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Aria artica e ciclone, in Italia è ancora inverno: previsioni meteo oggi
Che tempo farà fino a giovedì 24 aprile
Primavera, in teoria. Ma tra aria artica che ha abbassato drasticamente le temperature e un ciclone che ha portato piogge su tutto il territorio nazionale, l'Italia nei fatti si trova ancora nella morsa dell'inverno con neve che arriverà quasi in pianura. E' questo il quadro meteo delineato dagli esperti nelle previsioni per oggi, 22 aprile 2024, e per i giorni a venire.
Temperature in drastica diminuzione, cosa dice l'esperto
Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it ci spiega cosa sta accadendo. Aria artica dalla Scandinavia è riuscita a raggiungere il Mar Mediterraneo generando un ciclone che si è posizionato sul Mar Ligure. In queste ore il ciclone sta pilotando una perturbazione che provoca precipitazioni diffuse su tutte le regioni settentrionali. I fenomeni potranno presentarsi anche sotto forma di temporale con probabile grandine. A causa del continuo afflusso di aria fredda le temperature subiranno una drastica diminuzione al Nord, specie a ovest dove non supereranno di giorno i 6°C. La neve quindi scenderà diffusa sulle Alpi fino a quote collinari se non anche su alcuni tratti di pianura del Piemonte, specie sul cuneese e sull’astigiano. La fredda perturbazione riuscirà a interessare pure la Toscana, le Marche localmente l’Umbria con neve sopra i 1300 metri. Da Martedì il vortice inizierà a muoversi lentamente verso il Centro, pioverà e nevicherà a bassa quota al Nord e stavolta pure su gran parte delle regioni centrali con nevicate sugli Appennini mediamente a 1000 metri. Il Sud rimarrà in attesa e godrà di giornate soleggiate con un clima anche mite.
Sarà da mercoledì che il vortice inizierà a muoversi verso il Meridione coinvolgendo quindi il Sud, ancora il Centro, parzialmente il Nordest e liberando, invece, dal maltempo il Nordovest dove tornerà il sole e un clima più mite. Brusco calo termico anche al Centro-Sud con quasi 10°C in meno rispetto a inizio settimana.
La situazione subirà un ulteriore miglioramento in concomitanza con il ponte del 25 aprile. Da giovedì 25 la pressione comincerà ad aumentare e l’anticiclone africano a risalire dall’Africa verso le nostre regioni. Rimarrà attiva una certa instabilità pomeridiana con temporali soprattutto sui rilievi e zone vicine ad esse, mentre per il weekend del 27-28 il bel tempo sarà prevalente e il clima piuttosto mite su gran parte delle regioni.
Le previsioni nel dettaglio
Lunedì 22. Al nord: maltempo invernale, neve in collina. Al centro: instabile in Toscana, alta Umbria e Marche. Al sud: soleggiato e mite.
Martedì 23. Al nord: pioggia e neve a 800 metri. Al centro: rovesci e neve a 1200 metri. Al sud: nubi irregolari, clima mite.
Mercoledì 24. Al nord: instabile al Nordest, sole altrove. Al centro: instabile con temporali e neve a 900 metri. Al sud: via via più instabile e fresco.
Tendenza: pressione in graduale aumento, ma con temporali pomeridiani.
Cronaca
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Esteri
Israele-Hamas, frenata sulla tregua. Idf a popolazione...
Negoziati sospesi fino a domani. La richiesta delle forze armate israeliane in vista della possibile operazione nel sud della Striscia: ai civili viene chiesto di spostarsi verso la zona umanitaria delle aree di al-Mawasi e Khan Younis
Negoziati sospesi tra Israele e Hamas fino a domani, martedì 7 maggio. Al termine di una giornata di intensi negoziati per una tregua a Gaza, la delegazione di Hamas che era al Cairo per i colloqui ha consegnato la risposta del gruppo ai mediatori di Egitto e Qatar ed è partita alla volta di Doha per consultazioni interne al movimento. La delegazione sarà di nuovo nella capitale egiziana domani, riferisce il canale egiziano Al Qahera. A Doha anche il capo della Cia William Burns "per un incontro con il premier Mohammed Bin Abdul Rahman al-Thani" con l'obiettivo di parlare "dell'impegno per raggiungere un accordo sugli ostaggi a Gaza". Israele intanto blocca tutte le attività di Al Jazeera nel Paese.
Idf chiede a popolazione palestinese di lasciare zona est di Rafah in vista dell'offensiva
Intanto le forze armate israeliane hanno cominciato a chiedere alla popolazione palestinese presente nella zona di evacuare i quartieri della parte orientale di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, vicini al confine israeliano, in vista della pianificata offensiva nell'area meridionale dell'enclave. A riportarlo è il 'Times of Israel', precisando che ai civili viene chiesto di spostarsi verso la zona umanitaria delle aree di al-Mawasi e Khan Younis.
Proprio ieri il ministro della Difesa Yoav Gallant ha ribadito: "Volevamo ottenere rapidamente il rilascio degli ostaggi fermando le nostre operazioni. Stiamo vedendo segnali preoccupanti secondo cui Hamas non intende raggiungere un accordo con noi". E "questo significa che l'operazione a Rafah inizierà nell'immediato futuro". Nelle ore precedenti il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, aveva avvertito che i danni di un'operazione militare israeliana a Rafah "andrebbero oltre l'accettabile" senza un piano per proteggere i civili palestinesi.
Netanyahu: "Israele non accetterà richieste Hamas"
Dal canto suo, in una dichiarazione video, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ribadito che Israele "non accetterà richieste di Hamas il cui significato è la resa" e il ritiro delle truppe delle Idf dalla Striscia. "Israele non può accettarlo - ha detto -. Non siamo pronti ad accettare una situazione in cui i battaglioni di Hamas escono dai loro bunker, riprendono il controllo di Gaza, ricostruiscono la loro infrastruttura militare e tornano a minacciare i cittadini di Israele nelle comunità vicine, nelle città del sud, in tutte le zone del Paese". "Israele continuerà a combattere fino al raggiungimento di tutti i suoi obiettivi", ha quindi ribadito Netanyahu, accusando Hamas di "rimanere trincerato nelle sue posizioni", mentre Israele si dice ancora aperto a un accordo.
Ottant'anni dopo la fine dell'Olocausto, Israele affronta di nuovo un nemico "spietato e brutale" che cerca la sua distruzione, ha poi detto Netanyahu nel corso della cerimonia ufficiale di commemorazione di Yom Hashoah a Yad Vashem. L'attacco di Hamas del 7 ottobre "non è stato un Olocausto non per l'assenza di intenzione di annientarci, ma per mancanza di capacità", afferma il premier israeliano insistendo sul fatto che il gruppo terroristico palestinese aveva la "stessa intenzione"dei nazisti di spazzare via il popolo ebraico. "Gli assassini di Hamas sono guidati dallo stesso identico obiettivo", insiste, sottolineando che, a differenza dell'Olocausto, oggi Israele "ha la forza per difendersi". Israele "completerà l'eliminazione delle capacità di Hamas" e libererà gli ostaggi, promette Netanyahu.
Le accuse di Hamas
Dal canto suo il leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, ha accusato Netanyahu per il "proseguimento dell'aggressione e l'allargamento del conflitto, per il sabotaggio degli sforzi fatti tramite i mediatori e varie parti". Hamas vuole arrivare a un accordo per il cessate il fuoco che ponga fine all' "aggressione", garantisca il ritiro dei soldati israeliani dalla Striscia di Gaza e preveda uno scambio di prigionieri "serio", ha detto Haniyeh