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Rieti, dal 16 al 18 maggio la prima edizione del Festival Regionale dell’Economia Civile

Rieti, dal 16 al 18 maggio la prima edizione del Festival Regionale dell’Economia Civile

Rieti, 16 maggio 2024. Parte il primo Festival Regionale dell’Economia Civile: una tappa del percorso di avvicinamento alla 6a edizione del Festival Nazionale dell’Economia Civile 2024 in cui si vuole evidenziare l’interconnessione tra l’economia civile e l’economia sociale, e come oggi sia quanto mai necessario il riconoscimento europeo di un approccio allo sviluppo locale sostenibile e cooperativo, che sia “universale”, rivolto a tutti gli attori della società e non solo al terzo settore.

L’evento laziale, grazie alla collaborazione della Cooperativa Sociale di Comunità Campagna Sabina e del Comune di Rieti con il comitato nazionale composto da NeXt Economia, Confcooperative e Federcasse BCC, e con l’appoggio di Sabina Universitas e il contributo della Fondazione Varrone, vuole mettere in risalto le tante attività collaborative che si stanno sperimentando nei territori per realizzare un’economia civile inclusiva e solidale allargando le pratiche di economia sociale a tutte le componenti della società civile, associazioni, imprese, pubbliche amministrazioni, cittadini. L’appello alle istituzioni europee è di riconoscere, partendo dall’Action Plan in essere, l’approccio strategico e inclusivo dell’economia civile e sociale, per dare forza e slancio ai progetti di sviluppo locale e miglioramento delle qualità di vita per le persone.

La conferenza stampa ha aperto la manifestazione dal titolo L’economia sociale e civile, il futuro che serve all’Europa alla presenza di Daniele Sinibaldi (Sindaco di Rieti) con gli interventi di Claudia Chiarinelli (Assessore Sviluppo Economico e Lavori Pubblici Comune di Rieti), Antonio D’Onofrio (Presidente Sabina Universitas) e Luigi Manzara (Vice Presidente Fondazione Varrone). Laura Ciacci (Coordinatrice Comitato Locale Festival Regionale) e Luca Raffaele (Direttore NeXt Economia e Festival Nazionale dell’Economia Civile) hanno presentato, invece, il programma della tre giorni.

Il Sindaco di Rieti, Daniele Sinibaldi, ha aperto la conferenza con i saluti istituzionali, collegando l’impegno del Comune per lo sviluppo a tutti i livelli del territorio con l’attenzione alla dimensione sociale e civile, sulla quale intende dare tutto l’appoggio che merita.

“Riconosciamo la grande opportunità di un percorso di questo genere. – dichiara Claudia Chiarinelli – E’ una sfida che come Comune abbiamo voluto raccogliere e ci siamo affiancati subito alla proposta, abbiamo interessato Sabina Universitas che immediatamente ha risposto e dato un contributo fattivo, così come la Fondazione Varrone. Quando pensiamo all’economia pensiamo alla produttività, ma l’economia è ad ampio raggio, e le discussioni e i confronti di questi giorni aprono ad un percorso fattivo che può rappresentare una prospettiva concreta di modello economico globale utile per tutti e ci interessa stabilire un metodo di lavoro che porti valore aggiunto.. Bella la risposta dalle scuole: i destinatari di tutto questo sono i giovani, sono loro i capaci di futuro.”

“L’università è uno dei cuori pulsanti della società. – dichiara Antonio D’Onofrio – Condividiamo

il modello economico civile e sociale; se riusciamo, è una crescita della società riportare al centro dei valori che vanno persi, è fondamentale”

“La Fondazione Varrone ha nello sviluppo locale una delle missioni collegate al sociale, sostenendo un processo di sviluppo territoriale nel senso più ampio, riferito comunque alla dimensione locale – dichiara Luigi Manzara – Abbiamo appoggiato questa iniziativa perché dà la prospettiva di un progetto di crescita complessiva, che da una parte valorizza il territorio e unisce le potenzialità di sviluppo con il contrasto delle vulnerabilità sociali, e dall’altra lo colloca in un contesto più ampio e strategico”

“Siamo tanti, singoli ed organizzazioni ad impegnarci nell’economia sociale – dichiara Laura Ciacci – e di fatto offriamo soluzioni concrete e innovative alle sfide chiave dei nostri tempi che ci troviamo ad affrontare. Sono modelli organizzativi e imprenditoriali variegati, siamo tutte le realtà del Terzo Settore, siamo la comunità e ciò che l’Unione Europea sta facendo, nel voler rafforzare strategicamente tutto questo, dà delle prospettive di stabilizzazione dell’impegno di tutti in modo completamente nuovo e rivoluzionario. Sul nostro territorio c’è un fermento importante, e grazie a tutti i partner coinvolti iniziamo un percorso, che abbiamo proposto in modo veloce e con tempi stretti per cogliere l’opportunità dell’attenzione alle elezioni europee e per mettere sotto i riflettori di tutti questo tema. Avremo le esperienze di Torino e Bologna con noi in questi giorni, le città che in questo momento si sono attivate per l’Action Plan europeo, e mandare un segnale dal centro Italia è estremamente importante”

“L’economia sociale e l’economia civile hanno in comune la visione solidale e collaborativa dell’economia - dichiara Luca Raffaele - ora è necessario chiedere con determinazione un cambio di paradigma sia in Italia che in Europa: il benessere delle persone non può essere un obiettivo solo del terzo settore, tutti gli attori, che siano aziende o istituzioni, devono fare la loro parte. Anche con gli strumenti che già esistono, ma adattati alle nuove esigenze, come i Distretti di Economia Civile e Sociale, che possono portare a una visione programmatica e duratura dello sviluppo sostenibile nei territori, a partire da quello laziale”.

Il Festival si svilupperà all’interno di Palazzo Aluffi, sede del Polo universitario di Rieti Sabina Universitas e negli antistanti spazi degli archi del Vescovado. Tanti gli incontri in programma nella tre giorni di lavori, con relatori e ospiti di alto livello come S. E. Vito Piccinonna (Vescovo di Rieti), Leonardo Becchetti (Direttore Festival Nazionale Economia Civile e Cofondatore NeXt Economia), Pinuccia Niglio (Prefetto di Rieti), Giuseppe Guerini (Componente Comitato Economico e Sociale Europeo), Maurizio Aletti (Direttore di Federlus), Stefania Mancini (Presidente di Assifero) Cristina De Luca (Presidente CSV Lazio), Francesca Coleti (Responsabile Terzo Settore ed economia sociale ARCI Nazionale), Vanessa Pallucchi (Portavoce Forum Terzo Settore), Guido Castelli (Commissario Straordinario Sisma 2016), Manuela Rinaldi (Assessore Lavori Pubblici, Politiche di Ricostruzione, Viabilità, Infrastrutture, Regione Lazio) e tanti altri.

Originale il partenariato con Open Hub Lazio, che lancia l’iniziativa di Radio Hub, presentata da Elisa Maurizi, coordinatrice della sede di Rieti.

Il Festival Nazionale dell’Economia Civile è promosso da Federcasse (Associazione Nazionale delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali) e da Confcooperative, organizzato e progettato con NeXt (Nuova Economia per Tutti), con la collaborazione di SEC (Scuola di Economia Civile) e il contributo di Fondosviluppo.

Il Festival Regionale dell’Economia Civile è stato realizzato grazie alla collaborazione del comitato locale composto da Campagna Sabina, Città di Rieti, Federlus (Federazione delle BCC di Lazio, Abruzzo e Sardegna) e con il contributo di Fondazione Varrone e Sabina Universitas.

IL PROGRAMMA COMPLETO DEL FESTIVAL

https://www.festivalnazionaleeconomiacivile.it/festival-regionale-delleconomia-civile

LINEE GUIDA PER L’ECONOMIA SOCIALE E CIVILE

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Festival Regionale dell’Economia Civile, conclusi i lavori...

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Festival Regionale dell’Economia Civile, conclusi i lavori a Rieti: dialogo tra istituzioni, associazioni e territorio per un nuovo paradigma economico

Roma, 18 maggio - Si è conclusa, dopo tre giorni di lavoro a Rieti, la prima edizione del Festival Regionale dell’Economia Civile, tappa del percorso di avvicinamento alla 6ª edizione del Festival Nazionale dell’Economia Civile 2024, promossa da Federcasse (Associazione Nazionale delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali) e da Confcooperative, organizzata e progettata con NeXt (Nuova Economia per Tutti), con la collaborazione di SEC (Scuola di Economia Civile) e il contributo di Fondosviluppo e realizzata grazie all’impegno del Comitato locale di Rieti coordinato da Campagna Sabina.

Luca Raffaele (Direttore NeXt Economia e membro del Comitato promotore del Festival Nazionale dell’Economia Civile) ha dichiarato: «È importante dare continuità a questo tipo di eventi, cercando di capire anche e soprattutto l’impatto che effettivamente hanno per le strategie di sviluppo locale. Questo primo Festival Regionale può rappresentare l’occasione di elaborare e sperimentare il primo modello di Distretto di Economia Sociale e Civile in Italia, che possa rendere stabile il lavoro di co-programmazione e co-progettazione svolto dalle organizzazioni pubbliche e private di un territorio. Ciò può generare nuove filiere produttive a impatto sociale, a partire dall’utilizzo di strumenti di finanza sociale e di Patti di Comunità».

Per Laura Ciacci (Coordinatrice Comitato Locale di Rieti) «essere i primi a portare questo tipo di rassegna è motivo di soddisfazione, soprattutto comprendendo che eventi del genere possono svolgere un ruolo fondamentale nel portare nelle diverse realtà una visione nuova e innovativa, come quella dell’economia sociale e civile. Per aumentare la partecipazione sul territorio lanceremo con il Festival nazionale una call per coinvolgere e valorizzare tutte le buone pratiche di economia sociale e civile presenti nella provincia di Rieti».

Daniele Sinibaldi (Sindaco di Rieti) ha detto: «La sfida che dobbiamo lanciare e che stiamo cercando di fare anche come amministrazione comunale è quella di iniziare un percorso serio su questo tema, coinvolgendo tutti gli attori del territorio, perché è necessario un reale cambio di paradigma. Non può naturalmente limitarsi come percorso alle iniziative culturali, ma ha bisogno di trovare un terreno di concretezza. Per questo motivo ci proponiamo volentieri di impegnarci insieme al comitato locale del festival e a chiunque voglia essere partecipe di questo processo».

Claudia Chiarinelli (Assessore Sviluppo Economico e Lavori Pubblici Comune di Rieti): «Rieti deve essere orgogliosa di aver ospitato questo evento pre-festival, ma ancor di più deve saper fare tesoro di ciò che questa tre giorni lascia. Confronti, dibattiti e conferenze che hanno lanciato un messaggio chiaro: il tessuto cittadino può e deve cogliere, comprendere la necessità di fare sistema, fare rete ad ogni livello coniugando l’iniziativa privata con quella pubblica, istituendo un tavolo istituzionale di lavoro dedicato all’economia sociale e civile».

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Festival Regionale dell’Economia Civile, il ruolo...

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Festival Regionale dell’Economia Civile, il ruolo dell’economia sociale e civile nel futuro dell’Europa

Roma, 18 maggio 2024 - Proseguono, a Rieti, i lavori del Festival Regionale dell’Economia Civile, che vuole coinvolgere le comunità locali in tutte le componenti della società civile come attori di economia sociale e civile per dare prospettive di miglioramento.

Di territori e visione futura, si è parlato nel corso del dibattito pubblico tenutosi a Palazzo Aluffi – Polo Universitario di Rieti, Sabina Universitas. Andrea Ferrante (Biodistretto Amerina e delle Forre) ha dichiarato: «Lavoriamo per ricordare che cibo è diritto e non una merce, è un servizio alla comunità. Il Lazio è l’unica regione italiana dove l’area metropolitana fa 4/5 della popolazione regionale, per cui purtroppo spesso si ha una visione alquanto Roma-centrica, ma l’Italia è fatta anche di quei piccoli territori fondamentale anche per l’economia sociale».

«Slow Food come associazione no profit si trova perfettamente ad agio nell’ambito dell’economia sociale. Mi viene in mente il tema a noi molto caro dell’agricoltura sociale, dove si ha la possibilità di far incontrare due realtà da sempre vicine ma che i recenti sviluppi dell’agro-industria hanno sempre più disgiunto» ha dichiarato Luigi Pagliaro (Presidente di Slow Food Lazio).

Enza Bufacchi (Direttrice CNA Rieti) ha spiegato: «La CNA già oggi nella sua azione favorisce questi processi con le sue iniziative progettuali. Penso al progetto “Vivaio”, una piccola incubatrice di impresa con cui stiamo facendo moltissimo orientamento alla creazione di impresa per poi accompagnare nel percorso alcune delle persone che arrivano a raggiungere il proprio obiettivo».

Si è poi parlato di action plan europeo, con Paola Ferrara (Sustainability Manager Confcooperative e Direttrice Coopermondo) che ha dichiarato: «Con questo Festival stiamo cercando di contaminare un’economia che per algoritmi e per far quadrare i bilanci tende troppo a mettere al centro il profitto trascurando però gli aspetti più sociali ed umani dell’economia stessa. Si deve tornare a considerare l’uomo in quanto tale, non solamente come strumento economico».

Gianluca Salvatori (Segretario Generale Euricse, osservatore task force ONU economia sociale e solidale): «Lo scopo con cui è nata l’UE era il consolidamento di uno spazio di libero mercato, libera circolazione ecc. Negli ultimi 15 anni, però, abbiamo vissuto un filotto di crisi che hanno smentito la teoria secondo cui il mercato è capace di risolvere ogni problema, inducendo le autorità internazionali a rivedere il proprio impianto ideologico, introducendo l’idea che è possibile un nuovo tipo di economia guidato dagli obiettivi sociali».

Per Leonardo Pofferi (Direttore Ufficio Confcooperative Bruxelles): «Avremo presto nuovi interlocutori politici a livello europeo, cui chiederemo di consolidare il percorso fino ad oggi percorso, ribadendo che la direzione intrapresa verso la tutela dei diritti all’interno dell’economia non deve e non può essere variata».

Vanessa Pallucchi (Portavoce Forum Terzo Settore): «Tutto il mondo del terzo settore, dal volontariato alle fondazioni, svolge e ha svolto in questa transizione - fortemente caratterizzata da un liberalismo capitalista - un grande ruolo di equilibrio e tutela rispetto alla questione sociale. Se alcune questioni importanti, per esempio quelle legate alla disabilità, hanno assunto una posizione centrale, molto si deve ai cittadini attivi e alla loro capacità di essere corpo unito».

Daniela Freddi (Responsabile del Piano per l’Economia sociale, città metropolitana di Bologna): «In questo momento il focus deve essere sull’economia sociale, finora troppo trascurata. La politica al riguardo deve essere sì guidata dalle Pubbliche Amministrazioni ma allo stesso tempo deve essere capace di coinvolgere tutti gli attori presenti sul territorio, prendendone in considerazione i naturali rapporti di competizione ma costruendo contestualmente un perimetro in cui quegli stessi soggetti possano riuscire a collaborare».

Monica di Sisto (Vice Presidente Fairwatch): «Si avverte la necessità di uscire da un’ottica in cui si presta attenzione solamente all’economia finanziaria e delle grandi imprese volte solo al profitto, per recuperare una visione più vicina alle piccole realtà imprenditoriali operanti nei territori, rimettendo così al centro la persona rispetto al guadagno».

Simona De Giorgio (Coordinatrice del Comitato per l’imprenditorialità sociale della Camera di commercio di Torino e della piattaforma progettuale Torino Social Impact): «Per favorire lo sviluppo dell’economia sociale e civile le P.A. devono dialogare con tutte le componenti del territorio, partendo da quelle produttive a quelle associazionistiche e anche le altre P.A. come il settore bancario o della ricerca. Il tema è favorire la nascita di ecosistemi e sicuramente questo Festival è un passo avanti in questa direzione».

Giovanni Betti (Ufficio Federcasse di Bruxelles): «Il nostro tentativo è stato quello di porre davanti alla Commissione e alle istituzioni europee, a pochi mesi dalla pubblicazione dell’Action Plan, la necessità di dare maggiore attenzione al tema dell’economia sociale anche tramite un maggiore sostegno a quelle imprese che scelgono di correre un maggiore rischio magari scegliendo di non delocalizzare e cercando un tipo di sviluppo sostenibile».

Leonardo Tosti (Vicepresidente Camera di Commercio Rieti-Viterbo): «Il primo passo da fare per avviarsi verso un’economia più civile e sostenibile è quello di acquisire più consapevolezza come consumatori, partendo dal considerare con maggiore meticolosità l’intera filiera che accompagna il prodotto dall’inizio del processo di produzione fino ad arrivare al termine dell’utilizzo».

Il Festival Regionale dell’Economia Civile è una tappa del percorso di avvicinamento alla 6ª edizione del Festival Nazionale dell’Economia Civile2024 ed è promosso da Federcasse (Associazione Nazionale delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali) e da Confcooperative, organizzato e progettato con NeXt (Nuova Economia perTutti), con la collaborazione di SEC (Scuola di Economia Civile) e il contributo di Fondosviluppo e realizzato grazie all’impegno di Campagna Sabina.

IL PROGRAMMA COMPLETO DEL FESTIVAL

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Festival Regionale dell’Economia Civile:focus su territori...

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Festival Regionale dell’Economia Civile:focus su territori e visione europea

Roma, 18 maggio 2024 - Seconda giornata di lavori per il Festival Regionale dell’Economia Civile in corso a Rieti, tappa del percorso di avvicinamento alla 6ª edizione del Festival Nazionale dell’Economia Civile 2024, promosso da Federcasse (Associazione Nazionale delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali) e da Confcooperative, organizzato e progettato con NeXt (Nuova Economia per Tutti), con la collaborazione di SEC (Scuola di Economia Civile) e il contributo di Fondosviluppo e realizzato grazie all'impegno di Campagna Sabina.

Dopo una mattinata di incontro con le scuole, nel pomeriggio i lavori sono proseguiti con il panel “Strategie per lo sviluppo locale sostenibile, partecipato e civile”, nel corso del quale si sono susseguiti interventi di rilievo.

Leonardo Becchetti (Direttore Festival Nazionale Economia Civile e Co-fondatore NeXt Economia) ha dichiarato: «La comunità sociale economica è composta da grandi aree urbane, ma anche da tantissime realtà interne che, con la crisi demografica, sono a rischio. Qui le popolazioni, troppo spesso, non sono al centro dell’attenzione e soffrono di una diseguaglianza di rappresentazione. Fare un Festival di questo tipo a livello regionale è importante, perché certifica l’attenzione dell’economia civile ai problemi del territorio».

Maurizio Aletti (Direttore Generale di Federlus) ha sottolineato come «le banche di credito cooperativo svolgono un ruolo significativo contro lo spopolamento bancario. Molti istituti lasciano i territori perché, dal loro punto di vista, sono meno redditizi. Le banche di credito cooperativo, al contrario, cercando di mantenere i presidi territoriali per i soci ed i clienti delle comunità locali e nel lazio tale azione è significativa».

Pinuccia Niglio (Prefetto di Rieti) ha dichiarato: «La sicurezza non è lontana dalla felicità, dalla società felice. È evidente, d’altronde, la coincidenza tra gli scopi dell’economia sociale e civile e gli obiettivi principali della nostra Costituzione. Le Istituzioni, non va dimenticato, hanno il dovere di rimuovere ciascuno ostacolo che impedisca la piena realizzazione della persona».

Per Cristina De Luca (Presidente CSV Lazio) «il volontariato è uno di quei soggetti presenti sul territorio che devono lavorare in ottica di relazione tra di loro, superando steccati un tempo ideologici, per permettere maggiore consapevolezza verso l’impegno gratuito che pone al centro la persona, anche superando le disuguaglianze. Il volontariato irradia l’impegno del singolo rendendolo impegno comunitario, il tutto riuscendo a tenere lo sguardo a presente e congiuntamente al futuro».

Stefania Mancini (Presidente Assifero) ha ricordato come ci siano «centinaia di migliaia di fondazioni ed enti filantropici in Europa. Le Fondazioni al momento sono dall’UE comprese nel piano di azione dell’economia sociale come soggetti strategici e non solo finanziatori grazie a uno straordinario processo di lettura dei territori. Le cosiddette Fondazioni di comunità a livello territoriale sono una prassi molto interessanti da considerare in questo quadro, poiché vivono esclusivamente se avallate dai soggetti che rappresentano i diritti degli abitanti del territorio e dagli abitanti stessi. Le Fondazioni non di comunità, invece, hanno il diritto e il dovere di aiutare le organizzazioni locali, comprese quelle di volontariato, svolgendo un ruolo altrettanto importante per i territori».

«In Italia si è accentrato tutto nelle grandi città, soprattutto a livello di sviluppo economico. Tutto ciò ha depauperato le aree interne, che si sono impoverite demograficamente. Come Regione Lazio vogliamo dare nuova linfa alle aree interne» ha dichiarato Manuela Rinaldi (Assessore Lavori Pubblici, Politiche di Ricostruzione, Viabilità, Infrastrutture, Regione Lazio).

Dal territorio, il focus si è spostato all’internazionalità con il panel “L’economia sociale e civile in Europa”. «L’economia sociale guarda a soggetti aggregati e strutturati, ponendosi obiettivi concreti. Se parliamo di economia civile, però, dobbiamo avere un respiro più ampio e un orizzonte dove non c’è chi sta dentro e chi sta fuori. In economia civile le persone provano a sentirsi parte di una comunità con un legame più profondo con l’idea dei territori e il benessere collettivo» ha detto Francesca Coleti (Responsabile Terzo Settore ed economia sociale ARCI Nazionale).

Per Paolo Dalla Sega (Manager Culturale Greccio 2023, Curatore Piano di politiche culturali Trento 2034) «bisogna insegnare ai territori che si raggiungono più risultati in logica di rete. Questo è il fondamento dell’economia sociale e civile: tenere insieme mondi che viaggiano separati, perché insieme si raggiungono traguardi più importanti. Nelle aree interne il protagonismo si traduce troppo spesso in particolarismo. Bisogna superare questi sentimenti irrazionali e cominciare a crescere insieme, condividendo obiettivi».

Silvia Stilli (Portavoce AOI Cooperazione E Solidarietà Internazionale) ha evidenziato come «l’economia civile in Italia è un dato caro e assodato se parliamo del suo valore. Purtroppo non per la sua diretta applicazione. A livello europeo, invece, c’è differenza e siamo ancora un po’ indietro. Il nostro Paese ha più senso di comunità per sviluppare economie più sostenibili che siano di giustizia sociale, di felicità e benessere complessivo».

IL PROGRAMMA COMPLETO DEL FESTIVAL

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