Cultura
Alla poetessa Antonella Anedda il Premio Umberto Saba
Il riconoscimento conferito per il libro "Tutte le poesie", edito da Garzanti nel 2023
Va alla poetessa Antonella Anedda, per la raccolta "Tutte le poesie" edita Garzanti nel 2023, la 4/a edizione del Premio Umberto Saba Poesia, voluto e promosso dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e dal Comune di Trieste con Lets Letteratura Trieste, curato da Fondazione Pordenonelegge.it.
"La poetessa Antonella Anedda - spiegano le motivazioni - ha una sua voce, vibrata e dolcissima, affondata nel buio del mondo, per far esplodere la parola di poesia, affinché ritrovi rinnovati paesaggi di pensiero e di sentimento. Poesia dell’attenzione alle cose; tutto scorre, si sciupa e poiché nulla torna, ogni attimo deve essere importante. L’accomuna a Saba la dedizione ai luoghi, come anche la pietà per la vita in ogni sua forma".
La consegna del Premio Saba Poesia 2024 è in programma a Trieste lunedì 25 marzo, alle ore 11.00, nella Sala Bazlen di Palazzo Gopcevich. Seguirà l'incontro con la vincitrice, al quale prenderanno parte i componenti di Giuria del Premio Saba: i poeti Claudio Grisancich (presidente), Franca Mancinelli, Antonio Riccardi, il critico letterario Roberto Galaverni e il direttore artistico di Pordenononelegge Gian Mario Villalta, che condurrà la conversazione.
La Giuria del Premio Saba 2024 ha sottolineato anche "la coerenza che segna da decenni il percorso poetico di Antonella Anedda. La poesia vera si oppone alla banalità ed è perciò sempre difficile: costa una lunga fatica anche quando sembra miracolosamente immediata".
La raccolta "Tutte le poesie" (Garzanti 2023) riunisce per la prima volta l'intera opera in versi di Antonella Anedda, in parte rivisitata per l’occasione, e conferma l’autorevolezza della sua voce poetica, delineando l’inconfondibile traiettoria di una scrittura sempre originale e spesso sorprendente. Antonella Anedda ha ricevuto vari riconoscimenti nazionali e internazionali, come i Premi Montale, Viareggio e Puskin. Le sue traduzioni da poeti classici e moderni sono raccolte nel volume "Nomi distanti". L'ultimo volume in prosa è "Geografie" (Garzanti, 2021). Del 2022 (Interlinea) il saggio intitolato "Le piante di Darwin, i topi di Leopardi". La raccolta "Historiae" (Einaudi, 2018) è recentemente uscito negli Stati Uniti per la NYRB, nella traduzione di Susan Stewart.
"Esprimo le più vive congratulazioni, mie personali e della città, ad Antonella Anedda, vincitrice della quarta edizione del prestigioso Premio Umberto Saba Poesia - dichiara il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza - Il Premio Umberto Saba Poesia, promosso dal Comune di Trieste in collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia e realizzato con il supporto organizzativo della Fondazione Pordenonelegge.it, è un progetto di alto valore culturale, pensato per ribadire il valore di quanto la letteratura ha creato nella nostra città e per ricordare i percorsi culturali di grandi intellettuali che hanno trovato ispirazione a Trieste. A mio modo di vedere questo evento rappresenta anche un invito al viaggio, per scoprire il senso poetico di questa città, che in passato ha saputo ispirare tanti poeti e scrittori, triestini e non solo. La letteratura significa dunque ancora molto per Trieste, perciò concludo formulando l’auspicio che il Premio Umberto Saba Poesia possa essere di stimolo alle nuove generazioni e che possa ispirare nuove produzioni letterarie nella nostra città". «
"Il Premio Umberto Saba Poesia – rileva Mario Anzil, vicepresidente della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia e Assessore alla Cultura e Sport – grazie alla Fondazione Pordenonelegge.it, al Comune di Trieste e al sostegno regionale è appuntamento consolidato e di grande tributo alla cultura, che Trieste, crocevia storica di grandi poeti, ospita orgogliosamente da ormai quattro anni. L'indicazione di Antonella Anedda, poetessa di fama nazionale e internazionale, quale vincitrice di questa edizione testimonia ancora una volta la qualità del lavoro della giuria, nonché il prestigio del Premio. Sono certo – conclude il vice governatore regionale che questo riconoscimento continuerà negli anni ad avere un grande successo e contribuirà a portare alla ribalta grandi firme della poesia italiana e non solo".
Cultura
Libri, Santo Versace alla Lum per presentare...
Martedì 21 maggio alle 11, presso l’Aula Aldo Rossi dell’Università Lum, a Casamassima (Ba), Santo Versace presenterà agli studenti il volume da titolo: 'Fratelli. Una famiglia italiana'. Nell’ambito dell’evento l’imprenditore, cui verrà conferito il Sigillo Accademico, terrà una lectio magistralis su 'La famiglia, l’impresa, la crescita'. L’intervento, moderato dal giornalista Vito Marinelli, sarà introdotto da Antonello Garzoni, Rettore della Lum ed Economista Aziendale e da Pasquale Lettieri, critico d’arte.
Santo Versace, fratello di Donatella e di Gianni che è stato uno dei più celebri stilisti del mondo fondatore dell'omonima casa di moda, scomparso nel 1997, è presidente della Fondazione Santo Versace, ente filantropico nato per sostenere e aiutare le persone che vivono in condizioni di fragilità e di disuguaglianza sociale.
Cultura
A Milano va in scena l’assenza nelle Polaroid di...
Sabato 18 maggio l'apertura negli spazi dell'Opificio della Fotografia
Fra le forme di fotografia analogica la Polaroid si afferma anno dopo anno fra le più tenaci, per longevità ed espressività. Lo conferma la mostra 'Ai lembi dell'assenza' che il polaroider romano Patrizio Cipollini inaugura sabato 18 maggio presso l'Opificio della Fotografia, uno degli spazi più stimolanti di Milano, in collaborazione con Casa Museo Spazio Tadini. E' un percorso attraverso 140 polaroid che propone al pubblico uno sguardo intimo e riflessivo sul tema - appunto - dell'assenza ma che punta a stimolare anche una riflessione critica sulla relazione tra la fotografia istantanea e il concetto stesso di assenza, esaltato da una immagine istantanea che - a differenza del digitale - si afferma sotto gli occhi dei soggetti in una forma 'fisica', ma poi inevitabilmente si deteriora nel tempo con i soggetti che possono addirittura scomparire, e quindi risultare completamente assenti. Insomma, la Polaroid piace per la sua istantanea (ma lenta rispetto al digitale) matericità e, nel tempo, può trasformarsi invece in una concreta mancanza.
Come si spiega nella nota di presentazione "l'assenza in questa mostra a volte è giocata come negazione della presenza umana, come per esempio nella serie sui sex toys, i papaveri, i pontili e i dittici architettonici o naturali; a volte si muove tra soggetti viventi in spazi quasi astratti o vuoti; altre si veste di forme e posizioni erotiche mancanti della figura completa; altre ancora abita polaroid deteriorate nel tempo in cui quasi tutto o tutto è scomparso. Si propone di esplorare narrazioni personali quanto sociali, ricordando la complessità e la profondità delle relazioni umane".
“Ai lembi dell’assenza” si inserisce in un contesto ampio di riflessione: come evidenziato da alcuni teorici come Rosalind Krauss e Geoffrey Batchen, l'assenza nelle immagini fotografiche si trasforma in una sorta di presenza silenziosa, che parla delle nostre esperienze umane con un'intensità senza tempo.
"Molti lavori di fotografi americani del XX secolo, come Robert Mapplethorpe, Nan Goldin o Sally Mann solo per citarne alcuni, hanno aperto nuove prospettive sull'espressione emotiva, l'utilizzo della bellezza come strumento estetico ed emotivo e l'enfasi sulla fotografia come oggetto fisico. Questi elementi hanno influenzato profondamente la fotografia contemporanea, aprendo spazi di riflessione sul tempo, l’erotismo, la mortalità, l'intimità, la bellezza, l’assenza”. - scrive l’ideatrice e curatrice della mostra Federicapaola Capecchi - Da qui siamo partiti io e Patrizio Cipollini. Per mesi abbiamo indagato e navigato insieme la mia idea, ispirata dal suo corpo di lavoro di 30 anni e abbiamo trovato molte strade da percorrere … infatti credo questa sarà la prima mostra di una serie”.
Le polaroid in mostra sono sia cicli che immagini indipendenti. Durante l'apertura della mostra - che si chiude il 16 giugno - Patrizio Cipollini tiene due workshop: il primo è 'Lift Off' in calendario il 25 e 26 maggio, il secondo “Instant … stereo e 3d” si terrà il 15 e 16 giugno.
Cultura
‘Ostiawood’, il primo romanzo di Daniele Orazi:...
Il racconto del patinato mondo del cinema che può essere una giungla, attraverso gli occhi di Andy, personaggio che ha vissuto un’adolescenza travagliata nella Ostia degli anni Ottanta
Il protagonista si chiama Adriano Schroeder, ma tutti lo chiamano Andy, e ama il suo lavoro: l’agente cinematografico. Nel suo primo romanzo 'Ostiawood', Daniele Orazi racconta il patinato mondo del cinema che può essere una giungla, attraverso gli occhi di Andy, personaggio che ha vissuto un’adolescenza travagliata nella Ostia degli anni Ottanta. Andy, cresciuto da albino tra criminalità e bullismo, ha accumulato una notevole collezione di traumi. Tuttavia, il passato appartiene al passato: oggi è il rispettato e ammirato fondatore della W, un’agenzia che rappresenta attori e attrici famosi ed emergenti.
Il libro "è ispirato anche a quello che mi è successo nella vita, sia privata che professionale. C’è tanto di quello che ho vissuto e visto negli anni Ottanta", racconta all'Adnkronos Orazi, da 35 anni nel mondo del cinema come manager. Ed è proprio la passione per il suo lavoro che lo ha spinto in questa nuova avventura di scrittore: "In maniera un po' divertente e comica ho pensato di far conoscere meglio questa professione intorno alla quale c'è sempre un alone di mistero".
Iniziamo con il chiarire che "l’agente non è l’ufficio stampa ma è un ruolo specifico che ha bisogno di essere riconosciuto. Oggi, rispetto al passato, è una professione un po’ più nota anche grazie alla serie 'Call My Agent' di Sky" ma sono ancora tanti i falsi miti da sfatare. Uno fra tutti? "Che si guadagnano tanti soldi. Non è così. Per essere precisi: prendiamo il 10% degli importi degli artisti", risponde Orazi.
Il protagonista del romanzo è l'agente di alcuni artisti che, spiega l'autore, "rappresentano un po' i cliché del cinema che noi tutti conosciamo. C'è la giovane starlet , l'attore impegnato e la vecchia diva, ognuno con le sue esigenze e i suoi capricci". La forza di Andy "sta nel riconoscere che quei capricci in realtà, in quel momento preciso rappresentano per l'artista una questione di vita o di morte". L’agente "sta nel mezzo: deve capire l’artista e le esigenze del mercato puntando sempre al risultato, ovvero la performance. L’obiettivo è sempre quello di illuminare l’arte".
'Ostiawood', dunque, è una commedia scritta da chi il mondo del cinema lo conosce davvero e il messaggio "che mi piacerebbe arrivasse è per i giovani, ovvero che le cose si ottengono se dietro c'è lavoro e costanza. Se il nostro protagonista è riuscito ad emergere da un quartiere periferico e svantaggiato degli anni 80, diventando un uomo di successo allora ci può riuscire chiunque ma bisogna veramente volerlo. Dietro a dei grandi risultati c'è sempre tanto sacrificio", ricorda Orazi. I diritti d’autore saranno devoluti alle associazioni non-profit Every Child Is My Child e Pen Paper Peace. (di Loredana Errico)