Manovra, Confitarma: “Bene mare bonus, favorire intermodalità strada-mare”
Confederazione audita dal presidente Meloni
Confitarma è stata audita ieri pomeriggio dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni -accompagnata tra gli altri dai ministri Fitto, Giorgetti, Salvini, Urso e Zangrillo - sulla manovra di Bilancio 2024. A sottolinearlo una nota in cui il Direttore Generale Luca Sisto, nel ringraziare per l'opportunità offerta all'associazione che rappresenta il 70% della flotta nazionale, evidenzia i principali dossier aperti per l’armamento.
“La notizia più bella, per la quale ringraziamo in particolare il Ministro dell’Economia e Giorgetti e il Viceministro Leo, insieme con i Ministri del Lavoro e dei trasporti, – ha sottolineato Luca Sisto - è la conferma, come richiesto da Confitarma, degli stanziamenti connessi al Registro internazionale italiano e al Tonnage Tax System, i due pilastri che consentono il mantenimento della flotta di bandiera nazionale e la competitività della nostra industria armatoriale. Industria da sempre, e mi rivolgo in particolare al Ministro Urso, simbolo e vettore del Made in Italy nei mercati globali”.
Venendo al dettaglio della manovra di bilancio, Sisto ha evidenziato che Confitarma da sempre sostiene la positività di una misura come il Marebonus che favorisce l’intermodalità strada-mare con evidenti benefici per la collettività, soprattutto in termini ambientali. “Abbiamo accolto, quindi, con favore – ha aggiunto Sisto – la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del nuovo incentivo sull’intermodalità marittima Sea Modal Shift, ma purtroppo la Legge di Bilancio contiene un taglio alle già ridotte risorse a suo tempo stanziate per uno strumento che si è dimostrato essere dieci volte più efficiente del Superbonus 110%. È necessario che questo Governo punti su questo incentivo, aggiungendo finanziamenti, per promuovere uno strumento come le Autostrade del Mare che rappresentano la modalità più green di spostamento delle merci e delle persone”.
Proprio a questo proposito, rivolgendosi al Ministro Salvini, il Direttore Sisto ha evidenziato, inoltre, come il sistema Ets vada a colpire il trasporto marittimo con una tassa che avrà l’effetto del back modal shift, con le merci che ritorneranno sulla strada, nonostante lo shipping - che muove il 90% delle merci del mondo emettendo in atmosfera meno del 3% del totale dei gas serra - sia la modalità di trasporto più sostenibile per unità di merce trasportata.
“Quanto al fondo complementare – ha proseguito Sisto - vorrei ritornare sul tema del "decreto flotte" (unico intervento diretto previsto dal Pnrr), che riteniamo importante per accompagnare il settore verso la transizione green dell’intera flotta mercantile. Il 90% delle somme stanziate non è stato impegnato, non per mancanza di interesse dell’armamento verso tale sistema di incentivazione ma, piuttosto, a causa di alcuni vincoli previsti per l’accesso che, come più volte da noi segnalato, hanno escluso un’importante quota della flotta operata dall’armamento nazionale. Tra le maggiori criticità riscontrate vanno sicuramente annoverate la previsione di un vincolo geografico quinquennale legato all’impiego dell’unità oggetto di incentivazione e l’obbligo di effettuare gli interventi green, anche quelli di refitting, solo nei cantieri europei.Per questo chiediamo al Ministro Fitto di non disperdere le risorse stanziate per il rinnovo della flotta e di mantenerle per la transizione green del settore”.
In conclusione il Direttore ha reso merito al Presidente del Consiglio Meloni per aver riportato il mare e tutta la blue economy al centro dell’agenda politica del Governo, anche grazie all’istituzione del Ministro per le Politiche del Mare e del Cipom. “Signor Presidente– ha concluso – lei ha detto di recente una cosa bellissima: l'Italia è la nave più bella del mondo. Noi vorremmo continuare ad essere l'equipaggio di questa nave, lo siamo da tanti anni in tutti i consessi istituzionali. Perché rimettere il mare al centro del nostro Paese è una visione geopolitica strategica fondamentale, che precede la previsione della singola legge di bilancio. È una proiezione pluriennale ed è l'unica chance competitiva del nostro Paese”.
Economia
Superbonus, “spesi 123 miliardi a beneficio solo 4%...
L’onere medio per edificio residenziale a carico dello Stato è stato di 247.819 euro. Avrebbe favorito maggiormente i proprietari di immobili con una buona/elevata capacità di reddito
Sfiorano i 123 miliardi di euro gli oneri totali del superbonus a carico dello Stato fino al 31 agosto scorso per meno di 500mila immobili beneficiari dal luglio 2020, pari al 4% del totale dei 12,2 milioni di edifici residenziali italiani. Lo rileva l’Ufficio studi della Cgia
"In un momento così delicato, dove con la prossima legge di bilancio verranno chiesti sacrifici a tutti, aver speso oltre 6 punti di Pil per efficientare uno sparuto numero di abitazioni, fa arrabbiare chiunque abbia un minimo di buon senso", afferma in una nota.
I dati
Secondo la Cgia, il superbonus "stando alle prime indiscrezioni, sembrerebbe aver favorito maggiormente i proprietari di immobili con una buona/elevata capacità di reddito, anziché rivolgersi in via prioritaria alle famiglie meno abbienti che, in linea di massima, presentano una probabilità maggiore di risiedere in abitazioni in cattivo stato di conservazione e con un livello di efficienza energetica molto basso".
Sempre a livello nazionale, l’onere medio per edificio residenziale a carico dello Stato è stato di 247.819 euro. Il picco massimo lo scorgiamo in Valle d’Aosta con 401.040 euro per immobile: seguono la Basilicata con 299.963 euro, la Liguria con 298.314 euro, la Lombardia con 296.107 euro e la Campania con 294.679 euro. Chiudono la graduatoria il Veneto con un costo medio per intervento di 194.913 euro per edificio, la Sardegna con 187.440 e, infine, la Toscana con 182.919 euro
Il tutto con risultati ambientali modesti. "Non tutti, comunque, sono concordi nel ritenere che il Super Ecobonus 110% contribuirà in misura importante ad abbattere le emissioni di inquinanti. Ancorché non ci siano valutazioni scientifiche rigorose sotto il profilo ambientale, l’abbattimento di CO2 sarebbe molto contenuto" afferma l'Ufficio studi citando la Banca d'Italia. "Le prime evidenze dimostrerebbero che nello scenario migliore i benefici ambientali del Superbonus compenserebbero i costi finanziari sostenuti in quasi 40 anni".
Economia
Manovra, Confsal: “Prevedere meccanismo di...
"Il piano di bilancio a medio termine prevede una serie di misure che andranno a declinarsi all’ombra del Pnrr, cogliamo l’occasione per sollecitare non solo l'erogazione di nuovi fondi, ma soprattutto la spesa effettiva, anche introducendo meccanismi premiali per gli implementatori virtuosi". Ad affermarlo è il segretario generale della Confsal, Angelo Raffaele Margiotta dopo che ieri presso la Sala Mappamondo della Camera dei deputati, si è svolta l’Audizione formale della Confsal davanti alle Commissioni riunite Bilancio dei due rami del Parlamento in ordine all'esame del Piano strutturale di bilancio di medio termine.
"Il fatto che si sia assunta una nuova variabile di riferimento, la spesa netta aggregata - sottolinea Margiotta - deve fungere da stimolo per il governo a perseguire gli obiettivi di politica economica a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici, in linea con le disposizioni europee per realizzare una spending review oculata, accompagnata da un’efficace compliance fiscale e da investimenti efficienti nella crescita a sostegno del potere d’acquisto e quindi della domanda interna".
"E’ necessario prevedere - prosegue - un meccanismo di cristallizzazione degli scaglioni Irpef, per poter agire direttamente con misure a protezione dei redditi medio-bassi, fino alla totale abolizione della “tassa sulla povertà. Il taglio del cuneo fiscale e contributivo dovrà essere il volano per creare i margini per garantire ai lavoratori e alle imprese una contrattazione collettiva di qualità, basata su un minimo retributivo tabellare di almeno 9 euro e su tutto un sistema di tutele per i lavoratori di cui, ad oggi, la maggior parte dei Ccnl sono sforniti. Fondamentale è anche destinare le risorse necessarie al rinnovo dei contratti pubblici per adeguare il potere d’acquisto alle dinamiche inflazionistiche". Dalla tax compliance, aggiunge, "dovrebbe arrivare un tesoretto di 2,2 miliardi da spendere per la riduzione della pressione fiscale nella prossima Legge di Bilancio. Ci auguriamo che dette risorse siano effettivamente impiegate per garantire detto fine e che sia incoraggiato - tramite un conto di debito per imposte e contributi sospesi - il comportamento virtuoso di aziende che, nonostante periodi di crisi temporanei, si impegnino a preservare i livelli occupazionali e retributivi", conclude Margiotta.
Economia
G7, Marcegaglia (B7): “Per piena inclusione donne...
“C’è ancora molta strada da fare per arrivare a una piena inclusione delle donne, abbiamo visto che tante cose sono migliorate ma se guardiamo, per esempio, l’imprenditoria femminile, nei grandi settori del futuro la presenza di donne è ancora molto bassa”. Ad affermarlo a margine della Ministeriale G7 sulle Pari Opportunità in corso a Matera è stata Emma Marcegaglia, Chair di B7 Italy, uno degli Engagement Group espressione del settore privato e delle confederazioni industriali che afferiscono ai paesi coinvolti. Durante l’appuntamento è emerso come puntare su diversità e inclusione sia la strada migliore per generare profitti.
“In settori come l’ingegneria e quelli relativi all’Ai la presenza di donne è ancora molto bassa – ha spiegato Marcegaglia - a questo aggiungiamo il fatto che ci sono ancora molte donne che non partecipano alla vita lavorativa. Quello che stiamo chiedendo è che ci sia un cambiamento culturale a partire dalle famiglie, perché a volte ci sono degli stereotipi, per esempio che le ragazze non siano brave a studiare matematica o che non abbiano capacità di leadership. Questo non è vero. In secondo luogo servono politiche che aiutino le donne, soprattutto nel mettere insieme lavoro e vita privata. Per esempio possono aiutare i congedi parentali o avere a disposizione asili che funzionino a buon prezzo".
"Occorre - aggiunge - un impegno anche dalle imprese, che devono concedere part-time e altre forme che siano di supporto. Ci vuole inoltre un’organizzazione diversa che permetta anche alle donne di diventare imprenditrici. Soprattutto serve un accesso facilitato all’educazione nelle materie scientifiche, che sono quelle che possono essere più importanti per il futuro. Se non ci sarà un cambiamento per le donne, il rischio demografico in Italia diventerà sempre più alto”.