Politica
Vannacci, nomina diventa un caso. Crosetto: “Generale...
Vannacci, nomina diventa un caso. Crosetto: “Generale non è stato promosso”
L'opposizione attacca, il ministro: "Lo Stato Maggiore dell'Esercito italiano ha deciso di affidargli uno dei ruoli che gli competevano per grado, esperienza e diritto"
La nomina del generale Roberto Vannacci a Capo di stato maggiore del Comando delle Forze Terrestri diventa un caso politico. Il ministro della Difesa evidenzia che la nomina del generale non è una promozione, mentre l'opposizione attacca stigmatizzando il provvedimento. Il generale è stato per mesi sotto i riflettori per la pubblicazione del suo libro 'Il mondo al contrario' e in particolare per le posizioni assunte in relazione a temi con immigrazione, omosessualità, attivismo ambientale.
"In merito alle pretestuose polemiche che oggi alcuni stanno provando a sollevare, sentendosi esperti di questioni e tematiche militari, mi preme solo sottolineare che il Generale dell'Esercito Roberto Vannacci non è stato nè promosso nè retrocesso. Lo Stato Maggiore dell'Esercito italiano ha deciso di affidargli uno dei ruoli che gli competevano per grado, esperienza e diritto, in attesa che siano esperiti gli accertamenti previsti'', dice Crosetto in una nota.
''Le garanzie costituzionali a tutela della persone valgono anche per i militari e nessuno può emettere giudizi sommari, sostituendosi alle norme e alle procedure previste a tutela di uno Stato di diritto che, in una democrazia, riguarda tutti. In questi mesi si è svolta l'inchiesta sommaria i cui esiti sono ancora in via di valutazione. In attesa di quest'ultima, evitando di attribuirgli incarichi di comando o con visibilità e/o proiezione esterna, è stato affidato al Gen. Vannacci un incarico di staff, all'interno di una catena di comando ben delineata ed in linea con la sua esperienza'', evidenzia il ministro facendo riferimento all'inchiesta relativa ai concetti espressi nel libro.
''Nello specifico, il Gen. Vannacci non è stato nominato, come scrivono in queste ore alcune tv e organi di stampa, 'capo delle forze terrestri' ma Capo di stato maggiore del Comando delle Forze Terrestri. Comando delle Forze terrestri che ha un suo comandante, il Generale Camporeale e un vice comandante, il Generale Ristuccia, Comandante delle Forze Operative. Il Generale Vannacci dipenderà e sarà dunque agli ordini del Generale Ristuccia. Suggerirei, pertanto, di evitare polemiche strumentali basate su scarse o superficiali informazioni e di attendere con serenità che, come sempre, la legge faccia il suo corso'', conclude.
Politica
Sondaggio politico, Fratelli d’Italia scende e Pd...
I dati del rilevamento Swg per il Tg La7
Fratelli d'Italia scende, il Pd sale. Sono le novità del sondaggio politico Swg per il Tg La7 che fotografa le intenzioni di voto se si andasse alle elezioni in questo momento. Fratelli d'Italia si conferma il primo partito con il 30,2% e cede lo 0,1%.
La formazione guidata da Giorgia Meloni vede diminuire il vantaggio sul Partito Democratico, che guadagna lo 0,2% e arriva al 22,5%. Passo indietro del M5S che cede lo 0,1% e ora vale l'11,5%. Forza Italia passa dall'8,4% all'8,5% e svalca la Lega, che perde lo 0,2% e passa all'8,3%. In ascesa Verdi e Sinistra, che fanno segnare +0,3% e ora si attestano al 7,2%.
Seguono Azione (3,2%), Italia Viva (2,6%), +Europa (1,7%), Pace Terra e Dignità (1,1%).
Politica
Segre: “Il fascismo non è mai morto, molti...
La senatrice a vita ospite di 'Il cavallo e la torre' su Rai 3 alla vigilia del suo 94esimo compleanno
"Io penso che il fascismo non sia mai morto e che molti l'abbiano sempre molto rimpianto perché dava questo senso dell'importanza dell'italianità". Con le parole della senatrice a vita Liliana Segre inizia la terza stagione del programma 'Il cavallo e la torre' in onda da questa sera alle 20.40 su Rai3. Intervistata alla vigilia del suo 94esimo compleanno da Marco Damilano, la senatrice sottolinea come certe "simpatie non si sono mai spente". "Conosco persone - aggiunge - che non si limitano più a dire quando si stava peggio si stava meglio. Quei detti sciocchi, quelle frasi fatte che ho sempre odiato ritornano".
E sullo ius scholae Segre dice: "Sono molto favorevole a dare la cittadinanza tramite la scuola perché la scuola è molto importante". "Il mese di settembre già per me è un mese sempre importante, perché c'è il mio compleanno e nel 1938 compivo otto anni, ero una bambina serena che andava a scuola in via Ruffini a Milano" spiega la senatrice. "Mi ricordo quel momento così lontano, come fosse oggi - prosegue Segre - quei visi di mio papà e dei miei nonni che con grande tristezza cercavano di spiegare a questa bambina stupida com'ero io, sciocca, semplice, che per delle leggi, che erano poi le leggi razziste, le leggi razziali, ai bambini ebrei la scuola pubblica era proibita". "Tengo molto allo ius scholae proprio perché sono stata esclusa. Ho piacere che siano inclusi" aggiunge Segre.
Nell'intervista concessa al programma di Rai3, la senatrice usa parole nette anche sul premierato: "Innamorata come sono dell'articolo tre della Costituzione ogni volta che ho sentito che si vuol cambiare questo, che si vuol cambiare quello, si mette a repentaglio quell'etica morale dei nostri padri costituenti che avevano vissuto la Resistenza". "Mi sono battuta e mi batterei con le mie forze rimaste contro il premierato", sottolinea.
Politica
Adriano Galliani sposa Helga Costa, le foto esclusive del...
Post Content