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Gaza, operazione israeliana a Rafah nella notte: “Liberati due ostaggi”

Raid Israele a Rafah, liberati due ostaggi. Tv libanese: "100 morti in raid". Il presidente turco: "Amministrazione Netanyahu in stile hitleriano"

Macerie a Rafah - (Fotogramma)

Sono morti tre degli ostaggi israeliani che, secondo Hamas, sono rimasti feriti in raid israeliani nella Striscia di Gaza. Ad affermarlo in un messaggio audio Abu Obaida, portavoce del braccio armato del gruppo, le Brigate al-Qassam. Ieri Hamas aveva parlato di due ostaggi morti e altri otto feriti a causa di operazioni israeliane.

Secondo Abu Obaida, Hamas non rivelerà i nomi degli ostaggi che afferma essere deceduti fin quando non saranno "chiare le sorti" degli altri ostaggi feriti.

Hamas: "Risposta Israele per accordo tregua non seria"

La controproposta di Israele riguardo un’eventuale tregua rappresenta “un arretramento” nei confronti della proposta dell’incontro di Parigi elaborata in precedenza dai direttori della Cia, Mossad, intelligence egiziana e il premier del Qatar. Lo ritiene il rappresentante di Hamas in Libano, Osama Hamdan.

“Ciò - prosegue Hamdan in una conferenza stampa a Beirut - conferma la non serietà” di Israele "creando ostacoli che non aiutano a concludere un accordo". Hamdan ha affermato che Hamas ha esaminato ieri la controproposta del governo di Benjamin Netanyahu.

Erdogan accusa Netanyahu: "Sua amministrazione in stile hitleriano"

Intanto dal presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, è arrivato un nuovo attacco nei confronti del premier israeliano: "La politica di massacri seguita dal 7 ottobre dall'amministrazione in stile hitleriano di Netanyahu supera ogni giorno nuove linee rosse". Erdogan ha anche criticato che i Paesi occidentali che "mentre esortano alla moderazione, si nascondono dietro la scusa di Hamas e chiudono un occhio sui massacri di Netanyahu".

Dal canto suo Netanyahu ha ribadito al premier olandese Mark Rutte che "Israele non lascerà intatti i battaglioni dei terroristi a Rafah" e "la guerra è destinata a continuare fino alla vittoria totale su Hamas". E' quanto si legge in una nota diffusa dopo l'incontro a Gerusalemme.

Liberati due ostaggi israeliani

Due ostaggi israeliani rapiti da Hamas sono stati nel frattempo liberati nella notte nel corso di una operazione a Rafah, nel sud di Gaza, condotta da Idf, Agenzia di sicurezza e polizia. A renderlo noto, le forze di difesa israeliane. I due ostaggi hanno doppia cittadinanza israeliana e argentina.

"Durante un'operazione congiunta tra Idf, l'Agenzia di sicurezza e polizia israeliana, due ostaggi israeliani del Kibbutz Nir Yitzhak sono stati salvati: Fernando Simon Marman (60 anni) e Louis Har (70 anni)" recita la nota dell'esercito israeliano, che spiega come entrambi gli ostaggi liberati siano stati trovati in buone condizioni mediche e trasferiti in Israele per ulteriori accertamenti.

L'operazione era stata rinviata almeno due volte prima di essere portata a termine, scrive Ynet News, precisando che la decisione è stata approvata dal primo ministro dal ministro della Difesa.

''Fernando e Luis: bentornati a casa. Rendo omaggio ai nostri coraggiosi guerrieri per l'azione che ha portato alla loro liberazione''. Così ha scritto in un tweet il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu salutando la liberazione di due ostaggi. ''Solo il proseguimento della pressione militare, fino alla vittoria completa, potrà portare alla liberazione di tutti i nostri rapiti. Non perderemo nessuna occasione per riportarli a casa'', ha aggiunto su 'X'.

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha definito su X "impressionante" l'operazione dell'esercito, aggiungendo di averla seguita dal Centro di comando insieme al primo ministro Benjamin Netanyahu e agli alti comandanti. Entrambi gli ostaggi erano stati rapiti dal kibbutz Nir Yitzhak, ha aggiunto, vicino al confine con Gaza, il 7 ottobre, quando circa 1.200 persone furono uccise e più di 240 prese in ostaggio.

Il neoeletto presidente argentino Javier Milei ha ringraziato l'esercito israeliano per aver salvato i due ostaggi con doppia nazionalità. Milei, che era in Israele la scorsa settimana per una visita di Stato, si è impegnato a coltivare legami più stretti tra i Paesi e trasferirà l'ambasciata argentina in Israele a Gerusalemme.

Media: "I due ostaggi erano prigionieri in casa di una famiglia"

I due ostaggi hanno affermato di essere stati tenuti prigionieri nella casa di una famiglia a Rafah. Lo riporta il sito di notizie Ynet, secondo cui i due hanno detto allo Sheba Medical Center, dove sono attualmente in cura, che il motivo della loro salute relativamente buona, nonostante siano stati tenuti in ostaggio per 129 giorni, è dovuto al fatto che erano stati imprigionati in una casa e non in un tunnel.

Gli ostaggi erano detenuti al secondo piano di un edificio strettamente sorvegliato e da altre guardie in un edificio accanto, scrive il Jerusalem Post. Le forze israeliane sono entrate clandestinamente nel complesso e hanno utilizzato esplosivi, fuoco pesante, contando su informazioni molto riservate e sull'esatta posizione degli ostaggi rispetto alle loro guardie per salvare Marman e Har senza che Hamas potesse ucciderli prima.

Successivamente, un elicottero ha portato gli ostaggi allo Sheba Medical Center. Un soldato è rimasto leggermente ferito, ma nessuno è rimasto ucciso.

Al Mayadeen: "100 morti in raid a Rafah". Hamas: "Genocidio"

Il bilancio delle vittime del massiccio attacco delle forze di difesa israeliane sulla città di Rafah sarebbe salito a 100 morti. Lo ha riferito il canale televisivo libanese Al Mayadeen, aggiungendo che più di 230 persone sono rimaste ferite. La maggior parte delle vittime dell'attacco sono donne e bambini.

In precedenza è stato riferito che gli aerei dell'aeronautica israeliana stavano effettuando attacchi mirati sulle moschee di Al-Huda e Al-Rahma, dove si trovano molti rifugiati. La Mezzaluna Rossa Palestinese ha riferito di bombardamenti su edifici residenziali nell'area circostante e sul quartier generale dell'organizzazione.

Hamas ha condannato gli ultimi attacchi aerei israeliani su Rafah, affermando che rappresentano “un ampliamento della portata dei massacri che sta commettendo contro il nostro popolo”. “L’attacco dell’esercito di occupazione nazista stasera contro la città di Rafah, che finora ha causato la morte di più di un centinaio di martiri, è considerato una continuazione della guerra genocida e dei tentativi di sfollamento forzato che sta conducendo contro il nostro popolo palestinese”, ha scritto il gruppo terroristico in un comunicato stampa.

Borrell: "Palestinesi a Gaza bombardati senza poter fuggire"

''Non c'è nulla che può sostituire l'Unrwa nei Territori palestinesi''. Lo ha dichiarato l'Alto rappresentante della politica estera dell'Unione Europea, Josep Borrell, aggiungendo che ''dobbiamo aspettare i risultati delle indagini'' sul presunto coinvolgimento di alcuni dipendenti dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi nell'assalto del 7 ottobre. Secondo Borrell all'Unrwa deve essere permesso di continuare a lavorare a sostegno dei palestinesi.

"Non è un segreto - aggiunge Borrell - che Israele vuole liberarsi dell'Unrwa. Non da ora, da molto tempo, perché ritengono che liberandosi dell'Unrwa si libererebbero anche del problema dei rifugiati palestinesi. No, lo renderebbe ancora peggiore: centinaia di migliaia di persone si nutrono ogni giorno grazie al lavoro dell'Unrwa. E non solo a Gaza: in Libano, in Siria, in Giordania". Quanto alle accuse "sono lieto che l'Unrwa abbia già lanciato un'indagine completa e approfondita su quello che sta accadendo. Le accuse vanno verificate: la presunzione di innocenza vale anche per l'Unrwa", conclude.

"Dobbiamo continuare a premere su Israele e a sostenere" la popolazione palestinese con aiuti "umanitari, ma se Israele lancia un'offensiva contro un'area densamente popolata, con oltre 1,7 milioni di persone schiacciate contro un muro", che succede? I palestinesi nel sud della Striscia di Gaza "non possono scappare", dice ancora a margine del Consiglio informale Sviluppo a Bruxelles. "Quando c'è una guerra - continua - la gente scappa, ma la gente a Gaza non può scappare: sono chiusi dentro e possono venire bombardati senza poter fuggire. Questa è la situazione: spero che il mondo intero se ne renda conto", dice.

"L'Unione Europea non fornisce armi a Israele. Altri sì", continua Borrell. "Se si ritiene che il numero di morti" palestinesi "sia troppo alto, forse si può fare qualcosa per renderlo meno elevato" in futuro. "La mia domanda è: a parte le parole, che cos'altro pensiamo che si possa fare? Se il numero delle vittime è troppo alto, c'è qualche possibilità di renderlo meno elevato?", conclude.

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Blinken a sorpresa in Ucraina, vede Zelensky. Mosca:...

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Il segretario di Stato Usa: "Momento difficile ma stanno arrivando aiuti". Mosca: "Intercettati 25 missili Kiev su Belgorod". Treno merci deragliato colpito da drone

Stretta di mano tra Blinken e Zelensky - (Afp)

Il segretario di Stato americano Antony Blinken a sorpresa oggi a Kiev, dove ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel pieno dell'offensiva che la Russia ha lanciato contro Kharkiv.

"E' un momento difficile" per l'Ucraina, ma gli aiuti degli Stati Uniti "stanno arrivando", ha assicurato Blinken prima di iniziare l'incontro con Zelensky il quale ha parlato parlato dal canto suo di un "periodo duro" per i "combattenti" ucraini, specialmente nell'est del Paese. Il presidente ucraino ha poi ringraziato il segretario di Stato Usa per il "pacchetto cruciale" di aiuti che il Congresso americano ha approvato il mese scorso dopo tanti rinvii.

Putin in Cina giovedì e venerdì

Dal canto suo il presidente russo Vladimir Putin visiterà la Cina su invito del presidente cinese Xi Jinping giovedì e venerdì prossimi. Lo riferisce il servizio stampa del Cremlino, citato dalle agenzie russe, secondo cui, "su invito di Xi, Putin effettuerà una visita di stato nella Repubblica popolare cinese il 16 e 17 maggio come suo primo viaggio all'estero dopo il suo insediamento" avvenuto martedì scorso.

Anche la portavoce della diplomazia cinese, Hua Chunying, ha confermato che la "visita di Stato" è prevista per giovedì e venerdì prossimi. Putin era stato l'ultima volta in Cina nell'ottobre dello scorso anno.

Secondo il Cremlino, riportano i media russi, dopo i colloqui Putin e Xi dovrebbero firmare una dichiarazione congiunta e una serie di documenti bilaterali.

Russia, media: treno merci deragliato colpito da un drone

Intanto il ministero della Difesa russo ha annunciato oggi di aver abbattuto 25 missili ucraini sulla regione di confine di Belgorod. Lo riferisce la Tass. Domenica, 19 persone erano rimaste uccise in un attacco attribuito da Mosca a Kiev contro un edificio residenziale di Belgorod.

Sarebbe invece stato colpito da un drone il treno merci russo deragliato la notte scorsa alla stazione di Kotluban, nella regione di Volograd. Secondo il canale Telegram Baza, citato da Ukrainska Pravda, dopo l'attacco due vagoni cisterna hanno preso fuoco e uno è esploso. In totale nove vagoni sono deragliati. Nel dare notizia dell'incidente questa mattina, la Tass aveva parlato dell'intervento di "persone non autorizzate" che avevano causato il deragliamento.

"Oggi, a causa dell'interferenza di persone non autorizzate" a gestire "il funzionamento del trasporto ferroviario", presso la stazione di Kotluban della Ferrovia del Volga, i vagoni di un treno merci sono deragliati. "Secondo le prime informazioni, non ci sono stati feriti. Attualmente il traffico ferroviario nell'area della stazione è sospeso e si prevede un ritardo dei treni passeggeri", si leggeva nel comunicato.

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Esteri

Rafah, fonti Usa: “Israele ha ammassato abbastanza...

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Anche se non è chiaro se in effetti l'operazione ci sarà. Idf: "Veicolo Onu colpito era in una zona di combattimenti attivi". Wsj: Egitto valuta riduzione rapporti diplomatici con Israele

Tank israeliano - (Afp)

 Israele ha ammassato alla periferia di Rafah un numero sufficiente di soldati per lanciare nei prossimi giorni un'invasione su larga scala della città del sud della Striscia di Gaza, anche se non è chiaro se in effetti l'operazione ci sarà. Lo hanno detto alla Cnn due fonti dell'amministrazione americana, una delle quali ha sottolineato che Israele non ha ancora fatto i preparativi adeguati necessari in vista di una possibile evacuazione di oltre un milione di persone da Rafah.

Onu: "450mila persone fuggite da Rafah, cessate fuoco unica speranza"

Sarebbero ormai circa 450.000 le persone fuggite da inizio mese da Rafah. "Le famiglie continuano a fuggire in cerca di sicurezza", si legge in un post su X dell'Unrwa che ripete: "Nessun posto è sicuro. L'unica speranza è un cessate il fuoco immediato".

Premier Qatar: "Colloqui per cessate fuoco in stallo, ha inciso Rafah"

"Purtroppo le cose non sono andate nella giusta direzione e al momento siamo sostanzialmente in una fase quasi di stallo. Certamente, quanto è accaduto con Rafah ci ha riportato indietro". Si è espresso così il premier del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani, intervenuto al Qatar Economic Forum che si è aperto stamani a Doha.

In dichiarazioni rilanciate dalla tv satellitare al-Jazeera, Al Thani ha assicurato che il suo Paese non ha smesso di fare da mediatore tra Israele e Hamas e che nonostante le difficoltà proseguirà nel suo impegno.

Premier Qatar: "Colloqui per cessate fuoco in stallo, ha inciso Rafah"

"Purtroppo le cose non sono andate nella giusta direzione e al momento siamo sostanzialmente in una fase quasi di stallo. Certamente, quanto è accaduto con Rafah ci ha riportato indietro". Si è espresso così il premier del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani, intervenuto al Qatar Economic Forum che si è aperto stamani a Doha.

In dichiarazioni rilanciate dalla tv satellitare al-Jazeera, Al Thani ha assicurato che il suo Paese non ha smesso di fare da mediatore tra Israele e Hamas e che nonostante le difficoltà proseguirà nel suo impegno.

"Quando ci sono due parti che vogliono mettersi d'accordo su qualcosa, è necessario accordarsi prima di tutto sulle linee di fondo. Credo che quello a cui stiamo assistendo sia una differenza sostanziale tra le due parti", ha detto ancora il premier del Qatar.

"C'è una parte che vuole la fine della guerra per poi parlare degli ostaggi - ha detto Al Thani in dichiarazioni riportate dalla tv satellitare al-Jazeera - C'è un'altra parte che vuole riportare a casa gli ostaggi e che vuole continuare la guerra. E fin quando non ci sarà comunanza, non si arriverà a un risultato".

Usa: "Vittoria totale Israele su Hamas improbabile"

L'amministrazione Biden non crede che l'attuale strategia di Israele contro Hamas possa portare a una "vittoria totale", uno sviluppo che non viene ritenuto "probabile o possibile". E' in questi termini che si è espresso il vice segretario di Stato Usa, Kurt Campbell, intervenuto nelle scorse ore al Nato Youth Summit a Miami.

"A volte, ascoltando con attenzione i leader israeliani parlano per lo più dell'idea di una sorta di vittoria schiacciante sul campo, di una vittoria totale - ha affermato Campbell in dichiarazioni rilanciate dai media americani - Non penso che noi crediamo questo sia probabile o possibile". Mentre da mesi, dall'attacco in Israele del 7 ottobre dello scorso anno, il premier israeliano Benjamin Netanyahu insiste nel voler arrivare a una "vittoria totale" su Hamas, che nel 2007 prese il controllo della Striscia di Gaza.

In questo contesto, ha detto Campbell, "molti Paesi" vogliono vedere "una soluzione politica in cui ci sia più rispetto per i diritti dei palestinesi", ma "non penso sia mai stato così difficile come in questo momento, anche se credo ancora che l'impegno ci sia".

Wsj: Egitto valuta riduzione rapporti diplomatici con Israele

L'Egitto dal canto suo starebbe valutando la possibilità di ridurre - ma non di interrompere - le relazioni diplomatiche con Israele. A riferirlo all Wall Street Journal sono stati funzionari del Cairo. Tra le possibili mosse prese in esame, il ritiro dell'ambasciatore egiziano da Tel Aviv.

"Allo stato attuale, non ci sono piani per sospendere le relazioni" o sconfessare Camp David, ha dichiarato al giornale un funzionario egiziano, riferendosi agli accordi che hanno portato al trattato di pace del 1979 tra i due Paesi. "Ma finché le forze israeliane rimarranno al valico di Rafah, l'Egitto non invierà un solo camion".

Domenica, l'Egitto ha dichiarato che sosterrà la causa in corso del Sudafrica presso la Corte internazionale di giustizia che accusa Israele di genocidio a Gaza, un giorno dopo aver detto che si rifiuterà di coordinare gli aiuti che entrano a Gaza attraverso Rafah finché le truppe dell'IDF rimarranno lì.

Per Mohammed Anwar Sadat, nipote del presidente egiziano che negoziò il trattato di pace Egitto-Israele del 1979, l'attuale disputa rappresenta la peggiore crisi bilaterale tra i due Paesi da allora. "C'è una mancanza di fiducia - ha dichiarato al quotidiano l'ex membro del Parlamento egiziano - E ora c'è una sorta di sospetto da entrambe le parti".

A determinare l'attuale situazione di stallo sarebbero state - secondo funzionari egiziani - le poche ore di preavviso concesse da Israele all'Egitto prima di lanciare l'operazione militare della scorsa settimana, durante la quale l'esercito israeliano ha preso il controllo del valico di frontiera di Rafah con l'Egitto dalla parte di Gaza.

Il brusco messaggio, trasmesso inaspettatamente ai funzionari dei servizi segreti egiziani il 6 maggio, ha fatto seguito a mesi di attente trattative tra rappresentanti militari e dei servizi segreti israeliani ed egiziani sulla minaccia di attacco a Rafah.

Israele aveva precedentemente informato l'Egitto sui suoi piani per Rafah, assicurando al Cairo che il valico non sarebbe stato colpito e che ai palestinesi presenti sarebbero state concesse settimane per evacuare l'area in modo sicuro. "Nessuna di queste assicurazioni si è concretizzata, e Israele ci ha dato un preavviso molto breve per l'ingresso al valico", ha dichiarato un funzionario egiziano.

Caccia israeliano intercetta drone proveniente da est

Un caccia dell'Idf ha intercettato un drone diretto verso Israele proveniente da est. A darne notizia sono state le forze armate israeliane, precisando che il drone non è entrato nello spazio aereo del paese.

Due droni e un missile antinave lanciati dagli Houthi dello Yemen sul Mar Rosso sono invece stati abbattuti dalle forze americane, ha riferito il Centcom, secondo cui non si registrano né danni né feriti tra le forze degli Stati Uniti, della coalizione e sulle navi mercantili in navigazione nell'area. Il Comando centrale americano, su X, ribadisce che l'intervento si è reso necessario a causa della "minaccia imminente" rappresentata dall'attacco degli Houthi.

Idf: "Veicolo Onu colpito era in una zona di combattimenti attivi"

I due dipendenti delle Nazioni Unite colpiti ieri a Rafah si trovavano in una zona di "combattimenti attivi". A dichiararlo è stato l'esercito israeliano, precisando che l'episodio è ancora oggetto di indagine. Rispondendo ad una domanda, l'Idf ha detto di aver ricevuto indicazioni secondo cui due membri del Dipartimento di sicurezza delle Nazioni Unite sono stati colpiti mentre si trovavano in un veicolo nell'area di Rafah.

In base a una prima revisione dei fatti - rendono noto le forze armate citate dal Times of Israel - il mezzo è stato colpito "durante i combattimenti in un'area definita come zona di combattimento attivo". Le forze armate israeliane hanno precisato inoltre che il percorso del veicolo era sconosciuto ai militari. L'Idf non ha confermato che le sue forze abbiano sparato al veicolo. "Tutti i dettagli dell'incidente sono in fase di revisione".

Secondo le Nazioni Unite l'auto in cui i dipendenti si stavano recando in ospedale era chiaramente contrassegnata come veicolo delle Nazioni Unite, ha detto il portavoce. In totale, dall'inizio della guerra di Gaza sono stati uccisi quasi 200 dipendenti delle Nazioni Unite, finora tutti palestinesi.

Hamas ha accusato Israele per l'attacco: "Israele ha ucciso due cittadini stranieri (un uomo e una donna) che viaggiavano in un veicolo delle Nazioni Unite con una bandiera e segni di identificazione dell'Onu", ha dichiarato Hamas in una nota nella quale ha indicato che Israele e Stati Uniti "hanno la piena responsabilità" per i danni riportati dai "team stranieri" di soccorso a Gaza e per i "crimini di guerra" commessi nell'enclave.

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Eurovision 2024 e bandiera Ue vietata, Commissione chiede...

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Schinas: questa decisione ha "gettato un’ombra su quella che dovrebbe essere un’occasione gioiosa per i popoli in tutta Europa e nel mondo per riunirsi"

Eurovision 2024 e bandiera Ue vietata, Commissione chiede spiegazioni

Il vicepresidente della Commissione europea Margaritis Schinas ha inviato ai vertici della European Broadcasting Union, che organizza il concorso canoro Eurovision, una lettera in cui chiede spiegazioni per la decisione di vietare l'esposizione della bandiera Ue nella Malmoe Arena, la struttura che ha ospitato la gara, in Svezia.

La lettera di Bruxelles

"In qualità di vicepresidente della Commissione Europea responsabile, tra le altre cose, della cultura politica - scrive Schinas - ho appreso con rammarico della politica applicata dall’Ebu quest’anno vietare ai partecipanti di sventolare la bandiera dell'Ue durante la finale dell'Eurovision Song Contest". Questa decisione, prosegue Schinas, ha "gettato un’ombra su quella che dovrebbe essere un’occasione gioiosa per i popoli in tutta Europa e nel mondo per riunirsi, per festeggiare. A meno di un mese dalle elezioni europee e in tempi di turbolenza geopolitica, mentre l’Ue viene presa di mira da attori malvagi e autoritari, la decisione dell’Ebu ha contribuito a screditare un simbolo che unisce tutti gli europei. Ciò è tanto più vero se confrontato con i Giochi Olimpici di Parigi 2024, dove l’Ioc ha consentito l’esposizione delle bandiere dell’Ue in tutte le sedi e nelle cerimonie di premiazione".

"L'incoerenza nella posizione dell'Ebu ha portato me e molti milioni di telespettatori a chiederci cosa e chi rappresenta l'Eurovision Song Contest. Vi chiedo di spiegare le ragioni di questa decisione e di chiarirne la responsabilità. Per parte mia, mi aspetto di vedere i valori di pace, tolleranza e inclusività ricevere maggiore deferenza in futuro", conclude.

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