Economia
Economia circolare, strategie e obiettivi di Roma Capitale
Oggi in Campidoglio una giornata di confronto sui temi dell’economia circolare e dello sviluppo sostenibile
‘Roma circolare - Per una nuova economia: Roma fa la differenza’, in programma oggi in Campidoglio una giornata di confronto sui temi dell’economia circolare e dello sviluppo sostenibile per la città di Roma promossa dall’assessorato all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti guidato da Sabrina Alfonsi.
Il presidente dell’Assemblea Capitolina, Svetlana Celli, e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri hanno aperto i lavori. Due i panel di discussione: nel primo: 'L’economia circolare nelle città', una serie di interventi aperti dall’assessora Sabrina Alfonsi. Il secondo: 'I consorzi di filiera per Roma Capitale' con la partecipazione dei rappresentanti dei Consorzi di filiera, che oltre ad illustrare le proprie attività hanno presentato i progetti realizzati in collaborazione con Roma Capitale. L’incontro prosegue nel pomeriggio con una discussione sulle buone pratiche con soggetti istituzionali, tra cui lo Ied e l’Istituto Fermi di Roma, e associazioni come Legambiente e Wwf.
I temi trattati nel corso del convegno si incardinano nel lavoro intrapreso dall’amministrazione di Roma capitale, attraverso l’adozione del Piano per una gestione sostenibile dei rifiuti con l’obiettivo di raggiungere la chiusura del ciclo all’interno del territorio comunale, attraverso azioni basate su quattro pilastri fondamentali: riduzione della produzione di rifiuti, incremento della raccolta differenziata e del riciclo, completamento dell’impiantistica di trattamento e riduzione della produzione di emissioni di gas serra. Tra i primi obiettivi del Piano c’è l’incremento del tasso di raccolta differenziata, dal 47% attuale al 65% nel 2030 e al 70% nel 2035. Un percorso di miglioramento che passa dalla realizzazione degli impianti di trattamento, biodigestori per la frazione organica e selettori per la valorizzazione delle frazioni secche (carta e multimateriale), accompagnati dall’ottimizzazione della logistica e dalla razionalizzazione del servizio di raccolta su base territoriale. Inoltre è previsto il potenziamento della rete cittadina dei centri di raccolta, che diventeranno 30 a regime rispetto ai 14 attualmente in funzione.
Per quanto riguarda la riduzione nella produzione di rifiuti si punta ad un abbattimento dell’8,3% in otto anni, da 1,69 mln di tonnellate l’anno a 1,55 mln nel 2030 e 1,52 nel 2035, attraverso accordi con i settori produttivi, campagne di comunicazione, progetti per la riduzione degli sprechi alimentari e di recupero del cibo non consumato, utilizzo centri del riuso, digitalizzazione dei servizi. Lo scenario previsto dal Piano porterà ad una riduzione di oltre il 90% delle emissioni di CO2, rispetto allo scenario senza impianti. Questo contribuirà anche al progetto di Roma 'Climate Neutral', grazie al recupero di energia da rifiuti residui e alla diminuzione sostanziale di emissioni di gas climalteranti derivanti dalle attività di trasporto dei rifiuti, così come stabilito con l’aggiornamento del Piano Clima (Paesc), approvato a novembre del 2023 dall’Assemblea Capitolina su proposta della Giunta.
“In un contesto mondiale nel quale assistiamo allo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali non energetiche, dove l’utilizzo di materie prime vergini è triplicato negli ultimi quarant’anni, l’economia circolare rappresenta una opportunità e ci indica la strada da percorrere per il modello di sviluppo che vogliamo perseguire”, afferma l’assessora Sabrina Alfonsi nel corso del suo intervento.
“Il modello circolare sostituisce il concetto di rifiuto con quello di risorsa, puntando a ridurre il consumo di materie prime e aumentando l’efficienza nell’uso dei materiali verso la massimizzazione del riutilizzo e del riciclo. Un processo che trasforma lo scarto in materia utile a un altro ciclo produttivo. Inoltre, attraverso l’adozione dei Cam (Criteri Ambientali Minimi) negli acquisti di beni e servizi e negli appalti per la realizzazione di opere pubbliche, Roma potrà assumere nei prossimi anni un ruolo fondamentale per promuovere l’offerta di nuovi prodotti e servizi innovativi e sostenibili, dando un ulteriore forte impulso per realizzare concretamente l’economia circolare. Dopo aver lavorato nei primi due anni del mandato per uscire dall’emergenza dei rifiuti e avviare le procedure per la realizzazione degli impianti strategici per il trattamento, oggi possiamo dire di essere pronti ad affrontare la sfida dell’economia circolare. Questo passa per una decisa azione di riorganizzazione complessiva e potenziamento dell’azienda Ama, che è già stata avviata, sia dal punto di vista della logistica che delle infrastrutture e dei mezzi per la raccolta. Un cambio di impostazione che farà crescere l’azienda e le farà assumere il ruolo di player del settore orientato verso l’economia circolare”, conclude l’assessora.
“Roma Capitale è tra le città più attive in Italia sulla raccolta e riciclo delle bottiglie in Pet - afferma Monica Pasquarelli, responsabile installazione ecocompattatori di Coripet - La sua è una strategia efficace, perché coinvolge tutti i municipi, ossia chi è più vicino al cittadino e sa meglio individuare spazi e luoghi dove si sviluppa la maggiore aggregazione”.
“L’economia circolare di cui tutti parliamo va resa concreta. Il nostro è un consorzio, volontario e senza fini di lucro, che nasce per contribuire al raggiungimento degli obiettivi della Direttiva Sup (Single Use Plastic): arrivare entro il 2025 ad una raccolta di almeno il 77% di bottiglie in Pet post consumo e utilizzare almeno il 25% di Pet riciclato nelle nuove bottiglie. Del resto, il sistema del Consorzio Coripet - conclude - persegue un modello di riciclo bottle-to-bottle che può funzionare solo con il contributo di tutti e quindi grazie ad una sinergia completa tra cittadini, amministrazione pubblica e attività commerciali. Occorre fare in modo che le nostre macchine ecocompattatrici arrivino capillarmente in città”.
Economia
Titoli di Stato, emissione speciale Btp Valore a 6 anni
Da lunedì 6 maggio a venerdì 10 maggio
La quarta emissione del Btp Valore avrà luogo da lunedì 6 maggio a venerdì 10 maggio (fino alle ore 13), salvo chiusura anticipata. Il quarto Btp Valore avrà una durata di sei anni, cedole pagate ogni tre mesi.
Economia
Lavoro, sale tasso occupazione su base mensile a marzo
A dirlo sono le stime provvisorie dell'Istat
A marzo, su base mensile, il tasso di occupazione sale al 62,1%, segnando un nuovo record. Rispetto a febbraio, l'occupazione sale di 70mila unità (+0,3%). A dirlo sono le stime provvisorie dell'Istat su occupati e disoccupati. Si tratta dell'effetto dell'aumento sia dei dipendenti, che raggiungono i 18 milioni 793mila, sia degli autonomi, pari a 5 milioni 56mila. Scende al 7,2% il tasso di disoccupazione, ai minimi da fine 2008.
Economia
Spese sanitarie detraibili nel modello 730/2024: regole e...
Nelle dichiarazioni dei redditi precompilate, messe a disposizione dall’Agenzia delle Entrate dal 30 aprile, sono confluiti circa 1 miliardo e 300 milioni di dati: la parte più consistente riguarda le spese mediche e sanitarie, che i contribuenti possono utilizzare per ridurre l’imposta da versare.
I costi per la salute sostenuti durante tutto il 2023, infatti, se inseriti nel modello 730/2024, da inviare entro la scadenza del 30 settembre, danno diritto a una detrazione IRPEF pari al 19 per cento.
Per beneficiare dello sconto d’imposta regolato dall’articolo 15 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi, però, bisogna tenere conto di alcune regole ed eccezioni.
Nella versione pronta all’uso della dichiarazione dei redditi l’Agenzia delle Entrate indica già le informazioni sulle spese sanitarie in suo possesso.
Ma sia per chi usa la precompilata che per chi sceglie la via ordinaria è utile conoscere le istruzioni per calcolare la detrazione spettante, ovvero l’agevolazione che agisce sul calcolo dell’imposta dovuta riducendone il suo valore e che è diversa dalla deduzione, grazie alla quale si riduce, invece, la base imponibile su cui viene calcolata l’imposta.
Quali sono le spese mediche detraibili tramite modello 730/2024?
Prima di entrare più nel dettaglio delle spese sanitarie detraibili, bisogna chiarire che l’agevolazione è accessibile soltanto nel caso in cui l’importo speso nell’arco del 2023 sia superiore a 129,11 euro.
Si tratta della cifra prevista per la cosiddetta franchigia che consiste in una somma di fatto esclusa dall’applicazione della detrazione.
Nel calcolo dei costi sostenuti possono essere incluse le seguenti voci:
● prestazioni rese da un medico generico (comprese le prestazioni rese per visite e cure di medicina omeopatica);
● acquisto di medicinali da banco e/o con ricetta medica (anche omeopatici);
● prestazioni specialistiche;
● prestazioni chirurgiche;
● analisi, indagini radioscopiche, ricerche e applicazioni, terapie;
● ricoveri collegati a una operazione chirurgica o a degenze;
● acquisto o affitto di protesi sanitarie;
● spese relative all’acquisto o all’affitto di dispositivi medici (ad esempio apparecchio per aerosol o per la misurazione della pressione sanguigna), ma dallo scontrino o dalla fattura deve risultare il soggetto che sostiene la spesa e la descrizione del dispositivo medico che deve essere contrassegnato dalla marcatura CE;
● spese relative al trapianto di organi;
● cure termali (escluse le spese di viaggio e soggiorno).
E inoltre sono detraibili, anche senza una specifica prescrizione da parte di un medico ma con una dettagliata documentazione, gli importi pagati per l’assistenza infermieristica e riabilitativa (come ad esempio fisioterapia, kinesiterapia, laserterapia) e per le prestazioni rese da personale con le caratteristiche che seguono:
● in possesso della qualifica professionale di addetto all’assistenza di base o di operatore tecnico assistenziale esclusivamente dedicato all’assistenza diretta della persona;
● di coordinamento delle attività assistenziali di nucleo;
● con la qualifica di educatore professionale;
● addetto ad attività di animazione e/o di terapia occupazionale.
In linea generale anche i ticket pagati sono detraibili, se le spese appena elencate sono state sostenute nell’ambito del Servizio sanitario nazionale.
La cifra su cui calcolare lo sconto IRPEF può includere anche i costi sostenuti per i familiari fiscalmente a carico e, in alcuni casi, nell’interesse di familiari non a carico, come per le spese sanitarie per patologie che danno diritto all’esenzione dal ticket sanitario.
Anche chi si cura all’estero, inoltre, può beneficiare delle agevolazioni fiscali con le stesse regole.
Detrazione spese mediche nel modello 730/2024: le istruzioni da seguire
Chiarite quali sono le spese sanitarie detraibili tramite modello 730/2024, è necessario passare a rassegna alcune regole che per i costi legati alla salute prevedono delle eccezioni.
Prima di tutto l’obbligo generalizzato di tracciabilità dei pagamenti per accedere agli sconti IRPEF non si applica del tutto in ambito sanitario.
L’acquisto di medicinali e dispositivi medici e le prestazioni sanitarie rese dalle strutture pubbliche e quelle private accreditate al Servizio sanitario nazionale danno diritto allo sconto IRPEF anche in caso di pagamento in contanti.
Allo stesso modo alle spese sanitarie non si applica il meccanismo di riduzione progressiva delle detrazioni fino all’azzeramento in presenza di redditi superiori a 240.000 euro, che scatta per coloro che hanno redditi superiori a 120.000 euro.
Ricapitolando, in linea generale per calcolare in che misura le spese mediche riducono l’imposta da versare bisogna considerare i seguenti aspetti:
● la tipologia di costi sostenuti per la salute;
● le modalità di pagamento, considerando regole ed eccezioni;
● l’importo totale, che deve superare la franchigia di 129,11 euro.
L’importo delle spese sanitarie che danno diritto a una detrazione IRPEF del 19 per cento tramite il modello 730/2024 devono essere inserite, o per chi usa la precompilata e non si è opposto all’utilizzo dei dati risultare già inserite, nel Quadro E - Oneri e Spese.
A supporto degli importi indicati, i contribuenti devono avere cura di conservare anche una serie di documenti con relativa traduzione, se i costi sono stati sostenuti all’estero, ma nessun controllo documentale è previsto per chi accetta la versione precompilata senza modificare quanto indicato dall’Agenzia delle Entrate.