Economia
Mare, Istituto Piepoli: “Roma ha ruolo centrale nel...
Mare, Istituto Piepoli: “Roma ha ruolo centrale nel Mediterraneo”
Nel corso del mese di novembre, l’Istituto Piepoli ha condotto una ricerca di opinione (3mila interviste online) su sei Paesi che si affacciano nel Mediterraneo per capire meglio il tema della centralità di Roma e dell’Italia
La centralità di Roma nel Mar Mediterraneo è riconosciuta a livello internazionale. Lo indicano i risultati della ricerca internazionale dell’Istituto Piepoli, realizzata per la Camera di Commercio di Roma, presentata in occasione del Festival del Mare. Nel corso del mese di novembre, l’Istituto Piepoli ha condotto una ricerca di opinione (3mila interviste online) su sei Paesi che si affacciano nel Mediterraneo per capire meglio il tema della centralità di Roma e dell’Italia, nel “nostro” mare. I tre Paesi del “Nord Mediterraneo” scelti sono stati Italia, Francia e Grecia per un totale di oltre 130 milioni di abitanti, quelli del “Sud Mediterraneo” sono stati Algeria, Marocco e Tunisia che oggi sono popolati da 85 milioni di abitanti in rapida espansione.
Roma è riconosciuta come la città più importante d’Italia dal campione rappresentativo degli intervistati di tutti i Paesi presi in esame, con massimo punteggio per la Francia (66%) e minimo per l’Algeria (54%). Per gli italiani, la percentuale si attesta al 57%. A seguire, Milano e Venezia. Le tre domande che riguardano la strategicità e centralità dell’Italia e di Roma nel Mediterraneo registrano, in tutti i casi, un alto livello di riconoscimento. Interrogati sulla strategicità della posizione geografica dell’Italia e di Roma nel Mediterraneo, la risposta è positiva per l’85,6% (media): Tunisia 91%, Algeria 89%, Marocco 85%, Grecia 83%, Francia 79%. Per gli intervistati italiani la percentuale è dell’87%.
Sull’affermazione che la città di Roma è un importante centro economico di riferimento per l’Europa, la risposta è positiva nel 73,1% dei casi (media). Percentuali più alte per i Paesi del Sud Mediterraneo e per la Grecia, rispetto alle pur alte percentuali di Italia (68%) e Francia (69%). La domanda, poi, sulla rilevanza di Roma per lo sviluppo economico del Mediterraneo vede gli intervistati concordare su questa affermazione con percentuali molto elevate: 75,6% la media. Anche in questo caso, le percentuali sono più alte per i Paesi del Sud Mediterraneo e per la Grecia, rispetto a quelle di Italia (72%) e Francia (74%), comunque rilevanti.
Quanto agli ambiti in cui l’Italia si distingue maggiormente c’è un coro generale su tre campi: la cultura, l’arte e il turismo, con una prevalenza di quest’ultimo aspetto soprattutto per i tre Paesi del “Mediterraneo del sud” coinvolti nell’indagine. Sugli aggettivi che descrivono Roma c’è una pressoché unanimità nel definirla città storica, ricca di cultura, turistica, bella e affascinante. Un altro aspetto importante che emerge dall’indagine è il giudizio sulle relazioni commerciali tra i Paesi presi in esame e l’Italia. Gli intervistati dei Paesi del Sud Mediterraneo, in particolare, giudicano insufficienti le relazioni tra l’Italia e i loro Paesi: Tunisia 70%, Marocco 63%, Algeria 55%. Nel caso della Francia e della Grecia, questa percentuale si attesta al 47%.
“La ricerca internazionale condotta dall’Istituto Piepoli - afferma Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio di Roma - mette in evidenza come la strategicità e centralità di Roma e dell’Italia nel Mediterraneo siano fortemente percepite da tutti i Paesi oggetto dell’indagine e, dunque, come il Mediterraneo rientri, inevitabilmente, fra le nostre priorità. L’economia del mare è una leva fondamentale di sviluppo per il nostro Paese, per l’ampiezza e la complessità delle filiere interessate. A livello nazionale questa realtà rappresenta più di 220mila imprese e quasi un milione di occupati e vale oltre 140 miliardi di euro in termini di valore aggiunto. Non solo. Forte è la sua capacità di agire come moltiplicatore economico: per ogni euro di valore aggiunto prodotto se ne attivano, in media, 1,7 nel resto dell’economia. E’ necessario, dunque, puntare su questa grande opportunità, finora non adeguatamente valorizzata, e porla - conclude Tagliavanti - al centro dello sviluppo della nostra città e del nostro Paese”.
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1 Maggio, Confsal: “Più dignità, sicurezza, equità e...
"Presenteremo un ‘Decalogo per la disabilità e la fragilità"’
“È necessario varare un piano straordinario per la sicurezza sui luoghi lavoro affinché il lavoro sia un progetto di vita e non di morte. C’è bisogno di fare scelte coraggiose e dare attuazione alle proposte Confsal che compongono il decalogo della sicurezza per la prevenzione partecipata”. Così Angelo Raffaele Margiotta, segretario generale della Confsal-Confederazione Generale Sindacati Autonomi Lavoratori, in occasione della settima edizione della ‘Giornata del Lavoro’ che si è tenuta stamattina a Napoli.
Più dignità al lavoro, più salute e sicurezza, più equità retributiva e più sviluppo e occupazione i temi principali della manifestazione. “L’occupazione giovanile passa attraverso lo sviluppo del Mezzogiorno rendendo urgente un cambio di passo da parte delle amministrazioni dal punto di vista strutturale, procedurale e burocratico per attirare investimenti dal punto di vista sociale-legale”, ha ricordato Margiotta che ha aggiunto: “È necessario creare un fronte comune, affinché i nostri giovani non abbandonino i loro territori e anche le strade della legalità”.
Strettamente legato al tema dello sviluppo occupazionale è quello della formazione - e in particolare del sistema della formazione professionale - che deve essere rivisto ed aggiornato poiché, come ha evidenziato il segretario Confsal “Oltre al capitale finanziario occorre il capitale umano: i giovani devono diventare un fattore di sviluppo acquisendo le competenze che servono al mercato del lavoro, soprattutto nei settori emergenti”.
Focus anche sull’equità retributiva. “Con due contratti innovativi abbiamo recentemente stabilito un minimo tabellare di 9 euro lordi orari in tutti i settori economici del manifatturiero e in tutti i settori del terziario, dimostrando che la minima dignità economica che deve derivare dal lavoro, cioè il cosiddetto salario minimo può essere stabilito con una contrattazione collettiva di qualità senza bisogno della legge”, ha osservato Margiotta.
“Dare dignità al lavoro significa anche dare dignità a quei lavoratori in difficoltà perché fragili o disabili. Fragilità e disabilità non sono la stessa cosa ma hanno in comune uno stato di difficoltà che la società, sorda e insensibile, trasforma in un vero e proprio handicap perché impedisce loro di superarlo. Ecco perché presenteremo un ‘Decalogo per la disabilità e la fragilità’ dal quale deve discendere un protocollo attuativo della normativa sulla disabilità nei luoghi di lavoro, al fine di eliminare ogni discriminazione”, ha aggiunto.
Margiotta ha poi colto l’occasione per ribadire l'impegno di Confsal per le pari opportunità: “La questione sindacale e culturale da affrontare è quella delle pari opportunità di progresso durante la vita lavorativa. La riduzione delle disuguaglianze di genere e la partecipazione delle donne ai ruoli decisionali porterebbe sicuramente benefici non solo in termini di equità ed eguaglianza ma anche di crescita economica e renderebbe l’Italia un Paese competitivo anche a misura di donna. Confsal è impegnata a promuovere modelli organizzativi innovativi che garantiscano a tutti opportunità di crescita e formazione, con orari di lavoro flessibili e l’introduzione di fringe benefit pensati per il benessere del lavoratore e delle lavoratrici”, ha sottolineato il segretario. Un pensiero, infine, al tema della pace: “In questo dilagare di scenari di guerra in tanti parti del mondo occorre ascoltare l’invito del Papa che a parlare non siano più le armi ma la diplomazia e i negoziati affinché si possa di nuovo ascoltare la parola Pace”, ha concluso.
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Confsal in piazza a Napoli per il lavoro, lo sviluppo, la...
Più dignità al lavoro, più salute e sicurezza, più equità retributiva sviluppo e occupazione. Questi i temi principali della 7ma edizione della Giornata del Lavoro Confsal che da Piazza del Plebiscito a Napoli, in collegamento con le piazze di tutte le regioni d’Italia, ha rivendicato con forza il valore, la dignità del lavoro pubblico e privato, ponendo in primo piano la questione della sicurezza. In un contesto complesso per l’ Italia, il lavoro rappresenta sempre più un valore da difendere ai tavoli istituzionali.
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1 maggio, Luzzi (Feder.Agri): “Tanti morti sul lavoro...
Il segretario generale della Feder.Agri ha commentato il dramma delle morti sul lavoro intervenendo alla 7ª giornata del lavoro di Confsal in corso in piazza del Plebiscito, a Napoli
"I morti sul lavoro non sono solo quei mille all’anno registrati dalle statistiche, ad esempio ce ne sono 500 che perdono la vita nel tragitto casa-lavoro e 60 membri delle forze ordine che ogni anno si suicidano per motivi di lavoro”. Così Alfonso Luzzi, segretario generale della Feder.Agri, ha commentato il dramma delle morti sul lavoro intervenendo alla 7ª giornata del lavoro di Confsal in corso in piazza del Plebiscito, a Napoli.
“Oltre ai morti ‘sul’ lavoro - ha precisato Luzzi - sono da conteggiare anche i morti ‘per’ lavoro, quei 7.000 all’anno deceduti per le conseguenze della propria attività lavorativa, poi ci sono le malattie professionali, le aggressioni sui luoghi di lavoro e anche questioni ancora non evidenti come i rischi dello smart working”.
“Sono numeri grossi, anche se in linea con quelli della maggior parte dei paesi europei, ma che ci spingono a fare qualcosa, come lo sta facendo Confsal con più risorse alla sicurezza e qualità alle proposte”, ha concluso il segretario di Feder.Agri.