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Re Carlo torna al lavoro dopo il cancro e vede Sunak
Ha ripreso le udienze settimanali per discutere le questioni di governo
Re Carlo III ha ricevuto oggi in udienza il premier Rishi Sunak, primo incontro di persona da quando nelle settimane scorse gli è stato diagnosticato il cancro. Il sovrano 75enne ha incontrato il premier - riprendendo le udienze settimanali per discutere delle questioni di governo - oggi pomeriggio a Buckingham Palace.
Le ipotesi sul tumore di re Carlo
Re Carlo III ha già iniziato a sottoporsi alle terapie subito dopo la diagnosi di tumore come ha fatto sapere una nota di Buckingham Palace. Carlo è reduce da un breve ricovero per una procedura legata a una patologia benigna, l'ipertrofia prostatica, estremamente comune tra i soggetti anziani. Durante gli esami, come ha spiegato il comunicato di Buckingham Palace, "è stato individuato un altro motivo di preoccupazione".
Non ci sono indicazioni precise relative alla patologia, che non sarebbe un un tumore alla prostata, né allo stato di avanzamento del cancro. Secondo i media britannici, Carlo ha informato personalmente i figli William e Harry e i propri fratelli: la principessa Anne, il principe Andrew e il principe Edward.
Diverse possono essere le ipotesi. "Dopo l'intervento per l'ipertrofia prostatica benigna a cui il sovrano è stato sottoposto, possiamo ipotizzare che abbiano trovato un tumore alla prostata, alla vescica o al polmone. Sono infatti questi gli organi sospetti, ma ovviamente siamo nel campo delle ipotesi" spiega all'Adnkronos Salute Vincenzo Mirone, responsabile Ufficio Comunicazione della Società italiana di urologia. "Quando eseguiamo un intervento per l'ipertrofia della prostata - sottolinea Mirone - facciamo poi analizzare i tessuti oggetto della resezione dall'anatomopatologo". L'esame istologico della prostata asportata "a volte può evidenziare la presenza di cellule tumorali - aggiunge Giuseppe Carrieri, presidente degli urologi italiani - della cui conoscenza prima non sapevamo nulla. Quanto è successo ai colleghi della London Clinic è accaduto a tutti gli urologi, ovvero scoprire un tumore dopo un banale intervento alla prostata. Nella pratica urologica è comune anche se, fortunatamente, i casi sono in diminuzione".
"Quando un personaggio importante come Carlo III si sottopone ad un intervento come quello per l'ipertrofia della prostata, prima della procedura vengono eseguiti esami importanti come la Tac ed è difficile che durante l'intervento o nel perioperatorio vengano scoperti dei problemi oncologici di altra natura" spiega all'Adnkronos Salute Gabriele Antonini, urologo-andrologo dell'ospedale Sandro Pertini di Roma. "Le ipotesi che possiamo fare è che ci sia un problema locale, i colleghi inglesi sono entrati endoscopicamente nella prostata del paziente attraverso l'uretra, hanno analizzato la vescica e hanno trovato un tumore vescicale. Questa è la prima ipotesi con le poche informazioni che abbiamo", dice Antonini. "Altro discorso può essere avvenuto se nello screening preoperatorio è stata fatta una lastra ai polmoni e i colleghi possono aver trovano una formazione sospetta - prosegue - oppure hanno notato nel sangue una alterazione dei globuli bianchi, forse una leucemia. Con l'età di Carlo III ci potrebbe stare" conclude.
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Marchetti (Fmp), ‘da test genetici informazioni utili...
'La profilazione genomica può permettere di individuare mutazioni rilevanti per cui esistono farmaci mirati prescrivibili'
“I test molecolari possono fornire informazioni utili e preziose in circa un terzo dei casi di tumore”. Lo ha spiegato Paolo Marchetti, presidente della Fondazione per la medicina personalizzata (Fmp), in occasione del media tutorial realizzato con Servier sulla frontiera più avanzata dell’oncologia di precisione, che si è tenuto questa mattina a Roma. "Gli studi in corso indicano che in 1 caso su 3 la profilazione genomica può permettere di individuare mutazioni genetiche rilevanti per cui esistono farmaci mirati prescrivibili - precisa Marchetti - Stiamo vivendo un periodo straordinario per l’innovazione grazie a un sempre più ampio riconoscimento dei fattori predittivi di risposta a terapie a bersaglio molecolare”.
"E’ un vero e proprio cambio di paradigma terapeutico, nel quale la firma genomica supera il valore della sola caratterizzazione istologica. Il punto chiave del nuovo processo è rappresentato dalla profilazione genomica, cioè dall’individuazione delle alterazioni molecolari – evidenzia – che giocano un ruolo fondamentale nello sviluppo della malattia: da qui deriva la scelta del farmaco e l’indicazione terapeutica, indipendentemente dalla sede del tumore, dall’età e dal sesso del paziente”.
Tuttavia, la profilazione genomica presenta ancora una serie di limiti che, molto spesso, in un eccesso di entusiasmo possono apparire poco chiari. “Oggi vi è una crescente disponibilità di test di profilazione genomica estesa, con pannelli che possono esaminare anche 500 geni con un singolo esame - spiega Marchetti - Ma le mutazioni per cui esistono farmaci già registrati sono rilevabili in pannelli più piccoli, di circa 50 geni o poco più”, precisa. Inoltre, secondo il presidente della Fmp, non va sottovalutato neanche l’aspetto delle competenze. “L’analisi e l’interpretazione dei risultati della profilazione genomica, nonché l’individuazione di potenziali trattamenti mirati, richiedono competenze multidisciplinari - rimarca - E' quindi fondamentale istituire i Molecular Tumor Board, nei quali sono coinvolte competenze provenienti da diverse aree, quali l’oncoematologia, l’anatomia patologica, la genetica medica, la biologia molecolare, la farmacologia clinica, la farmacia ospedaliera e altre figure professionali”, conclude.
Cronaca
Adnkronos lancia Eurofocus, nuovo format multicanale...
Ampio spazio sarà riservato ovviamente alla campagna elettorale per le elezioni europee in occasione delle quali Adnkronos, la notte del 9 giugno, ha deciso di organizzare una maratona streaming dal Palazzo dell’Informazione di piazza Mastai a Roma
Le strategie chiave dell’Unione europea, le sfide che attendono il nuovo Parlamento e la nuova Commissione, e i grandi temi di politica estera e di difesa che mettono il nostro continente davanti a scelte non più rimandabili sui rapporti con gli Stati Uniti, la Cina e il cosiddetto “Global South”.
Nasce Eurofocus, iniziativa editoriale e multicanale di Adnkronos riservata all’informazione sull’Europa e dall’Europa: news in tempo reale, approfondimenti, speciali, dibattiti ed eventi dedicati oltre ad un canale web ad hoc e a una produzione multimediale con video e podcast.
Navigando su eurofocus.adnkronos.com si possono seguire sin d’ora le notizie, ascoltare il podcast quotidiano, leggere le interviste ad esperti e decision-maker italiani e stranieri. Ma non solo. Il sito raccoglierà anche resoconti e sintesi di dibattiti organizzati da Adnkronos con il coinvolgimento di autorevoli relatori per approfondire specifiche tematiche di interesse europeo.
Ampio spazio sarà riservato ovviamente alla campagna elettorale per le elezioni europee in occasione delle quali Adnkronos, la notte del 9 giugno, ha deciso di organizzare una maratona streaming dal Palazzo dell’Informazione di piazza Mastai a Roma. Condotta dal direttore Davide Desario e dai vicedirettori Fabio Insenga e Giorgio Rutelli, la notte delle Elezioni seguirà passo dopo passo lo svolgimento dello scrutinio con il contributo dei cronisti della redazione e l’intervento di politici, esperti e accademici, con il supporto di dati analitici in tempo reale. La diretta streaming partirà alle 22 e si concluderà alle 2.
“Le elezioni saranno un ottimo inizio per il neonato Eurofocus – commenta Giorgio Rutelli, vicedirettore Adnkronos – ma il lavoro dell’Adnkronos guarda anche e soprattutto oltre. Riteniamo, infatti, che il contesto internazionale e il ruolo dell’Unione in questa fase storica abbiano acceso un nuovo interesse tra i cittadini europei e italiani. Oltre ai conflitti a noi vicini e al dibattito sulla difesa comune, nei prossimi mesi sia la transizione ecologica che quella digitale affronteranno dei passaggi chiave, che avranno una forte incidenza sulla vita delle persone”.
Economia
Carraro (Confindustria Veneto): “In questo momento di...
"Oggi è un momento in cui è necessario lavorare tutti insieme: mi aspetto che i candidati di diverso colore politico possano portare avanti gli interessi dell'intero Paese. Per questo oggi non possiamo guardare al Veneto come singola regione, ma in questi momenti di grande sfida dobbiamo guardare all'Italia nel suo complesso”. Così, Enrico Carraro, presidente Confindustria Veneto, a margine dell’incontro degli imprenditori nordestini con i candidati al Parlamento Europeo della circoscrizione nord-orientale (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Veneto), presso il Four Point by Sheraton di Padova, al fine di aprire un confronto diretto sulle proposte del documento di Confindustria, il position paper “Fabbrica Europa”.