Parigi, tensione alla Tour Eiffel
In un ordinario pomeriggio parigino, l’atmosfera presso la Tour Eiffel è stata scossa da un allarme bomba che ha richiesto l’intervento immediato delle forze di sicurezza. La maestosa struttura, punto di riferimento indiscusso della città, ha improvvisamente cessato le sue attività quotidiane per rispondere a questo inatteso evento.
Non appena l’allarme è scattato, la polizia e gli specialisti di artificieri sono stati mobilitati, convergendo rapidamente sul luogo. La loro presenza, marcata e risoluta, ha sottolineato la gravità della situazione, seppur controllata.
Fonti interne alla SETE, l’ente che supervisiona la gestione del monumento, hanno rilasciato una breve dichiarazione: “L’intervento delle forze dell’ordine e degli artificieri è protocollo standard in simili circostanze, pur essendo situazioni eccezionali.” Queste parole miravano a rassicurare il pubblico sulla natura precauzionale dell’operazione, pur confermandone la serietà.
Tutti i piani della torre, compresi gli spazi commerciali come il rinomato ristorante, sono stati svuotati. Con una logistica impeccabile, l’operazione di evacuazione è stata completata in meno di due ore. La rapidità e l’efficienza con cui le autorità hanno risposto sottolineano la preparazione e l’attenzione costante alla sicurezza pubblica, particolarmente in luoghi di grande interesse e affluenza come la Tour Eiffel.
“In una città dove ogni pietra racconta una storia, l’ombra della Tour Eiffel ci ricorda che la vigilanza è il prezzo eterno della libertà e della sicurezza.” (Anna Del Bene)

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Cronaca
Addio alla ‘fustella’ dei farmaci, ma transizione fino a febbraio 2027

Il tradizionale bollino adesivo, noto anche come fustella, che fino ad oggi ha identificato confezioni e medicinali garantendone autenticità e tracciabilità, è stato ufficialmente sostituito. Con l’entrata in vigore del decreto legislativo attuativo del Regolamento UE 2016/161, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, si introducono nuove misure di sicurezza per gli imballaggi dei farmaci a uso umano.
Il nuovo sistema si basa su tre elementi fondamentali che assicurano la completa autenticità del prodotto e la tracciabilità lungo l’intera filiera. A partire dal 9 febbraio, è obbligatorio che i farmaci riportino sull’imballaggio un identificativo univoco, integrato in un codice a barre bidimensionale. Tuttavia, è stato previsto un periodo di transizione, già avviato, che si estenderà dal 9 febbraio 2025 fino all’8 febbraio 2027. Durante questo intervallo, le operazioni di verifica, disattivazione e riattivazione dell’identificativo univoco saranno adeguate secondo le istruzioni operative che verranno stabilite dal Ministero della Salute, senza alcun impatto immediato sul lavoro dei farmacisti.
Dal 2027, i cittadini troveranno sulle confezioni dei farmaci un identificativo univoco, noto come datamatrix, stampato direttamente dai produttori, insieme a un dispositivo anti-manomissione. Quest’ultimo potrà essere un adesivo o un altro elemento fisico, variabile in base al tipo di confezione. L’Italia, tradizionalmente pioniera nella sicurezza e tracciabilità dei farmaci, ha deciso di rafforzare il sistema europeo integrando il datamatrix e l’anti-tampering con un ulteriore dispositivo sviluppato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (Ipzs). Questo innovativo approccio garantisce una maggiore protezione contro le frodi, tutela la sicurezza dei medicinali e permette un controllo più efficace.
La riforma interessa sia le vecchie che le nuove richieste di autorizzazione all’immissione in commercio (AIC), che dovranno includere l’identificativo univoco e il sistema anti-manomissione. Inoltre, per ottimizzare la distribuzione dei farmaci e monitorare la spesa sanitaria, sarà aggiornata la banca dati centrale e definite le specifiche tecniche per registrare l’identificativo univoco. Per i farmaci non soggetti a prescrizione, invece, continuerà ad essere utilizzato il tradizionale bollino farmaceutico, che assicura autenticità, anticontraffazione, rimborsabilità, tracciabilità e verifica della spesa sanitaria correlata.
Cronaca
Cinema, futuro, innovazione e Ia al centro del Premio Film Impresa

Il Premio Film Impresa si appresta a tornare per il terzo anno consecutivo, dal 9 all’11 aprile, con un programma che include numerose proiezioni, incontri e premiazioni. La presentazione ufficiale della manifestazione si è svolta oggi durante una conferenza stampa tenutasi a Roma. Ideata e promossa da Unindustria con il supporto di Confindustria, questa iniziativa si è affermata come un punto di riferimento culturale, con l’obiettivo di celebrare i valori dell’impresa e il contributo delle persone che ne fanno parte. “Questo evento dimostra quanto il linguaggio audiovisivo possa diventare uno strumento di comunicazione potente per le aziende, capace di raccontare storie, valori e visioni. Sempre più imprese scelgono di esprimersi attraverso contenuti audiovisivi di qualità, e il nostro intento è quello di offrir loro visibilità e riconoscimento. Siamo certi che anche quest’anno le opere in concorso saranno straordinarie, con un focus particolare sui giovani e sull’innovazione”, ha affermato Giampaolo Letta, presidente del Premio Film Impresa.
Il crescente successo del Premio Film Impresa è evidente anche dal numero record di opere ricevute: oltre 200 candidature, di cui 140 sono state selezionate per la fase preliminare. Questo risultato è stato possibile grazie al continuo lavoro svolto durante l’anno, che ha permesso al Premio di partecipare a eventi di rilievo come la Mostra del Cinema di Venezia, la Festa del Cinema di Roma, il Tuscia Film Fest, il Lecco Film Fest, La Settima Arte di Rimini e Il Cinema: che impresa di Torino. “Le opere presentate dalle aziende offrono una prospettiva unica sui processi e sulle storie che si celano dietro i prodotti e servizi che utilizziamo ogni giorno. Attraverso di esse, emergono innovazione, creatività, passione e dedizione, valori che caratterizzano il mondo imprenditoriale”, ha sottolineato Giuseppe Biazzo, presidente di Unindustria.
“Il Premio rappresenta anche un’opportunità per mettere in luce il settore strategico dell’audiovisivo, fondamentale per l’economia locale. Il Lazio, infatti, è leader in Italia con oltre 2.500 aziende, 15.000 occupati e un fatturato di 3,3 miliardi di euro. Le imprese cinematografiche della regione generano il 55% del fatturato nazionale e il 62% del valore aggiunto”, ha aggiunto Biazzo. L’evento si terrà presso la Casa del Cinema a Villa Borghese e vedrà la giuria, guidata da Caterina Caselli, assegnare premi nelle categorie: Area Documentaria (sponsorizzata da Umana), Area Narrativa (sponsorizzata da UniCredit) e Area II&S: Innovative, Image & Sound (sponsorizzata da Almaviva).
Tra i riconoscimenti speciali, il regista Matteo Garrone riceverà il Premio Ermanno Olmi 2025, l’imprenditore Pietro Salini, CEO di Webuild, sarà premiato con il Premio Speciale Film Impresa Unindustria, e l’attore e regista Luca Zingaretti riceverà un Premio Speciale Film Impresa. La giuria sarà composta, oltre che dalla presidente Caselli, da esperti del settore, manager e imprenditori, tra cui il presidente di Unindustria Giuseppe Biazzo, Leopoldo Destro (delegato per Confindustria), Lavinia Biagiotti (presidente di Biagiotti Group), Rodolfo Bertoli (presidente del Premio Salute e Sicurezza sul Lavoro di Unindustria), Antonella Sabrina Florio (presidente di Anima per il sociale nei valori d’impresa), l’attore Francesco Gheghi, il vicedirettore de Il Messaggero Alvaro Moretti, la produttrice cinematografica Elisabetta Olmi e lo sceneggiatore e regista Giovanni Veronesi.
“Questa terza edizione dimostra la validità del progetto di creare un punto di incontro tra cinema e mondo imprenditoriale, unendo linguaggi creativi e temi come lavoro, tecnologia e sostenibilità”, ha dichiarato Mario Sesti, direttore artistico del Premio Film Impresa. “Oggi non si tratta più di un sogno, ma di una realtà concreta, costruita grazie a un team affiatato e a un ecosistema di comunicazione e imprenditoria sempre più dinamico”, ha concluso. Anche Lorenza Lei, responsabile Cinema e Audiovisivo della Regione Lazio, ha evidenziato l’importanza dell’evento: “La terza edizione del Premio Film Impresa conferma il Lazio come un laboratorio di talenti e innovazione, capace di attrarre produzioni internazionali e professionisti di alto livello.”
Durante i tre giorni dell’evento, le proiezioni delle opere in concorso saranno accompagnate da incontri e talk dedicati a temi centrali come futuro, innovazione e intelligenza artificiale. Il Premio Film Impresa è patrocinato da Regione Lazio, Roma Capitale e Rai Teche, e si avvale della collaborazione di Confindustria, Anica, Una e Fondazione Cinema per Roma. Tra i partner principali figurano Almaviva, Edison Next, Umana e UniCredit, con il supporto tecnico di Spencer & Lewis, D-Hub Studios, Ega e Tecnoconference Europe. L’evento è promosso con il sostegno dei media partner Il Messaggero, Prima Comunicazione e Adnkronos.
Cronaca
Salute, la campagna ‘Apri gli occhi’: poca consapevolezza della secchezza...

La consapevolezza riguardo alla malattia dell’occhio secco rimane ancora insufficiente tra la popolazione. Molti individui, spesso inconsapevolmente, presentano già i primi sintomi. Questo è il risultato principale emerso dalla campagna ‘Apri gli occhi sulla secchezza oculare’, promossa da Alcon e conclusa a dicembre. L’iniziativa ha visto la partecipazione di 40 specialisti tra Roma, Milano e Napoli, pianificando più di 550 visite gratuite. Durante le consulenze, i medici hanno riscontrato sintomi riconducibili alla malattia in quasi tutti i partecipanti, nonostante poco più della metà avesse già consultato un oculista per questa problematica. In Italia, si stima che circa 13 milioni di persone manifestino sintomi riconducibili alla secchezza oculare, ma ben 7 milioni non si rivolgono a uno specialista, figura essenziale per una diagnosi corretta. La campagna ha evidenziato che oltre il 70% dei 3.457 utenti che hanno compilato il test di autovalutazione Osdi-6 sul sito aprigliocchi2024.it sono risultati idonei a una visita specialistica. Tra i sintomi più frequenti riscontrati si annoverano occhi rossi, bruciore, sensazione di corpo estraneo e fotofobia, chiari segnali della presenza della patologia.
Secondo Stefano Barabino, responsabile del Centro di superficie oculare e occhio secco dell’Uoc Oculistica Asst Fatebenefratelli Sacco, nonché docente presso la Scuola di specializzazione in Oftalmologia dell’Università di Milano, “la malattia dell’occhio secco è spesso sottovalutata”. Barabino sottolinea che molte persone percepiscono la secchezza oculare come un semplice disturbo temporaneo, ignorando che essa comporta un’alterazione complessa della superficie oculare. Un oculista può fornire una diagnosi accurata e, se effettuata tempestivamente, consentire una gestione efficace della patologia con un impatto minimo sulla qualità della vita. “Un controllo periodico con lo specialista è un’abitudine virtuosa che permette di preservare la propria salute oculare“, aggiunge Barabino. Ignorare i sintomi iniziali, infatti, può peggiorare significativamente la qualità della vista.
Antonio Di Zazzo, professore associato di Malattie dell’apparato visivo presso la Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma, avverte che “non sottovalutare i primi segnali è essenziale per evitare complicazioni a lungo termine”. Sintomi come senso di corpo estraneo, bruciore o stanchezza oculare, che spesso si manifestano verso la fine della giornata, non devono essere ignorati. Di Zazzo spiega che, anche se tali sintomi possono sembrare sporadici, richiedono una consultazione tempestiva con uno specialista. La malattia dell’occhio secco, infatti, può evolvere da una fase iniziale reversibile, se trattata in modo adeguato, a una condizione cronica in cui i trattamenti sono mirati solo al sollievo dei sintomi. “Agire rapidamente sui primi segnali può fare la differenza, mantenendo una migliore qualità di vita”, conclude.
Per gestire efficacemente la malattia dell’occhio secco, è fondamentale diffondere una vera cultura della prevenzione. Controlli regolari con l’oculista consentono di riconoscere precocemente i sintomi sospetti. Vincenzo Orfeo, responsabile dell’Unità Operativa di Oculistica presso la Clinica Mediterranea di Napoli e professore a contratto all’Università di Trieste, evidenzia l’importanza delle campagne di sensibilizzazione. “Spesso, sintomi apparentemente innocui come bruciore, corpo estraneo o stanchezza visiva sono sottovalutati. Tuttavia, quando diventano frequenti e persistenti, rappresentano veri e propri campanelli d’allarme che richiedono una visita specialistica”. Orfeo sottolinea come queste iniziative aiutino le persone a riconoscere i sintomi e ad adottare un approccio più proattivo verso la salute visiva. “L’obiettivo è prevenire condizioni più gravi attraverso controlli tempestivi e regolari”, afferma.
L’interesse del pubblico verso campagne di sensibilizzazione che educano e offrono servizi è in costante crescita. Oltre 9.000 persone hanno scaricato la mini-guida sull’occhio secco dal sito dell’iniziativa, dimostrando quanto sia importante promuovere una corretta cultura della prevenzione. Questo successo indica chiaramente che dare priorità alla prevenzione rispetto alla cura è una strategia vincente per costruire una società più consapevole e attenta alla salute.