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Vaccini, gli esperti: “Rafforzare le vaccinazioni nei...

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Vaccini, gli esperti: “Rafforzare le vaccinazioni nei pazienti oncologici”

L'appello lanciato da comunità scientifica e associazioni pazienti, 'accesso su tutto il territorio, anche in centri ospedalieri'

Vaccini, gli esperti:

Tra i principali problemi di salute pubblica in Italia vi sono i decessi provocati dai tumori, pari a poco meno di 500 persone al giorno, con oltre 1.400 diagnosi quotidiane. Ad aggravare questo quadro vi è la poca consapevolezza degli strumenti preventivi a disposizione contro le malattie infettive. Per questo occorre una maggiore sensibilizzazione sulla disponibilità di protezione vaccinale contro infezioni come pneumococco, Herpes zoster (Hz), Rsv (virus respiratorio sinciziale), oltre che contro Covid e influenza. Ai pazienti fragili, più esposti a queste infezioni e a una maggiore gravità della sintomatologia, si deve offrire l'opportunità di ricevere le vaccinazioni in ospedale e sul territorio. Questi i messaggi emersi nell'incontro scientifico-istituzionale che si è tenuto oggi al ministero della Salute, 'La protezione vaccinale nei pazienti fragili e a rischio. Focus sui pazienti oncologici', organizzato da Aristea con il contributo non condizionante di Gsk.

L'appello lanciato dalla comunità scientifica e dalle associazioni dei pazienti è stato proprio volto a diffondere consapevolezza e "accesso alle vaccinazioni tanto sul territorio quanto in ospedale", in linea con quanto già prescritto dal Piano nazionale di prevenzione vaccinale che al quinto punto - ricorda una nota - promuove interventi vaccinali nei gruppi di popolazione ad alto rischio per patologia, favorendo un approccio centrato sulle esigenze del paziente. Secondo l'Oms le vaccinazioni prevengono 2-3 milioni di morti l'anno, ma molti decessi sono ancora causati da malattie infettive prevenibili con vaccinazione, soprattutto tra i pazienti immunocompromessi e con comorbosità. Tra questi, i pazienti oncologici rappresentano una delle popolazioni a maggior rischio.

"E' necessario avvicinare il più possibile le vaccinazioni ai pazienti fragili - sottolinea Roberta Siliquini, presidente Siti (Società italiana d'igiene, medicina preventiva e sanità pubblica) - Infatti, una malattia infettiva in pazienti immunocompromessi o con malattie croniche come le neoplasie potrebbe aggravare la situazione di base o, in alcuni casi, costringere a interrompere delle cure salvavita. E' altresì necessario che i percorsi vaccinali privilegiati per questi pazienti siano correttamente organizzati, uguali su tutto il territorio nazionale e abbiano una governance sostenuta dai dipartimenti di prevenzione".

"Una survey su oltre 500 pazienti condotta dall'Aiom Associazione italiana di oncologia medica, ha rivelato che il 20% dei pazienti oncologici non ha mai discusso di vaccinazioni con il proprio specialista di riferimento e solo un paziente su 10 è consapevole della raccomandazione della vaccinazione anti Herpes zoster - evidenzia Giuseppe Tonini, delegato Aiom - Inoltre, l'80% dei pazienti non sa che la protezione vaccinale può migliorare i risultati delle terapie antitumorali. Per questo la nostra società scientifica ha lanciato una nuova campagna informativa, rivolta anche ai caregiver, che promuove la consapevolezza sull'importanza dei vaccini, come quelli contro influenza, pneumococco, Sars-CoV-2, Herpes zoster, virus respiratorio sinciziale. Sono in procinto di essere pubblicate le Linee guida sulle vaccinazioni nei pazienti oncologici. Gli effetti di queste patologie possono essere particolarmente gravi: l'Herpes zoster, ad esempio, nel paziente oncologico può anche ritardare la cura della patologia di base; i soggetti fragili che contraggono l'Rsv sono ad alto rischio di malattie gravi".

Le raccomandazioni a sostegno della prevenzione sono ulteriormente avvalorate dai più recenti traguardi conquistati dalla ricerca scientifica, che ha reso disponibili nuovi vaccini per l'Hz e l'Rsv, offrendo così un'opportunità importante per i pazienti oncologici. Il virus respiratorio sinciziale - riporta la nota - è un virus ubiquitario, molto diffusivo, che attacca le alte vie respiratorie e successivamente, diffondendosi nel tratto respiratorio inferiore, può provocare bronchiolite/polmonite. E' uno dei virus più comuni nei bambini ed ora è sempre più riconosciuto come patogeno nella popolazione anziana e immunocompromessa. Nei Paesi industrializzati, negli adulti, provoca oltre 420mila ricoveri ogni anno e 29mila decessi. Finora non sono state disponibili terapie e vaccinazioni, ma è da poco disponibile in Italia il primo vaccino per gli adulti, con straordinaria efficacia - si legge nella nota - nei soggetti con patologie concomitanti: nello studio cardine ha mostrato una riduzione del 94,1% della malattia grave da Rsv e un'efficacia complessiva dell'82,6%.

"I soggetti fragili che contraggono l'Rsv sono ad alto rischio di malattia grave a causa del declino dell'immunità correlato all'età e delle condizioni sottostanti - rimarca Roberto Parrella, presidente Simit (Società italiana di malattie infettive e Tropicali) - Se infatti la maggior parte delle persone guarisce entro un paio di settimane, il virus può determinare gravi espressioni di malattia nelle persone vulnerabili, in cui può portare a esiti gravi come polmonite, ospedalizzazione e morte. In generale, chi ha patologie pregresse rischia un aggravamento delle proprie condizioni e va incontro a tassi di ospedalizzazione più elevati. Infatti, negli adulti/anziani Rsv determina un aumento di 3-5 volte dei tassi di ricovero rispetto ai soggetti più giovani. Recenti studi americani rilevano come ogni anno ci siano da 60mila a 120mila ricoveri dovuti all'Rsv, di cui circa 6-8mila decessi". In Europa "vengono stimati almeno 33mila decessi Rsv-correlati nei pazienti ospedalizzati. Da questi dati si evince l'importanza che può rivestire uno strumento preventivo come il vaccino".

L'Herpes zoster - è stato riferito durante l'incontro - ha un'incidenza di circa 8 casi per mille abitanti per anno, ma aumenta con l'età, tanto che a 80 anni si ha il 50% di possibilità in più di incorrere in questa patologia. E in coloro che sono affetti da neoplasie ematologiche, l'incidenza è di 31/mille soggetti-anno. L'Hz è molto pericoloso per i pazienti fragili, perché peggiora spesso il controllo della malattia, ed ancora di più per quelli immunocompromessi, in particolare coloro che sono affetti da patologie oncologiche o oncoematologiche. Il rischio di sviluppare nevralgia post-erpetica, infatti, nei pazienti con tumore ematologico varia tra il 6% e il 40%. Il cancro orale, esofageo, dello stomaco, colorettale, del polmone, del seno, delle ovaie, della prostata, del rene e della vescica sono associati ad un aumento della probabilità di sviluppare l'infezione fra il 10-50%.

"Il virus dell'Herpes zoster è presente in oltre il 90% della popolazione e il riattivarsi è legato all'immunodeficienza legata all'età o alla malattia di base - ricorda Massimo Andreoni, direttore scientifico Simit - Comporta una fastidiosa fase acuta e delle sequele, come la nevralgia post-erpetica, un dolore che colpisce la zona dove si è manifestata l’infezione e che può persistere anche per mesi. La letteratura scientifica più recente ha evidenziato anche complicanze cardio e cerebro-vascolari. La varietà e la gravità di queste conseguenze ci inducono a raccomandare fortemente la vaccinazione, tanto più che il nuovo vaccino ricombinante adiuvato, a differenza del precedente a virus attenuato, si può somministrare anche nei soggetti immunocompromessi; inoltre ha dimostrato un rapporto rischio/beneficio nettamente favorevole, oltre che una persistenza d'effetto di 10 anni”.

L'incontro scientifico-istituzionale si è aperto con i saluti istituzionali di Francesco Saverio Mennini, capo del Dipartimento della Programmazione, dei dispositivi medici, del farmaco e delle politiche in favore del Servizio sanitario nazionale del ministero della Salute. A seguire quattro tavole rotonde. Nella prima, 'L'investimento nella prevenzione come tutela della salute e forma di risparmio pubblico', sono intervenuti tra gli altri i senatori Francesco Zaffini, Presidente X Commissione Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale del Senato; Daniele Manca ed Elisa Pirro (V Commissione Bilancio, Senato); Luciano Ciocchetti (vicepresidente XII Commissione Affari sociali, Camera); Gian Antonio Girelli e Simona Loizzo (XII Commissione Affari sociali, Camera); Nicola Ottaviani, segretario V Commissione Bilancio, tesoro e programmazione della Camera.

Nella sessione che ha messo a confronto i diversi modelli regionali sono intervenuti Guido Bertolaso, assessore alla Sanità, Regione Lombardia; Luca Coletto, assessore alla Salute e politiche sociali, Regione Umbria; Claudio D'Amario, direttore Dipartimento Sanità, Regione Abruzzo; Roberto Ieraci, membro Gruppo di lavoro Strategie vaccinali, Regione Lazio. La tavola rotonda scientifica ha visto la partecipazione del direttore scientifico Simit, Massimo Andreoni; Andrea Mandelli, presidente Fofi; Roberto Parrella, presidente Simit; Alessandro Rossi, presidente Simg; Carlo Signorelli, presidente Nitag; Roberta Siliquini, presidente Siti; Giuseppe Tonini, delegato Aiom.

La parte delle associazioni dei pazienti ha coinvolto Adriana Bonifacino, presidente Fondazione IncontraDonna; Stefano Giordani, direttore scientifico Associazione Onconauti; Anna Maria Mancuso, presidente Salute Donna; Marcella Marletta, Comitato esecutivo Favo; Giuseppe Tonini, coordinatore Comitato scientifico nazionale Lilt.

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Aviaria prossima pandemia, il timore dei virologi:...

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Il presidente Arnaldo Caruso: "Epidemia tra i mammiferi è un passo avanti verso l'uomo, non uno ma più ceppi si stanno adattando"

Controlli per l'aviaria - (Fotogramma)

L'aviaria sarà la prossima pandemia? "E' fortemente possibile" secondo Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia (Siv-Isv), che in un'intervista all'Adnkronos Salute non usa mezzi termini sui timori suscitati dall'epidemia che cresce tra i bovini da latte negli Usa, a causa di un ceppo altamente patogeno di virus H5N1 ritrovato in frammenti anche nel latte pastorizzato in commercio Oltreoceano. Nella comunità scientifica "la preoccupazione è grande", spiega l'esperto appena rientrato da Barcellona, dove ha partecipato al Congresso della Società europea di microbiologia clinica e malattie infettive (Escmid). "Il passaggio dell'aviaria nei mammiferi e la circolazione in questi animali - avverte - è un passo avanti verso l'uomo".

"Quadro pessimistico"

Lo specialista, ordinario di microbiologia e microbiologia clinica all'università di Brescia e direttore del Laboratorio di microbiologia dell'Asst Spedali Civili, traccia un quadro "forse pessimistico - ammette - ma purtroppo non dobbiamo mettere la testa sotto la sabbia. Bisogna invece essere realisti e prepararsi", ammonisce Caruso. Pensando a una futura emergenza pandemica, sottolinea, "il virus aviario è l'unico che preoccupa realmente" per più di una ragione. Innanzitutto perché "è un virus influenzale che in quanto tale si trasmette per via aerea, la più efficace in termini di contagio". Il patogeno, poi, è estremamente diffuso: "Lo stanno portando dappertutto le anatre selvatiche, che ormai vediamo anche nelle nostre città, nei nostri stagni, nei nostri corsi d'acqua". E sta mutando: "Non solo l'H5N1 - precisa l'esperto - ma diversi ceppi di virus aviario si stanno modificando, a livello di più recettori di superficie, per potersi adattare all'uomo. Un salto sempre più facile, dopo che è passato ai mammiferi e tra i mammiferi circola".

Siamo dunque di fronte "non a una aviaria, ma a più aviarie - puntualizza Caruso - che hanno fatto il loro ingresso nel mammifero e sono tutte potenzialmente pericolose per l'uomo. Preoccupano perché la circolazione nei mammiferi indica che il virus sta evolvendo in una direzione chiara: ha imboccato una strada che inevitabilmente, prima o poi - prospetta il presidente dei virologi italiani - porterà all'arrivo nell'uomo il quale potrà diventarne serbatoio e diffusore".

Trasmissione del virus da uomo a uomo?

Arriveremo alla trasmissione del virus dell'influenza aviaria da uomo a uomo? "E' inevitabile - risponde Caruso - che quando il virus entrerà più e più volte nell'uomo potrà assumere quella 'fitness', cioè quella capacità di adattamento alle cellule umane, che permetterà all'uomo di fare da reservoir e quindi da diffusore per altri uomini".

Al di là dei casi noti per esposizione, professionale o meno, ad animali infetti, "chissà quante volte l'uomo è già stato infettato, magari senza presentare sintomi importanti - ragiona il presidente Siv-Isv - Chissà quanti virus aviari stanno cercando di entrare nell'uomo e quante volte ci sono riusciti". Pertanto, se è vero che ad oggi per il virus aviario il contagio uomo-uomo non è mai stato confermato, "non è detto che una trasmissione uomo-uomo non sia già possibile - osserva Caruso - o che quantomeno qualche ceppo non si sia già stabilizzato nell'uomo".

Insomma, "la situazione è veramente preoccupante - è il messaggio - ed esige una sorveglianza stringente sugli animali, non soltanto i volatili, sugli alimenti di origine animale consumati dall'uomo e sugli uomini stessi. E' indispensabile farci trovare pronti, preparati a una nuova possibile futura pandemia".

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Prove invalsi 2024, al via a maggio per scuola primaria e...

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Si parte il 7 maggio con la prova di Italiano, ma il 9 con la protesta Cobas potrebbe saltare quella di matematica

Una classe - (Fotogramma)

Prove invalsi 2024 al via a maggio per le scuole primarie e secondarie. Il calendario prevede:

II primaria (prova cartacea)

- Italiano: martedì 7 maggio

- Prova di lettura solo Classi Campione: martedì 7 maggio 2024

Matematica: giovedì 9 maggio

V primaria (prova cartacea)

- Inglese: lunedì 6 maggio 2024

- Italiano: martedì 7 maggio 2024

- Matematica: giovedì 9 maggio 2024

II secondaria di secondo grado (prova al computer – CBT)

Sessione ordinaria Classi Campione, prove di Italiano e Matematica: lunedì 13, martedì 14, mercoledì 15 maggio 2024

In questa finestra la scuola sceglie due giorni per svolgere le prove di Italiano, Matematica. Sessione ordinaria Classi NON Campione, prove di Italiano e Matematica: da lunedì 13 maggio 2024 a venerdì 31 maggio 2024.

Sciopero Cobas contro le prove Invalsi

Il Cobas ha però indetto uno sciopero generale della scuola il 9 maggio, "scegliendo una giornata durante la quale nella scuola Primaria si svolgeranno i dannosi, oltre che inutili, quiz Invalsi, che abbiamo contestato fin dalla loro prima introduzione anche negli altri ordini di scuola. La puntuale analisi delle prove ci ha via via confermato quanto già affermavamo nel 2004, anno della loro istituzione. I rapporti Invalsi ogni anno ci restituiscono risultati sostanzialmente invariati e i divari tra il Nord e il Sud del Paese rimangono rilevanti. Ciò significa che vent’anni di rilevazioni non sono serviti a migliorare la didattica, a fronte di una spesa dello Stato di circa 300 milioni di euro (negli ultimi tempi circa 30 milioni l’anno). Riteniamo che il processo di valutazione vada ben al di là di prove standardizzate, decontestualizzate e pensate per risposte in velocità. Inoltre, le prove Invalsi hanno un potente effetto retroattivo: alle prove “ci si prepara” e ore di buona didattica vengono sostituite da allenamenti ai test su libri venduti dalle case editrici per le quali le prove sono diventate un affare. E, forti di queste convinzioni, riteniamo vieppiù inaccettabile la volontà del ministro Valditara di inserire i risultati di tali prove nel curriculum degli studenti."

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Nanotecnologie, a Zuccalà il ‘Premio Palazzo...

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La vincitrice Sabrina Zuccalà

“Le nanotecnologie sono un campo di ricerca in continua evoluzione che ha rivoluzionato molteplici settori, tra cui anche quello della conservazione dei beni culturali. Grazie alle loro proprietà e al loro potenziale, infatti, i nanomateriali possono essere utilizzati per preservare e proteggere opere d'arte, monumenti e altri beni culturali dalla degradazione e dall'invecchiamento. Noi siamo stati i primi in Italia e all’estero ad utilizzarli, e questo premio oggi è il giusto riconoscimento per anni di ricerca in questo campo”. Così Sabrina Zuccalà dopo aver ricevuto il ‘Premio Palazzo Spinelli Edizione 2024’ organizzato da Emanuele Amodei presidente dell’associazione che gestisce il premio presso la Fortezza da Basso di Firenze, presente anche il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. “In quest' occasione, - spiega Zuccalà - a seguito delle valutazioni del Comitato Scientifico del Premio, il laboratorio internazionale ‘4Ward360’, è stato premiato per la categoria "Attività di Ricerca e Sviluppo di Nuove Tecnologie Applicate nei Beni Culturali". Tra le prime volte in Italia è anche una donna, che grazie alla sua abnegazione e alle sue ricerche, rappresenta il Paese per la scienza, la ricerca e l’innovazione. Nella motivazione del premio a Zuccalà si legge: “Il continuo investimento nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni ed applicazioni sempre più all'avanguardia, anche in forza delle esperienze maturate in attività di laboratorio e di cantiere, ha portato allo sviluppo di nuovi prodotti e tecnologie in grado di rispondere concretamente alle più diffuse criticità nell'ambito della protezione e preservazione dal degrado delle superfici materiche, con un'attenzione particolare all'ambito del Beni Culturali”.

“Inoltre, - prosegue Zuccalà - le nanotecnologie oggi permettono anche di sviluppare sensori altamente sensibili in grado di monitorare costantemente lo stato di conservazione dei beni culturali e di segnalare eventuali cambiamenti che potrebbero essere dannosi. In questo modo, è possibile intervenire tempestivamente per prevenire e ridurre i danni causati dall'umidità, dalla luce, dall'inquinamento atmosferico e da altri agenti esterni. L'utilizzo delle nanomateriali per la conservazione dei beni culturali non solo aiuta a preservare il patrimonio storico e artistico, ma contribuisce anche a rendere accessibili e fruibili queste opere per le generazioni future”.

Istituito nel 2014, il "Premio Palazzo Spinelli" ha l'obiettivo di offrire un riconoscimento per l'impegno di tutti coloro - enti, Istituzioni, aziende, associazioni, restauratori, docenti, esperti - che, nel corso della loro vita, hanno operato ed operano tutt'ora nei settori delle attività di conservazione e restauro, della gestione e valorizzazione dei beni culturali e della formazione, nella ricerca e sviluppo delle nuove tecnologie e del trasferimento di competenze e conoscenze specialistiche nell'ambito della tutela e della valorizzazione del nostro patrimonio universale, sia a livello nazionale che internazionale.

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