Insegnanti e studenti, manifestazioni per strada
Insegnanti e studenti chiedono maggiore sicurezza di fronte al Covid-19.
In Italia, ieri giovedì 24 settembre, insegnanti e studenti sono scesi nelle strade per chiedere migliori condizioni igieniche. Di fronte alla pandemia del coronavirus, insegnanti e studenti segnalano la mancanza di spazio nelle scuole, al fine di rispettare le distanze sanitarie imposte dal decreto
“Non ci sentiamo al sicuro perché non abbiamo dispositivi di protezione e non abbiamo abbastanza spazio“, lamenta un membro del sindacato, che stava manifestando a Roma. “Le nostre scuole non possono garantire il rispetto della sicurezza degli insegnanti, spesso anziani, la loro salute è fragile. L’Italia è il Paese dove gli insegnanti sono i più anziani d’Europa“, sottolinea.
Le condizioni di insegnamento sono un problema ricorrente in Italia, amplificato oggi dal Covid-19. La già lamentosa carenza di personale si è così accentuata, facendo precipitare la scuola italiana in crisi, a poche settimane dall’inizio dell’anno scolastico.
In assenza di nuove aule, gli studenti, che hanno raggiunto i loro insegnanti, paragonano le aule alle “carceri”.
“A volte non è nemmeno possibile rivolgersi ai nostri compagni di classe che sono seduti dietro di noi. Siamo come dei robot che restano seduti in un posto senza avere la possibilità di parlarsi“, critica un ragazzo, membro del movimento studentesco “Osa“.
“Quando siamo tornati a scuola, ci siamo sentiti tutti confusi e persi” , dice una studentessa. “Questo è ciò che ci ha spinto a scendere in piazza ed è ciò che ci motiverà a scioperare di nuovo in futuro per chiedere la scuola che meritiamo“.
“Il Governo ha sbagliato completamente“, ha criticato da parte sua il leader nazionale del sindacato “Unicobas“. “Se guardi al resto dell’Europa, è diverso“, continua.
“In Belgio ci sono solo 10 studenti al massimo per classe e una regola di distanza di 4 metri. Nel Regno Unito e in Germania ci sono 15 studenti e una distanza di 2 metri tra di loro in Spagna.”
In tutta Europa, le scuole devono affrontare la sfida del coronavirus riuscendo a conciliare sicurezza e apprendimento degli studenti. In Italia, il movimento di protesta dovrebbe continuare fino al 3 ottobre.
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