Cultura
All’asta un raro e straordinario dipinto del Maestro...
All’asta un raro e straordinario dipinto del Maestro Botticelli
All’asta, un raro dipinto del valente artista Sandro Botticelli, stimato oltre 80 milioni di dollari.
Un dipinto del valente Maestro del Rinascimento italiano Sandro Botticelli sarà messo in vendita, il prossimo gennaio 2021, a New York dalla “Casa d’aste Sotheby’s“, che ha stimato il suo prezzo in valore di oltre 80 milioni di dollari.
La tela rappresenta un giovane con i capelli lunghi ed in possesso di un medaglione. La sua identità non è nota, ma gli specialisti ritengono che possa essere un caro amico della potente famiglia fiorentina dei Medici. L’opera non è datata, ma sarebbe stata realizzata tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta del Novecento da Sandro Botticelli nato a Firenze il 1 marzo 1445, morto a Firenze il 17 maggio 1510, al secolo Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi.
Questo è il periodo più prolifico dell’illustre Pittore durante il quale si reca a Roma su richiesta del Papa per decorare la Cappella Sistina. In questo periodo dipinge anche “La Nascita di Venere” e “La Primavera“, due delle sue spettacolari opere più famose. “Questa immagine simboleggia il Rinascimento a Firenze“, ha detto Christopher Apostle, capo del dipartimento Old Masters di Sotheby’s a New York. Questo momento “in cui tutto è cambiato radicalmente per il pensiero, l’arte e la letteratura occidentale”.
Il dipinto è stato stimato in oltre 80 milioni di dollari, circa otto volte il record per un dipinto dell’illustre Maestro fiorentino, stabilito nel 2013 da “La Madonna col Bambino e il giovane San Giovanni Battista“, venduto 10,4 milioni di dollari. “Questo Botticelli è molto più straordinario ed impressionante di tutto ciò che abbiamo mai visto sul mercato dei lavori del dell’insigne Pittore“, ha sostenuto Christopher Apostle.
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Salone del Libro, Stefano Massini aggredito:...
Lo scrittore all'Adnkronos: "L'uomo che mi ha aggredito, prima verbalmente poi fisicamente, mi ha sentito domenica sera a 'Che tempo che fa'. Denunciare? Mi esortano a non minimizzare, ci penserò"
Insultato e strattonato durante la presentazione della sua versione del 'Mein Kampf'. Protagonista del fatto avvenuto oggi pomeriggio lo scrittore Stefano Massini, ospite al Salone del libro di Torino all'indomani della sua partecipazione al programma di Fabio Fazio. "L'uomo che mi ha aggredito, prima verbalmente poi fisicamente, mi ha sentito ieri sera a 'Che tempo che fa' - racconta all'Adnkronos - Mentre ero sotto al palco, in attesa di salire sulla piccola pedana, questo tizio, avrà avuto una settantina d'anni, mi è venuto incontro dicendomi 'Così è facile, andare a sparlare di Hitler senza un contraddittorio'. Si è seduto in prima fila, ha iniziato a borbottare, a dissentire da tutto quello che dicevo, a offendermi con frasi 'sei un buffone', 'sei un comunista', e poi 'cosa mi tocca sentire'. Al termine dell'incontro credevo fosse finita lì, e a quel punto me la sarei tenuta per me. E invece, quando sono sceso, mi ha preso per la manica della giacca come per trattenermi, mi ha urlato che 'facevo schifo', che io e Fazio dobbiamo smettere di riscrivere la storia, che le cose stanno diversamente da come le ho scritte".
"Gli ho detto che eravamo a Torino, nella città di Piero Gobetti, e a quel punto alcuni ragazzi che erano lì a sentirmi hanno fatto una specie di applauso, come a dire al tizio 'vattene'. Lui però mi è venuto sotto, e, nonostante l'intervento di 6, 7 persone del servizio ordine, mi ha preso per il bavero della giacca. L'aggressione fisica si è concretizzata in un paio di spintoni e di strattonamenti", dice Massini. Quanto alla eventualità di sporgere una denuncia, "per ora penso di non fare assolutamente niente, anche se me ne ha dette di tutti i colori, e al Salone del libro poi... Al momento non credo di denunciare, è una persona di una certa età... Certo, in molti mi hanno esortato a non minimizzare, ci penserò. Sicuramente non è stata una cosa gradevole. Mi piacerebbe dire che l'ho trovato poco lucido, ma non è così: uno che usa l'espressione 'mancanza di contraddittorio' sembra decisamente lucido".
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“Il Caso Moro tra politica e storia” nel...
Il libro è appena uscito per Baldini + Castoldi
Un dialogo a due voci sul caso Moro tra Claudio Signorile, vicesegretario del Psi nel 1978, cinque volte ministro nei governi degli anni Ottanta, incaricato dal suo partito a seguire da vicino il sequestro dello statista Dc e il dialogo con le altre forze politiche su un’eventuale trattativa, e Simona Colarizi, professore emerito di storia contemporanea a 'La Sapienza' di Roma. E' appena uscito per Baldini + Castoldi "Il caso Moro. Tra politica e storia", di Signorile e Colarizi (pagine 256, 18 euro).
L’assassinio del presidente della Democrazia cristiana Aldo Moro nel 1978 ha segnato una svolta nella storia della Repubblica di tale portata da suscitare negli storici, nei politici e nei media un interesse costante mai venuto meno, neppure dopo quarantacinque anni - si legge nella seconda di copertina - A perpetuarlo hanno contribuito le commissioni di inchiesta parlamentari, i processi, le interviste ai testimoni dell’epoca, le ricostruzioni filmiche e televisive che hanno alimentato una storiografia sempre in divenire, grazie al reperimento di nuovi documenti a distanza di tempo, fino praticamente a oggi. Tanta attenzione ha finito però per concentrare tutte le analisi sul cosiddetto 'caso Moro', cioè a circoscrivere l’impegno investigativo ai cinquantacinque giorni di prigionia del leader democristiano, conclusisi con la sua uccisione. Con questo dialogo a due voci Signorile e Colarizi riflettono sulle svolte più significative dei tormentati anni Settanta, sul contesto italiano anche nei suoi riflessi sui due grandi blocchi contrapposti nella guerra fredda, sui fatti e le scelte dei partiti, dei Servizi segreti, della Curia, senza mai considerare come inevitabile il tragico esito finale che ha segnato una vera e propria rottura nel sistema politico di allora, fino a polverizzare le prospettive di un compromesso storico, potenzialmente in grado di influire anche sulle dinamiche internazionali. Nulla, dopo Moro, sarebbe stato come prima".
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Rita Laura Segato, ‘I crimini di genere sono crimini...
In Italia l'antropologa e scrittrice argentina presenterà il libro 'Contro-pedagogie della crudeltà'
Arriva in Italia, e sarà a Roma e a Bari, la scrittrice, antropologa e attivista argentina Rita Laura Segato, punto di riferimento di Ni Una Menos. Il 17 maggio nella capitale la ricercatrice sociale, già premio Latinoamericano y Caribeño de Ciencias Sociales-CLACSO, presenterà il suo volume "Contro-pedagogie della crudeltà", primo della collana Transfemminismi del DIN in Gender Studies, diretto da Francesca R. Recchia Luciani per le edizioni Manifestolibri-FactoryA, ora disponbile nella traduzione italiana di Valeria Stabile.
Ritenuto un saggio dal valore fondativo per i movimenti femministi intersezionali, è un libro sugli atti e le pratiche che programmano i soggetti a trasformare ciò che è vivo in cose: un processo guidato esclusivamente dalla convenienza, compreso lo sfruttamento sessuale come atto di consumo caratterizzante ogni ambito sociale di questa fase del capitalismo. In questa ottica, i soggetti più a rischio sono le donne con le loro precarietà e diversità, le disabili e le persone migranti.
Disuguaglianze, discriminazioni e violenza di genere sono infatti fattori sociali strettamente correlati, perché accomunati dalla medesima ideologia capitalistica che riduce tutto a possesso, anche le relazioni interpersonali. L’indicazione di Rita Laura Segato è lavorare sul riconoscimento delle differenze e sul rispetto dell’alterità. (segue)
Incontro a Trastevere il 17, Lectio magistralis all'ateneo di Bari il 20
Se ne discuterà con l’autrice il 17 maggio (alle 11,30) in un incontro alla Libreria Zalib - Centro Giovani a Trastevere e in un appuntamento pubblico (alle 18) da Esc Atelier Autogestito, alla presenza di ricercatrici e studiose, e attiviste di Non Una Di Meno Roma. Si proseguirà poi, il 20 maggio a Bari, con una lectio magistralis di Segato all’Università, ospite del primo Dottorato di Interesse Nazionale in Gender Studies, e nel pomeriggio alla libreria Laterza per la presentazione del volume.
Le iniziative sono un'occasione per sperimentare la collaborazione tra il DIN in Gender Studies, Manifestolibri e la collettiva transfemminista FactoryA - Pensieri Scorretti. Come sottolinea la professoressa Francesca R. Recchia Luciani, direttrice della collana e coordinatrice del Dottorato, "non è soltanto un’occasione straordinaria di incontrare una delle più influenti studiose femministe del mondo, ma anche di rilanciare gli studi di genere in Italia attraverso ampie contaminazioni tra saperi e forme di militanza".