Politica
“Neonazisti? Bisogna picchiarli”, bufera su...
“Neonazisti? Bisogna picchiarli”, bufera su Raimo: Sasso annuncia interrogazione
Polemiche dopo le dichiarazioni del docente e scrittore, ospite da David Parenzo a L'Aria Che Tira
Polemiche sui social dopo le dichiarazioni del docente e scrittore Christian Raimo che, ospite da David Parenzo a L’aria che tira, su La7, parlando del caso di Ilaria Salis ha detto: "Cosa bisogna fare con i neonazisti? Per me bisogna picchiarli". Gelo in studio e bufera sui social dove in tanti commentano le parole di Raimo. Rossano Sasso, ex sottosegretario all’Istruzione, annuncia un’interrogazione parlamentare. “Questo signore, tale Raimo, cerca visibilità e meriterebbe solo indifferenza. Ma oggi ho scoperto che è un docente e che in classe istigherebbe alla violenza. Se inciti alla violenza non puoi insegnare, caro ‘collega della Salis’. Interrogazione in arrivo per tale ‘insegnante’’’ scrive Sasso su X.
Sul web in tanti, da destra ma non solo, criticano quanto detto da Raimo, facendo notare in particolare il suo ruolo di insegnante. “E’ questo che insegna ai suoi studenti?” chiede un utente su X. “Per me è una cosa gravissima” interviene un altro, mentre altri utenti su X chiedono l’intervento del ministro Valditara. “Deve essere radiato dall'insegnamento. Io sono antifascista e antinazista da sempre – si legge in un altro tweet - qui il vero nazista è Raimo che usa parole da squadrista”. Sulla stessa linea un altro utente che scrive: “Credo che Raimo non abbia i requisiti morali per insegnare in una scuola pubblica. Il ministero prenda provvedimenti”.
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Europee, Mannheimer: “Mancato duello tv...
Lo dice il sondaggista all'Adnkronos: "Sicuramente avrebbe attirato voti sui partiti principali delle due aree di riferimento"
Il mancato confronto tv Meloni-Schlein "in qualche modo giova gli altri partiti...". Ne è convinto il sondaggista Renato Mannheimer, che spiega all'Adnkronos: ''Si avvantaggiano sicuramente gli altri. Non è che il confronto televisivo avrebbe spostato voti dalla destra alla sinistra e viceversa, ma sicuramente avrebbe attirato voti sui partiti principali, da parte dei sostenitori di quei partiti'', Fratelli d'Italia e Pd.
Il 'duello' tra la segretaria dem e la presidente di Fdi, sottolinea il sociologo, "serviva a mobilitare all'interno della destra e della sinistra. Mi spiego: se uno di sinistra vede la Schlein in tv, si entusiasma e la vota. Stesso discorso vale per la Meloni''. Mannheimer non ha dubbi e insiste: con l'annullamento del faccia a faccia Meloni-Schlein ''si avvantaggiano gli altri, ma voglio vedere che confronti ci saranno'', fallito questo.
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Attentato Robert Fico, Cacciari: “Violenza figlia...
"Non vedo nessun parallelismo, però, con la violenza politica degli anni '70"
L'attentato al premier slovacco Robert Fico, con lo spettro della violenza politica che torna ad affacciarsi sul Vecchio Continente. La protesta che divampa nelle aule universitarie italiane ed europee a sostegno della causa palestinese. I focolai di guerra, dall'Ucraina al Medio Oriente, che tengono il mondo col fiato sospeso. C'è chi parla di un ritorno degli anni '70 per descrivere le tensioni che pervadono lo scenario politico contemporaneo. Non la pensa però così il filosofo Massimo Cacciari, che parlando con l'Adnkronos fornisce la sua lettura politica dei recenti avvenimenti: "Non vedo nessun parallelismo con la violenza politica degli anni '70, che era essenzialmente determinata da un conflitto intestino politico all'interno di diversi Stati, tra forze di estrema sinistra e l'establishment. Oggi - osserva Cacciari - non vedo movimenti extraparlamentari".
Gli spari contro il primo ministro slovacco sono una tragica conseguenza del processo di "indebolimento" dell'Europa, dice il saggista. "L'Europa in quanto tale è un'entità che ha sempre meno significato politico" e all'interno dei diversi Stati europei "il mancato ancoraggio a un'idea forte di Europa crea instabilità e sommovimento politico". Ad aggravare la situazione, secondo Cacciari, è l'assenza "di una leadership europea forte e questo produce una situazione generale di grande incertezza e instabilità".
Anche sul fronte delle proteste studentesche i paragoni con gli anni '70 sono azzardati, riflette il filosofo ed ex sindaco di Venezia: "Le proteste universitarie degli anni '70 erano determinate da un orientamento antisistema, mentre quelle attuali derivano da una reazione, per certi versi comprensibilissima, nei confronti delle modalità con cui si sta svolgendo il conflitto israelo-palestinese".
"Le forme di questa contestazione - sottolinea Cacciari - sono discutibilissime, ma il movente è grande come una casa: nessuno si muove davanti a un massacro di donne e bambini che prosegue da mesi". Nelle manifestazioni universitarie a cui stiamo assistendo "manca totalmente la componente antisistema, anche ideologica, che era propria delle lotte studentesche anni '70". Inoltre "rispetto al passato, le forze politiche attuali sulle questioni essenziali non hanno nulla da dirsi l'una contro l'altra: il loro è un conflitto puramente verbale ed elettorale, un conflitto fasullo", conclude.
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Europee, dopo attentato Fico attenzione su comizi...
Negli apparati della sicurezza si ragiona sulla minaccia costituita dai 'lupi solitari'
C'è massima attenzione da parte dell'intelligence e delle forze dell'ordine anche in Italia per la sicurezza dei comizi elettorali dopo l'attentato al premier slovacco Robert Fico. Al momento, a quanto apprende l'Adnkronos dal Viminale, anche in un quadro internazionale complicato con possibili riflessi in Italia non ci sono elementi specifici di allarme. Il sistema della sicurezza, sia sul piano della prevenzione che di presidio degli obiettivi sensibili, è ai massimi livelli di allerta fin dall'aggravarsi della crisi in Medio Oriente il 7 ottobre scorso. Peraltro, proprio in relazione al caso della Slovacchia, negli apparati della sicurezza si ragiona sulla minaccia costituita dai 'lupi solitari', valutata anche recentemente dal Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica come rischio principale.