Gianni Franco tra favole, cinema e buoni sentimenti: un viaggio leggendario tra passato e futuro
Da giovedì 23 marzo 2023 sarà in tutte le sale cinematografiche con il film Il Viaggio Leggendario, nuova opera del regista di successo Alessio Liguori che ha per protagonisti i DinsiemE, il duo di youtuber composto da Erick Parisi e Dominick Alaimo. Un ruolo, quello di Platone, di cui l’attore Gianni Franco è davvero molto soddisfatto, e che l’ha portato a condividere il set con Herbert Ballerina, Ladislao Liverani e tanti altri attori. Un film che fa da preludio anche ad un altro progetto importante: sarà infatti nel cast della seconda stagione di Vita da Carlo, la serie scritta e diretta da Carlo Verdone. Ecco, quindi, che cosa ci ha raccontato Gianni Franco.
Intervista a cura di Roberto Mallò
Salve Gianni, è tra i protagonisti de Il Viaggio Leggendario, in uscita nelle sale il prossimo 23 marzo. Che cosa dobbiamo aspettarci dal film?
“Una gran bella favola, che ha per protagonisti due ragazzi che si vogliono bene. Gli stessi che verranno catapultati all’interno di un videogioco e viaggeranno in tre mondi leggendari: Camelot, Atlantide e Diamante. Si troveranno dunque a vivere mille disavventure: incontreranno i pirati nel mondo di Atlantide, con il buon Platone che cercherà di aiutarli; interagiranno con Ginevra a Camelot e non mancherà Re Artù. Tutti personaggi da favola che saranno un vero e proprio toccasana per i bambini; sono sicuro che andranno pazzi per la storia che abbiamo raccontato. Quelli che hanno potuto assistere all’anteprima erano eccitatissimi, ridevano, giocavano e si divertivano come pazzi. Si sono affezionati ai personaggi, persino al cattivo, il capitan Sarrangia. Un nome comico, che nasconde un cattivone che, ad un certo punto, verrà sconfitto”.

Lei interpreta Platone. Quali caratteristiche ha il personaggio?
“E’ un Platone diverso da quello che conosciamo; è simpatico e riservato ai bambini, non è quello storico. Non mi sono trovato certamente a fare un’interpretazione per i grandi. Il film parla ai bambini; direi che ha come target un pubblico dai 5 ai 10 anni. E ho constatato che il cinema Adriano, dove è stata fatta la prima, era veramente strapieno. Abbiamo avuto un continuo applauso. Un tripudio, con autografi da tutte le parti, che ci ha reso felicissimi”.
A proposito della presentazione, si è detto soddisfatto di questo nuovo film perché parla di buoni sentimenti.
“Sì, penso che nel 2023 sia arrivato il momento di tornare ai buoni sentimenti. La favola che raccontiamo ne Il Viaggio Leggendariofa sognare grandi e piccoli. Anche se il target, dal mio punto di vista, arriva fino ai 10 anni d’età, ritengo che la pellicola possa rivolgersi anche alle madri e ai padri dei bambini. D’altronde, siamo stufi tutti quanti di cattiverie, di assassinii, di morti ammazzati all’interno dei prodotti audiovisivi. Non voglio fare i nomi delle produzioni, che sono realmente fatte bene, ma ritengo che inducano i giovani all’imitazione. Quei giovani che vogliono emulare, secondo loro, quelli che ritengono eroi, ossia personaggi negativi che hanno trasformato in veri e propri miti a cui devono somigliare. Per questo c’è tanta violenza nel mondo. Dal canto mio, penso invece che si debbano raccontare i buoni sentimenti, come l’amore. Se si torna ad assistere alle favole, con delle persone che si amano ed hanno il giusto lieto fine, si può dare l’input per essere propensi a fare del bene”.
Se non sbaglio non è la prima volta che si confronta con una favola per bambini, no?
“Esatto, quando avevo trent’anni ne dimostravo circa diciotto, al massimo venti. Ero biondo con dei capelli lunghi, con gli occhi azzurri ed ero magro. E in quel periodo ho fatto una favola per Rai Tre che si intitolava Stretta la foglia, larga la via. Il mio ruolo era quello del principe azzurro su un cavallo bianco che andava a dare un bacio alla bella addormentata nel bosco. Parliamo di circa quarant’anni fa, con la regia di Mario Procopio, persona squisita e un grande professionista. Era una favola stupenda. Genere che in quegli anni andava in voga, come Fantaghirò e così via”.

Il viaggio Leggendario è stato diretto da Alessio Liguori. Aveva mai lavorato con lui?
“Non avevo mai lavorato con Alessio, che è stato una bella scoperta. Sono davvero felice di aver trovato una brava persona e un bravo regista come lui. Tra l’altro, anche Liguori ha detto la stessa cosa di me. Per Il Viaggio Leggendario ho fatto un provino, che è piaciuto ad Alessio. Ed è una cosa bellissima, perché mi ha confessato, quando ci siamo incontrati la prima volta, di non aver voluto vedere poi altri attori. Ha capito fin dal primo istante che dovevo essere io Platone. Ha detto subito: ‘Il mio Platone è lui’. E’ davvero una bravissima persona, umana e squisita, oltre che un bravissimo regista. Fa dei bei film e sa passare con maestria da un genere a un altro: dai thriller alla favola per bambini”.
A quali altri progetti si sta dedicando in questo periodo?
“C’è la seconda stagione di Vita da Carlo, la serie di Carlo Verdone. Mi ha fatto fare un provino, che non pensavo di vincere, così come è stato. Interpreto un prete che racconta una barzelletta molto scurrile e che fa ridere. Non a caso, mi dice: ‘Eh, eh Padre, raccontare una barzelletta così’. Un ruolo molto difficile da recitare poiché si svolge il tutto in una frazione di secondi. Se ne sbagliavo soltanto uno, la barzelletta non faceva più ridere. Una questione di tempistiche difficilissime, dove non si poteva sbagliare e c’era di fronte tutta la produzione. Compreso Christian De Sica, che era vicino a Carlo. E’ stata un’ansia terribile, veramente”.

Non è la prima volta che incontra Carlo Verdone nel suo percorso d’attore, giusto?
“Esatto. Feci con lui I due carabinieri, Si vive una volta sola e Maledetto il giorno che t’ho incontrato. In quest’ultimo c’era Asia Argento, mentre nel primo Enrico Montesano. Inoltre, tanti anni fa, quando avevo circa 35 anni, feci il protagonista di uno spot per le caramelle alla menta Polo. E la regia, anche in quel caso, era di Verdone. E penso sia l’unico che lui ha fatto come regista”.
C’è poi lo spot di Poste Italiane…
“Sì. Lì sono Nonno Fausto di Poste Italiane, il protagonista assoluto dello spot, che fa parte del progetto Polis. C’è stata la presentazione con il Presidente Sergio Mattarella, con il Premier Giorgia Meloni, con Matteo Salvini. Lo hanno proiettato alla sala dei congressi La Nuvola. E’ uno spot davvero molto bello”.
In virtù delle considerazioni che abbiamo fatto prima, cosa pensa del cinema di oggi? C’è qualcosa che si potrebbe fare per migliorarlo?
“Il cinema di oggi andrebbe valorizzato con delle storie un po’ meno violente. Non c’è bisogno di parlare sempre di sparatorie. Ad esempio, trovo molto bella la fiction Cuori, ambientata a Torino nell’ospedale Le Molinette. Vorrei che il cinema trattasse anche storie di sentimenti. Ci possono essere anche dei prodotti, con degli attori bravissimi, che fanno commuovere e tra questi rientra Cuori. Ce ne sono anche altre, ma questa fiction mi piace davvero molto. Vorrei davvero che si tornasse a quella tipologia lì, pure nel cinema. Ci sono dei giovani registi molto bravi, che dovrebbero scrivere però delle storie con il lieto fine e l’amore come fulcro. Il fulcro deve essere l’amore; ci dobbiamo voler bene. Ma, purtroppo, il cinema di oggi è diverso”.
© Sbircia la Notizia Magazine, è vietata qualsiasi ridistribuzione o riproduzione del contenuto di questa pagina, anche parziale, in qualunque forma.

Cerchi qualcosa in particolare?
Pubblichiamo tantissimi articoli ogni giorno e orientarsi potrebbe risultare complicato.
Usa la barra di ricerca qui sotto per trovare rapidamente ciò che ti interessa. È facile e veloce!