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25 aprile, protesta studenti contro Parenzo. Lui: “C’ero come ogni anno”
Il giornalista all'Adnkronos: "Non so di cosa mi accusino, sono arrivato scortato, ho deposto la corona e sono andato via. Non ho urlato alcuno slogan"
"Non ho capito di che cosa mi accusino questi ragazzi dei collettivi, non mi fa piacere essere finito nel mirino di queste persone, essendo uno non solo per la libertà di parola, ma che in tutte le mie trasmissioni ha sempre invitato tutte le voci per dare massima visibi: lità a tutte le posizioni, anche quelle più lontane da me". A dirlo all'Adnkronos è David Parenzo, che interviene dopo le polemiche scatenate dal sit in fuori dagli studi di La7 degli studenti delle organizzazioni Cambiare Rotta e Osa, in cui è stata criticata la presenza del giornalista con la Brigata Ebraica alla manifestazione per il 25 aprile a Roma.
"Io c'ero come ogni anno, questo ci tengo a precisarlo -spiega Parenzo - Sono arrivato lì scortato, perché oggi purtroppo se non hai la protezione rischi, ed ero con il rabbino capo, il professor Riccardo Di Segni, con Victor Fadlun, e l'ex presidente della comunità ebraica di Roma. Sono andato con loro, sono stato alla deposizione della corona della Brigata ebraica, poi me ne sono ritornato a casa. C'era la comunità ebraica, c'erano un sacco di persone, ero lì alle 8 del mattino, e alle 8.50 ero già negli studi televisivi, a preparare la mia trasmissione".
Parenzo scandisce quindi di non essersi accorto nel dettaglio di ciò che accadeva in piazza: "Non ho visto cosa succedeva, sono arrivato scortato e sono andato via scortato -specifica- Non ho mai urlato niente a nessuno, né ho urlato alcun tipo di slogan. Ho fatto quello che faccio tutti gli anni". Il giornalista poi spiega nel merito la sua posizione: "Io condanno ogni forma di violenza, ogni aggressione, quindi non ho nulla da temere da questo punto di vista", prosegue. "Non ho idea di cosa mi contestino, è chiaro che sono finito nel mirino di questi antagonisti". Il giornalista rivela poi un dettaglio privato: "Io sono andato come ogni anno alle manifestazioni del 25 aprile, ci vado da quando ero un bambino con mio padre, peraltro oggi è il giorno del suo compleanno e noi abbiamo sempre festeggiato il 25 aprile andando in piazza. Da qualche anno lo faccio con degli amici che vogliono ricordare la Brigata ebraica".
"Voglio dire una cosa: la Brigata ebraica non ha nulla a che vedere col conflitto tra Israele e Palestina, non c'entra con la guerra contro Hamas -aggiunge poi all'Adnkronos il giornalista di 'La Zanzara' - perché la Brigata ebraica è il battaglione formato da ebrei che con gli angoloamericani hanno contribuito a liberare l'Italia, quindi era un gruppo molto specifico, che non aveva nel simbolo peraltro neppure i colori della bandiera di Israele che arriva molto dopo, perché qui parliamo di prima della fondazione dello Stato di Israele, che notoriamente è avvenuta dopo la seconda guerra mondiale. Qualcuno dunque mi deve spiegare che cosa c'entrano le bandiere palestinesi con il 25 aprile, e in particolare con la Brigata ebraica: niente".
Parenzo registra poi in generale un clima molto teso: "Io ho un sacco di storie di amici, di figli di amici, che vanno anche nelle università e non portano la kippah perché hanno paura. Posso raccontare un fatto personale: i miei figli vanno alla scuola ebraica e dalla divisa gli hanno tolto il simbolo. C'è una menorah, che è il logo della scuola, e per ragioni di sicurezza è stato tolto. Questo è il clima nel quale si vive, purtroppo". Ciò nonostante "io dico 'confrontiamoci, parliamo': anche caratterialmente io non sono di cultura radicale e sono per il dialogo, sempre e comunque".
Esteri
Israele, Axios rivela: Netanyahu ha vietato a vertici 007...
Axios cita fonti americane e israeliane
Dall'inizio della guerra a Gaza, Benjamin Netanyahu ha in diverse occasioni vietato ai capi dell'intelligence e della sicurezza israeliani di incontrare funzionari ed esponenti del Congresso Usa. Lo rivela Axios citando fonti americane e israeliane, sottolineando che questa rivelazione mostra come il premier israeliano voglia controllare quello che gli americani, politici e diplomatici, sentono da Israele, in un momento in cui il suo governo appare profondamente diviso sulla strategia da seguire e cresce la tensione con Washington.
In particolare, tre settimane fa Netanyahu ha vietato ai capi di Mossad e Shin Bet di incontrare Marco Rubio, il repubblicano che è vice presidente della commissione Intelligence del Senato, che aveva chiesto un incontro con gli 007 israeliani durante la sua visita in Israele durante la quale ha incontrato Netanyahu.
Colloqui
L'Iran ha intanto confermato che sta tenendo negoziati indiretti con gli Stati Uniti in Oman. Citato dall'agenzia di stampa Mehr, l'ambasciatore iraniano alle Nazioni Unite, Saeed Iravani, ha detto: "Questi negoziati sono un processo in corso", non sono i primi e non saranno gli ultimi. Il rappresentante di Teheran non ha fornito dettagli sul contenuto dei colloqui, che, secondo quanto rivelato ieri da Axios, riguarderebbero il tentativo di evitare un'ulteriore escalation regionale della guerra a Gaza. Ai colloqui che si sono tenuti nella settimana appena conclusa - i primi da gennaio, sempre in Oman, e i primi dopo l'attacco iraniano a Israele del 13 aprile scorso - avrebbero partecipato il consigliere di Joe Biden per il Medio Oriente, Brett McGurk, e l'inviato ad interim per l'Iran Abram Paley.
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Giro d’Italia, Pogacar vince 15esima tappa: show...
Lo sloveno trionfa nel tappone, ipoteca la vittoria finale
Tadej Pogacar vince la 15esima tappa del Giro d'Italia. La maglia rosa si impone nella Manerba del Garda-Livigno (Mottolino) di 220 km e ipoteca il successo nella corsa. Il corridore della UAE fa la differenza sulla salita finale della frazione, caratterizzata da 5 Gran premi della montagna. Pogacar accelera, va a riprendere il colombiano Nairo Quintana (Movistar) e si invola da solo verso il traguardo: il leader centra il quarto successo parziale nel Giro 2024 e blinda il trionfo finale. Il vantaggio su Geraint Thomas, in classifica generale, supera i 6'30''.
L'ordine d'arrivo della 15esima tappa
1. Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) in 6h11'43"
2. Nairo Quintana (Movistar) +29"
3. Georg Steinhauser (EF Education-EasyPost) +2'32"
4. Romain Bardet (dsm-firmenich PostNL) +2'47"
5. Daniel Martinez (Bora-hansgrohe) +2'50"
6. Geraint Thomas (Ineos Grenadiers) s.t.
7. Einer Rubio (Movistar) +2'58"
8. Ben O'Connor (Decathlon AG2R La Mondiale) s.t.
9. Thymen Arensman (Ineos Grenadiers) +3'05"
10. Jan Hirt (Soudal-QuickStep) +3'20"
Sport
Internazionali Roma, Errani e Paolini vincono il doppio...
Impresa delle azzurre che vincono il titolo nel doppio femminile
Impresa delle azzurre Sara Errani e Jasmine Paolini, che vincono il titolo nel doppio femminile agli Internazionali d'Italia, torneo Atp Roma 2024. La coppia italiana ha battuto in tre set le avversarie, la statunitense Coco Gauff e la neozelandese Erin Routliffe, in un'ora e 28 minuti di gioco con il punteggio di 6-3 4-6 10-8.