C’è sgomento nella tranquilla comunità di Colleferro, questa mattina una protesta spontanea davanti ad un memoriale improvvisato dai cittadini, che urlavano la propria rabbia per una movida che sembra inarrestabile per questa violenza inaudita.
Willy Monteiro, 21 anni, è stato brutalmente ucciso a pochi passi dalla caserma dei carabinieri con calci e pugni per aver provato a sedare una rissa, sarebbe morto per arresto cardiaco. Domani avrà inizio l’autopsia, mentre in serata, a Paliano, suo paese d’origine, il popolo si stringerà per una fiaccolata.
I testimoni descrivono 20 secondi di violenza inaudita: i quattro aggressori, presunti autori dell’omicidio, sono adesso nel carcere di Rebibbia. Si è concluso da poco l’interrogatorio di convalida del fermo davanti al GIP di Velletri. Due di loro hanno respinto le accuse, dicendo “non abbiamo toccato Willly“.
Sono arrivati stamattina presso il carcere di Rebibbia gli avvocati difensori e il GIP del tribunale di Velletri, che dovrà decidere sulla convalida dell’arresto dei quattro giovani, accusati per l’omicidio preterintenzionale di Willy Monteiro. Già domenica, dopo i primi interrogatori, erano emerse alcune indiscrezioni sulla tesi difensiva di alcuni degli arrestati, che tentavano di minimizzare il proprio ruolo nel pestaggio, provando ad allontanare da se l’accusa di omicidio. È proprio questa, infatti, la tesi che è stata sostenuta questa mattina durante gli interrogatori.
Molto potrà dire, anche a questo proposito, l’autopsia sul corpo della vittima, che è stata fissata per domani, presso l’Istituto legale di medicina del Policlinico di Tor Vergata. Sarà l’autopsia a chiarire quale sia stata la sequenza dei colpi inferti a Willy e quali di quelli ne abbiano potuto determinare la morte. Nel frattempo, tra le indiscrezioni legate ad alcune ipotesi delle ultime ore, rimbalza l’idea che il delitto possa essere legato anche ad un aggravante razziale o politica. Un’ipotesi che nel verbale di arresto, fino a questo momento , a sentire gli investigatori non è contemplata. L’ultima parola resta in ogni caso al GIP.