché ci saranno meno situazioni di crisi che lui dovrà risolvere". Si tratta però "di un impatto positivo non negativo", sottolinea il costituzionalista.
Il consigliere giuridico di Meloni tiene a chiarire anche il nodo della 'investitura diretta' del premier, che secondo Gianni Letta "fatalmente" avrebbe ripercussioni sul presidente della Repubblica. "Sono diversi ruoli, l'investitura diretta è dovuta al fatto che il presidente del Consiglio svolge un ruolo politico più di parte, dà atto a un indirizzo politico di maggioranza, il presidente della Repubblica invece rappresenta l'unità nazionale, deve garantire il corretto funzionamento delle istituzioni, ha funzioni altre rispetto all'indirizzo politico e quindi è logico che uno abbia una diretta investitura e l'altro no", spiega Francesco Saverio Marini.
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Don Patriciello: “No a battaglie politiche sulla mia...
"Le parole devono dare speranza, non fare male"
"Le parole devono dare speranza, non far male. Le battaglie politiche non si facciano sulla mia schiena, lasciatemi fare il prete". Così don Maurizio Patricello in collegamento con Francesca Fialdini a 'Da Noi… a Ruota Libera' ritorna sulle dichiarazioni del Presidente della regione Campania e dichiara: "Mi ha disturbato che una persona metta il becco in ciò che faccio". "Sono semplicemente stato a un convegno con illustri relatori, invitato come ospite dal Dottor Ciciliano, commissario di Caivano. Un incontro a Montecitorio mai avrei pensato che potesse scatenare tanto dibattito, la mia presenza era una delle tante tra centinaia di persone. Il Governatore della Campania De Luca che mi chiama Pippo Baudo e parla dei miei capelli non lo comprendo: io sono un parroco che parla nelle scuole contro il bullismo e peso ogni parola per non ferire nessuno. Le parole devono dare speranza, non far male".
"Io non mi aspetto mai niente, sono un prete e non me la prendo. Ma non voglio che le battaglie politiche si facciano sulla mia schiena, voglio che mi lascino fare il prete che vede e denuncia ciò che non va nel proprio quartiere" conclude.
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Salvini: “Progetto leva obbligatoria per uomini e...
Il vicepremier e leader della Lega rilancia l'idea di un mini servizio militare di sei mesi, ma il ministro della Difesa frena: "Leva universale non è in discussione, altra cosa se si parla di servizio civile"
Serrato confronto tra il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini e il ministro della Difesa Guido Crosetto sul servizio militare. Il Carroccio, spiega Salvini, ha "presentato un progetto di legge per reintrodurre una leva universale di sei mesi per ragazzi e ragazze su base regionale". "Un servizio di sei mesi con persone che si possono dedicare al salvataggio, alla Protezione Civile, al pronto soccorso, alla protezione dei boschi da svolgere vicino a casa. Una volta uno di Palermo andava a Udine e viceversa dovendo lasciare studi e lavoro. Non sarà più cosi, si farà vicino a casa. Spero che anche la altre forze politiche appoggino la proposta" ha detto il ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Matteo Salvini partecipando all'Adunata nazionale degli Alpini in corso a Vicenza.
Contrario a questa ipotesi il ministro Crosetto. "Le forze armate hanno bisogno di professionalità, non è un luogo dove insegnare o educare i giovani" sottolinea. "Devono difendere i valori di pace e democrazia. Una leva universale non è in discussione. Altra cosa se si parla di servizio civile" ha detto commentando la proposta leghista di una mini-leva universale e regionale di sei mesi.
Salvini: "Macron e Monti pericolosi, nessun italiano andrà mai in guerra"
"Mi opporrò con tutte le mie forze all'invio di truppe in Ucraina e dovunque, nessun italiano andrà mai in guerra finché ci sarò io" ha detto il ministro Matteo Salvini, a proposito dell'ipotesi di invio anche di truppe italiane in Ucraina. "Macron e Monti sono folli e pericolosi. La guerra è una roba seria. La sola ipotesi la giudico folle e pericolosa" conclude.
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Superbonus, Tajani: “Giorgetti è mio amico ma scelte...
Il ministro degli Esteri: "Norme retroattive non fanno parte di cultura liberale"
''Io sono amico di Giorgetti'', ma ''quando si fanno delle scelte bisogna concordarle''. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ospite di 'In mezz'ora', a proposito delle ricostruzioni che parlando di frizioni con il ministro dell'Economia sul Superbonus. ''Nessuno vuol fare altro debito, io sono assolutamente d'accordo che bisogna stringere i freni sul superbonus, lo sono sempre stato. Bisogna fare delle scelte che entrino in vigore dal momento in cui viene approvata una norma. Le norme con effetto retroattivo non fanno parte della cultura liberale''.''Si tratta di un emendamento, presentato dal Mef, dove a mio giudizio, dal punto di vista giuridico, ci sono delle incongruenze con il sistema italiano. Ci sono infatti delle norme retroattive. Io credo che un sistema democratico, proprio per non minare la fiducia tra il governo, lo Stato e le imprese e i cittadini, non possa approvare delle norme retroattive''.
Tajani: "No pericolo di attacchi militari Russia alla Nato"
''Non ci sono pericoli di attacchi alla Nato" ha detto il ministro Tajani. "Tendo a escludere attacchi militari della Russia alla Nato. Non credo che Putin voglia infilarsi nel gorgo di una guerra alla Nato''.
Elezioni europee
L'obiettivo alle Europee è superare la Lega di Salvini? ''No, l'obiettivo di Forza Italia è superare il 10%, non faccio corse contro nessuno, figuriamoci contro i nostri alleati'', replica il numero uno azzurro. ''Mi candido, innanzitutto, perché è la prima elezione senza Berlusconi ed è mio dovere guidare i candidati di Fi verso il successo elettorale. Se il tenente non esce dalla trincea, neanche i soldati escono dalla trincea, diceva mio padre che era un militare... Io devo fare il tenente che esce dalla trincera portare la squadra di Fi a un risultato positivo che dimostri che dopo Berlusconi si va avanti''.
Sugar tax: "Rispettare voto del Parlamento sul rinvio"
"Altra norma sulla quale ho delle perplessità è la sugar tax. Già ci sono delle norme a livello comunitario. Aggiungere ora un'altra a livello nazionale contro un voto del Parlamento su un odg che diceva di rinviare di 2 anni l'ingresso della sugar tax appunto, con il parere positivo del governo votato da tutta la maggioranza, mi pare una incongruenza. Non c'è nessuna polemica, dico che non si fanno tanti introiti e si rischia di mettere in difficoltà le imprese''.