Salute, Orlandini (Familiari sordociechi): “Lega Filo d’Oro compagna di viaggio”
“La Lega del Filo d’Oro, per famiglie come la nostra, rappresenta uno di quegli incontri determinanti e fondamentali nel corso della nostra vita. Noi l’abbiamo incontrata per caso e poi è diventata la nostra compagna di viaggio”. Lo ha detto Daniele Orlandini, presidente del Comitato dei Familiari, a margine dell’evento organizzato dalla Lega del Filo d’Oro presso la Camera dei deputati per la presentazione del Manifesto delle persone sordocieche.
“La Lega del Filo d’Oro – ha spiegato Orlandini – per famiglie e genitori di persone sordocieche e pluriminorate sensoriali è determinante per due aspetti: aiuta i nostri figli a scoprire quelle abilità che diversamente sarebbe difficile far emergere; supporta anche noi famiglie che siamo elementi fondamentali all’interno dell’organizzazione. Per alcuni di noi, è il mio caso, l’incontro con la Lega del Filo d’Oro è diventata una scelta di vita. Mia figlia, infatti, abita da circa un anno in una delle sue strutture”.
Politica
Ostia, Bordoni (Lega): “Caso Spada? Non sminuire,...
Il segretario romano della Lega, che è stato presidente proprio di quel municipio: "Giusto certo tutelare la scuola e l'insegnate ma non condivido la minimizzazione"
L'invito a sminuire, a evitare il clamore su quanto avvenuto a Ostia "è assolutamente sbagliato, non si possono condividere le parole del presidente del municipio di Ostia dopo quanto avvenuto in quella scuola". Davide Bordoni, segretario romano della Lega, lo dice all'AdnKronos, dopo l'invito che il presidente del municipio X di Roma, Mario Falconi, ha rivolto durante la seduta del Consiglio chiedendo di evitare il clamore sul caso della maestra aggredita da una donna della famiglia Spada.
"Giusto certo -dice Bordoni che è stato presidente proprio di quel municipio- tutelare la scuola e l'insegnate e di certo va svolta una azione delle istituzioni a supporto" ma "non condivido la minimizzazione, tutti vogliamo valorizzare Ostia e il suo mare, il turismo, Ostia antica, ma non possiamo per questo far finta di niente". "L'atteggiamento -sottolinea- deve essere innanzi tutto quello di mantenere la schiena dritta".
Sport
Giro d’Italia 2024, Sanchez vince sesta tappa e...
Lo spagnolo si impone in una volata a 3
La spagnolo Pelayo Sanchez vince oggi la sesta tappa del Giro d'Italia 2024, la Viareggio-Rapolano Terme di 180 km. Il 24enne corridore della Movistar si impone in una volata a 3 precedendo il francese Julian Alaphilippe (Soudal-QuickStep) e l'australiano Lucas Plapp (Jayco AlUla).
Tadej Pogacar (UAE) rimane maglia rosa e leader della classifica generale al termine della tappa caratterizzata da 3 tratti sterrati. Plapp è protagonista di un'azione che gli consegna il primato virtuale nella classifica generale prima del recupero del gruppo.
L'ordine d'arrivo
1. Pelayo Sanchez (Movistar) in 4h01’08”
2. Julian Alaphilippe (Soudal-QuickStep) s.t.
3. Luke Plapp (Jayco AlUla) +01″
4. Andrea Piccolo (EF Education-EasyPost) +24″
5. Jhonatan Narvaez (Ineos Grenadiers) +29″
6. Luka Mezgec (Jayco AlUla) s.t.
7. Quinten Hermans (Alpecin-Deceuninck) s.t.
8. Nick Schultz (Israel-PremierTech) s.t.
9. Daniel Martinez (Bora-hansgrohe) s.t.
10. Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan) s.t.
Lavoro
Family Business Forum, Caprotti (Fondazione Venosta):...
Il presidente di Fondazione Guido Venosta: 'Importante avere consulente senza conflitti d’interesse'
“La prima cosa che bisognerebbe fare è dialogare. Inoltre, chi guida l’azienda, il padre o lo zio, dovrebbe riconoscere i meriti di chi entra in azienda, è fondamentale”. Così Giuseppe Caprotti, presidente della fondazione intitolata al nonno materno Guido Venosta, a margine della prima delle due giornate del Family Business Forum, in svolgimento a Lecco presso la Camera di commercio. “Oltre a questo, ci vogliono tutta una serie di strutture che, solitamente, nelle aziende familiari di piccole dimensioni non ci sono - spiega Caprotti, ex amministratore delegato di Esselunga e figlio del suo cofondatore Bernardo Caprotti - come ad esempio un organigramma e deleghe chiare in seno al Consiglio, un Consiglio di famiglia, soprattutto se ci sono tanti azionisti, e un patto di famiglia. Un’altra cosa molto importante è avere un consulente e un mediatore, possibilmente senza conflitti d’interesse, se ci sono dei conflitti, come nel nostro caso. Io purtroppo non l’ho avuto”. “Nel mio caso è mancata una stratificazione di manager esterni, capaci di mediare tra le varie componenti familiari - sottolinea Caprotti - Se poi si vuole inserire i propri figli in azienda è una cosa da valutare attentamente. Prima di dare un posto di rilievo al proprio figlio, alla propria figlia o al proprio nipote, bisogna valutarli in compiti più piccoli, magari mettendoli a capo di una divisione o di un progetto importante, ma nessuno può diventare amministratore delegato dalla sera alla mattina. Io ho fatto tantissima gavetta, dall'addetto alle casse, al buyer, fino a diventare amministratore delegato. Però tra di noi, tra me e mio padre, non c'era qualcuno che mediasse. Quindi, forse - conclude - oltre al consulente esterno, ci vorrebbe un management in grado di essere quel collante che a volte manca nelle aziende”.