Cronaca
Maltempo in Liguria, cadono alberi e massi...
Maltempo in Liguria, cadono alberi e massi sull’Aurelia: strada chiusa in due tratti
Pioggia e vento, alberi caduti e strade chiuse in Liguria, Lombardia e Lazio. Allerta arancione per valanghe in Valle d'Aosta. Uno scialpinista morto travolto da una valanga nell'imperiese
Il maltempo colpisce l'Italia tra forti piogge, raffiche di vento e alberi caduti in diverse regioni. strade chiuse in Liguria, Lombardia e Lazio. Mentre al nord è allerta valanghe per la copiosa neve caduta in queste ore.
Liguria
Il maltempo flagella la Liguria provocando la caduta di massi e di alberi sulla via Aurelia dove ci sono due interruzioni. "Una frana vicino a Recco, dove si circola a senso unico alternato, e una a Finale Ligure dove l'Aurelia è chiusa fino a domani quando i rocciatori potranno salire in quota per verificare la gravità della situazione", ha detto Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, in un aggiornamento sul maltempo.
Toti ha anche sottolineato che a Molini di Triora (Imperia) e Rezzo (Imperia) ci sono rispettivamente "un centinaio di persone e una settantina di persone isolate. Entrambe le comunità sono raggiungibili dalle ambulanze e dai mezzi di soccorsi, ma la viabilità ordinaria è interrotta". Toti ha aggiunto che in queste zone isolate non ci sono "criticità" a parte il "disagio" per gli abitanti ma "stiamo lavorando" per una soluzione.
Sempre in Liguria uno sci alpinista è morto dopo essere stato travolto, insieme ad altre tre persone, da una valanga in località Ubaghetto nel territorio del comune di Monesi (Imperia). Lo fa sapere la Asl2 ligure, spiegando che il corpo dell'uomo, già senza vita, è stato elitrasportato al pronto soccorso del Santa Corona di Pietra Ligurealle ore 16.57. "L'azienda ha immediatamente attivato il supporto psicologico per i familiari", sottolinea la Asl. Gli scialpinisti, travolti e tirati fuori dalla neve, facevano parte di un gruppo di sei persone ed erano dotati di Artva. Due donne non in pericolo di vita sono state elitrasportate a Mondovì. Sul posto anche l’elisoccorso decollato da Cuneo con l’unità cinofila da valanga.
Veneto
Il maltempo che sta interessando il Veneto ha indotto il centro funzionale decentrato della Protezione Civile della Regione Veneto a emettere un nuovo avviso di criticità, dichiarando lo stato di attenzione, allerta gialla, per criticità idraulica e idrogeologica su alcuni bacini idrografici del territorio. L'avviso ha valore fino alle ore 14 di lunedì 11 marzo. L'allerta gialla per criticità idraulica è dichiarata nei bacini Altro Brenta-Bacchiglione-Alpone; Basso Brenta-Bacchiglione; Livenza-Lemene-Tagliamento. L’allerta gialla per criticità idrogeologica è dichiarata sui bacini Piave Pedemontano; Altro Brenta-Bacchiglione-Alpone; Basso Brenta-Bacchiglione.
"La perturbazione che per tutto il giorno si è abbattuta in modo molto intenso e prolungato sta generando un’onda di piena molto importante del Bacchiglione che ha superato a Ponte degli Angeli i 5 metri. Ciò dipende dal fatto che nel primo pomeriggio il passaggio di un robusto fronte freddo ha prodotto rovesci particolarmente intensi, soprattutto sui rilievi esposti che alimentano il bacino imbrifero del Bacchiglione. A Posina e a Turcati Recoaro si sono superati i 20 mm in un'ora tra le 14 e le 15. Questo carico pluviometrico ha indotto il forte incremento osservato in città nelle ultime due ore che dovrebbe progressivamente rallentare. Per questo motivo il Coc, che per tutto il giorno ha disposto il monitoraggio della città a cura di protezione civile e polizia locale, ha dato il via anche a tutte le ulteriori procedure di protezione e all’attivazione di tutti i soggetti coinvolti", comunica il comune di Vicenza.
Decine gli interventi dei vigili del fuoco di Belluno principalmente dovuti alle ampie precipitazioni nevose in diverse zone della provincia. Poco prima delle 16:00 i vigili del fuoco sono intervenuti nel comune di Gosaldo per una frana che ha bloccato la strada comunale per l’abitato di Selle. Cinque persone attualmente residenti nella frazione di Selle, rimangono isolati. Molti i mezzi rimasti impantanati o finiti fuoristrada per le abbondanti nevicate. Interventi di recupero auto a: Auronzo di Cadore, Forni di Zoldo, Cortina d’Ampezzo, San Vito di Cadore, Livinallongo del Col di Lana. Intervento dei vigili del fuoco anche con l’autogrù per il recupero di un bus finito fuori dal sedime lungo la strada per le Tre Cime di Lavaredo. Il mezzo è stato recuperato e poi trainato fino al lago di Misurina. Recupero di altri due pullman rimasti bloccati per la neve a Forni di Zoldo.
Lombardia
Prosegue il lavoro dei vigili del fuoco in Lombardia per i danni causati dalla pioggia e dal forte vento che sta colpendo la regione: dalla mezzanotte espletati 360 interventi. Tra le province più colpite di Brescia, Milano, Mantova e Cremona. A Bovisio Masciago, provincia di Monza Brianza, il cedimento di un argine del fiume Seveso ha interessato due depositi di un autolavaggio.
Sulla strada statale 45bis ‘Gardesana Occidentale’ è provvisoriamente chiuso il tratto dal km 68,900 al km 71,000 nei pressi Salò, in provincia di Brescia, a causa della caduta di rami sul piano viabile per il maltempo. Il traffico è deviato sulla viabilità secondaria. Sul posto il personale Anas e le Forze dell'Ordine per la gestione dell'evento e per consentire la riapertura del tratto nel più breve tempo possibile.
Anas, società del Polo Infrastrutture del Gruppo FS Italiane, ricorda che quando guidi, Guida e Basta! No distrazioni, no alcol, no droga per la tua sicurezza e quella degli altri (guidaebasta.it). Per una mobilità informata l’evoluzione della situazione del traffico in tempo reale è consultabile anche su tutti gli smartphone e i tablet, grazie all’applicazione “VAI” di Anas, disponibile gratuitamente in “App store” e in “Play store”. Il servizio clienti “Pronto Anas” è raggiungibile chiamando il numero verde gratuito 800.841.148.
Lazio
A Roma è stata momentaneamente chiusa la tangenziale all'altezza dello scalo San Lorenzo in direzione Salaria per la caduta di pannelli fonoassorbenti. Sul posto sono presenti le pattuglie dei gruppi II Sapienza, V presentino e VII Appio della Polizia Locale.
Intervento quindi del gruppo I Centro della Polizia Locale per la caduta di un albero dal giardino della scuola Badini, sempre a Roma, che ha danneggiato il muro di cinta e la recinzione della scuola. Le pattuglie hanno provveduto alla messa in sicurezza dell'area.
L’Agenzia Regionale di Protezione civile del Lazio ha emesso intanto un’allerta gialla dal primo mattino di domani e per le successive 18-24 ore. Si prevedono sul Lazio: precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale specie sui settori meridionali, con quantitativi cumulati da deboli a puntualmente moderati. E' inoltre ancora in corso di validità l'allertamento del Sistema di Protezione Civile Regionale del 09/03/2024.
Valle d'Aosta
In Valle d'Aosta confermata l'allerta arancione per valanghe nelle zone est e sud-est e gialla nelle altre zone. Lo fanno sapere il Dipartimento della Protezione civile della Valle d'Aosta e i vigili del fuoco sottolineando che per domani, visto il miglioramento delle condizioni meteo, è indicata l'allerta gialla in tutta la regione.
Nella Valle del Lys, i sindaci di Gaby, Gressoney-Saint-Jean e Gressoney-La-Trinité hanno provveduto a comunicare l'emissione di ordinanza di chiusura dalla località Yair del comune di Gaby a Staffal (strade regionali n. 44 e n. 43). Le strade sono attualmente transitabili per i mezzi di soccorso. Il comune di Gressoney Saint Jean e quello di La Trinité hanno inoltre comunicato la chiusura delle scuole per la giornata di lunedì 11 marzo.
Cronaca
Anziana cade per marciapiede dissestato, Comune di Palermo...
Dovrà versare alla donna 40mila euro. L'incidente nel 2019 le causò una frattura al polso
Il marciapiede è dissestato, un’anziana cade e si frattura il polso procurandosi anche un grave ematoma facciale e il Comune di Palermo viene condannato al pagamento di 40mila euro come risarcimento. La vicenda ha inizio nel 2019, quando una donna di 70 anni inciampò mentre camminava lungo il marciapiede di via Terrasanta, all’altezza del civico 36. Una caduta che è costata lunghe sofferenze all’anziana signora, arrivata in codice rosso al pronto soccorso dell’ospedale Villa Sofia e dimessa con una prognosi di 30 giorni. Da allora, la pensionata ha dovuto affrontare un duro percorso medico – diagnostico anche per problemi all’occhio destro legati al trauma cranico e una lunga fisioterapia per la frattura del polso e per costanti dolori al ginocchio destro.
La settantenne si è rivolta allo studio legale Palmigiano e Associati e, con l’assistenza degli avvocati Alessandro Palmigiano ed Elisabetta Violante, ha chiesto al Comune di Palermo l’integrale risarcimento dei danni. Il Comune non ha aderito al tentativo di definizione stragiudiziale della vicenda e si è aperta così una causa davanti al tribunale. La tesi di Palmigiano e Violante era che il Comune, quale ente proprietario della strada aperta al pubblico transito, fosse responsabile dell’incidente e, dunque, dovesse farsi carico dei danni. "Ad avvalorare la tesi della signora, c’era anche un verbale della Polizia municipale, in cui si evidenziava che il marciapiede era dissestato", spiegano dallo studio legale.
Il Comune di Palermo si è difeso in giudizio, chiamando in causa la Rap, con la quale aveva un contratto per la manutenzione stradale ma il giudice Davide Romeo, della III sezione civile del Tribunale di Palermo, si è pronunciato escludendone la responsabilità. Il tribunale ha disposto così una condanna di 40mila euro come risarcimento e spese legali per la signora. "Le condizioni delle strade in città sono veramente inaccettabili – spiega Alessandro Palmigiano – pertanto riteniamo che sia importante continuare a tenere i riflettori accessi per stimolare l’amministrazione comunale".
Cronaca
Omicidio Sacchi, Cassazione: definitiva condanna per Del...
Appello bis anche per Pirino e De Propris per aumentare pena
Diventa definitiva la condanna a 27 anni per Valerio Del Grosso, autore materiale dell’omicidio di Luca Sacchi, ucciso con un colpo di pistola alla testa nella notte tra il 23 e 24 ottobre 2019 davanti a un pub nella zona di Colli Albani a Roma. I giudici della prima sezione penale della Cassazione hanno invece disposto un appello bis, per aumentare la pena, come chiesto dalla procura generale, per gli altri imputati, Paolo Pirino, presente sul luogo del delitto con Del Grosso, e Marcello De Propris, accusato di aver fornito l’arma con cui è stato ucciso Sacchi, le cui condanne in secondo grado erano scese da 25 anni a 14 anni e 8 mesi.
La Suprema Corte ha disposto un nuovo processo di Appello anche per la fidanzata di Sacchi, Anastasiya Kylemnyk, condannata a 3 anni per violazione della legge sugli stupefacenti. La sentenza della Cassazione è arrivata dopo circa due ore e mezzo di camera di consiglio. Il personal trainer venne ucciso con un colpo di pistola alla testa davanti a un pub nella zona di Colli Albani, mentre era in compagnia della fidanzata Anastasiya e di alcuni amici. A sparare fu Valerio Del Grosso, che insieme con l’amico Paolo Pirino, aveva deciso di rapinare la ragazza di Sacchi prendendole i soldi, 70mila euro secondo l’accusa, che aveva nello zaino e che secondo le indagini sarebbero serviti per acquistare 15 chili di marijuana.
"Valerio Del Grosso ha sparato a Luca Sacchi, mirando con braccio teso alla testa, è evidente la volontà di provocare la morte della vittima” aveva detto questa mattina nella sua requisitoria il sostituto procuratore generale della Cassazione Giuseppina Casella. “De Propris ha fornito l’arma, Pirino sin dall’inizio sapeva che Del Grosso aveva con sé la pistola ed è rimasto indifferente alla morte della vittima. C’è stata un’azione coordinata, collettiva, con un obiettivo comune” ha sottolineato il pg di Cassazione.
Cronaca
Fisher (Aiic): “Garantire efficienza dispositivi...
Al congresso degli ingegneri clinici, ‘in supporto ospedali da campo’
“Il ruolo dell'ingegnere clinico in contesti difficili, militari e in teatri di guerra è quello di poter gestire e garantire la sicurezza e l'efficienza dei dispositivi medici in qualunque momento e situazione. È necessario quindi che, in affiancamento alle forze militari, possa garantire che in situazioni di emergenza, quali il recupero di feriti, sotto attacco o nella gestione dell'ospedale militare da campo - quindi anche in supporto ai civili locali - che il dispositivo medico sia sempre efficiente, pronto all'uso e disponibile”. Lo ha detto Andrea Fisher, del direttivo dell’Associazione italiana ingegneri clinici (Aiic), intervenendo oggi al simposio dedicato alla gestione delle tecnologie biomediche in contesti difficili, all’interno del Convegno nazionale Aiic in corso a Roma fino al 18 maggio.
Nello specifico questo esperto si occupa di garantire “l'efficienza, ad esempio, di batterie o di determinati accessori magari esclusivi propri del teatro di guerra. La gestione e l'arrivo di tecnologie in queste realtà - spiega Fisher - è decisamente complessa in quanto i vettori militari sono spesso già occupati da altre forniture quali medicinali, munizioni. Avere quindi una buona dotazione o eventuali scorte di dispositivi già presenti nelle varie sedi militari è fondamentale come anche la manutenzione per garantire che non sia necessario, in urgenza, provvedere ad nuovi approvvigionamenti o sostituzioni”.
Andare a fare manutenzione di “apparecchiature e dispositivi in situazioni quali ad esempio Afghanistan o il teatro di guerra adesso della striscia di Gaza - sottolinea l’ingegnere Aiic - è decisamente difficile perché manca anche la possibilità di avere ricambi, accessori”. Queste tecnologie utilizzate in realtà difficili come la guerra sono “adattate a esigenze particolari quali veicoli militari, su ruote o a pala mobile, tipo un elicottero”. In questi casi devono sopportare bene “vibrazioni, polvere, temperature estreme, pressioni diverse, oppure - conclude - la presenza di acqua”.