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Milei a Roma, il politologo: “Presidente prenda...
Milei a Roma, il politologo: “Presidente prenda esempio da Meloni non da Trump”
Novaro, professore dell'Università di Buenos Aires: "La premier ha abbandonato i temi della destra radicale, il leader argentino impari da lei"
Javier Milei, nuovo punto di riferimento della destra sudamericana "impari da Giorgia Meloni, piuttosto che da Vitkor Orban o da Donald Trump". E' il consiglio che dà al presidente argentino il politologo Marcos Novaro, professore di Teoria Politica all'Università di Buenos Aires, che parla anche della "riconciliazione possibile" tra Milei e il Papa dopo le tensioni dei mesi scorsi.
"Con la sua posizione atlantista e liberale, non neofascista, Meloni ha sorpreso molti - dice Novaro all'Adnkronos alla vigilia degli incontri che il leader argentino avrà in Vaticano, Palazzo Chigi e Quirinale - La premier italiana ha abbandonato i temi della destra radicale, mostrando ai moderati che la criticavano di essersi sbagliati. Sta facendo un lavoro molto buono, sarebbe meglio che Milei prendesse esempio da lei piuttosto che dall'ungherese Vitkor Orban, da Donald Trump", che incontrerà tra un paio di settimane a Washington in occasione della conferenza dei conservatori Cpac. O, per restare nel continente latinoamericano, "dal salvadoregno Najib Bukele".
"Il rapporto con Meloni può essere molto importante", sottolinea ancora il politologo, autore de "La dittatura argentina", ricordando tutto quello che ha la premier e che invece non ha Milei: "La leader di Fdi ha una lunga storia politica e una grande esperienza, al contrario del presidente argentino e del gruppo intorno a lui, che hanno molte idee ma non applicabili".
E poi ancora, secondo Novaro, Meloni può aiutare il presidente argentino su due fronti: "In Europa, dove l'Italia ha un atteggiamento meno negativo rispetto ai francesi sull'accordo tra Ue e Mercosur. E al Fondo monetario internazionale, dove ci sono alcuni Paesi meno disposti a tollerare" i ritardi di Buenos Aires nel rispetto delle scadenze fissate e degli impegni presi in cambio del prestito da 4,7 miliardi di dollari.
Quanto all'incontro con il Papa, che il presidente argentino ha pesantemente insultato nei mesi scorsi, salvo poi 'pentirsi' e invitarlo nel Paese, il politologo è convinto che "Francesco e Milei si capiranno bene, hanno entrambi buoni motivi per riconciliarsi, per fare un buon lavoro, non ci sono ostacoli". Novaro ricorda che Bergoglio "ha bisogno di venire in Argentina, non è più coinvolto come in passato nella politica interna, il rapporto con Milei potrebbe essere migliore che con Mauricio Macri". E il presidente , dal canto suo, "ha bisogno di mostrarsi di più come uomo di dialogo, faranno bene", conclude Novaro.
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Svizzera, accoltella diverse persone a Zofingen: arrestato
Non chiaro il movente del gesto, l'uomo arrestato due ore dopo l'aggressione
Un uomo è stato arrestato dopo aver ferito a coltellate diverse persone, alcune "in modo significativo", a Zofingen nel cantone di Argovia, nella Svizzera settentrionale. Lo riferisce la stampa locale, secondo cui non è ancora chiaro il movente. Il sospetto, anch'egli rimasto ferito, è stato arrestato due ore dopo l'aggressione.
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Russia, Gentiloni: “Cresce più dell’Eurozona con economia...
La Russia ha reagito alle sanzioni comminate dall’Ue per l’invasione dell’Ucraina “trasformando la propria economia in una vera economia di guerra”. Così il commissario europeo all'Economia Paolo Gentiloni spiega, a Bruxelles a margine di una conferenza stampa, il cospicuo differenziale tra la crescita attesa per l'area euro nel 2024, +0,8%, e quella della Russia, prevista al 3,2% nello stesso anno secondo il Fondo Monetario Internazionale e al 2,2% dalla Banca Mondiale. Per Gentiloni, aiuta la crescita russa anche il fatto che sia riuscita ad aggirare il tetto al prezzo del petrolio russo che l’Occidente ha cercato di imporre, senza molto successo.
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Ilaria Salis ai domiciliari, da cauzione e braccialetto...
L'insegnante 39enne in carcere a Budapest dall'11 febbraio 2023: accolta la richiesta per i domiciliari
E' scarno ma preciso il documento con cui il tribunale ungherese di seconda istanza, con la decisione di oggi, accoglie la richiesta di domiciliari e della cauzione nei confronti di Ilaria Salis, la 39enne insegnante in carcere dall'11 febbraio del 2023 con l'accusa di aver aggredito tre persone nel corso di una manifestazione neonazista a Budapest.
Imputata nel procedimento iniziato lo scorso 28 marzo davanti ai giudici di Budapest - l'atto stabilisce che la sua detenzione in carcere "terminerà con il pagamento della cauzione al tribunale distrettuale di Elsofoku", cauzione il cui importo va saldato "da oggi entro un mese" e "ordina la sorveglianza speciale fino alla pronuncia finale". In regime di domiciliari Ilaria Salis potrà lasciare l'abitazione "solo con il permesso del tribunale", inoltre "sarà controllata con un dispositivo" ossia il braccialetto elettronico.
A Salis, candidata alle prossime elezioni europee 2024 con Avs, il tribunale ungherese ha concesso di lasciare il carcere di Budapest dove è detenuta da circa un anno "solo dopo il pagamento della cauzione", pari a 40 mila euro, precisa l'avvocato Mauro Straini. Il legale assiste Salis insieme al collega Eugenio Losco.
Roberto Salis: "Spero sia questione di ore"
"La cauzione corrisponde a 16 milioni di fiorini ungheresi, poco più di 40mila euro. Ilaria ha cercato di stimolare raccolta fondi che ha dato buoni frutti, useremo quelli per il pagamento delle spese legali, e se non dovessero bastare interverrà la famiglia. Al momento siamo in attesa di capire i dettagli, non ho ancora l'iban sul quale effettuare il bonifico. Ci è stato detto che dal momento che arriva il pagamento i domiciliari diventano effettivi, spero quindi che sia una questione di poche ore". Così Roberto Salis, padre di Ilaria Salis, a 'Otto e mezzo' su La7.
"Per i domiciliari in Italia abbiamo trovato un domicilio altrimenti non sarebbe stato possibile fare la richiesta. Abbiamo già chiesto parecchie volte l'applicazione della decisione quadro 2009/829 dell'Unione europea ma credo che sarà più veloce la procedura relativa all'immunità conseguente all'eventuale elezione", ha aggiunto Roberto Salis.