Cultura
Marra (Adnkronos): “Una legge per valorizzare la...
Marra (Adnkronos): “Una legge per valorizzare la Magna Grecia, spero sia la volta buona”
L'editore audito in Commissione Cultura alla Camera: "Un nostro dovere, che può diventare anche una nostra convenienza"
"Apprezzo molto l’iniziativa di questa proposta di legge che vuole far conoscere e valorizzare i territori della Magna Grecia e i tesori di storia e di conoscenza che vi sono racchiusi. E’ una proposta che dà seguito ad altre iniziative promosse nelle scorse legislature e rimaste purtroppo senza seguito. Spero molto che questa possa essere la volta buona". E' l'auspicio che esprime l'editore dell'AdnKronos, Pippo Marra, intervenendo nel corso dell'audizione davanti alla commissione Cultura della Camera dei deputati, nella Sala del Mappamondo di palazzo Montecitorio, dedicata al tema della promozione dei territorio della Magna Grecia.
"Non ho bisogno di ricordare che la Magna Grecia è un pezzo importante del nostro territorio e della nostra storia - osserva Marra - La proposta di legge elenca tutti i luoghi in cui fiorì a suo tempo quella civiltà; luoghi che interessano una vasta estensione del Mezzogiorno e che videro fiorire città, attività, personalità che hanno lasciato segni profondi nella storia del nostro paese e di tutto il mondo di allora. Non si è mai valorizzato tutto questo patrimonio", sottolinea il presidente dell'Adnkronos.
Marra ricorda che "si è sempre parlato di Magna Grecia con un senso di sufficienza. O qualche volta con ironia, come quando l’avvocato Agnelli definì un leader politico del suo tempo (Ciriaco De Mita; ndr) come 'intellettuale della Magna Grecia'... Giudizi sbrigativi e superficiali, dal mio punto di vista. E non lo dico solo per omaggio alle mie terre e alle mie origini. La Magna Grecia fu uno dei punti di connessione tra l’antica Grecia, che dominava la cultura di quell’epoca, e il territorio italiano che cominciava a produrre in quei tempi lontani tutte quelle nuove forme istituzionali, artistiche, culturali che avrebbero poi attraversato il mondo. Fiorì da quelle parti una preziosa civiltà che ha lasciato in quei territori una grande quantità di tracce. Alcune delle quali ben visibili ancora oggi".
Ribadisce Giuseppe Marra: "Valorizzare tutto questo è un nostro dovere, e può diventare una nostra convenienza. Ci sono due aspetti che mi preme sottolineare. Il primo riguarda l’investimento culturale. La proposta parla di potenziare le attività di documentazione e di promuovere nuove attività di studi, informazione e comunicazione. E’ un settore a cui ho dedicato molta parte della mia vita e resto sempre più convinto del suo valore e della sua utilità. Ovviamente, la Magna Grecia ha lasciato dietro di sé tracce architettoniche e paesaggistiche di grandissima importanza. Ma per far conoscere questo patrimonio sarà decisiva appunto tutta quell’attività di comunicazione e di scambio culturale che allarga sempre gli orizzonti e avvicina le persone".
Il secondo aspetto richiamato da Marra riguarda "la collaborazione tra i territori interessati. Una miriade di comuni e province e molte regioni che dovranno abituarsi, secondo lo spirito del tempo, a interagire sempre più da vicino, unendo le forze e superando le insidie del troppo campanilismo. Credo che questa collaborazione possa essere un buon esempio di quei principi di armonia istituzionale di cui il nostro paese ha un gran bisogno".
Infine, conclude il presidente della AdnKronos, "voglio sottolineare che questa proposta richiede uno stanziamento di risorse davvero ridotto al minimo. Sapendo però che nei paesi dei nostri tempi ogni investimento, ogni spesa dedicata alla conoscenza tende sempre a generare ritorni economici assai promettenti e spesso addirittura sorprendenti. E’ con questo spirito e per tutte queste ragioni che mi unisco a quanti si impegnano perché la Magna Grecia non resti solo un ricordo antico e un po’ trascurato ma possa diventare un motivo di orgoglio e di identità per tutta la nostra nazione".
Cultura
Atleta vittorioso, la sentenza: Usa devono restituire la...
Lo ha stabilito all'unanimità la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo
L'Italia, agendo nei confronti del Getty Museum di Malibu per ottenere la restituzione di una statua bronzea greca attribuita a Lisippo, ha agito a buon diritto, senza violare la Convenzione Europea sui Diritti dell'Uomo. Lo ha stabilito all'unanimità la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo, nella sentenza relativa alla causa intentata dal J. Paul Getty Trust nei confronti dello Stato italiano. Per i giudici di Strasburgo, non c'è stata alcuna violazione dell'articolo 1 del Protocollo 1 (protezione della proprietà) della Convenzione Europea sui Diritti umani.
Il caso riguardava un provvedimento di confisca, emesso dalle autorità italiane, finalizzato al recupero dell'Atleta vittorioso, o Atleta di Fano, una statua in bronzo risalente all'epoca classica greca (300-100 a.C.) attribuita a Lisippo, ripescata per caso da un peschereccio al largo di Fano nel 1964 e acquistata dal Getty Museum nel 1977. La controversia sul reperto va avanti da molti anni. La statua, che sarebbe stata illegalmente acquistata dal J. Paul Getty Trust, si trova attualmente al Getty Villa Museum di Malibu (California, Stati Uniti d'America).
Sul contenzioso, la Corte di Cassazione, con una pronuncia del novembre 2018, aveva confermato la correttezza del provvedimento di confisca del bene emesso dal Tribunale di Pesaro, sulla base degli elementi forniti dal Ministero della Cultura e dal Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale.
Le autorità italiane, ricorda la Corte, hanno agito allo scopo di recuperare un patrimonio culturale esportato illegalmente. La Corte menziona anche, in particolare, la "negligenza" o la "malafede" del Getty Trust, che ha acquistato la statua pur essendo a conoscenza delle pretese dello Stato italiano e dei suoi sforzi per recuperarla. Pertanto, il provvedimento di confisca è "proporzionato allo scopo di garantire la restituzione di un oggetto che fa parte del patrimonio culturale italiano".
"La Corte europea di Strasburgo ha riconosciuto con una sentenza inequivocabile i diritti dello Stato italiano. I giudici sono stati chiari al riguardo della proprietà della statua 'Atleta vittorioso', ritrovata nelle acque vicine alla costa marchigiana e poi trafugata all'estero. Proseguiremo con rinnovata determinazione la nostra azione per riaverla presto in Italia", dice il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.
A seguito della sentenza odierna della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, il governo italiano riavvierà i contatti con le autorità statunitensi per l'assistenza nella attuazione del provvedimento di confisca.
"Il MiC è costantemente impegnato nel recupero di opere d'arte trafugate, in piena cooperazione con le autorità giudiziarie e il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale - aggiunge Sangiuliano - Da quando sono ministro sono rientrate in Italia diverse centinaia di opere dagli Stati Uniti e 750 dal Regno Unito. Inoltre, non cessano le attività per giungere alla restituzione dal museo del Louvre di diversi reperti trafugati, questione che ho portato all’attenzione delle Ministre della Cultura francesi Rima Abdul-Malak e Rachida Dati, così come per il ritorno in Italia del Doriforo di Stabia dal Museo di Minneapolis".
"Abbiamo interrotto ogni rapporto di collaborazione con quelle istituzioni culturali straniere che non rispettano le disposizioni di confisca emesse dall’autorità giudiziaria italiana per esportazione illegale di beni culturali - sottolinea il ministro Sangiuliano - Nella sentenza odierna, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha respinto il ricorso del Paul Getty Trust, riconoscendo che le azioni intentate dal governo italiano per ottenere la restituzione della statua in bronzo denominata 'Atleta Vittorioso', nota come 'Atleta di Fano', sono corrette e non violano le disposizioni della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo sulla tutela della proprietà privata".
Cultura
Catania, l’11 maggio si presenta il romanzo di...
A Catania Sabato 11 Maggio, nella sala “Teatro” del Palazzo della Cultura alle ore 16,30 verrà presentato il primo romanzo scritto dalla fotoreporter Donatella Turillo dal titolo “Mamita Sta Bene”di Algra Editore con la postfazione della Direttrice d’Orchestra Jazz Roberta Giuffrida. A moderare Renato Lombardo, operatore e produttore di eventi culturali, letture dell’attrice Carmela Sanfilippo, interverranno Piero Ristagno, Direttore artistico Teatro Neon e Roberta Giuffrida, Direttrice d’Orchestra Jazz nonché autrice della post fazione dell’opera. . L’evento è inserito nella campagna nazionale Maggio dei libri 2024 e patrocinato dal Comune di Catania.
Questo romanzo autobiografico, narra la storia di un’esperienza vissuta a ventisette anni, rimasta custodita dal 1997 in un manoscritto che nel periodo del Covid si trasforma in un vero e proprio libro da leggere tutto d’un fiato. Un racconto autobiografico, dalle emozioni sospese che avvolgono e coinvolgono il lettore inevitabilmente colpito dal susseguirsi delle vicende raccontate. Un incidente nel profondo Messico, tra le strade dello Yucatan, un fuori strada che si capovolge terminando la sua corsa in fondo ad un precipizio. La notte, il buio, la perdita dei sensi , il vuoto di memoria al risveglio e poi il mistero della forza vitale che emerge quando tutto sembrerebbe ormai perso, finito. Un’ambientazione surreale, in un luogo in cui la sorte del mondo sembra sia stata predetta e spiegata millenni addietro. La simbiosi tra mamma e figlia che diventa salvezza per entrambe in un rapporto unico, costruito tra le fragilità di due cuori. Scalze nel sentiero della disperazione, vincendo la paura grazie all’intuito animale, con la forza del proprio essere e di quella voce guida interiore, sussurrata dal silenzio. Lo spirito di sopravvivenza accompagna ogni rigo del racconto trasformandolo in un inno alla vita, ai sorrisi, alla gioia.
Donatella Turillo nasce a Catania il 15 Dicembre 1970, giornalista non per caso e fotografa per passione è un’anima felice, curiosa, irrequieta. Uno spirito libero, che scorre nei sentieri borghesi del non si fa, delle convenzioni sociali, dalle quali cerca di liberarsi sin da bambina. Studia lettere e lingue, il mondo è da sempre, il suo rifugio segreto. Attiva sul sociale nonché attenta osservatrice dello scibile umano, trasforma in scatti la sua profonda lettura delle emozioni umane. Tra le sue mostre: “Woman in Progress”, “Selfie, Deserto Virtuale” ,“Senza Remore” ,“Sogni Perduti” Museo Emilio Greco Catania,patrocinata dal Comune di Catania, “Rosso La Sera No al Femminicidio” e “Wonder Time” , “CoviDays luoghi, persone e Lockdown” . Tra uno scatto e l’altro non si arresta la sua necessità di scrivere, collabora così, come giornalista per diverse testate tra cui il più diffuso quotidiano regionale La Sicilia, occupandosi di cronaca e spettacolo. “Mamita Sta Bene” non è solo un libro ma un appuntamento a cui un vero lettore non può mancare.
Cultura
Libri, solitudine e rinascita in ‘La voce di...
La solitudine di una diciottenne: l'isolamento, il mutismo, la rottura dei legami, ma anche la speranza della rinascita. L'autrice narra il disagio giovanile nella storia di Iside, una ragazza che subisce gli effetti negativi della pandemia e i problemi attraversati dai suoi genitori
La solitudine di una diciottenne. L'isolamento, il mutismo, la rottura dei legami. Ma anche la speranza della rinascita. E' la storia di Iside, una ragazza che subisce gli effetti negativi della pandemia e i problemi attraversati dai suoi genitori. Una vicenda raccontata dalla giornalista e conduttrice Claudia Conte nel volume 'La voce di Iside' pubblicato da Readaction editrice Roma. Rivolto in particolare ai ragazzi, il libro si occupa del disagio giovanile alimentato dal Covid che ha interrotto la loro vita sociale inaridendo le relazioni e trasformandoli in piccole isole distanti le une dalle altre.
Un tema di stretta attualità che l'autrice affronta facendo leva su una chiave di lettura positiva. Iside, infatti, riemerge dal disagio in cui è precipitata. Incuriosita da un bando relativo servizio civile, si avvicina al volontariato interessandosi ai temi legati alla violenza di genere. "In un mondo e in un tempo in cui tutti parlano senza dire niente, il mutismo nasce come metafora di incomunicabilità e la solidarietà diventa il solo linguaggio con cui ritrovare la parola", afferma lo scrittore Maurizio de Giovanni nella premessa aggiungendo che "il valore di questo libro si esprime nel coinvolgimento dell'autrice con ciò che indaga, nella evidente partecipazione personale ed emotiva che la lega agli argomenti che tratta, e più ancora nella soluzione che detta:la pandemia e l'isolamento che ne è derivato ha prodotto un dramma ma come tutte le crisi ha potuto trasformarsi in molti casi in una preziosa occasione per rimettere in questione un intero sistema di disuguaglianze cui colpevolmente ci siamo assuefatti".
Pagina dopo pagina, però, affiorano anche altri temi che attengono l'universo giovanile: il rapporto, spesso conflittuale, con i genitori così come il ruolo non sempre facile della scuola e della famiglia. Questioni aperte che Iside è in grado di gestire attraverso l'impegno diretto nel volontariato. Un'attività che le permette di capire che, aiutando gli altri, aiuta sé stessa a sconfiggere tutti i suoi incubi.