Spettacolo
Sanremo 2024, Smaila: “Parlare di foibe? Ci sono i...
Sanremo 2024, Smaila: “Parlare di foibe? Ci sono i trattori in coda prima di me”
L'attore e showman figlio di esuli fiumani: "Importante attirare l'attenzione di chi non vuole riconoscere vicenda storia"
"E poi comunque, in coda, ci sono i trattori prima di me". Usa l'ironia che gli è propria Umberto Smaila, parlando all'Adnkronos, dopo l''appello del presidente del Senato Ignazio La Russa "a farmi invitare sul palco del Festival di Sanremo 2024 per parlare, anche pochi minuti, delle foibe, durante la finale di sabato 10 febbraio, Giornata del ricordo". "Credo fosse più una provocazione, un messaggio al Paese, piuttosto che un'ipotesi reale. Il sottinteso era 'tanto non ti chiameranno mai', quindi sono andato a letto tranquillo, conoscendo bene i tempi di Sanremo e la scaletta rigida che non ammette grandi novità. E poi comunque, in coda, ci sono i trattori prima di me", ha sottolineato Smaila ammonendo poi sull'importanza di "attirare l'attenzione di quanti magari non vogliono riconoscere l'esistenza di questa vicenda storica".
Ieri l'ex 'gatto' di vicolo Miracoli era presente a Montecitorio, "invitato dal presidente della Camera Lorenzo Fontana - riferisce Smaila- per la proiezione dello speciale di Rai Cultura 'L'odissea giuliano-dalmata: dalle foibe all'esodo', in qualità di figlio di esuli, precisamente fiumani. I miei genitori infatti - racconta - hanno vissuto in campo profughi per poi 'trapiantarsi' a Verona dove sono nato io. Ma ogni anno, da bambino tornavo a Fiume dove avevo lasciato dei parenti e tornavo a rivedere la mia terra d'origine".
Smaila conclude ribadendo di non ricordare le foibe solo un giorno all'anno, e lancia un appello: "Cerchiamo di non far coincidere sempre il 10 febbraio con la finale di Sanremo. Sarebbe come farlo cadere il giorno della finale dei Mondiali di calcio", ironizza.
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Maionchi: “Dissi a Tiziano Ferro di dimagrire, non è...
L'ultimo atto di una querelle tra la discografica e il cantante che da giorni tiene banco sui social
"Secondo me la 'forzatura' di dimagrire era solo perché un ragazzo di 18 anni non era giusto che pesasse così tanto, il fatto di essere robusti non è così salutare. In più, lo spettacolo ha delle esigenze. Io credo non abbia fatto grandi cose 'per forza'". Mara Maionchi torna sulla querelle con Tiziano Ferro, e incalzata dai giornalisti in occasione della conferenza di presentazione dell'Eurovision Song Contest risponde così all'ultima storia del cantante su Instagram. E' l'ultimo atto della querelle tra la discografica e il cantante di Latina, che da giorni tiene banco sui social e sui media. La Maionchi risponde, con queste parole, all'articolo postato ieri da Ferro in cui viene raccontato un sodalizio artistico caratterizzato da alcune "condizioni" che la Maionchi gli avrebbe imposto: "dimagrire e non dire mai di essere gay".
Le tappe della querelle Maionchi-Ferro
Tutto è cominciato con la Maionchi, che, ospite di Francesca Fagnani a 'Belve', ha raccontato: "Tiziano Ferro non ha capito la fortuna di avermi incontrata. Non ha pensato che sia io che mio marito l’abbiamo aiutato ad essere quello che alla fine, in parte, è". In un lungo post sui social, il cantante aveva replicato rivelando l'amarezza per le parole della ex manager che per prima si accorse del suo talento."Ti sono sempre stato grato, te l’ho dimostrato un milione di volte durante un milione di occasioni quindi mi chiedo: perché questo? Perché adesso?", aveva scritto Ferro.
Dopo aver replicato in questo modo, il cantante ha poi aggiunto alcune stories eloquenti. Oltre all'articolo in cui si parla delle condizioni che gli sarebbero state imposte in qualche modo dalla Maionchi, l'artista di Latina pubblica infatti un intervento di Sabrina Ferilli, che parla dei vincoli degli artisti. "A furia di non poter toccare certi argomenti, di non raccontare certe verità, alla fine ci siamo soffocati. L'arte non puoi imbrigliarla costantemente, con 'come lo devi dire', 'quando lo devi dire', 'cosa devi dire'... caz*, allora non parliamo più, facciamo altro, decidiamo che non esiste più la libertà di parola e di sentimenti, e di come raccontarli", dice l'attrice romana intervistata dalla Venier.
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Ascolti tv, testa a testa tra ‘La Stranezza’ e...
Terzo posto per Rai3 con il Concerto del Primo Maggio
Testa a testa ieri sera negli ascolti del prime time televisivo. Il film trasmesso da Rai1 'La Stranezza' - interpretato da Ficarra, Picone e Toni Servillo - è stato visto infatti da 2.361.000 telespettatori (13,6% di share) mentre 'Corro da Te' su Canale5 ha ottenuto 2.249.000 telespettatori raggiungendo uno share del 13,6%. Terzo posto per Rai3 con il Concerto del Primo Maggio che ha totalizzato 1.837.000 telespettatori pari all'11,9% toccando punte di oltre il 15% di share e i 2.400.000 telespettatori.
A seguire su Rai2 la serie crime 'Delitti in paradiso' ha ottenuto 1.116.000 telespettatori (share del 6,4%) mentre su Retequattro 'Fuori dal coro' ha interessato 1.050.000 telespettatori (share del 7,53%). Su La7 la trasmissione 'In viaggio con Barbero-Lavoro e schiavitù' è stata seguita da 964.000 telespettatori (share del 5,26%). Su Tv8 'GialappaShow' ha conquistato 741.000 telespettatori e uno share del 4,49% mentre su Italia 1 'La pupa e il secchione' ha realizzato 724.000 telespettatori e uno share del 4,68%. Chiude gli ascolti del prime time Nove con il film 'Il tesoro dell’Amazzonia seguito da 414.000 telespettatori, share 2,34%.
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Amadeus replica a Lucio Presta? “Chi mente a sé...
Il conduttore in una storia su Instagram cita Dostoevskij
"Chi mente a sé stesso e presta ascolto alle proprie menzogne, arriva al punto di non distinguere più la verità, né in sé stesso né intorno a sé". A scrivere la citazione di Fedor Dostoevskij è Amadeus, che posta le parole sibilline, nelle sue stories di Instagram. Non è escluso che la frase del conduttore possa essere una frecciata all'ex manager Lucio Presta, dopo la sua recente intervista al 'Giornale' in cui ha parlato del rapporto tra lui e Amadeus. L'ex direttore artistico di Sanremo non ha, infatti, ancora replicato pubblicamente alle parole di Presta: che lo abbia fatto scegliendo l'elegante citazione dello scrittore russo?