Connect with us

Cronaca

Palermo, gli indagati per la strage di Altavilla Milicia...

Published

on

Palermo, gli indagati per la strage di Altavilla Milicia restano in carcere

L'accusa è di triplice omicidio e soppressione di cadavere. Il racconto del pizzaiolo: "La vidi poco prima della mattanza, fece un ordine inusuale"

Strage di Palermo (Fotogramma/Ipa)

Per la strage di Palermo restano in carcere Giovanni Barreca, il muratore 54enne che ha sterminato domenica la sua famiglia ad Altavilla Milicia nel palermitano e la coppia di presunti complici, Sabrina Fina e Massimo Carandente. Sono tutti accusati di triplice omicidio e soppressione di cadavere. Il 54enne ha ucciso la moglie e due figli di 5 e 15 anni e poi ha chiamato il 112. Una terza figlia di 17 anni è riuscita a fuggire. L'uomo si è fatto trovare dai carabinieri nella vicina Casteldaccia, dove è stato arrestato.

Per i tre il gip di Termini Imerese ha emesso la custodia cautelare in carcere. Al momento si trovano detenuti nella struttura penitenziaria di Pagliarelli. Per la coppia ha anche convalidato il fermo emesso dalla Procura termitana, ma non è stato convalidato per Giovanni Barreca. La coppia da tempo, come si apprende, avrebbe contatti con l'uomo e l'avrebbe avvicinato al mondo del fanatismo religioso. Marito e moglie avrebbero parlato all'uomo di "presenze demoniache".

Pizzaiolo di Altavilla: "Vidi Antonella poco prima dell'uccisione"

Già pochi giorni prima della strage Antonella fece un ordine inusuale in pizzeria: sette pizze al posto di cinque. Un dettaglio che avvalora l’ipotesi di come Barreca abbia avuto due presunti complici, membri del gruppo religioso ‘Fratelli di Dio’ frequentato da Barreca. A raccontarlo a La Vita in Diretta su Rai 1 è il pizzaiolo di Altavilla, dove la donna è stata vista una settimana prima della mattanza: “Il 2 febbraio Antonella è venuta qui con suo figlio, il bambino piccolo, e ha preso qualcosina ha ordinato delle pizze per l’indomani, il sabato: una familiare, una più piccola, mezzo pollo e quattro pezzi di rosticceria. Prendeva quasi sempre di meno, sicuramente c’era qualcun altro a casa, stando le cose come sono". “A casa non rispondeva nessuno – ha concluso il pizzaiolo – il ragazzo della consegna a domicilio ha richiamato dicendo che non c’era nessuno e, dopo cinque minuti, ha richiamato dicendo ‘Sì, sono venuti a prenderli’. Ho chiesto al ragazzo chi fosse venuto a prenderli e mi ha risposto la moglie e lui, il signor Barreca, il marito. Gli abbiamo dato le cose, hanno pagato e ce ne siamo andati’.

I tre si sono avvalsi della facoltà di non rispondere

I tre si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Sabrina Fina e Massimo Carandente, la coppia che avrebbe partecipato alla strage è rimasta in silenzio, così come il padre e marito delle tre vittime, Antonella Salamone, e i due figli, Kevin di 16 anni e Emanuel di 5 anni. Giovanni Barreca "è sotto choc", afferma il suo legale. "Il mio cliente non si rende conto di ciò che è accaduto", ha spiegato al termine dell'udienza di convalida l'avvocato Giovanni Barracato. L'avvocato Sergio Sparti, che difende con il fratello Vincenzo Sparti la coppia fermata, ha invece reso noto che "Massimo Carandente ha subito in carcere delle intimidazioni, gli hanno anche lanciato della frutta dalle gabbie. E ha subito offese all'indirizzo della compagna, Sabrina Fina". "Attualmente sono in isolamento perché non possono essere tenuti insieme con gli altri detenuti", dice ancora Sparti.

L'unica superstite, la figlia di 17 anni

L'unica sopravvissuta della strage familiare è la figlia 17enne ed è stata proprio lei ad aiutare gli inquirenti nel ricostruire la dinamica della strage familiare. La ragazzina era in stato confusionale, quando è stata trovata dal personale del 118 che l'ha soccorsa. Non si sa se si sia nascosta e per questo sia stata risparmiata dalla furia del padre oppure sia stata lasciata volutamente viva. Il 54enne ha strangolato entrambi i figli, quello di 5 anni e quello di 15. Con quest'ultimo ha usato anche una catena che è stata ritrovata accanto al cadavere del ragazzino.

Il killer e il fanatismo religioso

Sembra che l'uomo negli ultimi tempi parlasse spesso di "presenze demoniache", anche durante la notte del triplice omicidio, e che accusasse la moglie e i figli di essere "posseduti da Satana". Frase che avrebbe ripetuto in continuazione anche ai carabinieri subito dopo la strage.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Cronaca

Liste d’attesa con tempi biblici, da colonscopia a...

Published

on

Per risolvere uno dei problemi più sentiti dai cittadini è in dirittura d'arrivo un decreto ad hoc. Il ministro della Salute Schillaci: "In troppi casi in passato si sono sprecati soldi per inefficienze e incapacità manageriali"

Corsia d'ospedale (Fotogramma)

Buona parte dei tempi relativi alle liste d'attesa per le prestazioni sanitarie "sono drogati, non sono reali". Lo spiega all'Adnkronos Salute Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), su uno dei problemi della sanità più sentiti dai cittadini, al centro di un decreto ad hoc in dirittura d'arrivo. "Molte agende sono chiuse. E ci sono tante persone che oramai non si rivolgono più al Servizio sanitario nazionale, ma vanno direttamente nel privato. Il tema è molto complesso, ha molti fattori di cui tener conto e i dati che abbiamo spesso non rispecchiano la realtà. Per esempio: se si vuole prenotare una colonscopia e i tempi prospettati sono lunghissimi, spesso si ricorre direttamente al privato e questo non viene intercettato dal monitoraggio".

In questo momento, continua Anelli, "lo sforzo che bisogna fare è dare credibilità al sistema pubblico". Per questo il provvedimento in arrivo "deve poter rispondere all'esigenza di far tornare le prestazioni dal privato al pubblico perché il sistema sia più equo". "Rafforzare il sistema pubblico significa ovviamente ridurre le disuguaglianze che sono il vero problema, con una sanità per ricchi, per chi paga, e una sanità invece per chi non può". Alcuni aspetti sono particolarmente importanti e avranno risposta nel prossimo decreto. "Il primo è che finalmente potremmo avere un monitoraggio vero, che valuterà il prescritto, cioè quello che chiedono i medici, e l'erogato, quello che viene concretamente erogato oggi dal sistema pubblico, accreditato. E non privato. Già sapere questo - sottolinea il presidente Fnomceo - significa avere la cognizione di quale sia la realtà dell'attesa". A questo punto, infatti, "il governo, grazie alla conoscenza e in maniera centralizzata, potrà finanziare in modo mirato: se ho da fare un milione di Tac, finanzio un milione di Tac, poi potrò decidere delle priorità, potrò decidere che farò prima quelle oncologiche, per esempio".

Il secondo elemento, prosegue il presidente Fnomceo, "è quello di considerare il personale che lavora nel servizio sanitario come disponibile a dare una mano per recuperare prestazioni. Questo è importante perché ridà un po' di entusiasmo, un po' di ossigeno, una maggiore credibilità agli operatori che lavorano nel sistema pubblico". In pratica, si può chiedere di fare "prestazioni fuori dagli orari di lavoro. E come se si dicesse ai medici: crediamo nella vostra professionalità, crediamo nella vostra capacità di dare una mano al sistema perché il sistema pubblico torni a essere il sistema prevalente. Ovviamente questo ha bisogno di risorse, bisogna vedere", conclude Anelli.

I tempi per una colonscopia

Sono tanti gli italiani alla ricerca di un appuntamento per una colonscopia, alle prese con i centralini dei Cup regionali per trovare un posto senza aspettare mesi. A fare il punto per l'Adnkronos Salute è Francesco Neri Bortoluzzi, segretario nazionale Associazione italiana gastroenterologi ed endoscopisti digestivi ospedalieri (Aigo). In attesa del decreto contro le liste di attesa, a cui sta lavorando il ministero della Salute per risolvere il tallone d’Achille del nostro Servizio sanitario nazionale, dice Bortoluzzi, "ad oggi confermiamo che siamo ancora indietro in tante Regioni nel rispetto dei tempi delle priorità per le colonscopie. Ad esempio, la priorità B (entro 10 giorni dalla richiesta) è rispettata nel 60% delle Regioni (Veneto, Lombardia E.Romagna e Toscana), ma se andiamo alla media priorità (entro 60 giorni) scendiamo sotto il 50% (Lazio, Piemonte e Marche). Mentre al Sud (Campania, Calabria e Sicilia) stiamo messi peggio e le attese sono significative: si arriva anche a un anno".

Nell'analisi su come affrontare e arginare il fenomeno delle liste d'attesa, l'Aigo mette in risalto alcuni punti. "C'è un recente studio che ha analizzato 100mila colonscopie fatte in Italia: quasi il 30% è inappropriata. Solo se potessimo recuperare questo dato già sarebbe un buon viatico per il Ssn. Perché? Ci sono tanti fattori: la medicina difensiva, si prescrivono esami solo per soddisfare un paziente 'capriccioso', e poi perdurano falsi miti come anticipare troppo la colonscopia, mentre lo screening giusto è l'esame del sangue occulto nelle feci ogni due anni tra i 50 e 69 anni. Questo tipo di approccio - si è verificato - è stato in grado di ridurre in 20 anni del 15% la mortalità per cancro".

"Ci sono regole precise per la prescrizione di una colonscopia - ricorda Bortoluzzi - lo specialista dovrebbe conoscerle e anche il medico di base. La questione dell'appropriatezza delle prescrizioni esiste e credo che il ministero della Salute insisterà su questo fronte ma non esiste appropriatezza senza il meccanismo della priorità che va assegnato dallo specialista". L’inappropriatezza delle prestazioni in Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva "supera il 25% dei casi tra gli esami endoscopici di primo livello (come la esofagogastroduodenoscopia e la colonscopia). Una percentuale sicuramente rilevante che diventa critica se si considera che ogni anno in Italia vengono effettuati non meno 2milioni e 500mila di questi esami", ricorda. C'è un problema secondo l'Aigo, "non esistono valori benchmark di riferimento per la colonscopia, non sappiamo i bisogni reali della popolazione, quante sono le persone che hanno necessità della priorità e chi no. Se il ministero della Salute riuscisse a mettere insieme tutti questi dati - conclude - si potrebbe valutarli e interpretarli per lavorare sulle strategie migliori per abbattere le liste d'attesa".

Quanto bisogna aspettare per una mammografia

"L'emergenza delle liste di attesa continua, fra le segnalazioni che ci sono arrivate negli ultimi mesi ci sono quelle relative alla mammografia per la quale, in alcune aree del Paese, addirittura non è possibile prenotare o si attendono anche 390 giorni per quelle di routine, e venti giorni per quelle che andrebbero erogate nel giro di 72 ore". Lo spiega all'Adnkronos Salute Valeria Fava, responsabile politiche della salute di Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato, che si appresta ad aggiornare i numeri delle attese, con il consueto report dell'associazione. Sul tema, aggiunge Fava, "attendiamo di conoscere i dettagli del Decreto del ministero della Salute".

E' certo, però, continua Fava è che l'argomento "va affrontato dal punto di vista dell'offerta e non solo della domanda: i cittadini devono avere la possibilità di ricevere le prestazioni di cui hanno bisogno nei tempi stabiliti. E' un loro diritto e una garanzia riconosciuta dal nostro Servizio sanitario nazionale. Allo stesso tempo ci sono norme non ancora rispettate, come quella che vieta le liste bloccate, o quella che dà al cittadino la possibilità di ricevere la prestazione in intramoenia o in struttura privata accreditata, laddove il servizio pubblico non rispetta i tempi di attesa stabiliti in base ai codici di priorità. Ecco cominciamo da questo".

Secondo i dati dell'ultimo rapporto, quello del 2023, di Cittadinanzattiva servono due anni per una mammografia di screening, tre mesi per un intervento per tumore all’utero che andava effettuato entro un mese, due mesi per una visita specialistica ginecologica urgente da fissare entro 72 ore, sempre due mesi per una visita di controllo cardiologica da effettuare entro 10 giorni. Sono alcuni esempi di tempi di attesa segnalati dai cittadini che lamentano anche disfunzioni nei servizi di accesso e prenotazione, ad esempio determinati dal mancato rispetto dei codici di priorità, difficoltà a contattare il Cup, impossibilità a prenotare per liste d'attesa bloccate.

Per le prime visite specialistiche (che hanno una Classe B-breve, da svolgersi entro 10 giorni) i cittadini che ci hanno contattato - spiega il Tdm - hanno atteso anche 60 giorni per la prima visita cardiologica, endocrinologica, oncologica e pneumologica. Senza codice di priorità, si arrivano ad aspettare 360 giorni per una visita endocrinologica e 300 per una cardiologica. Una visita specialistica ginecologica con priorità U (urgente, da effettuare entro 72 ore) è stata fissata, dopo 60 giorni dalla richiesta. Per una visita di controllo cardiologica, endocrinologica, fisiatrica con priorità B (da fissare entro 10 giorni) i cittadini di giorni ne hanno aspettati 60. Per una visita ortopedica, sempre con classe d'urgenza B ci sono voluti addirittura 90 giorni. Una visita endocrinologica senza classe di priorità è stata fissata dopo 455 giorni, dopo 360 giorni una visita neurologica.

Lo scorso anno ci sono stati segnalati 150 giorni per una mammografia, con classe di categoria B breve (da svolgersi entro 10 giorni), e 730 giorni sempre per una mammografia, ma con classe di categoria P (programmabile), 365 giorni per una gastroscopia con biopsia in caso di classe non determinata. Per un intervento per tumore dell'utero che doveva essere effettuato entro 30 giorni (Classe A), la paziente ha atteso 90 giorni, 3 volte tanto rispetto ai tempi previsti. Per un intervento di protesi d'anca, da effettuarsi entro 60 giorni (classe di priorità B), c’è stata un'attesa di 120 giorni, il doppio rispetto al tempo massimo previsto.

Sempre nel 2023 quasi totalità delle Regioni non ha recuperato le prestazioni in ritardo a causa della pandemia, e non tutte hanno utilizzato il fondo di 500 milioni stanziati nel 2022 per il recupero delle liste d'attesa. Non è stato utilizzato circa il 33%, per un totale di 165 milioni. I dati raccontano che il Molise ha investito solo l'1,7% di quanto aveva a disposizione, circa 2,5 milioni. Male anche la Sardegna (26%), la Sicilia (28%), la Calabria e la Provincia di Bolzano (29%).

Schillaci: "Lunghe liste d'attesa, ma nessuno ha mai mappato situazione"

La grave crisi di sostenibilità e sotto-finanziamento del Ssn con interminabili liste d’attesa, ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci al Question Time alla Camera, "dipende dal fatto che abbiamo meno medici di quelli che ci servono, perché negli ultimi 10 anni non si è fatta programmazione". "Parliamo di lunghe liste d’attesa senza che nessuno abbia mai mappato realmente la situazione e compreso come intervenire. Servono più fondi perché in troppi casi, nel passato, si sono sprecati soldi per inefficienze e incapacità manageriali. Abbiamo enormi disuguaglianze perché in troppe Regioni la sanità è stata maltrattata anche da chi non si oppone al metodo indegno del bloccare le liste per le prestazioni".

Il ministero della Salute "è da tempo impegnato in via prioritaria a restituire ai cittadini un equo accesso alle cure per l’uniforme fruizione in tutto il territorio nazionale dei Lea che, negli anni passati, non è stata pienamente garantita. Questo obiettivo strategico - ha aggiunto - viene conseguito rinforzando da un punto di vista della dotazione finanziaria il nostro sistema, ma anche adeguando il modello di governo del rapporto tra Stato-Regioni. Sotto il profilo operativo si sta adottando un modello di programmazione sanitaria centrato sullo strumento del Piano sanitario nazionale (Pns) che testimonia la volontà di passare da una governance 'pattizia' (lo strumento è stato il Patto per la Salute) a una reale 'governance condivisa' in cui Stato e Regioni si assumono responsabilità davvero condivise verso tutti i cittadini".

Il Psn "segna un cambio di passo nelle relazioni tra livello centrale e regionale e il cambiamento è reso possibile anche dalla capacità di utilizzare dati sempre più granulari integrabili grazie all’investimento tecnologico dell’Ecosistema dei dati sanitari nazionale che permetterà di comprendere il fabbisogno di salute con un modello nazionale di classificazione e stratificazione dei bisogni, il relativo fabbisogno finanziario e di valutare le reali performance dei sistemi regionali potendo così garantire il rispetto dei Lea. Il disegno di legge sull’autonomia differenziata non mette in discussione l’unitarietà del diritto alla tutela della salute ai sensi dell’articolo 32 della Costituzione, come diritto e prerogativa di cittadinanza, così come declinato attraverso i Lea, ma rappresenta un potenziamento della facoltà delle Regioni di modulare la propria organizzazione dei servizi sanitari nel rispetto dei Lea", ha puntualizzato il ministro della Salute.

"Ricordo a questo proposito che il concreto rischio di creare disuguaglianze tra 21 sistemi sanitari regionali diversi risale alla decisione – presa peraltro a ristretta maggioranza – di modificare nell’ormai lontano ottobre del 2001 l’assetto costituzionale delle competenze legislative in materia sanitaria. In questo senso, i 'Lea' costituiscono l’unica vera garanzia che in materia vengano determinati a livello statale e devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale. In quest’ambito il ministero della Salute è fortemente attivo, implementa e aggiorna il contenuto delle prestazioni comprese nei Lea", ha precisato.

"Gli indicatori scelti per il monitoraggio e la valutazione a livello nazionale dei Lea anche attraverso i Pdta prescindono dai modelli organizzativi regionali, misurando gli effetti attesi in termini di tipologia di prestazioni, tempistiche ed esiti clinici. In questo modo, è possibile confrontare i valori degli indicatori ottenuti attraverso i modelli organizzativi regionali diversi, fornendo un importante strumento di informazione per individuare le scelte organizzative migliori. Le misure di potenziamento sono tutt’altro che 'interventi parziali e privi di visione di insieme' ma sono dedicate ad accompagnare la fondamentale riforma dell’assistenza territoriale con un modello sistemico, per garantire una sempre maggiore assistenza di prossimità e per trasformare in senso digitale l’Ssn".

"Le differenza tra Nord e Sud sono ben note e riguardano la sanità come altri ambiti della vita economica e sociale della Nazione. Ma tra gli obiettivi primari del mio ministero resta fermo l'impegno ad agire con decisione per ridurre le differenze e rafforzando la capacità degli enti a supporto, Agenas, Aifa e Iss, di indirizzo, programmazione e monitoraggio del Ssn, specie nell'ambito del nuovo sistema di garanzia dei Lea. Riformare un sistema sanitario nazionale, prosciugato dalle risorse e svaligiato dai 'gettonisti', necessita di tempo. Fin da subito ci stiamo impegnando al meglio, supportati dalle regioni che realmente sono interessate a garantire a tutti il diritto alla salute".

Continue Reading

Cronaca

Vaccino AstraZeneca, parla lo scienziato: “Ci è stato...

Published

on

"Secondo alcune stime ha salvato, solo nel primo anno di utilizzo, 6 milioni di vite"

Vaccino Astrazeneca (Afp)

"Oggi va in pensione un vaccino che ci è stato utile in tempi di emergenza" Covid. Lo sottolinea Giacomo Gorini, il ricercatore italiano che all'università di Oxford, nei giorni più duri della pandemia, ha lavorato sul vaccino anti-Covid poi prodotto e distribuito da AstraZeneca. L'esperto lo sottolinea via social, in un post su X, commentando la scelta dell'azienda di ritirare il prodotto in tutto il mondo, come spiegato nei giorni scorsi dallo stesso colosso farmaceutico anglo-svedese: "Considerata la quantità di vaccini disponibili ed efficaci per le nuove varianti di Covid-19 - aveva informato la compagnia - non c'è più stata domanda per il vaccino Vaxzevria* che di conseguenza non è più stato prodotto né distribuito. Non prevedendo quindi una futura domanda", si è deciso di "ritirare l'autorizzazione all'immissione in commercio" Aic.

Il ritiro del vaccino

Il ritiro dell'Aic in Ue è entrato in vigore il 7 maggio. E dall'Agenzia europea del farmaco Ema Marco Cavaleri, che è responsabile Rischi sanitari e Strategie vaccinali e presiede la Task force emergenze (Etf), sentito dall'Adnkronos Salute nei giorni scorsi aveva chiarito che "questo è in linea con le aspettative che vaccini non più usati e aggiornati vengano ritirati, come da nostra indicazione. Stiamo lavorando con tutti i produttori per sfoltire il numero dei vaccini approvati, così da gestire solo quelli che vengono regolarmente aggiornati come da nostre raccomandazioni".

Effetti collaterali

Gorini era intervenuto nel dibattito che si è acceso già dopo che si erano riaccesi i riflettori sul vaccino AstraZeneca che, come lui stesso ha ricordato, "ha ammesso per la prima volta in tribunale che il vaccino può causare questi effetti collaterali rari e gravi". Ma, puntualizza l'esperto, è una prima volta solo per l'aula di giustizia. Perché in realtà "se ne parla liberamente da anni". Ora, prosegue Gorini via social, "è giusto che si continui con mRna, una tecnologia sicurissima ed efficace". Ma il vaccino AstraZeneca, si legge nei suoi post, "secondo alcune stime ha salvato, solo nel primo anno di utilizzo, 6 milioni di vite, più di qualunque altro vaccino nello stesso periodo. Come qualunque altro farmaco, ha effetti collaterali, alcuni gravi. Quelli gravi sono, in frequenza, molto rari e paragonabili a quelli di qualunque altro farmaco. Altrimenti non sarebbe stato utilizzato".

"Hanno fatto scalpore, dato il periodo storico e la particolare attenzione dei media, quelle famose trombosi associate a piastrinopenia". Ebbene, ricorda Gorini, "queste sono simili, per natura, a quelle causate da un altro farmaco approvato, l'eparina. Non mi stupisco che se ne parli di nuovo, ma questa è una non-notizia, dato che della presenza di questi effetti collaterali, come per qualsiasi altro farmaco, si sa da anni, e sia l'azienda che gli enti regolatori ne hanno sempre parlato apertamente".

Non solo, aggiunge: "Il fatto che si sappia di questi effetti collaterali rarissimi in realtà è segnale che il famoso 'sistema' funziona: gli enti regolatori se ne sono accorti in farmacovigilanza, l'azienda e la comunità scientifica ne ha preso atto senza problemi. Dato che i vaccini a mRna sono veramente eccezionali in termini di sicurezza (non avendo mai effetti collaterali potenzialmente letali), ha avuto senso, aumentata la disponibilità di dosi e una volta ridotta la circolazione virale, concentrarsi solo su quelli".

Il vaccino AstraZeneca, rimarca lo scienziato, "ha rappresentato uno strumento di primo soccorso durante le fasi iniziali di pandemia, dati i suoi ottimi profili di sicurezza e la sua efficacia particolarmente contro malattia grave. Ha salvato molte, ma molte, ma molte vite". Gorini conclude infine con una riflessione che lascia trasparire un po' di amarezza: "Chi odia la mia categoria - scrive - generalmente ritrae gli scienziati come dei manipolatori di masse, insabbiatori di effetti collaterali. I rari effetti collaterali del vaccino AZ sono stati segnalati proprio dagli scienziati".

Continue Reading

Cronaca

Brandi (Pro Vita & Famiglia onlus): “La Casa di...

Published

on

"Nostra equipe di collaboratori e volontari pronta a rendere accogliente la struttura”. Così Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia onlus che insieme a istituzioni e autorità civili e religiose, dei familiari di Chiara Corbella e della Fondazione Il Cuore in una Goccia, ha inaugurato a Roma “La Casa di Chiara” una struttura che ospita e assiste, gratuitamente, famiglie e donne che affrontano gravidanze con patologie prenatali che compromettono la salute del nascituro e/o della madre.

Continue Reading

Ultime notizie

Esteri2 ore ago

Ucraina, in guerra anche i detenuti: servono soldati contro...

Approvata la legge per mandare uomini dal carcere al fronte Anche i detenuti in guerra per l'Ucraina. Kiev ha bisogno...

Spettacolo2 ore ago

E’ morta Giovanna Marini, la voce del folk italiano...

Fondatrice della prima scuola di musica popolare, fu allieva di Segovia e frequentò Pasolini e Calvino E' morta all'età di...

Sport3 ore ago

Joselu, il Real trova il bomber: l’eroe improbabile...

L'attaccante di scorta firma l'incredibile doppietta contro il Bayern José Luís Sanmartín Mato. Per tutti, Joselu. E' lui, centravanti di...

Politica3 ore ago

Franco Di Mare, l’ad Rai: “Inviata tutta la...

L'annuncio di Sergio in Vigilanza: "Inviato tutto via pec". Il giornalista ammalato di mesotelioma aveva lamentato di aver più volte...

Sport3 ore ago

Real Madrid-Bayern Monaco 2-1, rimonta al fotofinish e...

La doppietta di Joselu tra l'87' e il 92' fa volare i blancos a Wembley, finale contro il Borussia Dortmund...

Politica3 ore ago

John Travolta a Sanremo 2024, Rai ha chiesto risarcimento...

L'azienda ha bloccato il pagamento per la prestazione dell'attore La Rai ha chiesto i danni per il 'caso John Travolta'...

Politica4 ore ago

Caso Scurati, dalla Rai lettera di contestazione a Serena...

La conduttrice dovrà dare "giustificazioni" per un post sui social. Sergio: "Non è un provvedimento disciplinare". Insorge il Pd in...

Sport4 ore ago

Bruges-Fiorentina 1-1 e viola in finale di Conference League

Decisivo il rigore di Beltran nel finale Impresa della Fiorentina contro il Bruges nella semifinale di ritorno di Conference League:...

Politica6 ore ago

Strette di mano e abbracci, a Napoli scatta la pace tra...

L'ex sottosegretario si è presentato, non invitato, alla presentazione di un libro di cui il ministro della Cultura ha scritto...

Spettacolo6 ore ago

Lite con Gruber, Mentana: “Ci scusiamo, ma accusati...

Il racconto del direttore del Tg La7 a fine telegiornale "Ci scusiamo con tutti quelli che si possono essere sentiti...

Esteri6 ore ago

Robert Kennedy Jr, Nyt rivela: aveva un verme nel cervello

Il candidato indipendente alle presidenziali americane racconta di quando ebbe problemi cognitivi a causa del "parassita" nella sua testa Il...

Esteri6 ore ago

Robert Kennedy Jr, New York Times rivela: aveva un verme...

Il candidato indipendente alle presidenziali americane racconta di quando ebbe problemi cognitivi a causa del "parassita" nella sua testa Il...

Cultura6 ore ago

Beethoven, svelato dopo 200 anni il motivo della sua sordità

I risultati di uno studio Usa pubblicato su "Clinical Chemistry" dopo l'analisi di una ciocca di capelli del compositore Dopo...

Cultura6 ore ago

Libri, ‘Destra maldestra’ di Alberto Mattioli...

Edito da Chiarelettere, è un pamphlet sulla 'spolitica culturale' del governo Meloni Dall’insediamento di Giorgia Meloni, alla fine del 2022,...

Politica7 ore ago

Premierato, Meloni: “Inalterati poteri Capo dello...

"Non abbiamo fatto una riforma che entrava a gamba tesa, lo abbiamo fatto in punta di piedi" ''Questo è un...

Economia7 ore ago

Taxi, Uri: “Incomprensibile eliminazione distinzione...

"Riguardo all’ultimo testo del Decreto - se da un canto rileviamo positivamente e con soddisfazione l’accoglimento di molte delle nostre...

Economia7 ore ago

Salini (Webuild): “Progetto Trojena molto importante,...

In Arabia Saudita "abbiamo cominciato a lavorare e stiamo andando avanti, il progetto di Trojena è molto importante. Abbiamo appena...

Esteri7 ore ago

Ucraina, Lituania pronta a inviare soldati per missioni di...

Il paese baltico si espone C'è un paese pronto a mandare soldati in Ucraina. La premier della Lituania Ingrida Simonyte...

Cronaca7 ore ago

Liste d’attesa con tempi biblici, da colonscopia a...

Per risolvere uno dei problemi più sentiti dai cittadini è in dirittura d'arrivo un decreto ad hoc. Il ministro della...

Economia7 ore ago

Bper, in primo trimestre conferma solidità con utile netto...

Papa: "Siamo in anticipo su Piano, possibile una revisione" Bper Banca "ha ottenuto dall’inizio dell’anno risultati eccellenti in particolare grazie...