Politica
Intelligenza artificiale, via libera Cdm: 1 miliardo di...
Intelligenza artificiale, via libera Cdm: 1 miliardo di dotazione, nuova governance e nuovi reati
L'Italia che si candida a diventare il primo Paese europeo a legiferare sul tema
Il Consiglio dei ministri ha approvato il ddl Intelligenza Artificiale, con l’Italia che si candida a diventare il primo Paese europeo a legiferare sul tema. Il sottosegretario all’Innovazione Alessio Butti, con il suo Dipartimento per la Trasformazione Digitale, avrà la delega sul coordinamento della strategia nazionale sull’IA, che sarà aggiornata ogni due anni. Oggi è stata anche confermata la dote economica annunciata dalla premier Giorgia Meloni a marzo scorso: un miliardo di euro, che mette l’Italia sul podio europeo dopo Germania e Francia in termini di impegno finanziario pubblico. Gli investimenti saranno effettuati attraverso il Fondo di sostegno al venture capital.
L’AI Act, il regolamento europeo che disciplina la materia, ha previsto che ciascuno Stato membro si doti di un’“Autorità nazionale per l’intelligenza artificiale”, senza definire in modo rigido che tipo di ente avrà questa responsabilità. Il governo italiano ha scelto un sistema di governance “duale”: l’Acn, Agenzia per la cybersicurezza nazionale, guidata dal prefetto Bruno Frattasi, avrà il compito di vigilare sull’applicazione dell’Intelligenza artificiale, con poteri ispettivi e sanzionatori; l’Agid, Agenzia per l’Italia digitale, di cui Mario Nobile è direttore generale, si occuperà dell’esecuzione della strategia nazionale, di promuovere l’innovazione e lo sviluppo dell’IA, e di definire le procedure e a esercitare le funzioni e i compiti in materia di valutazione, accreditamento e monitoraggio dei soggetti incaricati di verificare la conformità dei sistemi di intelligenza artificiale.
Giustizia e reati
Il ddl interviene anche nell’ordinamento giudiziario, in ambito civile, amministrativo e penale, delegando il governo ad adottare, entro 12 mesi, uno o più decreti legislativi per regolamentare l’uso illecito dell’intelligenza artificiale. In particolare, saranno introdotti nuovi reati e nuovi strumenti cautelari per inibire la diffusione e rimuovere i contenuti generati illecitamente con l’aiuto di sistemi di intelligenza artificiale, nonché una nuova aggravante legata all’uso di IA nel compimento di determinati reati. Il codice penale sarà modificato con l’inserimento dell’art. 612-quater, “Illecita diffusione di contenuti generati o manipolati con sistemi di intelligenza artificiale”, che prevede una pena da uno a cinque anni di reclusione.
L’uso dell’IA in campo penale è escluso, salvo per l’organizzazione e la semplificazione del lavoro e per la ricerca. “È sempre riservata al magistrato la decisione sulla interpretazione della legge, sulla valutazione dei fatti e delle prove e sulla adozione di ogni provvedimento”, in modo da escludere che sia un algoritmo a decidere della validità delle prove o della colpevolezza di qualcuno, come già immaginato
Sul fronte della tutela degli utenti, dati personali e informazione, il ddl prevede che i contenuti generati o modificati dall’intelligenza artificiale, “alterati in modo tale da presentare come reali dati, fatti e informazioni che non lo sono” dovranno avere un bollino, un marchio visibile e riconoscibile con l’acronimo “IA”. A meno che non si tratti di un programma manifestamente “creativo, satirico, artistico o fittizio, fatte salve le tutele per i diritti e le libertà dei terzi”. Gli autori potranno sempre, attraverso una procedura di opt-out, chiedere che le proprie opere non siano usate per addestrare l’intelligenza artificiale. Restano salve le prerogative del Garante per la protezione dei dati personali e l’applicazione del Gdpr, il regolamento europeo per la protezione dei dati personali.
Salute
L’uso dell’intelligenza artificiale per prevenzione, diagnosi e cura di malattie, sviluppo di farmaci, terapie e tecnologie riabilitative, realizzazione di apparati medicali deve essere sempre comunicato all’interessato attraverso un’informativa che potrà essere pubblicata sul sito web del titolare del trattamento. L’Agenas, Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, progetterà e realizzerà la piattaforma di intelligenza artificiale per supporto alle finalità di cura e di assistenza territoriale, alimentata con i dati strettamente necessari per l'erogazione dei servizi.
Il ddl istituisce presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali l’Osservatorio sull’adozione di sistemi di intelligenza artificiale nel mondo del lavoro con il compito di definire una strategia sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale in ambito lavorativo, monitorare l’impatto sul mercato del lavoro, identificare i settori lavorativi maggiormente interessati da questa rivoluzione tecnologica.
Il “carve-out” su sicurezza e difesa nazionale. Come nel caso dell’executive order americano e dell’AI Act europeo, le questioni di sicurezza nazionale e difesa, e le attività svolte dalle forze armate e dalle forze di polizia in questi ambiti, sono escluse dall’ambito applicativo del ddl.
Politica
Europee, tentata effrazione in comitato Polverini a Ponte...
Sul posto sono in corso i rilievi della polizia. La candidata all'Adnkronos: "Dispiaciuta, spero non sia gesto politico"
Tentato accesso nella notte nel comitato elettorale di Renata Polverini, candidata con Forza Italia alle elezioni europee Italia Centrale Lazio, Umbria, Marche, Toscana. Il comitato si trova in zona Ponte Milvio, a Roma, e, della tentata effrazione, ci si è accorti questa mattina, quando la porta della sede è stata trovata danneggiata. Sul posto sono in corso i rilievi della polizia.
"Sono dispiaciuta per quanto accaduto, spero non sia un gesto politico". Si limita a poche parole, Renata Polverini, commentando il tentato accesso nella notte nei locali del suo comitato elettorale di Roma. "Ora io sono fuori Roma -dice all'AdnKronos- . Stamattina qualcuno si è accorto del tentativo di irruzione e ora c'è la Digos sul posto. Speriamo davvero che non sia un gesto politico".
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Giustizia, via libera governo a pacchetto riforme
Il provvedimento al centro di un colloquio con Meloni riguarda la separazione delle carriere con due diversi concorsi
Via libera del governo al pacchetto di riforme della Giustizia da presentare prima delle elezioni Europee di giugno. Il provvedimento al centro di un colloquio con Meloni riguarda la separazione delle carriere con due diversi concorsi, uno per diventare giudice e uno per diventare pubblico ministero.
Politica
Europee, sondaggisti: “Attacchi a Vannacci? Cresce...
Mannheimer: "Da vedere se farà crescere la Lega". Masia: "Ora vedere cosa farà base del partito". Pessato: "Alza toni perché cerca consenso di nicchia"
Le forti critiche che il generale Roberto Vannacci sta ricevendo dagli avversari politici, con la sovraesposizione mediatica conseguente, hanno l'effetto di rafforzare la sua candidatura, con un possibile incremento dei consensi che lo stesso Vannacci potrà ricevere. Ma questo non significa che la base della Lega, che lo ritrova in lista converga sul suo nome. E' quanto emerge, in sintesi, dai pareri raccolti dall'AdnKronos, che ha sentito alcuni sondaggisti e spin doctor, tutti concordi sul fatto che la visibilità che sta avendo il generale "di certo è per lui un booster di consensi".
Mannheimer
"Di sicuro gli attacchi a Vannacci, al di là dei contenuti, permettono al generale di avere una visibilità del tutto gratuita che aiuta", dice all'AdnKronos, dice il sondaggista Renato Mannheimer (Eumetra), ricordando come "questo aiuta tanto più in una campagna elettorale come quella per le europee, impegnativa anche per l'ampiezza delle circoscrizioni elettorali". "Da qui a dire che questa notorietà" legata agli attacchi "aiuti e si trasformi in voi non è possibile ipotizzarlo ora". "Certo che il rischio che hanno tanti candidati di restare nell'anonimato Vannacci non lo corre, ma anche per poter dire se il suo contributo sarà determinante per far crescere la Lega, quindi se la scelta di Salvini è stata vincente, dovremmo avere altri dati che io non ho al momento, servirebbe un lavoro che ancora non ho fatto".
Masia
Stessa posizione la esprime Fabrizio Masia, spin doctor e sondaggista di EMG Different che ritiene come la pubblicità che sta ricevendo anche con gli attacchi ricevuti "permette a Vannacci di avere maggiore visibilità, magari allargando il consenso anche verso coloro che lo conoscevano relativamente". "Di certo viene rafforzato -assicura- non certo indebolito, perché si dà visibilità a posizioni che hanno un certo consenso. Poi di certo andrà visto se all'interno dell'elettorato tradizionale leghista queste posizioni siano condivisibili, per cui andrà valutata la risultante di questo effetto, per Vannacci sicuramente è un booster di consensi", conclude Masia.
Pessato
Per Maurizio Pessato, vicepresidente della società demoscopica SWG "lo stesso Vannacci sa che serve la visibilità e penso che lui stia anche forzando sui temi messi in campo, scegliendo una linea radicale, per convergere con si ritrova con le sue idee". Il sondaggista assicura che uno come Vannacci "cerca un consenso di nicchia, di una parte dell'opinione pubblica. Per questo è poco attento agli attacchi che riceve, che non gli porteranno certo via i consensi di quel target di 'settore'". "Carica i toni, perché sta parlando a una parte degli italiani", spiega Pessato. "Piuttosto - conclude - chi lo attacca dovrebbe mirare a dare una spiegazione a quella parte di elettorato non schierata già con lui dei motivi per cui è criticabile, andando oltre gli slogan e le facili battute".