Connect with us

Demografica

La strategia integrata per lo sviluppo socio-economico del...

Published

on

La strategia integrata per lo sviluppo socio-economico del Friuli-Venezia Giulia

Nel Friuli-Venezia Giulia, un importante impulso è stato dato alla promozione dell’istruzione, della formazione e dell’occupazione attraverso un significativo investimento di oltre 60 milioni di euro provenienti dal Fondo Sociale Europeo Plus (Fse+) per il 2024. L’obiettivo principale è garantire l’accesso universale agli asili nido, fornire borse di studio agli studenti universitari idonei, potenziare la formazione tecnico-professionale e incentivare l’assunzione di donne e giovani nelle imprese della regione.

Le priorità strategiche

Occupazione, istruzione e formazione, inclusione sociale e giovani sono le quattro priorità su cui si articolano i 18 programmi specifici del Friuli-Venezia Giulia.

Occupazione

Per quanto riguarda l’occupazione, sono stati stanziati 14,5 milioni di euro. Di questi, 8 milioni sono destinati a fornire incentivi alle imprese che assumono disoccupati, sia con contratti a tempo indeterminato che a tempo determinato. Per stimolare l’occupazione, soprattutto tra le fasce più vulnerabili della popolazione, il programma offre incentivi alle imprese che assumono donne e giovani. Ulteriori 5 milioni sono dedicati a migliorare l’accesso ai servizi per la prima infanzia, promuovendo così una maggiore conciliazione tra lavoro e famiglia.

Istruzione e formazione

Per l’istruzione e la formazione, sono disponibili 13,6 milioni di euro, di cui una parte consistente, pari a 7,3 milioni, è destinata al potenziamento dei percorsi Its e Ifts, che offrono competenze specializzate per il mercato del lavoro regionale. Uno degli aspetti chiave di questo programma è l’assicurazione della gratuità e dell’universalità degli asili nido, permettendo così alle famiglie di accedere a servizi di qualità per la prima infanzia senza oneri finanziari aggiuntivi. Oltre agli asili nido, il programma si impegna a fornire borse di studio per garantire il diritto allo studio universitario agli studenti meritevoli iscritti negli atenei della regione e con requisiti di reddito.

Inclusione sociale

Un ampio investimento di oltre 17 milioni di euro è finalizzato ad azioni di inclusione sociale. Tra questi, 7,3 milioni sono indirizzati a favore delle famiglie svantaggiate, garantendo loro l’accesso ai servizi per la prima infanzia, mentre 9,4 milioni sono destinati a consolidare l’offerta formativa per gli Operatori Socio Sanitari, contribuendo così a migliorare la qualità dell’assistenza nella regione.

Giovani

Per quanto riguarda il settore giovani, sono disponibili risorse per 15,3 milioni di euro. Le principali iniziative includono l’investimento di 10,3 milioni per rafforzare i percorsi di apprendistato in tutte le loro forme: per garantire che i giovani abbiano le competenze necessarie per affrontare le sfide del mercato del lavoro moderno, il programma prevede un potenziamento della formazione tecnico-professionale. Questo investimento mira a fornire ai giovani le competenze pratiche e specializzate richieste dalle industrie locali, creando opportunità di carriera significative e sostenibili.

Inoltre, sono stati annunciati investimenti aggiuntivi per i programmi esistenti. Nel Ppo 2022 e nel Ppo 2023, ci saranno aumenti di risorse per progetti formativi specifici, con un’attenzione particolare alla formazione per le persone in esecuzione penale e alle persone con disabilità. Questi investimenti mirano a rafforzare ulteriormente l’impatto positivo dei programmi esistenti, garantendo che nessuno venga lasciato indietro.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Demografica

Stati generali della Natalità, le parole del Papa e gli...

Published

on

Si è chiuso il secondo e ultimo appuntamento degli Stati generali della Natalità. Tanti gli spunti di riflessione sui quali si sono concentrati gli ospiti della giornata di oggi a Roma. Occupazione femminile, supporti economici e desiderio di maternità: queste le chiavi di lettura che hanno accompagnato tutto il corso delle due giornate, con attenzione all’imprenditoria e al ruolo dei privati. Ospite d’eccezione, però, Papa Francesco che ha così aperto i lavori della Fondazione per la Natalità.

Le parole di Papa Francesco

“È importante incontrarsi e lavorare insieme per promuovere la natalità con realismo, lungimiranza e coraggio”. Il Papa è intervenuto questa mattina a Roma esprimendo chiaramente che la “vita umana è un dono, non un problema”. In passato, ha osservato, “non sono mancati studi e teorie che mettevano in guardia sul numero degli abitanti della Terra, perché la nascita di troppi bambini avrebbe creato squilibri economici, mancanza di risorse e inquinamento. Mi ha sempre colpito constatare come queste tesi, ormai datate e superate da tempo, parlassero di esseri umani come se si trattasse di problemi. Ma la vita umana non è un problema, è un dono. E alla base dell’inquinamento e della fame nel mondo non ci sono i bambini che nascono, ma le scelte di chi pensa solo a sé stesso, il delirio di un materialismo sfrenato, cieco e dilagante, di un consumismo che, come un virus malefico, intacca alla radice l’esistenza delle persone e della società”.

“Il problema – ha scandito Bergoglio – non è in quanti siamo al mondo, ma che mondo stiamo costruendo; non sono i figli, ma l’egoismo, che crea ingiustizie e strutture di peccato, fino a intrecciare malsane interdipendenze tra sistemi sociali, economici e politici. L’egoismo rende sordi alla voce di Dio, che ama per primo e insegna ad amare, e alla voce dei fratelli che ci stanno accanto; anestetizza il cuore, fa vivere di cose, senza più capire per cosa; induce ad avere tanti beni, senza più saper fare il bene. E le case si riempiono di oggetti e si svuotano di figli, diventando luoghi molto tristi. Non mancano cagnolini e gatti, questi non mancano, mancano i figli. Il problema del nostro mondo non sono i bambini che nascono: sono l’egoismo, il consumismo e l’individualismo, che rendono le persone sazie, sole e infelici”.

Poi l’affermazione sulla quale non si sono risparmiate polemiche e discussioni: “La fabbrica delle armi e i contraccettivi sono gli investimenti con il maggior reddito“. Lo ha affermato il Papa a braccio, intervenendo anche sulla guerra. Bergoglio, riferendo dei dati di un esperto in demografia, ha raccontato questo aspetto, aggiungendo: “la fabbrica di armi distrugge la vita, la contraccezione la impedisce”.

L’impegno delle aziende

Tante anche le aziende presenti nella giornata di oggi. Il mondo del privato e delle imprese, infatti, si è posto al centro di un dibattito con i giovani che ha visto protagonisti gli interessi privati in un dialogo e confronto con gli interessi delle giovani generazioni. Necessaria anche una riflessione sul legame che unisce l’economia nazionale, il mondo dei privati e delle grandi industrie e quello del calo delle nascite con un’attenzione ai genitori e al desiderio di maternità e paternità. “Presentiamo oggi l’Osservatorio di Fater – ha detto Antonio Fazzari general manager and chief operating officer Fater, alla IV edizione degli Stati Generali della natalità -. Abbiamo connesso una community di genitori con un gruppo di esperti in ambito medico, psicologico, pedagogico, sociale, per andare a sondare quelle che sono le esigenze e le tensioni dei genitori oggi in Italia. Il quadro emerso conferma le preoccupazioni della parte socioeconomica, quindi, bassi redditi, precariato del lavoro, soprattutto sulla parte femminile, ma fa anche emergere opportunità in tutta quella che è la parte più psicologica e culturale. I genitori italiani ci hanno parlato di solitudine psicologica e senso di inadeguatezza”.

È per questo motivo che “noi cerchiamo di fare la nostra parte – ha sottolineato Alberto Rivolta, amministratore delegato di Prenatal -. e quest’anno abbiamo lanciato il progetto di attivismo sociale. Un progetto chiamato Generazione G, con l’iniziale della parola genitori, per dare supporto alle famiglie fragili con raccolta fondi e donazioni da parte dei nostri clienti e delle aziende partner”.

“Le aziende possono fare molto per la natalità – ha aggiunto Anna Nozza, chief hr & organization officer di Generali Italia -. La sfida demografica è una delle principali che il nostro Paese sta affrontando. L’Istat dice che tra 20 anni il numero di over 65 crescerà di 5 milioni e 5 in meno saranno invece in età di forza lavoro. Per questo, aziende e istituzioni lavorino insieme per affrontare meglio questa sfida. Come Generali Italia lavoriamo su due fronti: sviluppare nuovi prodotti per andare incontro alle esigenze dei nuovi clienti e dall’altro per mettere al centro il benessere delle nostre persone, sempre con modalità flessibili che permettano di coniugare la vita personale e quella lavorativa”.

“Siamo qui perché crediamo nel cambiamento e nel fare squadra: per poter cambiare dobbiamo metterci insieme tutti con le nostre idee e co-progettare, per un cambiamento più veloce – ha concluso Carmela Bazzarelli, amministratore delegato Kraft Heinz Italia -. Il progetto Adamo è diventato una rete e l’obiettivo è di impegnarsi tutti. Era partito con noi, come Plasmon. Poi si è allargato. Fare rete significa definire un progetto, obiettivi e misurare, come si fa in azienda. Quello che vogliamo fare con Adamo è trattarlo come progetto di un’azienda e portare all’attenzioni delle istituzioni la competenza nella gestione dei progetti”.

Contestazioni e scontri

È pari a tre, il bilancio dei feriti negli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine durante un corteo di studenti che hanno manifestato in strada il proprio dissenso contro gli Stati Generali della Natalità. Il secondo appuntamento di oggi è arrivato in seguito alle contestazioni che hanno preso piede già nella giornata di ieri, all’inizio dei lavori, in presenza della ministra Eugenia Roccella. Il contatto tra manifestanti e forze dell’ordine si è verificato quando gli studenti hanno provato a deviare dal percorso prestabilito verso via della Conciliazione. Una ragazza è stata trasportata dal 118 al Santo Spirito per un trauma cranico. La manifestazione, indetta da Aracne, è partita da piazzale degli Eroi diretta verso piazza Cavour. “Abbiamo visto che anche oggi ci sono state forti contestazioni: ci dispiace molto che su un tema che riguarda tutti come la natalità ci si divida cosi aspramente. Gli Stati Generali sono per definizione il luogo del dialogo; non è nel nostro Dna qualsiasi forma di contestazione violenta. Questa non porta a risolvere i problemi anzi porta a quell’immobilismo che purtroppo da 40 anni lo ha peggiorato. È un alibi per non fare le cose”, ha sottolineato in una nota Gigi de Palo.

Continue Reading

Demografica

Buoni pasto e welfare irrinunciabili per 7 italiani su 10

Published

on

Se l’equilibrio vita-lavoro diventa sempre più importante mentre i salari italiani restano al palo, aumenta il peso del welfare aziendale e dei fringe benefit riconosciuti dall’azienda.

Per 7 lavoratori italiani su 10 buoni pasto e piano welfare sono ormai requisiti irrinunciabili nella scelta del lavoro.

Il dato emerge dall’indagine BVA Doxa sul sentiment dei lavoratori, a corredo del rapporto annuale

dell’Osservatorio Welfare di Edenred Italia che fotografa lo stato del welfare aziendale nel Paese. Prima di approfondire i risultati delle ricerche, giova sottolineare che l’adozione dei fringe benefit da parte delle aziende si è dimostrata correlata all’andamento dei consumi perché questi benefit, sotto forma di buoni, offrono ai lavoratori un’opportunità per aumentare il proprio potere d’acquisto in diversi settori.

Welfare aziendale in crescita

Il panorama del welfare in Italia nel 2023 è stato caratterizzato da una costante crescita, soprattutto per quanto riguarda la spesa, con un notevole aumento dell’utilizzo dei fringe benefit da parte dei beneficiari. I dati emergono dall’Osservatorio Welfare 2024 presentato ieri a Milano durante il Welfare Forum organizzato da Edenred Italia.
L’azienda leader nel campo degli employee benefit riporta che, nel 2023, il credito welfare pro capite ha registrato un valore medio di 910 euro, in aumento rispetto agli 850 euro del 2021 ma in leggero calo rispetto ai 940 euro del 2022, anno influenzato dall’aumento temporaneo del limite di spesa per i Fringe Benefit a 3.000 euro, misura non confermata per il 2023.

Nello specifico:

Il 54% del campione ha beneficiato di un’erogazione fino a 500 euro;
Il 19% ha ricevuto un importo compreso tra i 500 e i 1.000 euro;
Il 16% ha ottenuto un’assegnazione tra i 1.000 e i 2.000 euro;
Il 6% ha avuto un’assegnazione tra i 2.000 e i 3.000 euro;
Solo il 5% ha ricevuto un importo superiore ai 3.000 euro.

Guardando ai settori economico-produttivi, emerge una maggiore spesa nel comparto dei servizi finanziari con 1.683 euro pro capite, seguito dai servizi professionali con 1.181 euro e dal settore immobiliare con 1.117 euro. Nel complesso dell’industria e del manifatturiero, la spesa media si attesta sui 693 euro.

Nel 2023, l’80% del credito disponibile è stato utilizzato, con il restante 20% non impiegato. Tra le voci di spesa, prevalgono i fringe benefit, rappresentando il 31,8% del totale, seguiti dall’area ricreativa con il 29,5%. Le spese sociali, come istruzione, previdenza integrativa, assistenza sanitaria e assistenza familiare, insieme compongono il 34,8% della spesa totale. In particolare, si osserva un notevole aumento nella spesa per i fringe benefit e l’area ricreativa, che rappresentano insieme il 61% della spesa complessiva nel 2023, mentre si registra una riduzione della spesa per l’istruzione nel medesimo arco temporale.

Buoni pasto indispensabili

L’indagine di BVA Doxa che misura il sentiment dei lavoratori sul welfare aziendale evidenzia che buoni pasto e piano welfare sono diventati requisiti irrinunciabili nella scelta del lavoro. Ma quanto sono sviluppati nelle aziende italiane?

Il 42% dei dipendenti conferma che la propria azienda ha adottato un piano di welfare strutturato, anche se questa percentuale cambia a seconda del contesto:

Welfare più sviluppato nelle grandi aziende: tra quelle con oltre 1.000 dipendenti, il 53% ha un piano di welfare;
Welfare più sviluppato nel settore privato (51% del totale) e nelle regioni del Nord Italia (46%).

Nello specifico, i buoni pasto restano l’opzione più gradita dai lavoratori e più utilizzate dalle aziende, anche se utilizzata da meno della metà:

Il 41% dei dipendenti riceve buoni pasto, con un valore medio di poco inferiore ai 7 euro;
I buoni pasto rimangono il benefit più diffuso, seguiti dai servizi per la salute (31%) e dalle convenzioni e scontistiche (25%);
La metà dei dipendenti ritiene i buoni pasto il benefit più utile, seguiti dai buoni benzina (41%) e dai servizi per la salute (38%);
7 intervistati su 10 considerano i buoni pasto un benefit irrinunciabile nella scelta del lavoro futuro, insieme a un piano di welfare vantaggioso che rappresenta un’opportunità interessante per il 68% del campione.

Il 75% degli intervistati ritiene molto valido l’uso dei buoni pasto come strumento che aumenta il coinvolgimento dei dipendenti, e migliora il rapporto con l’azienda, fattore cruciale in questo periodo di nuove esigenze per i lavoratori.

Poca diffusione, tanta consapevolezza

Un recente studio commissionato da Edenred Italia e condotto da The European House – Ambrosetti, ha disegnato uno scenario particolare. Infatti, anche se solo il 28% delle 273 aziende intervistate ha offerto ai propri dipendenti fringe benefit, ben il 96% delle aziende li considera come un acceleratore di benessere e inclusione per i dipendenti.

C’è anche un problema di pari trattamento: il 40% ha scelto di non adottarli, temendo possibili disuguaglianze e malcontento tra i lavoratori, così come quattro intervistati su cinque ritengono fondamentale che le soglie di esenzione siano uniformi per tutti i dipendenti. Sul punto, la Legge di Bilancio per il 2024 ha aumentato la soglia massima di detassazione per i dipendenti senza figli a carico, portandola da 258,23 a 1.000 euro, e ridotto quella per i dipendenti con figli a carico, abbassandola da 3.000 a 2.000 euro. Questa soglia rappresenta il beneficio concreto per l’azienda, il massimo importo non sottoposto a tassazione.

Burnout? No, piano welfare

Il 76% dei lavoratori riferisce di aver provato almeno un sintomo di burnout nella sua carriera. Secondo una indagine dell’Unicusano di settembre scorso, ben 9 italiani su 10 hanno manifestato profonda insofferenza per il proprio lavoro, decidendo nel 43% dei casi di abbandonarlo, nel 97% dei casi senza un “piano B”.

A soffrirne sono maggiormente le donne e i giovani sotto i 27 anni: il 77% di loro ha deciso di rinunciare a contratto e carriera professionale in cambio di una maggiore libertà personale. Dall’altra parte, c’è chi lavora troppo: i dati Eurostat fotografano la situazione degli italiani stacanovisti, con uno su dieci che lavora 49 ore a settimana o più. Incidono su questi dati la necessità di guadagnare di più a fronte degli stipendi troppo bassi, ma anche la scarsa produttività del sistema e la carenza di dipendenti, aggravata dalla crisi di competenze.

L’indagine BVA Doxa dimostra che i dipendenti che fruiscono di piani di welfare segnalano un elevato benessere lavorativo ed emotivo. Il 62% indica nel sentirsi responsabilizzato il valore più importante, seguito dal sentirsi apprezzato (52%) e coinvolto (51%) e il 68% dei dipendenti ritiene molto rilevante l’impatto della condizione lavorativa sul benessere mentale e psicologico, una percentuale che sale notevolmente tra coloro che hanno un elevato benessere (87%) e la Generazione X (71%).

Qui puoi approfondire il tema del welfare aziendale e le sue ricadute demografiche

Continue Reading

Demografica

Procreazione assistita, ok impianto embrione anche in caso...

Published

on

Il consenso alla procreazione medicalmente assistita non può essere più revocato dopo la fecondazione dell’ovulo. A stabilirlo sono le previsioni delle nuove linee guida del ministero della Salute, pubblicate in Gazzetta Ufficiale e che chiariscono alcune misure della legge 40/2004. I cambiamenti nascono dopo le pronunce della Corte costituzionale del 2023 e della Cassazione nel 2019. Ma vediamo nel dettaglio in cosa consistono.

L’aggiornamento delle precedenti linee sostituisce il decreto del 2015. Come si legge, lo scopo è quello di adeguarne i contenuti “Vista la sentenza della Consulta n. 161/2023 […] con la quale sono state rigettate le questioni di legittimità costituzionale sollevate dal tribunale di Roma relativamente all’art. 6, comma 3, legge n. 40/2004 in punto di revoca del consenso prestato alla procreazione medicalmente assistita (PMA)”. Questa, insieme a quella della Corte del 2024 (n. 161) ne rappresentano le novità.

Decesso o separazione

Dopo la fecondazione assistita dell’ovulo, in sintesi, il consenso alla Pma non può essere revocato. La donna, quindi, può richiedere l’impianto dell’embrione anche in caso di decesso o separazione dal partner. “Deve essere rappresentato che, dopo la fecondazione assistita dell’ovulo, il consenso alla Pma non può essere revocato e la donna può richiedere l’impianto dell’embrione anche se il partner sia deceduto (Cass., 15 maggio 2019, n. 13000) ovvero sia cessato il loro rapporto (Corte costituzionale, n. 161/2023)”.

“L’accesso alla Pma – come si legge nelle linee guida – è esteso alle coppie fertili portatrici di malattie genetiche trasmissibili, nonché a coppie siero discordanti portatrici di patologie infettive, quali HIV, HBV, HCV, nelle quali l’elevato rischio di infezione configura di fatto una causa ostativa alla procreazione; a coppie in cui uno o entrambi i partner siano ricorsi in passato alla crioconservazione dei propri gameti o tessuto gonadico per preservazione della fertilità”.

Le sentenze

Le due sentenze che hanno portato alla novità nelle linee guida sono:

Cass., 15 maggio 2019, n. 13000, secondo la quale, l’art. 8 della legge n. 40 del 2004 relativo allo status del nato con Pma si applica anche “all’ipotesi di fecondazione omologa post mortem avvenuta utilizzando il seme crioconservato del padre, deceduto prima della formazione dell’embrione, che in vita abbia prestato, congiuntamente alla moglie o alla convivente, il consenso, non successivamente revocato, all’accesso a tali tecniche e autorizzato la moglie o la convivente al detto utilizzo dopo la propria morte”.
La sentenza n. 161 del 2023, con la quale la Corte aveva dichiarato l’incostituzionalità della revoca del consenso di un uomo che si era separato dalla donna. Quest’ultima aveva richiesto l’impianto dell’embrione crioconservato nonostante non stesse più insieme al coniuge.

Continue Reading

Ultime notizie

Spettacolo8 ore ago

Amici serale 2024, ecco i finalisti con sorpresa: il...

La semifinale elegge i candidati al titolo Amici 2023-2024 sceglie i suoi finalisti nella semifinale del serale di domenica 12...

Esteri8 ore ago

Ucraina, attacco Russia verso Kharkiv. Zelensky:...

Il presidente ucraino: "Si combatte villaggio per villaggio" La Russia continua ad attaccare nella regione di Kharkiv e per l'Ucraina...

Sport10 ore ago

Atalanta-Roma 2-1, nerazzurri mandano Juve e Bologna in...

I bergamaschi staccano i giallorossi e sono soli al quinto posto. Juve e Bologna qualificate con 2 turni d'anticipo L'Atalanta...

Cronaca11 ore ago

Denise Pipitone, Piera Maggio a Domenica In: “Foto...

La madre della bambina scomparsa nel 2004 a Mazara del Vallo nel trapanese è stata ospite del programma di Mara...

Cronaca12 ore ago

Vaticano, da Medjugorje a Trevignano: giro di vite su...

In arrivo le nuove regole Il Vaticano si appresta a varare il giro di vite sulle apparizioni, lacrimazioni delle Madonne,...

Economia12 ore ago

Made in Italy, Coldiretti: “Cibo prima ricchezza del...

Sempre più centrale per la nostra crescita economica Il cibo Made in Italy assume un ruolo sempre più centrale per...

Esteri12 ore ago

Russia, Putin ‘licenzia’ Shoigu: Belousov nuovo...

Lavrov confermato ministro degli Esteri Vladimir Putin vara il rimpasto di governo, rimuove Sergei Shoigu e sceglie un nuovo ministro...

Sport12 ore ago

Juve-Salernitana 1-1, Allegri si salva allo scadere

Campani avanti nel primo tempo, al 91' il pareggio di Rabiot Juventus e Salernitana pareggiano 1-1 nel match valido per...

Politica12 ore ago

Don Patriciello: “No a battaglie politiche sulla mia...

"Le parole devono dare speranza, non fare male" "Le parole devono dare speranza, non far male. Le battaglie politiche non...

Politica13 ore ago

Salvini: “Progetto leva obbligatoria per uomini e...

Il vicepremier e leader della Lega rilancia l'idea di un mini servizio militare di sei mesi, ma il ministro della...

Cronaca14 ore ago

Fedez contro la stampa: “Il pestaggio a Milano? Io...

Il rapper al Salone del Libro di Torino: "Se non ci fosse di mezzo il mio nome, non ci sarebbe...

Ultima ora14 ore ago

Fedez contro la stampa: “Si occupa di quello che...

Il rapper al Salone del Libro di Torino: "Se non ci fosse di mezzo il mio nome, non ci sarebbe...

Sport14 ore ago

Genoa-Sassuolo 2-1: gol di Pinamonti, Badelj e autogol di...

Neroverdi sempre più vicini alla retrocessione Il Genoa supera 2-1 in rimonta in un match della 36/a giornata di Serie...

Ultima ora15 ore ago

Auto in fiamme in autostrada, lunghe code e traffico in tilt

E' accaduto sul raccordo della Siena-Firenze. La situazione sta tornando lentamente alla normalità Traffico in tilt e lunghe code per...

Sport15 ore ago

Giro d’Italia, Kooij vince la nona tappa e Pogacar...

L'olandese si impone in volata a Napoli Olav Kooij vince oggi in volata la nona tappa del Giro d'Italia, la...

Sport15 ore ago

Sinner numero 1 del mondo? Djokovic può essere superato al...

Il serbo arriva a Parigi da campione in carica La sorprendente eliminazione di Novak Djokovic al terzo turno degli Internazionali...

Esteri15 ore ago

Morto l’uomo con un rene da maiale a due mesi dal...

Il Massachusetts General Hospital: "Nulla fa pensare che il decesso sia legato all'intervento" E' morto Richard 'Rick' Slayman, 62 anni,...

Sport15 ore ago

Lazio, festa per lo scudetto del 1974: celebrati gli eroi

Il popolo della Lazio fa festa celebrando in grande stile i 50 anni dalla conquista del primo storico scudetto, vinto...

Sport15 ore ago

Verona-Torino 1-2, rimonta granata e gialloblu sprecano...

Padroni di casa in vantaggio, il Toro ribalta tutto Vittoria in rimonta del Torino che si impone 2-1 a Verona...

Sport15 ore ago

Tabilo elimina Djokovic a Roma, chi è il tennista cileno

Il cileno, 26 anni, a Roma centra la vittoria più prestigiosa della carriera Alejandro Tabilo batte Novak Djokovic al terzo...